Recensioni di padme83

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Recensione alla storia Giorni di pioggia - 16/01/20, ore 17:15
Capitolo 4: Coffee and kiss
Eccomi tesoro, eccomi!
Tu riesci a tirare fuori la fangirl che è in me, perché giuro che ho avuto reazioni scomposte e assai poco pacate per tutta la durata della lettura. Mi hai fatto provare un’altalena di emozioni impressionante e, perdonami se parto dal fondo, ma ne è valsa davvero la pena, cribbio **
Innanzitutto, ammetto che ciò che mie è piaciuto di più di questo capitolo è proprio l’elemento naturale, questa pioggia torrenziale che non accenna a diminuire e che rispecchia fedelmente il tumulto che sconvolge l’animo dei protagonisti. È come se loro cercassero di trattenersi in tutti i modi, ma inutilmente, perché la terra, il cielo e il mare stessi sono squassati dal vento e dai fulmini e si agitano furibondi, senza tregua. Il parallelismo è potente ed è stato grandemente apprezzato dalla sottoscritta.
Poi vogliamo parlare del momento in cui Ben si toglie gli occhiali? L’ho sentito, vividamente, accanto a me, Martin che tratteneva il respiro, la sua angoscia perché che sia ancora innamoratissimo di Benedict è palese e chissà quanto dolore deve avergli procurato vederlo in quelle condizioni… ho percepito chiaramente il suo conflitto, quasi volesse con tutto se stesso allungare la mano per accarezzare il viso di Ben ma senza riuscirci, frenato dal risentimento e dalla paura.
Ben dal canto suo, sembra una canna al vento, e riesce a trovare un minimo di stabilità solo quando incolla i suoi occhi a quelli di Martin. È come se vicino a lui la terra tornasse a girare correttamente attorno al suo asse, ma bastano poche parole (chi è questo Tom? Non lo conosco, sono drammaticamente disinformata da questo punto di vista T.T) per gettarlo nella disperazione più nera. Ben è venuto a Brighton per chiarire i suoi sentimenti, confessare finalmente il suo amore a Martin e non solo non riesce quasi a spiccicare mezza parola, ma addirittura gli si palesa davanti la concreta possibilità che sia tutto finito, e questa volta per sempre.
Mi hai fatto soffrire enormemente, non ti senti almeno un pochino in colpa?
Ma, alla fine, eccolo, il sogno romantico per eccellenza, un bacio disperato e appassionato sotto la pioggia, mentre la tempesta raggiunge il suo apice.
Ci lasci proprio sul più bello, ma tutto quanto è un’estrema meraviglia **
Mi è piaciuto tantissimo questo capitolo, la tua capacità introspettiva è notevole, e questo, unito ad una prosa sempre scorrevolissima e ricca di dettagli, ti rende una vera e propria garanzia. Sei bravissima!
Ti faccio tanti, tanti complimenti, sperando che aggiornerai presto, voglio sapere cosa succede dopo questo bacio stupendo <3
Un abbraccio :*

padme
Recensione alla storia Giorni di pioggia - 04/01/20, ore 16:17
Capitolo 3: Summer rain
Eccomi qui, finalmente riesco a proseguire anch’io con questa bellissima storia <3
Credo di aver amato tutto di questo capitolo, dall’introspezione rigorosa, alle descrizioni atmosferiche che sono protagoniste tanto quanto Martin e Benedict, fino al turbinio di emozioni in cui mi hai gettata perché, accidenti, quando Ben si è deciso a entrare in quel bar per poco non è venuto un infarto anche a me.
Sembra che questi due non riescano a fare un passo in avanti senza farne in contemporanea due indietro: mi ero illusa che con il messaggio di Martin le cose cominciassero ad andare per il verso giusto, ma figuriamoci se poteva esser così, e allora altri due mesi di stand by, giusto perché questi due zucconi hanno più orgoglio che talento (il che è tutto dire). Ma, del resto, lo scetticismo e il sarcasmo di Martin sono più che comprensibili – troppo profonda è la ferita che Ben gli ha inferto – così come le paure dello stesso Ben, che se da una parte ha accettato di essere innamorato dell’ex collega più follemente che mai, dall’altra è spaventato a morte dall’idea di non avere più alcuna possibilità con lui. È un circolo vizioso perché in questo modo rimane immobile, a crogiolarsi in un malessere che si fa ogni giorno più insopportabile e che lascia segni evidenti sia sul suo corpo che sull’anima. Arriva però anche per Ben il momento di fare quell’unico, piccolo passo che potrebbe salvarlo dal precipitare definitivamente nel baratro dell’autodistruzione, e confesso di aver fangirlato non poco quando (finalmente!) il messaggio è stato inviato – e Martin ha risposto, in tempi anche tutto sommato brevi (mi aspettavo che lo facesse attendere un po’ di più ^^’). Non sono assolutamente a conoscenza dei retroscena, ma immagino che Brighton non sia stata una scelta casuale, che Martin abbia effettivamente tenuto un’intervista in quel luogo: però i miei occhi si sono illuminati lo stesso al solo leggere il nome del “set” di tante storie che ho amato infinitamente (non è proprio a Brighton che la cara zia Jane ha ambientato buona parte delle sue straordinarie storie d’amore? Quasi me l’immaginavo saltare fuori all’improvviso con un sorriso comprensivo e furbo stampato in volto, come a dire a entrambi “sappiamo tutti cosa siete venuti a fare entrambi qui, smettetela di cincischiare e saltatevi addosso”).
Scherzi a parte, ho percepito nettamente tutta l’emozione del momento, l’energia sottesa tra i due che diventa quasi palpabile e che ancora una volta dimostra il legame profondissimo che unisce Martin e Ben, nonostante tutto. Adesso voglio, ho bisogno di sapere come finisce questa storia: riusciranno i nostri eroi perlomeno a provare a concedersi una seconda opportunità? Lo spero con tutto il cuore.
Complimenti come sempre mia cara, leggerti è un dono prezioso del quale credo non potrei mai stancarmi <3
Un bacione e a presto :*

padme
Recensione alla storia Giorni di pioggia - 11/12/19, ore 18:51
Capitolo 2: The time stone
Eccomi di nuovo da te, come promesso!
Anch’io effettivamente tendo a prediligere l’angst, ma questa, ragazza mia, è una dose illegale, e iniettata direttamente in vena, per giunta T.T Ma poi, cosa ti viene in mente di cominciare un capitolo con The rain of Castamere? Non c’è niente al mondo che presagisca più disgrazie di quella canzone, santo cielo!
Beh, se c’è una cosa che Ben dovrebbe aver imparato, vestendo i panni del Dottor Strange, è che al tempo prima o poi si deve rendere conto di tutto, di ogni passo, di ogni singola scelta. Ben ha fatto le sue, per opportunismo ma anche per paura, e ora si trova ad aver a che fare con le conseguenze delle sue azioni. Dev’essere terribile autoconvincersi di essere felici accanto ad una persona, vestirsi con lo splendore di una quotidianità apparentemente perfetta, per poi riconoscere in realtà di avere davanti a sé, ogni giorno, poco più di un’estranea, qualcuno che sì, vorresti amare con tutta l’anima – perché agli occhi del mondo questa sarebbe la cosa giusta da fare – ma che il tuo cuore non riconosce, e per un motivo semplicissimo: appartiene ad un altro. Ah, credi che non abbia riconosciuto la citazione a Jane Eyre, è come se avessi un laccio in qualche parte del mio petto,
vicino al cuore, annodato stretto e in modo indistricabile
a un laccio eguale situato nella parte corrispondente
della vostra piccola persona
? Ho amato moltissimo questo passaggio, anche perché sottolinea pienamente la consapevolezza di Ben di essere innamorato perso di Martin; a volte, in situazioni simili, si tende a soffocare i sentimenti, a non dar loro una voce, per non essere poi costretti ad affrontarli. Ben invece non si nasconde – non davanti a se stesso, almeno – riconosce il suo amore per Martin ma è convinto sia ormai troppo tardi, che l’uomo non potrebbe mai perdonarlo per quello che ha fatto, per il dolore che gli ha inflitto. In fondo, però, che Martin non l’abbia dimenticato risulta palese dalle interviste, dalle frecciatine che si scambiano a vicenda… ma la Gemma del Tempo è solo un’invenzione, una pietra colorata senza alcun potere, e Ben non può tornare indietro, disfare quello che ha fatto, liberarsi dalla prigione che si è costruito addosso. Sophie, ancor prima di lui, se n’è accorta ma entrambi sembrano non avere le forze per tirarsi fuori da questa situazione di stallo. Ma da quel che ho capito, in questa storia Martin è il più volitivo fra i due, e allora ecco che alla fine di un capitolo in cui ogni singola goccia di pioggia è una stilettata dolorosa in pieno petto arriva una gioia (finalmente!), due messaggini, sarcastici, sferzanti, ma potentissimi, in grado di far tornare a battere un cuore che sembrava fosse sul punto di spegnersi. Ah, adesso devo sapere assolutamente che succede!
Questa storia mi sta piacendo sempre di più, hai una capacità introspettiva chirurgica, analitica, e una capacità di trasporla in parole che io ti invidio tantissimo, sappilo.
Complimenti mia cara, ci leggiamo prestissimo allora 😉
Un bacione :*

padme
Recensione alla storia Giorni di pioggia - 09/12/19, ore 18:13
Capitolo 1: I don't love you
Carissima <3
Inizio con grandissimo piacere questa storia, non ho pregiudizi di sorta sull’uso di personaggi reali nelle fanfiction, e in qualsiasi caso conosco la tua penna e so che posso fidarmi ciecamente di te, che i protagonisti verranno trattati con rispetto grazie alla delicata sensibilità che ti contraddistingue.
Ahhhhh, ma qui ci offri nientemeno che il sogno di ogni Johnlocker! ** In questo what if dunque Ben e Martin hanno davvero avuto una storia d’amore, una storia appassionata e tormentata, alla quale però non è stata data la possibilità di realizzarsi pienamente. Tocchi temi molto delicati, e il ritratto di Benedict che pennelli è struggente ma innegabilmente realistico: riporti con minuzia le sensazioni e i sentimenti di un uomo che si trova in una situazione che definire complicata altro non è che un banale eufemismo. C’è lo smarrimento, e la paura, che si fa sentire fortissima, di lasciare una strada conosciuta ma ahimé insoddisfacente, che Ben non sente come sua, per intraprendere invece un percorso diverso, una scelta che prima di incontrare Martin probabilmente non era mai neppure stata presa in considerazione. C’è il dolore per un sentimento immolato sull’altare di un’apparenza scintillante, impeccabile – quella di uomo devoto alla famiglia, fedele e assolutamente eterosessuale che Ben si è costruito addosso e da cui non è riuscito a staccarsi, neppure davanti alla passione travolgente che ha investito lui e Martin sul set di Sherlock. Eppure nascondersi costantemente dietro ad una maschera ha un prezzo, e Ben sta cominciando a pagarlo tutto, a cominciare dalla voragine che si sta creando tra lui e la donna che alla fine ha sposato, e con la quale non c’è più nemmeno una parvenza di dialogo. Sophie sembra già essersi accorta di tutto, prima ancora che il marito riesca a metabolizzare e ad assumere consapevolezza di ciò che gli sta capitando. Il suo cuore – che non ci appartiene e non si lascia comandare, quanta verità in queste parole! – è rimasto con Martin ma ora sembra essere troppo tardi, perché l’uomo è rimasto ferito a morte dal modo in cui Ben gli ha voltato le spalle – non solo a lui, ma al loro stesso amore – non l’ha perdonato e le sue poche parole durante l’intervista sono emblematiche in tal senso, un pugno nello stomaco per il diretto destinatario, che capisce ogni allusione e ogni silenzio, e per questo si dispera e annichilisce sempre di più. Mi è piaciuto molto come hai sottolineato questo processo anche attraverso il cambiamento fisico di Ben, sempre più pallido e smunto, quasi l’ombra di se stesso (a prescindere dal peso che deve raggiungere per interpretare il nuovo ruolo).
La lettura di questo capitolo mi ha lasciato una grande malinconia addosso – e avrei dovuto immaginarlo, considerando la canzone di apertura –, sei riuscita a esprimere al meglio lo stato d’animo e le emozioni di Ben tanto da farle sentire anche a me, come se fossi un tutt’uno con lui.
Spero veramente in una svolta positiva, me ne hai lasciato addosso un bisogno disperato. Per fortuna passerò di nuovo prestissimo! 😉
Complimenti mia cara, leggerti è sempre un piacere immenso, ogni volta è come immergersi in un mondo magico e prezioso, da custodire gelosamente e a cui far ritorno con trepidazione e gioia <3
Alla prossima allora!
Un bacione :*

padme