| Recensione alla storia Breath Me. - 21/06/11, ore 22:16 | | Capitolo 1: Breath Me. | 'nero pių della pece stessa' non mi convince questo paragone. Siccome sei partita scrivendo con una certa delicatezza, mi aspettavo che continuassi con questo andazzo almeno per un po'. 'Pece' č un termine troppo brusco, rompe l'aura semimagica che avevi creato. Avrei preferito 'nero pių della notte stessa', per rimanere in tema.
'a cavallo di quest'ultimo si trovava una figura combattente' tralasciando il pessimo gioco di parole di Gwynne che č a cavallo di un cavallo, non capisco cosa intendi con 'figura combattente'... intendevi che Gwynne stava lottando mentre si trovava in groppa al destriero? O era riferito alla sua aura guerriera?
'con un martello dal manico di legno molto sporco e leggermente unto' siamo nel Medioevo, dove la parola 'igiene' non era contemplata nemmeno nelle pių sofisticate corti dell'epoca. Il resoconto scontato del tasso di pulizia degli attrezzi di un fabbro č l'ultima cosa che mi interessi.
'Un'immensa fornaia' spero tu intendessi 'fucina' O.o
Scusa, ma Araton ferma per strada Gwynne, la figlia del suo capo, in spregio agli ordini pių severi, toccandola addirittura, rischiando la morte sua e la disgrazia di lei per dirle cosa? 'Sto lavorando'? O.o
Ti piace proprio, il color pece, eh? Peccato che come similitudine sia orrenda. E' come dire: "Aveva due occhi di un marrone stupendo. Sembrava cacca".
Mah, mi lascia perplesso questa one-shot. Da un lato scrivi abbastanza bene, dall'altro inciampi vistosamente in errori logici facilmente evitabili. Uno su tutti: Araton č preoccupato per Gwynne perchč sa che i licantropi stanno per attaccare, e invece di confessarle tutto e spingerla a scappare per salvarsi, che fa? Ci va a letto. Logico, no?
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