Recensioni di Estel_naMar

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Recensione alla storia Il buio più profondo - 21/06/20, ore 18:37
Capitolo 6: Fershadal
Finalmente ce l'ho fatta ad arrivare! XD
Allora allora, avevamo lasciato Claire ancora imprigionata e una battaglia nei cunicoli a lei vicini in procinto di iniziare e proprio in quel frangente il capitolo riprende.
Così la ragazza fa un tentativo che potremmo definire quasi disperato: attirare i carcerieri verso di sé mentre la maggior parte delle attenzioni sono focalizzate verso il combattimento. Tra una difficoltà e l'altra - il fatto che sia ferita, per esempio, finalmente dopo innumerevoli grida sente un rumore metallico vicino a lei: il suo piano aveva in qualche modo funzionato e avrebbe potuto liberare la serpe rinchiusa nel suo bracciale. Mi sento in dovere di commentare questa scelta: idea molto interessante: un essere che in qualche modo è sempre legato a lei e la protegge/entra in azione quando Claire ne ha l'esigenza. Fico.

Ebbene, in suo soccorso non si trova qualcuno dei carcerieri o Rassiter stesso, bensì l'Halfling che Entreri aveva mandato alla sua ricerca. I dubbi che però colgono la giovane rispetto alla vera identità dell'essere e, di conseguenza, alle sue intenzione fanno sì che lei abbia un'unica certezza: doveva necessariamente eliminarlo o metterlo fuori gioco al fine di non rischiare di essere imprigionata ancora una volta. Devo dire, poi, che per il poco in cui ho imparato a conoscerla non mi ha troppo stupita la freddezza con cui lo afferra per il collo e lo soffoca. E' ormai una giovane donna che si appresta a fare di tutto pur di sopravvivere in un mondo che tanto spesso le è stato ostile e l'ha sovrastata.

Il poco che abbiamo potuto assaporare del rapporto tra Claire e Fershadal mi è piaciuto molto. Il loro deve essere diventato, nel tempo, un legame molto stretto e profondo, quasi fossero ormai divenuti amici. Così la creatura la guida verso un'uscita sicura, silenziosa e che non dia nell'occhio: ciò che li lega è una indissolubile fiducia da entrambe le parti. Affascinante e rincuorante. Un personaggio che si ritrova ad affrontare tante difficoltà quante ne sta affrontando (e ne ha affrontate) Claire ha proprio bisogno di essere affiancato da almeno una piccola gioia di conforto e sicurezza. Mi ha un po' ricordato "The Last Guardian", un gioco per PS4 incentrato su un bambino e la sua strana creatura che lo accompagna per tutti gli eventi e che lo aiuta costantemente, finendo per diventare due grandi amici.

Nel frattempo Entreri conferma di essere un abile e spietato assassino che sceglie argutamente in quali duelli investire le proprie forze: i suoi pensieri, quelli in cui si prende gioco del suo prossimo avversario mentre quest'ultimo termina le sue energie ignorando che anche il loro scontro lo attende, lo dimostrano immediatamente.
Nel frattempo Claire è riuscita a "rincasare" e riposarsi alla locanda, soltanto il rientro di Entreri di fronte a lei è stato capace di svegliarla.
Lui aveva addosso il peso del combattimento e non appariva certamente nel pieno della forma, come d'altronde non lo appariva neanche la ragazza.
Questa parentesi a Calimport, dunque, giunge finalmente e non senza difficoltà al termine. Entreri informa Claire che quello che aveva ucciso era una sua spia e quest'ultimo sottolinea ancora una volta quanto l'avesse già in precedenza avvertita di quanto la città potesse essere ostile nei suoi confronti, eppure Claire ne rimane ancora una volta indifferente, tant'è che la sua prossima destinazione sarà, con alte probabilità, un luogo ancora più pericoloso.

Per concludere, quindi, confermo che, andando avanti a leggere, il personaggio di Entreri è sicuramente quello che più mi affascina e spero di scoprire presto altre cose di lui. Al contempo, poi, mi è piaciuto molto come, seppure brevemente, hai delineato il rapporto Claire/Fershadal - ho visto che ti ci sei soffermata anche nelle note e sono chiaramente stata contenta di apprendere che verrà approfondito prossimamente.
Non mi resta che dirti "a presto" e alla prossima ;)

Bongi!
Recensione alla storia Il buio più profondo - 08/06/20, ore 12:55
Capitolo 5: In trappola
Eccoci qua. Ritroviamo Claire pressoché come l'avevamo lasciata: in un non-luogo appena dopo esser stata rapita. Intorno a lei il buio, l'umidità, uno spazio in putrefazione quasi - tant'è che pensa di essere nelle fogne della città.
La situazione intorno a lei è presto surreale: si rende conto di essere stata privata di tutti gli oggetti possibili - eccetto che per la serpe d'onice che le avvolge il braccio -, sebbene sia sollevata per il fatto che l'unico oggetto incantato in suo possesso è rimasto nella sua camera.
Di fronte a lei, Rassiter le si presenta ed ha proprio l'aria di far parte delle Gilde criminali, per di più ritiene che lei sia la prostituta ai servizi di Entreri - amico, hai proprio sbagliato.
Anni e anni nel sottoterra, comunque, hanno reso Claire piuttosto sfrontata e arguta: mi piace il suo modo di ragionare e l'intelligenza con cui sostiene la conversazione captando i punti di interesse e quelli deboli del suo interlocutore: fa leva sulle informazioni giuste. Dall'altra parte, quest'ultimo ha proprio un modo di fare e di esprimersi piuttosto squallido, come se l'arroganza e l'aggressività fossero sufficienti a farti sovrastare qualcuno, ma se qualcuno è questa Claire... beh può dire quello che vuole, direi.

Mi ha fatto estremamente piacere, subito dopo, trovare il racconto del sono che evidentemente Claire stava facendo e che questo trattasse di una sorta di flashback risalente ai tempi nel Wyverly College: questo ci dà sicuramente spunti per comprendere al meglio il passato di Claire, il suo modo di essere, la sua storia. Tra l'altro ciò che succede qua mi ha incuriosita parecchio, probabilmente proprio in virtù del fatto che non mi sia chiaro: inizialmente, all'aumentare del buio e l'entrata in gioco dell'Elfo pensavo fosse una sorta di sogno, ma all'affermazione "Non è ancora inverno. Non è ancora il momento", le mie supposizioni hanno dovuto cambiare. Gli elfi le hanno dato modo di "tornare a casa" per qualche periodo? E' comunque una sorta di illusione? E' il ricordo di qualcosa effettivamente accaduto o il concatenarsi dei personaggi che ha dovuto incontrare? Le risposte non tardano ad arrivare.
L'elfo stava effettivamente invadendo i suoi sogni al fine di mettersi in contatto con lei: voleva davvero che lui la raggiungesse, aveva bisogno di lei. La congiunzione delle menti, per la nostra Claire è evidentemente invasiva, in più si aggiunge il fatto che lei non abbia idea di come fare a raggiungerlo, data la sua situazione.

Come avrai potuto notare, io amo le descrizioni dei luoghi e dei contesti, quindi ti lascio immaginare quanto possa essermi piaciuta la descrizione all'inizio del paragrafo successivo. Abbiamo visto Calimport attraverso gli occhi di Entreri e ammetto che vi ho trovato il suo fascino, in particolare qua "Lui era cresciuto in quella città, tra quei vicoli polverosi e sporchi che si snodavano all'ombra delle facciate intonacate di bianco e delle torri delle Gilde". Non so, ma l'immagine che mi si è formata in testa è estremamente reale e per quanto non descriva un luogo "bello" a me è piaciuto. Forse perché mi ha ricordato casa - o almeno: il modo un po' disincantato in cui spesso mi sono ritrovata a pensarla. In ogni caso, se solo Artemis sapesse che quella spina nel fianco che è Rassiter è proprio colui che attualmente "è in possesso" della sua agognata informatrice...!

La velocità con cui Rassiter pone domande indagatorie a Claire mi ha quasi fatto venire l'ansia: troppo in pochissimo tempo, ragazzo calmati suvvia :P La cosa positiva, però, è che non avendone capito il valore - magari per lui non avrebbe proprio potuto averlo - ha restituito a Claire il suo ciondolo di onice. Malgrado ciò, dubito che lei possa dargli le risposte che cerca, visto che a quanto pare non sapeva della presenza degli Elfi nella vicina foresta, oltreché non sembra saperne troppo di quest'Elfo scampato ai pirati. Ma ancora una volta, viene fuori la furbizia della ragazza e la facilità con la quale finalmente riesce a far traballare la sicurezza del suo rapitore - per altro, facilità rappresentata per lo più dalla verità.
Questa parte svoltasi a Calimport, poi, si conclude presagendo confitto e azione e Entreri, in tutto questo, si mostra più spigliato di quanto non potesse esser risultato in precedenza, al contrario di Rassiter che invece si conferma non essere esattamente l'Ulisse di turno.

La parte finale del capitolo, ambientato nell'Ancelterra, l'ho letto arrivando presto al termine. Mentre leggevo mi sono chiaramente soffermata sulla figura di questa ragazza proveniente dall'Antico Reame ma che tanto sapevo dall'Ancelterra e che aveva studiato al già conosciuto College. Leggere le ultime due righe ad avere conferma del fatto che i miei sospetti fossero giusti confesso che me l'abbia gasata tantissimo.
Spero di scoprire presto come siano giunti a questo tipo di situazione e sicuramente confido nel fatto che il povero Thompson possa darci qualche risposta o, almeno, che possa darne a Sabriel.

Spero di riuscire avanti quanto prima dc, che son stra curiosa adesso ahah

Bongi!
Recensione alla storia Il buio più profondo - 14/05/20, ore 17:10
Capitolo 4: Una lama nel buio
Presente. Un salto temporale non indifferente da cui mi par di capire la storia si dipanerà con maggiore linearità, sebbene tutto quello accaduto prima fosse fondamentale per capire i presupposti di partenza, i trascorsi passati necessari a comprendere il presente.

Ci troviamo a Calimport, durante una notte qualunque. Ci dai modo, attraverso le descrizioni, di comprendere l'ambiente che si apre di fronte a noi, in particolare la locanda, teatro di una "relativa sicurezza" mentre sguardi brilli si poggiano su questo sconosciuto viandante, il bardo - che dopo scopriamo essere Claire - giunto in città solo di recente e che attirava l'attenzione in virtù della diversità della sua pelle e del suo essere.
"la donna che un tempo era stata Claire Pearch": questo modo di ripresentarcela mi è piaciuto tantissimo poiché lascia intuire molto sulla profondità del cambiamento che ha vissuto.
Conoscevamo una Claire, la conoscevamo poco, certo, ma pur sempre un briciolo; adesso, però, quella Claire Pearch ha lasciato spazio soltanto a Claire il Bardo. E da qui parte una breve, ma perfettamente necessaria e attinente descrizione della diversità del suo essere rispetto a quello che avevamo incontrato in precedenza.
Ormai esser stata l'insegnante al WIverly College non era che un lontano ricordo, così come lontano era anche il ricordo del suo mondo, della sua "vita precedente". Scopriamo che ormai ha perso quella forza, quella speranza che la abitava, venendo sostituite da malinconia, disincanto ("l suo cuore più pesante, il suo sguardo più disincantato").
Aveva smesso di vivere, al fine di sopravvivere, l'unica cosa divenuta importante.

Poi, giusto per ribadire quanto "relativa" fosse la sicurezza di quella locanda, una lama sulla gola ed una mano a coprirle la bocca, che altro non è, in realtà, che un "amico" di vecchia data, il quale asserisce che debba andarsene dalla città. Il loro rapporto, dunque, appare subito strano: se da una parte lui ha una premura nei suoi confronti ed un affetto tangibile li leghi, al contempo la minaccia che le pone è seria e questo lei lo sa bene. Un assassino è e pur sempre un assassino rimane.

Da quello che capisco, dunque, Claire è tornata in superficie, ma lì svolge un qualche compito per gli Elfi nella profondità che per tanto tempo l'avevano tenuta nella loro oscurità.

Ti segnalo questo passaggio, che non ho capito se sia consapevole o se sia effettivamente un refuso:
"“Ora garantisci anche per gli Elf... per gli stregoni?”
Il ghigno sul volto di Entreri si allargò, e Claire strinse le labbra.
Perché doveva essere sempre così difficile avere a che fare con quell'uomo?

“Ora garantisci anche per gli Elf... per gli stregoni?”
Il ghigno sul volto di Entreri si allargò, dando un'aria ancor più terribile al suo sguardo."

Da qui in poi ho letto tutto d'un fiato. Quello che ho potuto evincere è che Claire stia indagando su qualcosa che di per sè non è chiaro, per guadagnare i soldi che le consentano di farlo va in giro come la più tipica dei cantastorie ed è una cosa che ho apprezzato davvero molto. Ho pensato al gallo di Robin Hood che all'inizio del cartone animano narra delle loro vicende, ma ho anche pensato, molto più in generale - ai cantautori, italiani e non, ai girovaghi, alle persone che abitano il mondo e con una chitarra alla mano lo fanno abitare anche a coloro che non si sono mai mossi dalla loro città - o dalla loro casa. L'ho trovata proprio una bella immagine; anche perché dai alla musica un significato che condivido davvero profondamente.

Man a mano che si va avanti viene sempre più delineato il rapporto di Claire e Artemis e - giusto per confermare quanto ti auguravi nelle note - personalmente, come già accennato ho percepito, man a mano che andavo avanti, sempre più questo peculiare rapporto d'amicizia e affetto che li lega. E' particolare e bello e "invece che ricercare il calore del suo corpo l'assassino aveva preferito quello della sua presenza" questa affermazione mi ha senza dubbio strappato un sorriso. Il calore della sua presenza, immagine meravigliosa: è qualcosa che vorrei, nella più totale della sincerità, che le persone che ho intorno pensino rivolgendosi al rapporto che ci lega. Davvero davvero bella.

Per concludere, quindi, quanto preannunciato da Artemis è presto vero: i pericoli dei quali era stata avvertita non sono più solo nella voce di lui, ma sono reali, dinnanzi a lei e, ancora una volta, Claire viene rapita.
Per fortuna, nonostante i vari dubbi o disaccordi inerenti alle loro opinioni, Artemis di una cosa è certo: Claire non è certamente il tipo di persona che non mantiene la parola data. Farà di tutto pur di trovarla, anche se..... se solo lei lo avesse ascoltato anziché fare di testa sua..!

Ebbene, questo capitolo mi è piaciuto molto: entriamo appieno nella storia. Da adesso in poi si inizieranno a svelare gli arcani, ed io non vedo l'ora.

Bongi!
Recensione alla storia Il buio più profondo - 24/04/20, ore 14:21
Capitolo 3: Senza scampo
Continua ad affascinarmi molto il modo in cui io come lettrice scopro ottengo le informazioni quasi di pari passo con Claire. Mi ha fatto molto ridere la parte iniziale e la sua incapacità nel coniugare i verbi e le frasi nel modo giusto. Come viene detto dopo, sembrava proprio una bambina in procinto di imparare. Mi ha ricordato quando alle elementari volevo fare da maestra ai miei fratelli più piccoli - ancora all'asilo - ed insegnargli a scrivere ahah

Dopo scopriamo che Dinin ha pian piano sorpassato la contrarietà provata nell'aver ricevuto un tale compito di così poco rilievo per uno come lui, benché tornare in battaglia sia ciò che veramente desidera, ma diamo tempo al tempo: ci sarà un momento per tutto, immagino.
Il rapporto tra i due si evolve in qualcosa di quasi inaspettato, mi chiedo quanto questo li influenzerà in futuro.
"un diverso Piano dell'Esistenza" mi è piaciuta tantissimo questa espressione: in fondo, le narrazioni delle nostre esistenze sono fondamentali per ciascun individuo e sono singolari. L'impressione che ho avuto è quasi come il concedere una connotazione concreta ad un costrutto che nasce in astrazione, bello.
Ed è proprio attraverso ciò che scopriamo un po' quale sia il suo scopo in quel contesto in cui è costretta. E' evidente che abbia qualche dote innaturale e inaspettata, è un oggetto di studio, nulla più; è troppo debole rispetto a queste creature di cui è circondata per opporsi, non le resta che viversi quella condizione al meglio delle sue possibilità. Proprio qui entra in gioco Dinin e il modo intelligente con cui Claire ha fatto evolvere il rapporto con lui. Astuta, ma questo basterà? Sicuramente, come scrivi, le sarà servito a conoscere meglio se stessa, a scoprire qualcosa di sè che non aveva mai visto in passato o nel precedente rapporto di rilievo che aveva avuto nella sua vita - Thom.
Ciò nonostante resta una situazione dolce-amara, come denota la frase con cui questo paragrafo termina, in cui pur di sopravvivere si adatta a questo tipo di interazioni, ma in fondo non desidera altro che vedere un volto amico ed avere l'opportunità di tornare a casa.

Ho provato un sincero disagio all'idea dei tre che assistevano al consumarsi del rapporto degli ignari Dinin e Claire, ciò nonostante è stato un disagio alleviato dalla consapevolezza che non lo stavano facendo per una sorta di eccitazione personale, bensì poiché sinceramente incuriositi - Jarlaxle almeno - dalla relazione creatasi tra i due. Mi è piaciuta molto questa parte perché è come se stessero studiando i loro comportamenti e per me, che di comportamenti mi nutro quotidianamente, ha allettato molto quest'idea.
Abbiamo Claire, che in qualche modo cerca di ingraziarsi Dinin per avere protezione in cambio, e Dinin che, al contempo, gli dà quella protezione che lei cerca, per riuscire a soddisfare i suoi personali desideri. Jarlaxle e i maghi sanno e non gli resta che indagare ancora più approfonditamente su queste informazioni.

Successivamente abbiamo un salto su Ancelterra. Si comprende subito che si muove - ho intuito - in modo parallelo rispetto al mondo in cui si sta muovendo Claire. Qui ritroviamo Sabriel che nel frattempo ha abbandonato gli studi e nulla desidera se non appoggiarsi alla biblioteca e scoprire cosa sia accaduto a Mrs. Pearch. La preside cerca di dissuaderla, ormai è dispersa, ma lei non molla. C'è qualcosa che deve assolutamente capire poiché lei c'era, lei sa con certezza che non sia morta e proprio a quella consapevolezza la giovane vuole aggrapparsi e fare chiarezza.

Niente, sono assolutamente curiosa di vedere come si evolveranno le cose, quindi a presto direi ;)
Bongi!
Recensione alla storia Il buio più profondo - 08/04/20, ore 00:36
Capitolo 2: I Reami Dimenticati
Allora, allora, allora! Eccomi qui.

Prima su tutto, ho profondamente apprezzato l'introspezione di questo capitolo, chiaramente e apertamente ricercata: credo di essermi ritrovata io stessa dispersa e confusa, esattamente come la nostra cara protagonista. Non capivo, seguivo soltanto il groviglio delle sue deduzioni, ponendomi i suoi medesimi quesiti: chi è il soggetto? Dove si trova? Come è giunto in quel luogo? Perché non ricorda? E' un sogno? E' reale?
A quanto pare sì, era reale.

Una volta che sono apparse le creature ed è iniziato questo tentativo di comunicazione tra di esse e quella che dopo ho scoperto essere Claire, non ho potuto che dedurre - deduzione che potrebbe tranquillamente essere sbagliata, ma ad ora non è dato saperlo - che la scena si stesse svolgendo al di là del muro, dove le tenebre, l'oscurità e il male la fanno da padrone. Ho intuito questo in virtù del fatto che, oltreché svolgendosi il tutto effettivamente al buio, la giovane ha la sensazione di essere stata torturata in qualche modo e che ciò che l'ha trattata così fosse giust'appena ritornato. (mi immagino già che abbia dedotto male, ma lo scoprirò solo vivendo ahah)

Mi è piaciuta la scelta di parlare a dei linguaggi sconosciuti ed anche il fatto che in nessun modo immediato (penso a note o collegamenti in basso) sia stata data una traduzione leggibile nel corso del capitolo: questo ha fatto sì di immedesimarsi ancor più nel personaggio seguendone il suo senso di spaesamento. I diversi linguaggi usati, per altro, mi hanno fatto venire in mente i diversi tipi Elfico e i vari linguaggi di Mordor, quello degli orchi e via discorrendo..... Tolkien forma mentis ahahah

La parte più divertente è che stavo per porti una domanda a riguardo, ma prima sono andata a controllare le tue fonti d'ispirazione nel prologo e mi sono imbattuta nuovamente nelle tue note iniziali, quindi beh: confermo che l'effetto che volevi dare è assolutamente andato in porto, almeno per quanto mi riguarda..!

Ultimo, ma non ultimo: devo assolutamente dichiarare che non mi sarei mai aspettata, dopo il prologo, che la protagonista sarebbe stata Mrs. Pearch. Infatti, non appena letto il suo nome mi son detta "ehi ma.. lei era apparsa nel capitolo precedente o ricordo male?" ed anche di quello ho trovato conferma ricontrollando.
Tra l'altro, non sono riuscita a non domandarmi questo capitolo come si collochi cronologicamente rispetto al prologo: alcune cose mi fanno tendere per l'ipotesi che sia precedente, altre che sia successivo. Sono sicuramente curiosa di scoprirlo e, indipendentemente, curiosa di scoprire come e perché Claire sia giunta proprio lì - sebbene ancora non sappia di preciso questo "lì" dove sia..!

Quindi a presto, direi,
Bongi