Recensioni di Astrasi

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia I close my eyes and see pretty colors - 24/11/13, ore 10:06
Capitolo 1: I close my eyes and see pretty colors
E' adorabile, adorabile, adorabile. Che bello, c'è tutto l'amore, l'affetto, c'è tutto. Ci sono i cosiddetti 30 secondi breathless che solo chi ha provato l'emozione di trovarsi davanti a qualcuno che ha sognato, immaginato e ascoltato con passione per anni può trovarci. Mi hai fatto salire l'urgenza di un concerto, grazie (il grazie è ironico, adesso piangerò per tutto il giorno e non studierò niente). Per quanto conosca poco Lanegan (ma ci sto lavorando, grazie a te :3 ) si sente che quello che scrivi è sincero e non ha la presunzione di voler sapere a tutti i costi quello che passa per la sua testa, si sente che lo fai con l'umiltà di chi ama sognare. 
Che bella cosa i concerti, che bella cosa la musica, che bella cosa. 
E' adorabile, davvero. 
Un abbraccione, A.
(CHE STA ASPETTANDO UN CONCERTO, PORTATEMICI, AIUTO, MUORO)
Recensione alla storia Wolf River - 28/08/13, ore 13:45
Capitolo 1: Wolf River
E' bellissima.
E' breve, è concisa, ma è bellissima. Dopotutto quando si parla di angeli come Jeff, si sa che non è facile trovare le parole.
La mia frase preferita è "L’uomo che stavo accompagnando agli studi di registrazione si è buttato nel Wolf River cantando con quella voce, la sua voce, e non è più tornato." perché è così che mi sono sempre immaginata la scena. Una voce che scompare, una voce che si dissolve nell'aria e si lascia portare in cielo.
Jeff Buckley è stato un artista incredibile, talmente incredibile che più di una volta ho dubitato che possa davvero essere esistito, uno come lui. E descrivere la sua voce "la voce di Dio" è come dar fede a questi miei dubbi. Come dire che Jeff non è mai davvero appartenuto a questo mondo, e che in quel fiume ha trovato la triste via di casa.
Mi ha fatto molto piacere trovare questa storia, non solo perché Jeff Buckley è senza dubbio il mio artista preferito, ma anche perché ho trovato un sincero e rispettoso tributo alla sua figura. Quindi grazie.
Un abbraccio, A.
Recensione alla storia Graveyard Blues - 08/07/13, ore 09:22
Capitolo 1: Graveyard Blues
Lo ammetto, non conosco Mia Zapata, e neppure i The Gits. Non prima di questa storia, almeno. Ma, perdutamente innamorata delle tue storie sulla famiglia Buckley, non appena ho visto il link di questa storia su facebook mi sono precipitata a leggerla. E te lo devo dire, alla fine non avevo le lacrime agli occhi, ma una pelle d'oca alta così.
L'ho letta una volta, e poi una seconda, aggiungendo di sottofondo "Graveyard Blues", per dare posto anche al titolo della storia. E sentendo per la prima volta in vita mia la voce di Mia Zapata, la storia mi è sembrata se possibile ancora più vera, più sincera, più giusta.
L'espediente narrativo che hai deciso di utilizzare è spettacolare. Mi son sentita in un pub, a tarda notte, con il rumore dei bicchieri e il vociare degli ubriachi, ho sentito l'aria fredda e umida, l'odore di alcol e di chissà che altro.
Inutile dirti che l'ultimo pezzo è il mio preferito: è così pieno di poesia, e di rabbia allo stesso tempo, una rabbia rassegnata, ma forse non del tutto sopita.
E poi: "Ora che stai per andare, presta bene attenzione al vento: se ascolterai con la mente sgombra ed il cuore in mano, dal crocevia del crepuscolo la voce di Mia risuonerà come un lamento gridato con rabbia, come una di quelle vecchie canzoni blues che era solita canticchiare nel buio della sua stanza… dolceamaro, come uno di quei liquori che le piacevano tanto.
Gli angeli incazzati non hanno mai tempo per dormire."
Si apre la porta del buio pub, ed entra un po' di luce, come se già fosse l'alba. Un po' di aria fresca, la vita ricomincia anche senza Mia, che però rimane come un segno indelebile di chi ha vissuto in modo tale da non poter essere dimenticato.

Grazie per la storia, per i brividi, per avermi fatto conoscere una voce così bella.
Recensione alla storia Starsailor - 29/06/13, ore 15:13
Capitolo 1: Starsailor
Io credo che la famiglia Buckley ti debba un monumento. A te, che riesci a onorarli in modo così perfetto con le tue parole. Prima il figlio, poi il padre. Così uguali, e così diversi, come forse tutti i padri e tutti i figli.
Tim era un marinaio delle stelle, Jeff una stella. Entrambi avevano quel non so che di sovrannaturale, qualcosa che conferiva loro tutta quella grazia e quell'aura dorata intrisa di mistero. Erano esseri speciali, senza ombra di dubbio.
Questo tuo piccolo tributo è perfetto dalla prima parola all'ultima. Dolce, malinconico, lieve. So che non è la canzone a cui ti sei ispirata, ma nel leggerlo nella mia testa si è insinuata prepotentemente "Phantasmagoria in Two", la versione del Folklore Center; per il rumore della pioggia, forse, per il suono malinconico, per la sua musica che è quasi una litania. E' un canto funebre, lento, dolce, pieno di sentimento e nostalgia.
Io ho pianto, un pochino, alla fine.
Grazie, quindi.
Un grazie che finisce nelle preferite e nelle ricordate.
Complimenti.
Un bacio, A.
(Recensione modificata il 29/06/2013 - 04:08 pm)
Recensione alla storia River Man - 29/05/13, ore 13:59
Capitolo 1: River Man
Grazie, grazie, grazie, grazie. Grazie. Grazie. Cosa ti posso dire di più? E' perfetto, tutto, dalla prima all'ultima parola che hai scritto. Il titolo, "River Man", è geniale. Sei riuscita a dare alla morte quella dolcezza un po' malinconica che solo la voce di Jeff aveva, quell'unicità che tutti gli riconosciamo. Il punto di vista è nuovo, e originale, la voce del fiume che non gli fa del male, ma che lo abbraccia, anche lui, come il mondo, innamorato del suo viso, della sua voce, del suo essere Jeff Buckley. Mi hai commosso tanto, davvero. Grazie per aver ricordato così bene l'angelo Jeff, che forse, non è mai davvero appartenuto a questo mondo, ma è sempre stato "oltre". Grazie.