Recensioni di meiousetsuna

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Recensione alla storia Rosso scarlatto sporco di bianco - 06/06/17, ore 12:08
Capitolo 1: Rosso scarlatto sporco di bianco
Premio: Things we lost in the fire, per la miglior storia drammatica
nel contest: Cose preziose
Direi che dopo una bella occhiata al tuo profilo, non potevo non privilegiare una storia sul fandom di AHS, che vedo ti ispira e cattura così tanto.
Hai scelto di dare voce ad uno dei personaggi più succubi della casa, secondo me, e l'hai fatto col consueto stile elegante che contraddisitngue queste tue storie molto adulte, rispetto allo standard delle fiction.
Moira è doppiamente "schiava". La casa la trattiene ed è per sempre bloccata nel ruolo di cameriera, dal quale sarebbe sfuggita... per fare la moglie e madre, com'era consuetudine.
In pratica la stessa cosa, ma gratis!
E' chiaro che senta di mordere il freno, perchè per fuggire dovrebbe non essere più se stessa, come hai abilmente detto qui, ad esempio:"non sarebbe mai uscita da quella casa e da quel corpo, maschera di seduzione e lacrime amare".
C'è il senso della condanna di questa donna, emblematicamente relegata a toccare la biancheria sporca degli altri, che altro non è che il simbolo più generico dell'intimità "brutta", da nascondere.
Lei farebbe a meno di questa familiarità, ma è la sua condanna, il suo girone dantesco.
Il suo corpo, la sua bellezza, le hanno regalato un'apparente felicità momentanea, che però l'ha trasformata nella maschera di se stessa.
E' sorprendente come tu sia riuscita a dire tanto in poche parole, e su un personaggio - diciamo così - di media importanza.
La sua doppia apparenza - specchio della doppia vita - è stata una delle cose più shoccanti, per me.
siamo quello che sembriamo, o quello che si vede è davvero il biglietto da visita del nosro Io?
Lo scarlatto del titolo è così horror, essendo tipicamente il colore del sangue nelle manifestazioni artistiche, e anche della seduzione, come le rose scarlatte.
I suoi capelli potevano essere solo così, e il bianco che invece di essere il colore del pulito è quello che sporca, che annulla, come la candeggina sulle macchie, è un tocco di classe impagabile
sono pazza di questa flash! brava, tantissimo!
baci,
Setsy
Recensione alla storia Nero speranza - 01/06/17, ore 13:24
Capitolo 1: Nero speranza
Contest: Cose preziose, di Setsy
milla4 con: Nero speranza
(valutazione corretta)

Grammatica:7.70/10
dell'nizio della = dell’inizio della (è lo specchietto, ma hai consegnato il link, quindi lo guardo)
e mi da’ = quel da’ sarebbe l’imperativo: dai, andava scritto: dà
creando una altro = un altro
che se sfregano = che si sfregano
un’ ombra sul = dopo l’apostrofo non va lo spazio
la corruzione l’ avrebbe = lo stesso
casa…. sì = i puntini devono essere tre
nella sua trappole, = trappola (o nelle sue trappole, ovvio)
aveva avuto il suo battesimo d’odio = qui andava il passato prossimo “ha avuto”, oppure sembra che venga ricordato un episodio precedente
Gli sorride= le sorride
“Sono nato per amare, muoio ogni giorno per odio” = nata
sviste per le quali non sottraggo punteggio:
come  aderisce = doppio spazio, niente di che
Orrore  ciò = lo stesso
sento su  di = lo stesso
Stile:15/15
C’è un incredibile ritmo, in questa narrazione: l’uso della prima persona rende più calzante ogni parola pensata dall’oggetto, ci fa scoprire le sue paure — che in realtà devono appartenere a chi è a contatto con lui. Ci sono ferite che non si chiuderanno mai, le frasi ― sapientemente concatenate ― ci portano verso un baratro da cui non c’è ritorno. Volevi lasciare uno stato ansioso, di disperazione? Ci sei riuscita, siamo trascinati bruscamente nella storia, sentiamo le emozioni negative sulla nostra pelle; infatti, abitando una cosa come una tuta bondage provarle letteralmente addosso è quanto di più appropriato. Non c’è via di scampo di fronte alla volontà maligna della casa, e questo è reso chiaro da espressioni come “muoio ogni giorno per odio” o “il battesimo d’odio” che fanno tanto copione di film horror vero e proprio.
La tuta era nata per dare piacere, ma niente resta normale, qui; tutto vive in una versione malata, che  soffoca la psiche e il corpo delle persone fino alla più tragica conclusione.
Hai raccontato un viaggio fuori e dentro le emozioni di un oggetto che, senza sua volontà, è artefice del male, senza poter fuggire da se stesso.
Sei riuscita a restare elegante malgrado il tema narrato, la follia che prende possesso dei tuoi personaggi, la mancanza di vuoto per prendere fiato tra tutte le dichiarazioni fortissime fatte dalla tuta. Radicale e coinvolgente fino alla fine!
IC:18/20
Il racconto è stato un po’ criptico, e qualche svista ha reso le cose più ingarbugliate. Però adesso tanti passaggi sono stati chiariti, per cui sto modificando la tua valutazione nella voce IC.  La tuta è usata da “Lui” (solo Tate, nella flash: avrei preferito fosse detto esplicitamente, perché non ne è il creatore/primo proprietario). La L maiuscola mi ha lasciata in dubbio: la tuta lo chiama in modo reverenziale? Mi hai spiegato di sì.
Qui per esempio: “il suo odio sedimentato che mi tocca, che mi avvolge come io avvolgo il suo padrone” l’odio della casa avvolge la tuta e lei Tate? Anche qui, sì, mi pare.
“Lui si avvicina: è una donna”. Indubbiamente Tate si avvicina: e chi è sul letto è una donna. Però scritto così è come se il personaggio che sembrava maschile si riveli una donna.
Dunque: per prima cosa ti rinnovo le mie scuse perché c’è una buona componente di mia colpa nel destreggiarmi male tra le tue righe…
Dopo il nostro chiarimento, capisco che qualche frase da correggere era ricaduta sull’ IC: le emozioni della tuta, che soffre di servire per propositi malvagi, e l’inafferrabile natura di Tate sono in realtà ben espresse, e in un certo senso in contrasto. Questo si rivela molto doloroso proprio perché sono così a contatto, da essere una la pelle dell’altro.
Trama: 5/5
Tutto quello che è incerto l’ho espresso in “IC”, in modo da portemi concentrare sulla bellezza della storia. Proprio la sua ambiguità ha reso la trama qualcosa di davvero innovativo.
L’episodio di riferimento è l’ottavo, ma non ti sei limitata ad una ripresa della puntata.
C’è l’accumulo di male assoluto che tende agguati alle persone che vi abitano, che entrano tra le sue mura che trasudano morte e follia.
Basterebbe leggere questa flash per capire cos’è il cuore di questo fandom.
Nessuno ha scampo, ed in qualche modo, è un po’ vittima consenziente, come all’inizio in questo stupro. Dà i brividi.
Titolo:2/2
Il titolo è particolare in sé, anche se la scelta della parola speranza è azzardatissima!
L’hai detto, la tuta sogna di veder chiudersi la spirale d’odio che la coinvolge, ma può solo rassegnarsi.
La storia è drammaticissima, cupa, angosciante ― in senso buono! ― e non vedo, purtroppo, neppure un barlume di positività in fondo al tunnel… la speranza è davvero l’ultima a morire!
Gradimento personale:3/3
Sono convinta che sistemeremo parte dell’IC. Fatto quello, la storia è la più adulta, dura e destabilizzante di questo contest. Mi è piaciuta dalla prima lettura, lascia il dovuto senso di sconforto che aleggia in una serie come AHS; hai assolutamente centrato il fandom.
Totale:50.70/55