Recensioni di Watashiwa

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Lupin III- Stazione Centrale - 25/01/18, ore 15:45
Capitolo 1: Lupin III- Stazione Centrale
Ehilà, buon pomeriggio!
L'introspezione di questa fanfic è veramente a livelli molto elevati e credo che abbia reso questa one-shot veramente ben riuscita nei suoi intenti iniziali e conseguentemente finali.
C'è da dire che l'ambientazione è azzeccata per svariati motivi: non solo rappresenta la fine di un viaggio e di una serie veramente apprezzabile e lodevole, ma anche per il suo significato che cela nel quotidiano di molte altre persone, quelle forse più comuni.
Nelle stazioni vivono gli arrivederci e gli addii di amici, parenti, amanti, passano lentamente senza fare rumore le storie di persone tutte differenti tra di loro, che aspettano il mezzo per poter cambiare parte della loro giornata, perché devono oppure perché hanno le loro sacrosante ragioni, giuste o sbagliate che siano.
Il punto connettore è poi il sentimentalismo nostalgico che attraversa le loro menti e i loro cuori, che riesce a brillare nonostante le distanze, i silenzi che si fanno forti e limpidi nella loro essenza e che mascherano ciò di buono che l'Italia ha dato loro e la mancanza che si farà viva spesso, una volta via da quella nazione così unica dalle altre.
Sono dei punti di vista che scorrono con la giusta velocità e attenzione, in modo che ognuno di loro esprima quei concetti ma con un'ottica diversa e che lascia nel segno, per quanto riguarda la narrazione e ciò che resta del finale di quel viaggio partito come se fosse simile ad altri ma terminato per essere unico e raro al tempo stesso.
In Jigen albergano le immagini di ciò che ha visto e continua a vedere in quel preciso istante, così come quei sentimenti imprigionati nei confronti di Fujiko, che in realtà non sa ancora come trattare; in Goemon c'è tutto il trascorso e i punti di forza dell'Italia che non vorrebbe mai rendere scontati, così come i sentimenti celati per la bella ladra, che resistono da tantissimo tempo; in Fujiko c'è invece spazio all'emotività di quei giorni passati, riflettendo su Rebecca, inevitabilmente alla sua indipendenza e poi a lui, Arsenio Lupin.
Volenti o nolenti, in qualunque avventura alla quale partecipa, è immischiato sempre il vecchio ladro gentiluomo e i suoi fidi compagni, che in fondo è riuscita a sopportare e, in fondo, a voler bene perché sono esattamente così... e probabilmente è per questo che spera di chiarire certi dubbi e pensieri che sono radicati nella sua testa.
In Lupin è radicato tutto l'entusiasmo di un uomo mai realmente cresciuto per ciò che fa, circondato dall'avventura, dalla bellezza di un luogo che l'ha colpito proprio nel cuore, qualcosa che non può realmente archiviare e che rappresenta solo un arrivederci, così come tutte le persone che ha incontrato e ciò che ha trovato sulla sua strada.
I suoi sentimenti sono "in bilico" tra due donne apparentemente diverse ma simili nel modo di colpirlo alla fine dei giochi, è grato ad entrambe per essersi comportate con sincerità e in modo quasi sfuggevole in certi contesti, non è realmente confuso ma grato e libero, proprio perché non è imprigionato in un finale triste o drammatico.
Piuttosto interessante, comunque, come lo stile riesce ad unire introspezione, narrazione e descrizione con chiarezza dando una caratterizzazione cristallina a quattro personaggi, con la nostalgia a pervadere i loro animi principalmente per il saluto alla nazione ma ampliato (chi più, chi meno) per questioni personali che sono quasi riesumate con questo viaggio, nella loro totalità.
L'italiano risulta essere corretto e scorrevole in molti punti, specie in quelli più narrativi che riguardano sia i pensieri e le sensazioni che l'Italia ha suscitato negli occhi dei protagonisti, un tributo verso un posto graditissimo.
One-shot veramente gradevole con dei missing moments aggiuntivi che danno quel sapore in più, dando spazio all'umanità e profondità dei quattro ed esprimendo cadauno uno degli aspetti che più li rende ciò che sono diventati dopo l'avventura italiana.
Mi è piaciuta veramente tanto ed è stata una lettura molto piacevole e che ha suscitato un affetto molto marcato e forte in me... e credimi, pochi riescono in questo.

Un abbraccio grande,

Watashiwa

Recensione alla storia Mine - 05/05/17, ore 23:30
Capitolo 1: Mine
Buonasera, eccomi finalmente qui!
Cercherò di sembrare (ed essere) più obiettivo possibile anche se forse mi dilungherò in certi passaggi ma c’è da dire che adoro il fatto che questa fic sia qui e che possa leggerla e recensirla.
Vorrei cominciare dicendo che apprezzo moltissimo la ricerca che hai fatto per arrivare a questo meraviglioso tributo perché ci sono molti aspetti da analizzare su questa tua indagine, se così posso definirla.
Partendo dal nome Fumiko, che calza a pennello per somiglianza alla ladra ma le è vicino anche per il suo significato intrinseco, passando per lo smalto e il rossetto specifici e fino ad arrivare (soprattutto) alle espressioni in francese, che lette così possono sembrare dei classici appellativi da dare alla propria amata e tipici di Lupin, ma hanno un senso di esistere e nel contesto funzionano, anche per via dell'immaginario simbolico che può avere la ciliegia in sé.
A proposito di Fujiko, ho notato una focalizzazione piuttosto elevata che l’ha resa molto vivida nel mio immaginario e questo è sicuramente un gran vantaggio narrativo: infatti, nonostante nell’arco della descrizione della storia ci sembrino più attenzioni verso la piccolina, praticamente tutto ciò che succede è in funzione della borseggiatrice, dalle descrizioni più fitte ai dialoghi promiscui e mai fuori posto.
In questa one-shot ne traspare tutta la sua immensa sensualità unita a quel senso di possessività che si snocciola soprattutto nel flashback dove Arsenio e Fujiko trascorrono un momento molto intimo e sentito da entrambi, dando libero sfogo a dei sentimenti che – per un motivo o per un altro – vengono sempre tralasciati o comunque non si concretizzano, specialmente pensando agli episodi, ai lungometraggi o agli special d’animazione.
Ma portando attenzione su quel momento, in realtà i due svolgono dei ruoli per venirsi incontro; la situazione è sicuramente galeotta ma Lupin sfoggia il suo lato più dissoluto unendolo a quel romanticismo sia stucchevole che tipico per un farfallone, Fujiko è colpita e inebriata, comportandosi da donna esperta nel parlare, nell’erotismo e anche con quel poco di romanticismo che esprime.
È una scena ben scritta, resa dal buon IC presente (ovviamente generalmente ben costruito, non solo qui) e dalle atmosfere adulte, naturali e quasi illegali, rendendola una lime coinvolgente e parecchio ambita.
Ho trovato Fumiko molto carina come bimba e come personaggio, così vicina ad entrambi i suoi genitori semplicemente prendendone quei lati caratteristici, come ad esempio la materialità e la curiosità innata che si manifesta dolcemente nel momento in cui Lupin fa il giochino con il penny.
Il lato materno di Fujiko riesce a mostrarsi oltre quella coltre di indipendenza e apparente voglia di fare quello che desidera senza limiti, come se dovesse difendere una sorta di figura che ha sempre mostrato al mondo e alle persone che l’hanno conosciuta.
La scena finale infatti è piuttosto evocativa e testimonia quanto in realtà consideri Fumiko probabilmente il suo tesoro più grande che non può esserle mai privato e la stessa piccola sia molto vicina alla figura genitoriale, sinceramente penso sia il punto più dolce dell’intero scritto, davvero.
Forse ne sei consapevole, ma secondo me la storia si apre alla continuazione di una long, forse per il fatto che Fujiko ha organizzato un set fotografico per la figlia e quindi potrebbe nascere qualche mistero o tentativo da parte dei personaggi classici di incrociare di nuovo le loro strade, con una bimba di mezzo poi!
Non so, prendila in considerazione e se un giorno volessi riprenderla e creare qualcosa di più, sarò molto contento di esserci a dirti la mia, come sempre (difatti come storia conclusiva e tributo funziona che è una meraviglia).
La grammatica, i periodi e la stessa ortografia sono assolutamente impeccabili e hanno dato valore a quest’idea originale e plasmata secondo l’opera di Lupin, che ho trovato molto bella, con dei paragoni in linea con la caratterizzazione e l’ambientazione in generale, creando un connubio tra romanticismo, eros e introspezione che non guasta assolutamente mai.
L’unico appunto che ti faccio (che mi dispiace fare, tra l’altro) è “famiglia Arsenio” che non è correttissimo perché Arsenio non è il cognome: Lupin, Jigen e Zenigata sono gli unici personaggi che vengono chiamati per cognome, infatti.
Ma a pensarci bene puoi aver dimenticato la preposizione “di”, però ci tenevo a dirlo per correttezza avendo letto e riletto questa storia.
Che dire, in sostanza…?
Posso affermare che è una delle migliori storie autoconclusive che abbia mai avuto il piacere di leggere nel fandom di Lupin, secondo il mio modesto parere!
È infatti vicina al tema adulto che quest’opera raggiunge, intrisa di sensualità da entrambe le parti, di un nuovo personaggio che tende ad unire ancora di più personaggi come Fujiko e Lupin, spigliata, ricercata da termini mai scontati e pieni del loro significato, originale nel suo contesto.
Penso che abbia molto come fanfiction e mi piace tantissimo per l’equilibrio di generi e la sua eterogeneità nel raccontare le situazioni, sia narrativamente che con i dialoghi che sono una componente che dà arricchimento al tutto, mostrando quanto sia importante per questi tre personaggi coinvolgersi e fare in modo di stare in contatto.
Ottimo lavoro, perché so esattamente di quanto lo sia stato per te!

Un abbraccio forte,

Watashiwa

Recensione alla storia Azalée d'antan - 23/04/17, ore 23:55
Capitolo 1: Azalée d'antan
Buonasera a te!
Finalmente mi sono ritagliato il tempo giusto per passare da queste parti; e finalmente aggiungerei, essendo un forte apprezzatore di questa serie leggendaria!
"L'elusività della nebbia" è uno special che merita assolutamente, un buon tributo per una serie fantastica e la stessa Ofumi è un personaggio che richiede una certa attenzione nella trattazione.
Essendo l'antenata di Fujiko, molti potrebbero pensare che basterebbe rappresentarla a grandi linee come il personaggio che conosciamo noi: non è però esattamente così, almeno per me.
Ofumi è ancora più scettica, a tratti più aggressiva e ragiona meno d'astuzia ma più di pancia rispetto alla sua discendente, aspetti che è possibile scorgere con piccoli movimenti anche in questo frangente, come quando inizialmente risponde seccata al ladro gentiluomo oppure è pronta − a livello di riflessi −  a estrarre il pugnale dal fodero per i pericoli che potrebbero attenderla.
In questa fic ho avvertito una sintonia speciale e piuttosto intima crescente tra i due personaggi, soprattutto (e ovviamente, aggiungerei) da parte dello stesso Lupin: consapevole dell’identità della donna, fa quasi il lezioso con lei (non può evitare di farlo comunque nei confronti del gentil sesso), ma grazie alle esplicative descrizioni, è possibile capire quanto nel suo essere ci sia malinconia e rimandi alla donna che realmente ama.
L’azalea poi è un fiore che nasconde tutto quel senso di femminilità tipico per chiunque donna là fuori, è un fiore che tra l’altro proviene dall’Oriente e rappresenta la temperanza e la fortuna, caratteristiche che senza dubbio un uomo come Arsenio non può che augurare a chi prende la sua simpatia in maniera sincera.
Ho apprezzato anche il tipo di evoluzione che hai rivolto alla giovane Ofumi: dalle prime battute dov’è sulle sue e senza dubbio sospettosa nei confronti dell’uomo con il quale parla, poi inizia a fidarsi, ad aprirsi e mostrarsi come magari non come un’amica ma comunque una che sarebbe un’alleata, quasi prendendo quelle parole rivolte come una sfida, crescendo e dimostrandogli la sua valenza.
Il fantasma di Fujiko penso che sia il fulcro che rende questa flash completa per quanto riguarda le sensazioni, in quanto l’idea viene giostrata genuinamente in un modo tale che entrambi pensino a quanto lei sia una donna alla quale riversare buoni pensieri e che vale la pena considerare degna, per Lupin starle accanto dato che n’è innamorato perso da anni, per Ofumi una donna capace di essere risoluta, forte e matura, un buon esempio per il suo percorso.
La trama comunque è invasa da un senso di azione cinematografica parecchio palpabile, con una caratterizzazione fedele e con vari elementi della stessa scenografia a creare quel clima sentimentale e disteso, come ad esempio le stelle nelle quali Lupin si perde e i petali del fiore che vengono sfiorati con una sorta di candore inedito, da entrambi a seconda della scena in questione.
In sostanza, voglio farti i miei sinceri complimenti, non solo per l’impeccabilità che hai mostrato come sempre dal punto di vista del lessico e della grammatica (rendendo pulitissimo tutto il progetto) ma anche per esserti aver dedicato uno spazio a un personaggio legato al movieverse che comunque non è assolutamente scontato o trattato all’interno del fandom, conferendo al tutto un senso di unicità nonostante l’oggettiva brevità della storia autoconclusiva.
Sentimentale al punto giusto, fluida e delicata come uno scorcio di vita o di semplice conversazione può apparire agli occhi di due persone al momento o anche chi ha la fortuna di leggerne a riguardo.

Un abbraccio forte,

Watashiwa

 
Recensione alla storia BENTORNATO LUPIN - 13/05/16, ore 20:30
Capitolo 1: Corri Lupin... Corri!
A volte mi manca guardare gli episodi di Lupin e della sua grande carica comica che riusciva sempre a trasmettermi tramite battute, avventure e dovuta ridondanza di certi schemi che vedano i nostri fantastici cinque (o quasi) in azione.
Questo tipo di fanfiction lo leggo sempre con estremo piacere perché testimoniano esattamente quello che mi aspetto dall'anime di Lupin III e da alcuni dei suoi special, considerando anche le parti del racconto: azione, commedia e imprevisto finale o (comunque) fatto che stravolge tutto quello che era il piano iniziale.
Mi piace leggere di un Lupin vispo ma comunque normalmente seccato per avere sempre Zenigata alle costole e alle calcagna in quanto sta tornando da una "vacanza" e non si aspetterebbe un'infiltrata così repentina ma come dice nella storia, Koichi è sempre una sorpresa ed è pronto sempre a screditare ogni sua convinzione più cruda e becera.
L'azione credo che sia la parte più cruciale del racconto e sappia dare la giusta adrenalina e la voglia di mostrare il loro rapporto cane-gatto e dimostrare la testardaggine dell'ispettore da una parte e la scaltrezza del nipote del ladro gentiluomo per eccellenza, con la sua agilità e la sua voglia di libertà, nonostante tutto: in fondo, non può permettersi di essere catturato, anche per via di tanti aspetti che tralasciano la sua condizione a piede libero.
Il finale è molto vicino all'idea di molti episodi e tipici dei comportamenti ambigui ed egoisti di Fujiko; quando si accorge dei gioielli lei è sempre in prima linea per allearsi (nella maggior parte degli episodi almeno) per poi svignarsela quando ha tra le mani il suo succulento oggetto.
Ma si sa, a volte è lei ad avere la meglio ma a volte Lupin non si lascia di certo infinocchiare, ecco.
Per il resto, credo di aver già ribadito di quanto mi abbia fatto piacere leggere questa fic: l'azione è molto visiva ed è resa benissimo nei suoi salti e nelle sue coreografie, la commedia di Zenigata e del finale sono percettibili e vibranti e i caratteri sono rispettati benissimo se pensiamo all'anime in sè, per cui non posso che riferirti di quanto sia un lavoro soddisfacente e molto gradevole da vedere, in quanto è anche scritta bene con uno stile efficace e pulito.
Sembra il copione ben scritto di metà episodio di un episodio di qualsiasi stagione che abbiano visto, forse più tendente alla stagione della giacca rossa (non so esattamente ci hai pensato ma io da sostenitore ci ho visto molto dell'umorismo di quella parte di storia): ciò non toglie che è sempre un piacere vedere certi inseguimenti pirotecnici e movimenti frenetici e questo è il più grande pregio relativo ad una giornata per Lupin, amici e rivali.

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensione alla storia Sleep well Old Man - 16/04/16, ore 11:54
Capitolo 1: Sleep well Old Man
Il mio povero cuore.
Adoro questa serie e leggere fanfiction vagamente noir con dei risvolti molto più seri del dovuto mi dà veramente modo di riflettere ma al tempo stesso di fare i conti con emozioni che credevo sopite o comunque da mostrare in certi contesti...
Sono dell'idea che il mondo di Zenigata e Lupin sia veramente complementare ed unico rispetto a qualsiasi tipo di relazione che è nata all'interno di tutte le stagioni dell'opera: sono l'uno la nemesi dell'altro, sono destinati a stare insieme e a rincorrersi sempre e comunque e quando l'ombra di uno andrà in un posto qualsiasi del mondo arriverà poco dopo sempre l'altra.
Detto questo, penso che la vita sia imprevedibile per chiunque e per questo motivo, dato il loro lavoro continuo che prevede l'utilizzo di armi da fuoco, può veramente avvenire un epilogo del genere e anche io sono più propenso a vedere Koichi morente rispetto a Lupin in quanto penso che sia più umano e meno agile rispetto al suo avversario a schivare e sfuggire a questi aspetti.
​Vedere Lupin che uccide un uomo e non provare esattamente niente, andando propriamente contro alla sua moralità e al modo di essere tipico di compiere un lavoro, è già un campanello d'allarme che preannuncia un cambiamento irreversibile nel momento e sicuramente nel futuro dopo quel momento.
Con questo non dico che Lupin diverrà spietato da un momento all'altro ma sono sicuro che la presenza di Zenigata gli permetteva di restare più sul gioco effettivo di guardie e ladri e di scappare sfruttando i suoi trucchi e abilità, considerando sopratutto l'anime però.
Credo che una personalità come quella di Lupin III possa veramente ferire qualcuno senza pensarci su quando qualcuno tocca pesantemente le persone al quale è affezionato e questo aspetto più noir e poliziesco l'ho apprezzato non poco.
Mi è piaciuto anche il modo in cui parlano sapendo entrambi (ma dimostrandolo in maniera pressocché diversa) che non ci sarà una prossima volta, rendendo tutto molto più angst del dovuto e da appassionato cogliere i riferimenti agli OAV e alla serie di Fujiko mi ha veramente avvicinato non poco a questa one-shot, proprio perché questi ricordi devono essere mantenuti per sempre in una condivisione che dalla fine in poi sarà fortemente spirituale e più forte che mai.
Qui è come se Arsenio fosse il figlio che compie le marachelle ma si fa sempre voler bene e Zenigata il padre più saggio e testardo, più saggio e più consapevole che il suo destino è veramente concluso ma può avere l'amara consapevolezza di aver trasmesso a Lupin qualcosa di prezioso che nessuno della sua banda potrà mai dargli con spontaneità: l'affetto per la vita.
Il loro rapporto non morirà mai e sono certo che una volta finito tutto in Terra per entrambi si ricongiungeranno una seconda volta da qualsiasi altra parte perché rapporti così complessi non possono mai e poi mai finire del tutto.
Un mondo di prendersi in giro, di inseguirsi e di consapevolezze completamente inedito e condiviso in un momento permeato di un alone serio ma possibile, in quanto riguarda il rischio del mestiere.
Lo stile della one-shot lo reputo parecchio agile e fluido in quanto non solo rappresenta bene i movimenti dei personaggi e lo shock quando arrivano gli spari ma anche la loro caratterizzazione e le loro sfaccettature più organiche e visibili nella storia che abbiamo imparato a conoscere tutti.
Anche grammaticalmente ed ortograficamente è assolutamente tutto a posto (ho notato solo la ricopiatura sbagliata di "man" in "men" prima che cominci la storia, una svista da niente) ma il linguaggio è molto semplice e diretto (specie nei dialoghi) e ogni azione è collegata all'altra con periodi diretti quanto ben scritti, racchiudendo tante emozioni diverse tra loro.
Una fic che eleva le figure di Lupin e Zenigata e le unisce in un caldo abbraccio fatto di parole finalmente dette, consapevolezze e di lacrime versate ma al tempo stesso invisibili, per il grande affetto che è finalmente esploso e porterà alla nascita di nuove realtà e pensieri, in quanto è una chiusura di un ciclo importante.
Il mio povero cuore è sopravvissuto e ti fa i miei sinceri complimenti per la profondità semplice di questa storia puramente angst ma al tempo stesso interessante e vivida.

Un abbraccio,

​Watashiwa