Recensioni di _Any

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Recensione alla storia Does it take your breath away? - 04/10/13, ore 16:27
Capitolo 12: There's no return from 86
IO AMO QUESTO CAPITOLO!
Scusa, se non lo urlavo non rendeva adeguatamente l'idea.
Dicevamo... IO AMO QUESTO CAPITOLO! Cioè, già il titolo è fantastico: "There's no return from 86". Ovviamente lo so che è una citazione di "86", ma diciamo che l'ho trovato particolarmente azzeccato in questo contesto. Lo sai? Non avevo pensato che le parole fossero rivolte a Billie dal proprietario del Gilman... non l'avrei mai detto. Beh, fantastico. Vedere la canzone sotto un altro aspetto è fantastico.
Vedere tutto sotto un altro aspetto è fantastico.
Diamine... non riesco a trovare parole migliori.
E così Billie se ne va, chiude con un capitolo della sua vita che è stato veramente importante e che forse è stato il trampolino che lo ha portato a quello che è ora... e adesso ne viene cacciato. Viene cacciato da quella che in un certo senso è stata casa sua, dalla sua "famiglia" che ora gli dà del traditore, del venduto.
Ma alla fine quella "famiglia" non ha capito un cazzo perché ci perde e parecchio, perché solo un idiota non avrebbe firmato quel contratto. E poi per cosa avrebbe dovuto rinunciare? Per passare tutta la vita in un locale come quello, che non gli avrebbe mai portato niente, e magari con un lavoro la mattina per sopravvivere?
No, assolutamente.
E alla fine lascia lì tutta quella merda, la abbandona e va avanti, ma senza dimenticare quello che ha dato, ma anche quello che ha avuto.
Insomma... è meraviglioso!
Grazie, Lally, davvero, questo capitolo era fantastico, come tutti gli altri, del resto.
Insomma, hai descritto alla perfezione quel momento delicato in cui non sei né dentro né fuori, non sei uno di loro, ma non sei neanche un venduto, come vorrebbero vederti. La fase di mezzo, la più delicata, le fasi di mezzo sono sempre le più delicate.
E... non lo so, è bellissimo.
Mi sto entusiasmando da sola davanti al PC, ma piano piano, faccio finta di avere ancora la voce non parlando, così non dovrò scontrarmi con la realtà e con quello che oramai è un rantolo sommesso.
La cosa migliore per fingere di avere qualcosa e non usarla. ;)
Ok! Ora ti saluto e ti ringrazio perché questa storia è stupenda, bellissima, mi ha emozionata moltissimo.
E tu sei meravigliosa che hai avuto la pazienza di aspettarmi per tutto questo tempo senza odiarmi.
Grazie, thank you from the bottom of my heart, little girl.
Recensione alla storia Does it take your breath away? - 04/10/13, ore 15:47
Capitolo 11: For what it's worth, it was worth all the while
Eccomi di nuovo qua! Non sono riuscita a risolvere i miei problemi rinici, Gabba non è a casa (è scappata! ç_ç Dov'èèèèè?!), non riesco a stare in piedi abbastanza a lungo neanche per suonare Good Riddance e la cosa migliore che potessi fare era commuovermi un altro po' leggendo uno dei tuoi capitoli.
Che dire?
Il semplice fatto che questo capitolo parli di Good Riddance serve a farmi piangere come una fontana, perché Good Riddance è la mia anima, ma non come la intende Billie. Vedi? Io la intendo in maniera totalmente diversa da lui eppure penso che quella canzone, quella brevissima canzone, rappresenti degli aspetti profondi e nascosti di cui parlo poco e che gli altri tentano sempre di rinchiudermi perché sono scomodi, molto, ma quella canzone me li fa ritrovare, mi fa sentire libera e mi fa vedere tutto il bello che c'è in una cosa, per quanto possa fare schifo.
E per un attimo mi si ferma il respiro, ma davvero. Mi sento una morsa, qualcosa che però è meraviglioso, un brivido, un fremito nei polmoni, la voglia di cantare anche con la febbre.
Ok, non ho parlato neanche ancora del capitolo, chiedo venia. Purtroppo quando sto conciata così tendo a non ragionare e a scrivere tutto quello che mi viene in mente, ma non lo cancellerò. :)
ORA ho capito perché mi hai chiesto che chitarra fosse la sua! Haha! Beccata!
La tua descrizione di quel momento del fine concerto è... fantastica. Corsa, ma ponderata, secondi infiniti e brevi allo stesso tempo.
Il pensiero che va ad Amanda, quella che è stata l'oggetto di tante canzoni, di tante emozioni... e poi l'ultimo sguardo. Ecco, quello è stato il colpo di grazia.
E poi il passato che viene scacciato dal presente, brutalmente e delicatamente allo stesso tempo.
Perché alla fine la vita continua, a volte va anche meglio di quello che ti aspetti, devi solo afferrarla perché l'occasione te la darà sempre.
E... che dire? Non so più come altro esprimermi.
Beh, sì, ora mi manca un solo capitolo e finalmente li avrò letti/recensiti tutti, quindi i ringraziamenti strappalacrime li facciamo alla fine.
Allora a presto, little girl e grazie ancora! ♥
Recensione alla storia Does it take your breath away? - 04/10/13, ore 15:05
Capitolo 10: Sometimes you're at your best, when you feel the worse
Sai che dovresti fare? All'inizio di ogni capitolo dovresti mettere un avvertimento: "ATTENZIONE! Il capitolo qui sotto fa piangere, ma solo alla fine!", così almeno ci arriverei preparata! Insomma, dopo le prime righe ero già convinta che sarebbe filato tutto liscio come l'olio... e tu mi tiri in ballo di nuovo la questione del papà che non c'è mentre mi parte Good Riddance tra le canzoni casuali? Non va bene questa cosa! E pensa che ho anche gli occhi lucidi 24/24h per via della febbre/raffreddore!
Et-ciù!
Ehm... a parte ciò, complimenti davvero. Questo capitolo è meraviglioso. Davvero, se dovessi scegliere il mio capitolo preferito non saprei davvero come procedere, penso che neanche dopo mesi ci riuscirei. Sai perché? Direi che è lo stesso motivo per cui sono perfettamente consapevole del fatto che non avrò mai una canzone preferita fissa in tutta la mia vita, non ci sarà mai la canzone della mia storia, semplicemente perché cambia ogni giorno. E perché? Perché ogni canzone trasmette un'emozione diversa, ognuna è adatta a un momento diverso e così un giorno mi posso sentire "American Idiot" e magari mi arriva una brutta notizia e poco dopo sono già "21 guns". Era solo un esempio, ma penso che i tuoi capitoli siano come la musica in questo caso: tutti emozionanti allo stesso modo, ma tutti diversi alla fine.
Hai scatenato in me una tenerezza incredibile con questa storia e sappi che hai scelto un argomento meraviglioso.
Bene, ora vado a cercare di risolvere i miei problemi rinatori (dal greco "rinos" significa "naso", quindi "i miei problemi al naso"). :)
A tra un po', perché lo sai che ti contatterò. ;)

Recensione alla storia Does it take your breath away? - 02/10/13, ore 19:54
Capitolo 9: I hope you had the time of your life
Geniale.
Non ho parole migliori se non questa.
Insomma, ho capito quasi immediatamente che c'era il parallelismo eccetera eccetera, però... diamine! Come idea è veramente geniale! Insomma, non solo scrivi benissimo e ora rischio pure di piangere, in silenzio però, perché non ho un filo di voce, neanche per chiedere il Buscopan a mia madre.
Ma tralasciando me e la mia stupida febbre, il mio malditesta e la mia insana voglia di fare qualcosa e di dormire contemporaneamente (suonare nel sonno, potrei!), ti dico che questo capitolo era speciale. Non lo so neanche spiegare bene perché, ma era veramente emozionante. Insomma, due storie simili finite in maniera diversa, vissute attraverso queste righe contemporaneamente. E poi il cambiamento, la depressione e improvvisamente i farmaci fanno effetto e Billie inizia a sentirsi superiore a tutto, fantastico, come si definisce. Ma poi, alla fine, quella roba non serve a lungo, dopo lo lascia peggio che all'inizio.
E alla fine vorrebbe fare la stessa fine di quella Amy che si ritrova a cantare.
Insomma, è tutto così... fantastico, profondo, emozionante, delicato, forte, violento e reale.
Ecco come si finisce in riabilitazione, non è una canna ogni tanto, ma è questo, questo sentimento prima ancora dei farmaci.
Ah, prima di concludere... sono un mito? Davvero? E hai detto una cosa del genere pubblicamente su EFP?! MA IO TI AMO!
Cioè, già lo sai che ti amo, però ripeterlo ogni tanto non fa male.
Allora devo ricambiare. u.u
...
SIGNORE E SIGNORI, posso avere la vostra attenzione? Sappiate che l'autrice di questa storia è meravigliosa ed è veramente un mito! :D
Scusami i deliri da febbre, non riesco a scrivere cose sensate. xD
Allora ci vediamo nel prossimo capitolo quando, tra due anni, avrò tempo. xD
A tra poco, little girl! :3

Recensione alla storia Does it take your breath away? - 07/07/13, ore 01:01
Capitolo 8: Do you think what you need is a crutch?
Ok, diciamocelo, inizialmente non c'ho capito una mazza. xD
Il fatto è che tutti i capitoli sono dal punto di vista di Billie e mi sono abituata a vederla in questa maniera... e poi all'improvviso ci troviamo Jakob a parlare.
Ecco, diciamo che ho letto tutta la storia spaesata, perché ero convinta che fosse il nostro chitarrista a parlare e non riuscivo proprio a capire di che diamine stesse parlando, perché se fosse stato davvero Billie non avrebbe avuto davvero senso che stesse parlando del padre perché a quel che so lui non ha mai provato odio/rabbia verso suo padre e al contempo non poteva essere neanche il patrigno perché di certo non pensa che lui gli abbia insegnato a vivere.
Ho avuto l'illuminazione divina solo quando ho letto il nome di Adrienne e lì ho deciso di rileggere il capitolo, perché davvero non ci avevo capito niente. xD
Mi sento demente.
Comunque, tornando a cose serie, complimenti per quello che riesci a trasmettere, come al solito (scusami la ripetitività).
In questo capitolo abbiamo un tema diverso da quello degli altri: abbiamo la rabbia di un figlio verso il padre e l'amore che egli non può far altro che provare al contempo.
Dopotutto è lui che gli ha insegnato a vivere, come hai detto anche tu.
Però proprio quell'esempio, quella persona che gli è stata tanto vicina in quel momento l'ha deluso e parecchio anche. Ed ecco che c'è la rabbia, il non voler capire, tipico di un adolescente, di un ragazzino incazzato con tutto e tutti in quel momento. Jakob non può fermarsi a ragionare, non riesce a sentirsi parte di quella famiglia, non in quel momento. C'è l'aspetto più infantile e orgoglioso, tipico di quell'età e altro aspetto tipico è il non controllarsi, la voglia di sfogarsi, le parole così dure, dette forse quasi senza ragionare: "Tu mi hai insegnato a vivere, ma forse riesco ancora a non ridurmi come te".
Immagino Billie come possa essersi sentito dopo una frase del genere.
Quella frase è stata detta di impulso, non è stata ragionata, ed è per questo che è così forte.
Considerato l'orario, è meglio che mi fermi qui.
Ci vediamo nel prossimo capitolo, little girl!