Recensioni di padme83

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Recensione alla storia In fondo ai tuoi occhi - 17/09/19, ore 16:48
Capitolo 1: In fondo ai tuoi occhi
Ciao carissima!
Torno come sempre da te, sono felicissima quando aggiorni, e quando lo fai con una storia così bella, con Navarre e Isabeau poi, io non posso che essere enormemente felice **
Ahhh, mi brillano gli occhi in questo momento! Questa shot è bellissima, forse fra le più belle che tu hai scritto su di loro. Credo di avertelo detto anche nello scorso commento, ma non mi dispiace ripetermi perché questo vuol dire che ogni volta dai sempre di più il meglio di te stessa e i risultati si vedono, te l’assicuro.
Mi è piaciuto moltissimo questo missing moment – che in realtà ha tutti i crismi di un vero e proprio prequel – in cui ancora una volta dimostri il tuo amore sconfinato per questi personaggi, che ormai nelle tue mani godono di vita propria. Troviamo così Isabeau e Navarre agli inizi del loro amore, quando ancora entrambi non sapevano nemmeno di essere ricambiati: l’immagine di Isabeau china e pudica in confessionale, che cerca di dare un senso a ciò che le si agita nel cuore, mi è apparsa nella mente con la delicatezza di un dipinto fiammingo. L’ho vista chiaramente, con il capo chino, le mani giunte in grembo, sollevare però ogni tanto lo sguardo verso la grata che la divide da Imperius, e illuminare tutto quanto con la luce dei suoi occhi, che tanto ricorda al vecchio prete il suo amore perduto. Ho apprezzato moltissimo la parte a lui dedicata, ritengo che in questo modo tu gli abbia dato maggiore spessore. Anche perché così si crea un parallelo tra la sua storia e quella dei due sventurati amanti, e l’eterno ritorno dell’uguale (citando Nietzsche) è un tema che, come ben sai, mi sta molto a cuore. Molto bella anche la scena tra Navarre e Francesco, legati da un’amicizia sincera. E per fortuna che c’è Francesco ad aiutarli, altrimenti senza di lui Isabeau e Navarre sarebbero stati spacciati.
Sopra tutto e tutti, ovviamente, campeggia la figura terribile del Vescovo di Aguillon, che una volta scoperto l’amore fra l’oggetto della sua ossessione e il Capitano delle Guardie perde totalmente il senno e decide di consegnare se stesso al diavolo, pur di maledire i due amanti.
Hai usato delle figure retoriche bellissime, che mi hanno colpita molto e che ho trovato molto efficaci e poetiche, in particolare quelle riferite a Isabeau, naturalmente. E quel vestito bellissimo, di cui già abbiamo parlato, ebbene una volta di più mi è sembrato di poterne sentire la stoffa impalpabile fra le mani, e di meravigliarmi davanti ai suoi bellissimi colori.
Insomma, mi è piaciuto tutto tantissimo! Ti faccio un in bocca al lupo per il contest e ti mando un bacio grande grande :**
A presto!
Con affeto,

padme
Recensione alla storia Raggi di Eclissi - 03/09/19, ore 18:01
Capitolo 4: Sopravvivere
Carissima <3
Senti, io te lo devo proprio dire, credo che questa sia fra le OS più belle che tu abbia scritto. Leggerti è come sempre un piacere, ma questa volta davvero non sono riuscita a staccare gli occhi dal testo fino a quando non sono arrivata alla fine. Ormai hai una padronanza tale di questi due personaggi che ciò che scrivi può essere tranquillamente considerato come una componente aggiuntiva e assolutamente canonica del film che tutti conosciamo e amiamo.
Ovviamente, noi veniamo proiettati nella vita di Isabeau e Navarre nel momento in cui la loro triste vicenda si avvia verso la sua conclusione, e quindi possiamo solo immaginare cosa sia loro accaduto nei due anni che intercorrono tra la maledizione e il ritorno ad Aguillon: tuttavia, questo spaccato che ci mostri è indubbiamente verosimile. Se per Navarre, in quanto uomo e Cavaliere, e pur nelle condizioni terribili in cui si viene a trovare, sopravvivere non rappresenta un ostacolo insormontabile, per Isabeau il discorso è completamente diverso: lei è una fanciulla che si ritrova da sola a vagare per i boschi di notte, senza altra compagnia oltre a Goliath e al suo amato trasformato in lupo. È una ragazza intelligentissima ma abituata ad un certo tipo di vita, e ritrovarsi d’un tratto braccata e tagliata fuori da ogni contatto umano deve aver avuto su di lei un impatto devastante, anche se, da donna forte quale è, non se ne lascia certo abbattere. Mi è piaciuto moltissimo il modo in cui ti sei soffermata sull’aspetto pratico del concetto di “sopravvivenza”: il vestito che la ragazza indossa è splendido e pregiato, la fa sembrare una vera principessa, o una fata, ma non è adatto ad una vita in fuga, tra i boschi; persino accendere un fuoco non è certo un’impresa semplice, soprattutto se non si ha mai avuto l’occasione di farlo all’aperto (c’erano i servitori, per questo, ad Aguillon). Struggenti i ricordi dei giorni felici in cui Isabeau non era altro che una ragazza follemente innamorata, che sognava di coronare il suo amore in un giorno di festa, sotto il sole splendente.
Amo il modo in cui hai fatto interagire Isabeau e Navarre: è vero, entrambi non hanno ricordi della loro semi vita animale, eppure il loro legame è talmente intenso che, in qualche modo, riescono a comunicare lo stesso: e così Navarre porta alla dolce contessa ciò di cui può aver bisogno, e lei ricambia con un dono ancora più prezioso. Poche lettere in cui è però racchiuso tutto l’amore che Isabeau prova per il suo capitano e una treccia bionda e bellissima, carezzando la quale Navarre potrà trovare la forza di proteggere sempre la sua amata e di combattere il destino incerto e avverso che sta venendo loro incontro. Anche a costo di estirpare il male alla radice, uccidendo il responsabile di tutto, il Vescovo di Aguillon.
In questi giorni in cui temo di crollare a terra da un momento all’altro, da quanto sono stanca, leggerti è sempre un balsamo tonificante.
Non smettere mai di scrivere di loro <3
Un bacio enorme :***

padme
Recensione alla storia Raggi di Eclissi - 10/08/19, ore 16:33
Capitolo 3: Creatura nuda
Ciao cara <3
Commento questa storia con il cuore in mano, perché leggere le dediche con cui hai chiuso questo capitolo mi ha fatto davvero venire le lacrime agli occhi.
“L’unico e solo Capitano Navarre”… quanta verità in queste parole! Non lo dimenticheremo mai, non ci sono dubbi su questo. Ma ciò sarà possibile non solo grazie alle immagini del film meraviglioso che ormai sono indelebili nella nostra mente, ma anche per merito tuo, che hai trasportato questi straordinari personaggi su carta e hai conferito loro nuova definizione, sfumature sempre diverse e intense, pur non tradendone MAI (ci tengo a sottolinearlo) l’autentica essenza.
Ancora una volta quindi mi perdo nelle tue parole, mentre ci mostri un altro missing moment straziante, immediatamente successivo al compiersi della maledizione ad opera del malvagio Vescovo D’Aguillon. Il primo passo in quella che è a tutti gli effetti una semi-vita deve essere stato terribile per entrambi, ancora sgomenti e increduli davanti ad una magia la cui crudeltà è persino difficile da concepire. Per cui è comprensibile la sete di vendetta di Navarre, il cui pensiero dominante è dunque quello di uccidere colui che ha trasformato la loro vita, sua e di Isabeau, in un vero e proprio inferno. E anche la freddezza e l’odio della nobile contessa D’Anjou è più che verosimile: Imperius, in fondo, con il suo tradimento le ha rubato il futuro, e il vecchio prelato in qualche modo doveva aspettarsi di non essere perdonato tanto facilmente. Eppure è sempre così fiera la nostra Isabeau, anche in una situazione che la vede in netto svantaggio, nuda e vulnerabile davanti ad Imperius, mantiene tutta la sua dignità e non si piega, si erge in tutta la sua bellezza e rifiuta le parole del vecchio monaco, conscia che l’unica cosa che conti davvero è stare con il suo amato Navarre, non importa sotto quale aspetto. È come se, dopo l’iniziale smarrimento, Isabeau tragga forza proprio da questo pensiero: qualunque cosa il destino porrà dinnanzi a loro, i due amanti lo affronteranno insieme. È un concetto bellissimo che, personalmente, a me piace sempre trovare in una storia.
Spero che il dolore per questa perdita così grande si sia un po’ attenuato: Rutger Hauer ci mancherà sempre ma continuerà a vivere, proprio qui, nelle tue mani e nei nostri cuori.
Un pensiero anche a Valentina, ragazza speciale e dal grande talento che ci è stata strappata via troppo presto.
Complimenti come sempre mia cara, un bacione, unito a tantissimo affetto :***
A presto!

padme
Recensione alla storia Al sorgere ed al calar del sole... - 25/07/19, ore 15:45
Capitolo 1: Incubo di piume
Tesoro, eccomi.
Guarda, non so neanche cosa dire, da dove iniziare. So perfettamente quanto questa storia sia importante per te e so che averne perso il protagonista principale – la distinzione tra attore e personaggio è molto labile in questo caso, nell’immaginario collettivo Rutger Hauer È il Capitano Etiènne Navarre – ha lasciato dentro di te un vuoto terribile, forse impossibile da colmare. Hai scritto così tanto di loro, di lui, sei entrata nella sua testa e nel suo cuore così tante volte da farlo diventare parte di te, dell’autrice, donna, persona meravigliosa che sei. Non solo, attraverso le tue parole, sempre cariche di passione e, concedimelo, di devozione per i protagonisti – questi due splendidi e sventurati amanti – hai permesso a noi di comprenderli ed entrare in intimo contatto con loro: non sembra, ma quando capita una cosa simile per me è un piccolo, grande miracolo, qualcosa di bello e non c’è regalo più gradito, sia per i lettori che per i personaggi stessi, i quali vengono restituiti a nuova vita e acquisiscono sfumature che magari la sola visione del film non può mettere in evidenza.
Questa raccolta non fa eccezione, naturalmente: l’ho già scorsa tutta e, neanche a dirlo, mi sono emozionata profondamente. I prompt poi sono così dannatamente adatti a loro. Mani che si cercano senza mai trovarsi, in pratica l’essenza stessa di questa storia, e il momento che hai scelto di descrivere è forse il più intenso e drammatico del film. Isabeau e Navarre non hanno che un istante fugace, al mattino, per guardarsi negli occhi, è un momento struggente e straziante allo stesso tempo, perché finisce subito, ai due amanti neanche è concesso di toccarsi, che subito la maledizione fa il suo corso e li divide nuovamente, pur legandoli sempre e inesorabilmente l’uno all’altra. Navarre torna uomo e la sua vita si trasforma, di nuovo, in un incubo di piume e strida di falco (che immagine bellissima **), e tu hai reso la sua angoscia e il suo tormento meravigliosamente, pur con l’uso di poche parole.
Tornerò presto, questi piccoli componimenti meritano tutti la dovuta attenzione.
Intanto ti mando un bacio e un abbraccio forte :*
Sempre con infinito affetto,

padme
Recensione alla storia Raggi di Eclissi - 28/05/19, ore 17:17
Capitolo 2: Il Capitano e il falco
Ciaooooo ^^
Eccomi di nuovo, ci ho messo un sacco questa volta e ti chiedo perdono ☹
Torno più che volentieri fra le storie che più amo leggere, quelle che, tra l’altro, possono vantare una narratrice d’eccezione.
Ed ecco che ritroviamo Philippe esattamente dove lo abbiamo lasciato alla fine dello scorso capitolo: fuggito dalle prigioni di Aguillon, il giovane si ritrova all’addiaccio, in pieno inverno, coperto solo di stracci e con lo stomaco drammaticamente vuoto. Verrebbe da chiedersi se il piccolo topo non sia caduto direttamente dalla padella alla brace, quando ecco che raggiunge una locanda. E qui assistiamo forse all’unico atto veramente “stupido” compiuto da Gaston – che nel resto del film invece si rivelerà come un ragazzo impulsivo, certo, ma anche molto intelligente e in grado di ponderare con scrupolo le varie situazioni che gli si pongono dinnanzi – un peccato d’incoscienza che per poco non gli costa la testa, se non fosse per il provvidenziale arrivo di Navarre.
In questo caso vediamo il Capitano attraverso gli occhi di Philippe, che lo vede quasi come un fulmine nero implacabile, suggestionato anche dalle varie dicerie che circolano su di lui. E, certamente, tutto si può dire tranne che Navarre non incuta timore, così algido e fiero in groppa ad un cavallo mastodontico, anch’esso nero come la notte.
Philippe si sente – nuovamente – in trappola una volta nelle sue mani, spaurito ed indifeso come un topolino conteso tra un lupo e un falco… ma non immagina ancora quanto questa fantasia sia davvero più che mai vicina alla realtà.
È sempre un piacere immergermi in queste atmosfere, che tu del resto sai ricreare benissimo: Ladyhawke è un film bellissimo e io sono felice che abbia trovato in te la sua paladina <3
Un bacione e a presto cara, e tanti complimenti, come sempre :*

padme