Recensioni di karikeehl

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Unbecoming - 03/03/24, ore 11:27
Capitolo 39: Cap. XXXIII. - Parte Terza -
Capitolo XXXIII - parte terza.
Che dire, follettini e folletitine, anche questo capitolo ha ben rispettato le nostre aspettative e si è rivelato sorprendente sotto molteplici aspetti.

In primo luogo, la sensazione che mi ha lasciato a conclusione della lettura è stata quella di una grande pace.
Immaginare i ragazzi conversare civilmente (evento più unico che raro) all'ombra delle stelle in una notte senza luna è stato oltremodo piacevole, per non dire quasi rilassante. Si è trattato di una scena molto diversa dal solito, in cui il copione ha permesso agli attori di dare adito ad un modo di comportarsi ben diverso rispetto a quello cui siamo abituati.
Mi riferisco soprattutto a Katsuki: sono certa, infatti, che la mia sensazione di pace si leghi strettamente allo stato d'animo tranquillo e pacato che ha espresso in questa particolare circostanza. L'assenza della sua caratteristica rabbia esplosiva gli ha permesso quasi di fare un passo indietro e di rivestire gli abiti angelici da colto maestro che svela i segreti del mondo ad un allievo sinceramente interessato ad apprendere, come accaduto qualche capitolo addietro con le spiegazioni di astrofisica.
Inoltre, vedere Lucifero darsi l'opportunità di sbottonarsi e aprirsi sempre un po' di più davanti al nerd è davvero un'immagine stupenda perché, a mio parere, trasmette grande fiducia. Questi preziosissimi momenti permettono di cogliere l'essenza del percorso che sta facendo Katsuki: grazie a questa singolare connessione con Izuku che si sta via via sempre più delineando, ben si comprende come anche il biondo stia indirettamente (e forse inconsciamente) cercando di venir a capo dei suoi stessi demoni - il che sembrerebbe assurdo per l'Imperatore dell'Inferno, non ti pare?

Un ulteriore spunto emotivo, a mio parere, è racchiuso nel passaggio in cui Lucifero si confessa dicendo "non so neanche perché lo sto raccondando a te": personalmente, mi ha suscitato una gran tenerezza. 
In un certo senso, è stato come ammettere indirettamente il più temibile potere di Izuku, ovvero la sua innata gentilezza, che permette a chi gli sta intorno di fidarsi inconsciamente del suo buon cuore e del fatto che si verrà ascoltati senza essere giudicati, qualunque cosa si dica. Vedere come perfino lo scontroso e inattaccabile Lucifero sia "caduto vittima", conscio o meno, di questa aura di bontà mi ha sciolto in un sincero sorriso.

Chiudo con una nota off-topic, ma decisamente attuale.
Sembra ridicolo (e in parte lo è), ma non ho potuto fare a meno di leggere "per noia" con la voce di Angelina Mango, partita in automatico nella mia testa insieme con tutto l'orchestra mentre proseguivo con la lettura di quel passaggio.
Fra l'altro, dato che proprio in quel paragrafetto la noia viene citata più volte esattamente come fa lei nel testo della canzone, non sono riuscita a spegnere il ritmo nella mia testa fino a che non sono passata oltre. 
Immaginare Mina in abiti leopardati intenta in danze gitane, con i capelli acconciati in lunghe trecce e chignon, con Katsuki e Izuku intorno a lei come corpo di ballo è stato a dir poco grottesco!

Ah, quasi dimenticavo!
Ho seguito le tue indicazioni ed ho letto vari articoli sul caso della cittadina in Ohio. Inutile dire che mi abbia alquanto inquietato, accidenti. 
Quasi mi dispiace che il personaggio di Mina stia prendendo una piega così sinistra, una ventina di capitoli fa non me lo sarei mai aspettato; ma ehi, in fondo si tratta pur sempre di un demone, anzi, di una succube, perciò ci sta!
E mi dispiace anche che Bakugou sia così disilluso e scazzato quando parla di Ashido e soprattutto del Kiri, ma ehi, lui resta comunque il diavolo in persona e loro due demonietti egocentrici e capricciosi, perciò - di nuovo - ci sta!

Spero di sentirti presto!
Io intanto vado avanti :)

Un abbraccio,
karikeehl
Recensione alla storia Unbecoming - 02/03/24, ore 23:34
Capitolo 38: Cap. XXXIII. - Parte Seconda -
Capitolo XXXIII - parte seconda.
Per la prima volta da più di 30 capitoli a questa parte, non so cosa dire.
O meglio, avrei talmente tante cose da elaborare che sono rimasta a corto di parole in qualsivoglia lingua corrente e comprensibile.
Ho appena concluso la lettura di questa seconda parte e nella mia testa c'è un tale groviglio di pensieri, emozioni, sensazioni lasciatemi dal tuo testo che non so bene come interpretarle, perciò chercherò di procedere con ordine, tentando di sbrigliarle passo passo.

Iniziamo con il districare dalla matassa i fili più dai colori più evidenti e con il dire che sì, quel che mi avevi preannunciato un paio di capitoli fa ha corrisposto le tue aspettative: questo capitolo mi è piaciuto da impazzire.

La prima scena è stata tranquilla e relativamente piacevole da leggere (dico "relativamente" solo perché, poverina, parte fin troppo svantaggiata nel competere con tutto ciò che succede poche righe più avanti).
Per dare un giudizio generale, posso dire che non mi è affatto dispiaciuta e che, come sempre, il modo di fare gentile ma deciso di Ochako e il comportamento asettico e diretto di Tsuyu sono risultati perfettamente conformi a questi due personaggi.
Deku invece, dal canto suo, mi è sembrato un po' troppo insicuro e incerto rispetto alla versione originale di Horikoshi, ma, come già detto in precedenza, questa è la tua storia e io rispetto la piega maggiormente "sfigata" che hai deciso di conferire al copione di questo attore.

Detto questo, passiamo ora alle cose importanti e veniamo alla vera stella di questa puntata, motivo della genesi del mio turbinio emotivo e mentale: la scena successiva.
Sarebbe riduttivo affermare che io abbia letto la seconda parte di questo capitolo letteralmente divorando ogni riga e ingurgitando una parola dopo l'altra con la foga di un assetato di fronte ad una cassa d'acqua fresca. Il crescente bisogno di sapere come finisse la cosa è cresciuto passo passo fino a diventare talmente acuto che i miei occhi si sono ritrovati fin troppo frequentemente a voler volare in avanti nella pagina alla ricerca di uno spoiler che anticipasse l'epilogo della scena. Più volte infatti ho dovuto sforzarmi di vincere la gravità per riportare le pupille a fissarsi sulla riga che stavo effettivamente leggendo e impedire loro di andare troppo avanti senza prima aver concluso il periodo.

Scendendo nel particolare, mi è piaciuto assai il modo in cui hai raccontato l'incontro fra Izuku e Katsuki, perché l'ho trovato totalmente inaspettato. 
Mi è sembrato quasi di vivere la sequenza di un film e la descrizione dell'intera scena è stata riportata in una forma italiana incredibile, con una ricchezza di dettagli talmente vasta che ogni parola è stata una pennellata di colore nel quadro di questo incontro notturno per le strade di Shibuya. Tutt'ora se ci penso, riesco a visualizzare perfettamente nella mia testa l'immagine vista frontalmente di Izuku sotto un lampioncino, appena illuminato dalla sua luce fioca, unico tocco di giallo in una tela occupata per due terzi dal nero dell'anima di Lucifero che abbraccia l'auto d'epoca, la strada, la notte, il mondo.
È staa un'esperienza davvero incredibile, un esercizio di immaginazione talmente spontaneo da essere quasi surreale, che mi ha riempito e che continua a riempire il mio petto di entusiasmo e a tirare le mie labbra in un gran sorriso.
Grazie per aver riportato tutto questo tramite il tuo creativo stile di scrittura così geniale.

Lasciando per un attimo da parte la costruzione dell'environment di scena e immergendoci nel commento dei singoli eventi sul piano della trama, il fatto che Bakugou si sia avvicinato al nerd, in piena notte, senza neanche scendere dalla macchina, al pari quasi di uno stalker molestatore si adatta perfettamente al suo carattere schivo e superbo.
L'acume elogiato poc'anzi riguardo le descrizioni a contorno si è inevitabilmente riflesso anche sui personaggi, definendoli con una minuzia tale da darmi la sensazione di essere lì insieme a loro: con gli occhi della mia immaginazione, ho visto perfettamente i capelli biondi e appuntiti di Katsuki cadere su quegli occhiali da sole così fuori luogo eppure perfettamente al loro posto, il suo polso poggiato sul volante con fare arrogante, il sorriso di scherno rivolto oltre il finestrino, dove un Deku qualsiasi lo fissava con i suoi occhioni verdi da cerbiatto stralunati mentre il rivolino di saliva quasi tentava di scendere dall'angolo della sua bocca, a fronte dell'impossibilità del suo stesso cervello di concentrarsi su altro che non fosse la bellezza folgorante di Lucifero.
La parte migliore, a mio parere, è stata proprio quella in cui hai riportato le sensazioni di Izuku, stupito dalla bellezza di Katsuki e colto in flagrante nell'essersi ritrovato, senza accorgersene, a fissarlo con malizia incoscia. 
Questo passaggio mi è piaciuto da morire perché non solo è stato estremamente verosimile immaginare Deku reagire in questo modo, quasi letteralmente rapito dal Demone, ma soprattutto perché è stato il chiaro segno di svolta nella dinamica del loro rapporto. Svolta, infatti, c she si concretizza solo poche righe più avanti nel momento in cui il nerd tiene testa all'Imperatore Infernale auto-gettandosi nella sua macchina e sopravvivendo (incredibilmente) non tanto alle conseguqnze del suo gesto sconsiderato, quanto allo scatto irrazionale di Lucifero.
Con la prima vera vittoria di Midoriya su Bakugou, il nerd ha finalmente sconfitto il boss, segnando di fatto il passaggio al prossimo livello del videogioco.
Anzi, per rimanere in tema di auto d'epoca e scorribande, direi che mi sembra piuttosto palese che tu abbia appena inserito la marcia successiva e che ci stia conducendo a tutta velocità verso il clou di questa storia - e ti dirò anche che, all'alba del capitolo 34, la mia attesa di questo momento clou (capiscimi) è stata ben più che fomentata e non dubito che si ritroverà ad esplodere da un momento all'altro, esattamente come la mano di Katsuki.

Come direbbe una vecchia conoscenza di Fairy Tail: sono tutta un fuoco!

Ultima piccola nota di apprezzamento: grazie che hai sottolineato che la macchina di Kacchan fosse di importazione estera. Quando ho letto che il finestrino del lato passeggero era sulla destra, il mio cervello per un attimo è entrato in tilt dicendo "ma come a destra? Ma non siamo in Giappone, con la guida al contrario?".
A nome suo, te ne sono estremamente riconoscente.

Non vedo l'ora di leggere la terza parte, madò.
Volooo!
karikeehl
Recensione alla storia Unbecoming - 01/03/24, ore 16:42
Capitolo 37: Cap. XXXIII. - Parte Prima -
Capitolo Capitolo XXXIII - parte prima.
Esordisco con: ciao Notte_Arcana, ben ritrovata!
Finalmente sono riuscita a mettere un po' di ordine nei troppi impegni della routine e a riprendere in mano la lettura della tua longfic.
Fra l'altro, navigando anche sull'onda dell'attuale nuovo successo animato che è Habzin Hotel, rientrare a pieno ritmo in storie concernenti Angeli e Demoni per me è stato ancora più stimolante.
Ma entriamo subito nel vivo in questa prima parte della 33esima puntata.

Come sempre, leggere le scene relative ai flashback delle vite precedenti di Lucifero e Michele mi dà un grande entusiasmo, perché mi permette di comprendere meglio le dinamiche che caratterizzano tanto il loro rapporto come consanguinei, quanto le sfumature dei loro caratteri così diversi e definiti.
Si nota infatti come, anche dopo la Battaglia Celeste, entrambi abbiano sì conservato le loro indoli, ma irrigidendosi a tal punto da costruirsi delle possenti cinta murarie tutt'intorno per poi chiudercisi all'interno, senza lasciare spazio al chiarimento e al voler raggiungere un punto in comune. Lucifero (sempre giustificato dall'essere un Demone) si fa scudo costantemente della sua rabbia perenne che affonda le proprie radici nella ferita del tradimento, mentre Michele (da "bravo seguace di Dio") non fa che appellarsi ad un buonismo scontato, rimanendo fisso sui suoi pregiudizi sterili e dimostrando grande ottusità nel non voler cambiare la propria visione del mondo neanche davanti all'evidenza dei fatti.
In ognuno di noi ci sono del bene e del male, ed è proprio attraverso i conflitti con gli altri che possiamo scegliere se alimentare l'uno o l'altro; tuttavia, nel momento in cui ci si scontra, è giusto comprendere le ragioni dell'altra parte e cercare di trovare un punto di incontro per poter superare il diverbio, imparando qualcosa di nuovo e andando oltre.
Questi due testoni, al contrario, non hanno fatto altro che alimentare le loro idee, senza mai chiarirsi apertamente. Il risultato? Millenni e millenni di non detti che continuano a mangiarli da dentro, portando l'Imperatore Infernale a consumarsi senza sosta scivolando sempre più nel buio e il Principe della Milizia Celeste a rinnegare le sue stesse "emozioni" (per quanto abbiamo detto più volte che gli angeli non provino emozioni in senso lato, ma piuttosto stati d'animo) in favore di una totale assenza di volontà nel mettersi in discussione e di un'obbedienza assolutamente cieca e colma di doverismo. 
Questa mia ultima annotazione trova riscontro in un particolare passaggio narrativo riferito a Todoroki, espresso nella seguente citazione: "[aveva] le emozioni naturalmente imbrigliate da un’indole calma e riflessiva".
Come già accaduto in situazioni analoghe precedenti, ho trovato questo passaggio molto poetico a livello formale perché esprime perfettamente il carattere di Michele e il fatto che lui stesso non è che non provi emozioni, ma piuttosto sia portato per natura a convogliarle in un modo di fare estremamente pacato e solo apparentemente piatto.
Personalmente, ho molto apprezzato questa tua resa in italiano e per questo ti faccio i miei più sinceri complimenti.

Facendo un passo avanti nello svolgimento degli eventi, credo che l'incontro fra Bakugou e Togata sia stato piuttosto interessante, per quando non particolarmente avvincente.
L'aspetto che più mi ha colpito del loro scambio è stato toccare con mano tutto il sentimento di afflizione che caratterizza l'infinita (in quanto immortale) vita terrestre di Lucifero. 
Nel momento in cui ti sei riferita a lui riportando "l’infelicità nascosta fra i rami di una rabbia quasi funebre sopra il suo volto corrucciato" ho sentito un pesantissimo velo di tristezza poggiarsi sulle mie spalle e non ho potuto fare a meno di empatizzare con il nostro affranto Katsuki, provando una forte pena per la condizione emotiva in cui verte il Demone, macchiata tuttavia da una punta di sano fastidio. Dico fastidio perché, per quando da una parte mi dispiaccia molto vedere Lucifero così emotivamente mal ridotto, un'altra piccola parte di me non può esimersi dall'essere estremamente razionale e pensare che, dopotutto, la sua condizione di infelicità perenne e di solitudine sia tale proprio perché è lui stesso a scegliere costantemente di affogare nel risentimento piuttosto che attivarsi per migliorare la sua condizione.
Come si dice: "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
Ovvio è - non lo dimentichiamo - che stiamo pur sempre parlando del Diavolo in persona e che quindi sarebbe assurdo immaginarlo privo di questo genere di condizione emotiva.
Tuttavia, gli auguro davvero che Deku possa aiutarlo ad aiutarsi in questo e che possa permettergli di rendere onore al suo stesso nome e di riportare a galla la sua luce, attualmente dispersa nei meandri oscuri del suo rancore.

Piccola nota su Mirio - che, poverino, altrimenti rimane escluso dal mio commento, pur essendo un protagonista di questa scena: il suo tentativo di aiutare Kacchan a tirarsi su di morale mi ha fatto molta tenerezza.
Questo mettersi al suo fianco nonostante il suo pessimo temperamente nella (ahimé vana) speranza di portargli un po' di compagnia e allontanarlo così dai suoi pensieri neri l'ho trovato estremamente nelle sue corde e quindi in linea con il suo personaggio.

In generale, dunque, narrativamente parlando, è stato un buon capitolo.
Tuttavia, credo che il vero punto di forza di questo numero XXXIII - parte 1 non sia da riscontrarsi tanto nel corso degli eventi trattati, quanto piuttosto nella ricchezza lessicale che lo caratterizza.
Termini come turiboli, tascapane, quiddità, perniciosamente sono stati (ovviamente) oggetto delle mie ricerche e mi sento di dire che, ancora una volta, hai ampliato il mio lessico italiano, perciò ti ringrazio.
Fra l'altro, ho apprezzato molto anche le spiegazioni che hai fornito a piè di pagina su vari elementi citati nella narrazione. Io (ovviamente n.2) ho cercato da me direttamente su google Avila, Pison, quiddità ecc, senza sapere che li avresti riportati nelle note dell'autrice.
A tal proposito, se posso avanzare un consiglio, aggiungerei un * nel testo per ciascuno di questi concetti, così da avere un collegamento diretto fra il termine e la spiegazione, affinché anche il lettore possa essere guidato e, soprattutto, sentirsi supportato nella comprensione dei riferimenti. 

Conto di procedere quanto prima con la lettura della seconda parte e farti avere presto mie notizie di conseguenza!

See ya - si fa per dire ;)
karikeehl
 

 
Recensione alla storia Unbecoming - 06/02/24, ore 16:57
Capitolo 36: Cap. XXXII.
Capitolo XXXII.
Finalmente ce l'abbiamo fatta e siamo riuscite a fare lo slalom fra i troppi impegni della routine per dedicarci alla lettura di questo capitolo - e con siamo riuscite mi riferisco sempre a me e stessa, ovviamente.
Ed ora, ciancio alle bande (?) e veniamo al feedback di questa 32esima puntata.

In generale, mi è sembrato un capitolo piuttosto denso, sia sotto il profilo narrativo che a livello formale.
Mi verrebbe da dire di averlo trovato quasi claustofobico proprio nel senso letterale del termine, perché hai dato voce a tante informazioni molto importanti, tutte condensante in un solo capitolo. Infatti, nonostante anche questo fosse articolato in tre blocchi come buona parte dei precedenti, ogni singolo atto della scena si è svolto all'interno della stessa location, con i medesimi personaggi e seguendo le fila dello stesso tema.
La sensazione che mi ha accompagnato durante l'ultima parte e che non mi ha lasciato neanche a fine lettura è stata quindi riconducibile ad un vago senso di oppressione, dovuta probabilmente alla densità delle notizie fornite.
Commenti a caldo a parte, il capitolo mi è apparso di buon livello, oltre che indubbiamente importante per l'evoluzione futura degli eventi.

Entrando nello specifico, mi concentro sulla triade di highlights come mio solito - perché è giusto marcare il territorio con questa continua rubrica sul capituli podium (?).
Mi ha fatto volare l'osservazione di Tsukauchi riferita al nostro povero Shoto, sempre più bullizzato indirettamente dalla stessa autrice - si scherza, ovviamente, perché mi fanno troppo ridere queste tue uscite espresse tramite la narrazione dei personaggi. Riporto il passaggio in citazione: "Naomasa era quasi certo che non respirasse nemmeno". Mi sono proprio immaginata l'espressione stranita del detective rivolta a quello che sembra una bellissima statua di sale priva di qualsivoglia accenno di parvenza umana, compreso l'atto dell'inalare ossigeno. Si tratta di una scenetta semplicissima e senza dubbio di importanza irrisoria, ne sono consapevole, ma mi è piaciuta un sacco.
Approfitto inoltre per alzare un pollice sull'aver inserito Tsukauchi nella rosa di personaggi scelti direttamente da My Hero Academia per questa storia.
Sono molto contenta che anche lui abbia superato il provino e che sia entrato a far parte del cast: trovo sia un personaggio piuttosto comune, ma al tempo stesso incisivo, perciò mi fa piacere sapere che sia dei nostri. In un certo senso mi ispira fiducia e mi dà sicurezza, perché si tratta di una faccia amica; è come se avessi concretizzato il ruolo stesso della polizia tutto nella sua figura (perché in una trama con sinistri omicidi e strane aggressioni, sarebbe folle non inserire almento la parvenza dell'azione delle forze dell'ordine) e questo mi dà inconsciamente un appiglio cui aggrapparmi nell'ignoto degli oscuri sotterfugi mafiosi che si stanno muovendo nell'ombra.

Ho apprezzato anche l'aver rimarcato l'etica del Codice dei Battaglieri riguardo l'equità dei combattimenti.
Ancora una volta, il concetto di virilità caratteristico del personaggio di Kirishima si è ben sposato con il credo (è proprio il frangente giusto in cui usare questo termine - opss!) di questa famiglia di demoni. Diciamo anche che porre questo singolare accento sul concetto globale di "giustizia" in senso lato è provocatorio, e quindi al tempo stesso interessante, e brucia. Mi dà da pensare, perché in teoria la parola giustizia dovrebbe riferirsi quanto più ad un'etica che si sposi con l'idea del sacro piuttosto che del profano e che dunque, per estensione, dovrebbe essere quanto più estranea possibile al mondo infernale. Invece, Belial sottolinea indirettamente come l'equità nei combattimenti sia un punto focale del Codice dei Battaglieri, seguendo quindi un'accezione di giustizia che si avvicina alla rettitudine riconosciuta dal buon senso e dall'etica cristiana più di quanto non sembri.
Insomma, tutta questa riflessione a ruota libera per dire che la tua è stata una bella scelta di termini e di temi trattati, destabilizzante al punto giusto.

Infine, riporto (come spesso già accaduto) un'annotazione terminologica che mi ha fatto sorridere. 
Ho cercato su internet il significato di litania (altra parola sconosciuta fino a meno di 24 ore fa) e il risultato è stato il seguente: "litania - al plurale: Preghiera liturgica costituita da una serie di invocazioni rivolte a Dio, alla Vergine, agli angeli e ai santi". Ovviamente nel contesto in cui tu l'hai inserito, questo termine prendeva il suo significato figurato di lamentela continua, ma sapere che al plurale abbia una connotazione in qualche modo religiosa e legata alla figura di Dio mi ha strappato un sorriso, soprattutto perché nel testo viene riferito da Michele proprio a un demone del calibro di Belial. Bizzarro, non trovi? - si fa per dire, dato che lo hai scelto proprio tu :) 

Concludo con la notifica di una svista veloce riscontrata nell'ultima parte, durante il discorso di Masaaki: "Pensaci, non avrebbero liberato solamente Yoshiro se avessero puntavano anche a te".

Mi auguro di riuscire ad aver modo di sviare la routine nelle prossime settimane e di procedere con la lettura.
Spero di avere il giusto tempo da dedicare a questi ultimi capitoli che mi separano dalla conclusione attuale della storia, in modo tale di mettermi in pari con gli aggiornamenti quanto prima!

Un abbraccio e ci aggiorniamo presto!
karikeehl


 
Recensione alla storia Unbecoming - 23/01/24, ore 00:11
Capitolo 35: Cap. XXXI.
Capitolo XXXI.
Alla seconda lettura di questo capitolo (che si è reputata necessaria, dato che la prima, ahimé, è avvenuta diverse settimane addietro e scioccamente non è stata accompagnata dalla presa in nota dei momenti salienti per la recensione), con mio modesto parere, posso dire che questo atto costituisce senza dubbio un punto di svolta importantissimo per la nostra Unbecoming.
 
All'alba del trentunesimo capitolo, infatti, Katsuki al fine riesce a mettere nero su bianco l'insieme di sensazioni ed emozioni che la presenza di Deku gli suscita ogni volta che lo incrocia per strada, facendole convergere in un pensiero razionale che giustifica il suo odio viscerale nei confronti del nerd.
Izuku, dal canto suo, viene finalmente spogliato dei suoi innumerevoli strati di finta sicurezza e, rimasto nudo davanti all'evidenza dei fatti espostagli dall'emerito sconosciuto (cit.) che si trova davanti, non può far altro che abbandonarsi alla verità, lavando via i suoi stracci di titubanza attraverso un pianto catartico.

Credo che la potenza emotiva della scena conclusiva sia davvero un qualcosa di dirompente: un fulmine improvviso che non mi sarei aspettata di vedere nel limpido cielo  del già detto con cui è iniziato questo capitolo, che si apprestava ad essere il normale capitoletto BakuDeku con qualche scambio più o meno interessante fra i due, come avvenuto fino ad ora.
Mi è piaciuto moltissimo l'atto finale perché convengo con te nell'affermare che ognuno di noi dovrebbe riuscire a prendere in mano la propria vita ad un certo punto e a scegliere chi vuole essere, senza farsi condizionare da ciò che dicono, che fanno o che pensano gli altri. Purtroppo - o per fortuna - non abbiamo il controllo su nessun'altro al di fuori di noi stessi, pertanto è pressoché inutile tentare di compiacere altre persone o sforzarsi di apparire diversi da come si è al solo scopo di sperare di essere accettati all'esterno.
D'altro canto, uno stesso atto può essere fonte di ispirazione e ammirazione, oppure di denigrazione o rifiuto, a seconda degli occhi di chi guarda.
È stato un bene per Izuku avere qualcuno che gli comunicasse a chiare lettere la verità nascosta nel profondo della sua anima, perché in questo modo si è trovato costretto a riconoscerla, a fronteggiarla, e a quel punto sarà inevitabilemente chiamato a scegliere come agire di conseguenza, decidendo quindi se continuare a rinnegare sé stesso nascondendosi dietro un dito e a fingere che vada tutto bene, oppure a prendere una posizione rispetto alla sua autocommiserazione, a lottare affinché le cose cambino e la gente riconosca il valore che lui stesso sa di avere. 

Tutto ciò mi porta a pensare anche a Katsuki.
Come abbiamo detto più e più volte, Unbecoming è una storia originale che si presta ad una lettura su più livelli; in questo caso, oltre il velo superficiale dell'analisi fatta sul personaggio di Izuku Midoriya, scendendo poco più in profondità, non posso esimermi dal chiedermi il motivo per cui Bakugou sia sbottato così su due piedi, dando voce alla rabbia che lo anima dei confronti di Deku. 
Che si possa intendere come un atto di "amore" in senso lato, inteso più che altro come interesse nei confronti del nerd? In fondo, sono le persone che ci vogliono bene, quelle che si interessano a noi a farci presente dove e quando sbagliamo, proprio perché dall'esterno delle situazioni riescono a vedere ciò di cui noi non ci accorgiamo e ce lo comunicano affinché possiamo acuire il nostro sguardo e migliorarci di conseguenza.
Dubito fortemente che Katsuki abbia agito al solo scopo di denigrare Izuku come suo solito, anzi: proprio perché il loro rapporto si è messo in moto negli sviluppi più recenti, ormai siamo ben lontani dalle fasi di approccio iniziale in cui questi due attori rivestivano il mero ruolo di cacciatore e preda.
Ho dunque ragione di credere che sì, lo stesso Lucifero è inconsciamente molto più aperto nei confronti del nerd di quanto sarebbe mai disposto ad ammettere.

A riconferma di questa mia interpretazione, vi è anche la domanda relativa alla serata con Camie; qualche capitolo fa, l'Imperatore Infernale non si sarebbe neanche lontanamente sognato di rivolgere una domanda banale e addirittura avviare una conversazione, soprattutto se dall'altra parte si trova un essere inutile e inferiore come quello sfigato di Izuku Midoriya.
Insomma, la situazione si sta delineando ed io sono molto contenta di sentire la vividezza del fuoco della curiosità che al solo pensiero sta ardendo nel mio petto in questo preciso istante.

Approfitto di questo spazio per farti i miei complimenti riguardo il ritmo narrativo che hai creato e che stai alimentando con il susseguirsi dei capitoli.
Fino ad ora hai amministrato le parti di questi due capoccioni protagonisti con grande acume e con una precisione quasi chirurgica, con tempistiche a volte anche troppo prolungate; in questo modo, tuttavia, alimentando la suspance volta per volta, hai creato un terreno fertile nel quale hai appena piantato il seme della svolta.
Sono certa che questa doccia fredda cambierà radicalmente il modo di fare di Deku, lo farà maturare come personaggio e, di conseguenza, come sempre avviene nelle grandi storie e nella vita, il riflesso del suo cambiamento si abbatterà su quell'anima forastica (altra parola nuova mai sentita prima, il mio vocabolario ti ringrazia) e senza pace che è Katsuki.
Dio solo sa (è proprio il caso di dirlo!) dove ci porterà questo cocktail di variabili e a quel punto ne vedremo delle belle, ne sono convinta.

Prima di concludere con il podio di highlight sulle scelte di scrittura e di forma italiana, aggiungo velocemente una nota di merito sulla descrizione con cui viene spiegato come l'aura di Lucifero intacchi Deku.
In particolare, ho molto apprezzato che tu abbia sottolineato come Izuku sia particolarmente suscettibile agli sbalzi aurei e alle "onde trascendentali" perché credo che, in tutto l'universo di My Hero Academia, sia davvero il personaggio perfetto per incarnare questa caratteristica. È un po' una derivazione del suo modo di essere, insopportabilmente sensibile, considerando che proprio il suo essere incredibilmente fragile costituisce il suo più grande punto di forza nascosto come Hero.

Inoltre, non ho potuto fare a meno di notare il confronto speculare fra il potere intangibile di Lucifero e quello di Michele raccontato nel capitolo precedente: in entrambi i casi, demone e angelo si avvalgono della loro aurea per allontanare gli esseri umani che hanno intorno, per quanto Shoto lo faccia volontariamente e con un fine, mentre Katsuki agisce quasi inconsciamente, travolto dalle emozioni bollenti che gli muovono le budella e che lo portano ad allentare la presa sul proprio autocontrollo. 
Un bel paragone, nero e bianco a confronto per testimoniare che, in fondo, demone o angelo che sia, siamo tutti uguali e abbiamo tutti le stesse armi in mano. Tutto sta nel capire come, dove, quando, per chi e perché usarle. 

Concludo con il podio ad elenco dei tre highlights in citazione di questo capitolo numero XXXI:
- al terzo posto, abbiamo il cazzone di pietra: non so perché, ma quest'immagine lessicale in riferimento a Kirishima mi ha fatto morire dal ridere;
- al secondo posto, come non citare il broccolo bipede; mi ha fatto letteralmente sentire male per la genialità dell'epiteto. Non avresti potuto trovare un soprannome più esatto o più adatto per denigrare Izuku in modo simpatico e dolce al tempo stesso;
- al primo posto, regna incontrastata la similitudine di accostamento fra l'impeto di Katsuki e l'eruzione vulcanica in piena notte. Nella mia testa ho immaginato questo getto di lava rosso fuoco e viscoso che fuoriesce dalla montagna, accompagnato da fumi e lapilli incandescenti, in un misto di colori caldi, vivaci e brillanti che vanno in netto contrasto con i toni scuri e tetri tipici delle tenebre, dal blu indaco al nero scuro nella notte.
Una scena poetica, di forte impatto visivo, senza dubbio aiutata nella sua genialità dall'accostamento silente del quirk di distruzione esplosiva di Bakugou e dalla sua ira caratteristica parimenti esplosiva.
In altre parole: una scena poeticamente bellissima.

Che dire, follettini e follettine, un grande capitolo!
Mi auguro di vedere presto il germoglio di questo semino di svolta nelle prossime puntate.

A prestissimo!
karikeehl