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Recensione alla storia Requiem pour le Fantôme - 17/02/13, ore 21:12
Capitolo 1: Requiem pour le Fantôme
Uhm, vediamo. Ecco, diciamo che ho iniziato a fangirlare dalla prima parola anzi, già dal titolo, ché se mi fai vedere la parola REQUIEM a caratteri cubitali è un modo per attirarmi dall'inizio, e alla fine ero e sono tutt'ora all'ultimo stadio di fangirl, anzi, phangirl felice e nel paradiso delle phangirl. E dire che normalmente sto lontano da qualsiasi fandom, ma PER QUESTE COSE, ecco, faccio uno strappo alla regola. Per cui concedimi un piccolo sclero.
ASDFGHJNKJJKJLKJKNJKLKJ AAWWWWW!!!
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La mia faccia in questo momento.

Ah-eeehm. Vediamo di provare a fare una recensione seria.
Già da subito mi è piaciuto come hai impostato la storia. L'idea del persiano che manda questo ipotetico capitolo 28 è a dir poco geniale, e riprende perfettamente il libro che è stato reso in modo che sembrasse un articolo di cronaca. Ancor più geniale e immagino impegnativo è stato da parte tua riprendere lo stesso stile di Leroux. Intendo dire, sembra davvero il capitolo mancante, è perfettamente coerente coi personaggi, con... tutto.
Il racconto del persiano quando ricorda il suo primo incontro con Eri mi ha riportato alla mente il romanzo Phantom di Susan Kay (o Key?) che ancora non ho letto. Già da subito colpisce come i due si sono incontrati, e l'immagine iniziale di Erik è di fortissimo impatto. Me l sono immaginato, lì, nel mezzo della tenda, vanitoso quanto un sultano, temuto per il suo aspetto. E i suoi terribili occhi dorati... aaahhh. Me lo sono immaginato simile a un idolo antico mediorientale, uno di quelli che pretende sacrifici umani, temuto più che amato e a cui si fanno doni per placare la sua ira.
Poi ho letto del keffiyeh nero, e associato alla parola 'persiano' nella mia mente malata è passata l'immagine di un talebano... e in effetti Erik un po' terrorista lo è.
Trovo fantastico il modo in cui il Daroga sia rimasto sin da subito affascinato dal suo genio, pur conoscendone il lato perverso e dedito allo sterminio della razza umana (visto che l'immagine di Erik talebano non era poi così sbagliata? E poi vogliamo parlare di quando voleva far esplodere Parigi? Eh? Eh? /veiene penjabbata).
Nella scena in cui il Daroga lo salva la mia fangirlaggine è passata a un livello superiore (che poi come si vedrà più avanti è passata al livello 'extreme').

E poi, il Daroga che ridiscende nel passaggio. Ho seguito le sue emozioni dalla prima all'ultima, le ho assaporate, quasi mi son commossa quando arriva alla bara e trova un Erik morente il cui cuore si è spezzato.
*inserire ua altro lamento da phangirl*
Erik è tenerissimo quando parla della sua Musa, di Christine, e il Persiano è ancora più tenero quando... quando *sniff* lo bacia sulla fronte.
...
AAAWWWWWW ;A;
In quel pezzo sono quasi morta, è stato il massimo. Non riesco a trovare le parole giuste perché temo che rovinerei tutta l'intensità della scena, per cui mi limiterò a usare onomatopee e parole incomprensibili.
Turbogasmica, è stata una scena turbogasmica. 'Cinebrivido', direbbe Alex, e i brividi li ho sentiti davvero. Si vede che sono affezionati, legati più dal cameratismo che da un vero e proprio amore, ma forse proprio per questo sono ancora più teneri. Viene voglia di abbracciarli e coccolarli ad oltranza. E' stato un momento più bello di quando Christine bacia Erik, perché Erik e il Daroga si conoscevano da tempo. Il loro è stato un addio molto più profondo dal punto di vista emotivo. Ecco, non riesco neanche a spiegarmi decentemente.
Comunque il Daroga che si pente di aver stroncato il piccolo momento di felicità di Erik è... è, mboh, qualcosa di... awww ;A; E poi gli regala un ultimo momento di felicità.

"«Piangi, daroga?... non ricordo di averti mai visto… piangere…»
Oh sì, invece, avevo già pianto sul destino di Erik quando era venuto nella mia abitazione, scioccando il povero Darius e portando l’ennesimo scompiglio nella mia vita. Ma come potevo contraddirlo? In quell’attimo, mi sentii terribilmente in colpa per come mi ero comportato nei suoi confronti – per quel tradimento che, in fondo, avevo contribuito a portare a termine: non avevo forse condotto io il visconte de Chagny in quei sotterranei per salvare la sua damigella in pericolo? E, così facendo, non avevo forse distrutto il sogno d’amore di Erik e la sua unica possibilità di essere felice, per una volta?
Non resistetti: prima che la ragione mi impedisse di farlo, mi chinai su di lui e posai le labbra tremanti sulla sua fronte, per la prima e ultima volta. Erik trattenne bruscamente il respiro, incredulo tanto quanto me."

*piange perché neanche un'onomatopea può spiegare il pathos del momento*

Ma poi, Erik che gli regala il Don Juan. MEIN GOTT, se non è un gesto d'amore questo! Nel Don Juan Erik ci aveva messo tutto se stesso, dunque è stato un modo platonico di donarsi al Daroga (alla faccia di Christine, tsé). Insomma, mi immagino poi il Daroga sfogliare il Don Juan bruciante e rivedere in quelle pagine il volto, o meglio il cuore, di Erik.
La sua morte è stata bellissima anche quella, e a suo modo è stata tenera anche Christine che "pur con tutti i suoi infiniti pregi, non avrebbe meritato di essere padrona di quell’intimo istante della triste esistenza di Erik": vero, verissimo.

Come forse avrai capito, sì, la storia mi è piaciuta moltissimo, mi è piaciuta ogni singola parola, ogni scelta stilistica, e ogni emozione che questa suscita. Pfft, lo yaoi può andare a quel paese se in cambio ho ricevuto QUESTA oneshot.
Grazie, grazie di tutto, e scusa se non sono riuscita ad esprimere decentemente la mia gratitudine con queste mere e inutili parole ;w;
*abbraccio virtuale*
*lancia torta al cioccolato*
Ange.
Recensione alla storia Mi ami, Christine? - 18/09/12, ore 22:40
Capitolo 1: Mi ami, Christine?
Oh, mài, mi ero persa questo scritto!
Vediamo di recuperare il tempo perduto.
Quello di Leroux è senza dubbio l'Erik più folle (e anche il primo, mettiamo il copyright) e quello dai sentimenti più puri - certamente più intensi. Oh, in alcune parti preferisco l'opera di Webber, ma questa follia è impareggiabile e assolutamente awesomesauce. E tu l'hai resa divinamente.
Hai descritto la parte più psicopatica, diciamocelo chiaro, lo stalker che è in Erik (perché, per quanto romantico e tenero e blablabla rimane pur sempre uno stalker), il suo narcisismo, le sue insoddisfatte tensioni sessuali e, cosa a me molto gradita, il suo infantilismo. Per lui è tutto un gioco, e anche le sue utopie sono tipiche di un bambino, la speranza che Christine possa amarlo è commovente. La bisnonna (pace all'anima sua) diceva: chi vive sperando muore cagando. La vecchia aveva ragione, povero Erik.

" i miei occhi erano ovunque e che vedevo qualsiasi cosa"
Erik is watching you /shot/

La scena del tentativo di suicidio di Christine è molto ben fatta, mostra tutta la disperazione della ragazza e, in un certo senso, è qua che si vede l'amore di Erik nei suoi confronti che si scontra con l'odio e la ripugnanza.

Davvero brava.
Au revoir <3
Ange
(Recensione modificata il 18/09/2012 - 11:07 pm)