Recensioni di meiousetsuna

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Acido - 01/03/18, ore 14:28
Capitolo 1: Acido
Ottava prova del contest: Ten little Indian Boys
Rinalamisteriosa con: Acido

Grammatica: 5/5
Tutto perfetto
Stile: 14.50/15
Lessico molto lineare, senza impennate di stile, ma neppure eccessivamente stringato. Quello che serviva a rendere una storia ottocentesca c’è in modo sufficiente.
Lo stile è semplice e diretto, ma non troppo frammentato, e utilizzi le parole con cura, senza appesantire; sei riuscita a dosare attentamente la descrizione della vicenda e i pensieri introspettivi di Heathcliff. C’è una leggera atmosfera dark, come mi sembra giusto nel momento che il rapporto distruttivo in modo bilaterale che lo unisce a Catherine emerge: non può tenerla fuori da quel talamo, sono in tre.
Si percepisce bene quel senso di dosata violenza che si consuma quella notte. C’è un limite, perché Isabella non è certo odiata, è solo una bambola che serve ad uno scopo dissociato da lei, possiamo dire.
Ma nel contempo non c’è alcuna tenerezza verso questa sposa, e neppure sembra che Heathcliff ne goda molto, pensa solo a comportarsi in modo da mostrare mancanza d’amore. Questa emozione negativa che hai trasmesso è molto potente.
IC/caratterizzazione: 20/20
Decisamente Heathcliff! Un personaggio che balla sull’orlo della follia ma nel contempo non perde di vista, lucidamente, il suo obiettivo. Cattivo e romantico, vendicativo verso la vita.
Ed è qui che ti sei abilmente inserita. Isabella non è un “problema” in sé, è uno strumento, un simbolo, una persona che non gli importa che viva ma che nemmeno gli darebbe gioia che morisse. Però quanto ne soffrirebbero gli altri, sì.
Isabella neppure fa un fiato, qui, ma non è una mancanza, è una scelta stilistica. Aiuta a far capire senz’ombra di dubbio che la sua personalità non conta nulla.
Catherine sembra assente, ma non lo è, nemmeno quando dovrebbe assolutamente. Regna nella mente del suo innamorato, aleggia come uno spirito portatore di sventura in quella camera nunziale.
Utilizzo indicazione/prompt/richiesta: 14.80/15
Molto vicino al voto pieno. C’è stato qualche punto in cui hai un po’ “frenato”, anche se penso che volessi sottolineare l’estraneità dei due coniugi.
Solo parlando del rating rosso, non dell’IC; la totale mancanza di pensieri o reazioni di Isabella lascia la scena con qualcosa di irrisolto. Non c’è un cenno alle sue sensazioni, dolorose e di spavento di certo, non “sensuali” che però avrebbero mostrato che dall’altra parte accadeva qualcosa.
La brutalità di Hetchcliff riesce comunque a farti raggiungere il rating, malgrado il finale… “non riuscirono a soddisfare appieno l’unione carnale.” È freddino, alla fine di questo racconto, da un senso di tagliar corto, o di didascalico.
Gradimento generale della drabble: 5/5
Un fandom difficile, per questa prova. D’altronde chi ha scelto i dieci fandom si trova, man mano, spalle al muro per la scelta, e certo lo capisco!
Un matrimonio d’interesse, per ripicca e con tanta voglia che gli altri soffrano quanto lui, mi fa vedere come tu comprenda appieno il personaggio scelto. La storia è canonica, ma non hai riportato il rano del libro, è molto tua, un bel lavoro. Il titolo, che a colpo d’occhi sembra troppo moderno, è un tocco di classe.
Totale: 59.30/60





 
Recensione alla storia La promessa - 16/01/18, ore 13:54
Capitolo 1: La promessa
Secondo turno del contest: Ten little Indian Boys
Ekaterina_Poe con: La Promessa
Grammatica: 5/5

Tutto perfetto
Stile: 15/15
In questa drabble si notano immediatamente una grande cura del registro e un vocabolario raffinato, che coniuga bene eleganza ed “effetto scenico”. Una storia dark ha necessità di un certo insieme di elementi tipici, come tutti generi in cui il pubblico si aspetta di veder comparire qualcosa di molto rappresentativo, come le unghie spezzate, la bara, l’upupa (meno ovvia del gufo!) eppure non c’è nulla di scontato nel risultato. Non c’è un attimo di respiro, anzi il lettore è trascinato dal parossismo di Heatchliff, soffrendo e provando disagio nel visualizzare il contatto con la terra forse piena di vermi, lo sporco, il freddo, il dolore. Coinvolgente fino alla fine; quasi si crede che Catherine possa sentirlo, ci si immedesima moltissimo. Per altro riprende il leitmotiv del romanzo, che è quella voce nella tempesta, come se mai questi giovani sfortunati avessero potuto esprimere il loro amore con parole dirette epositive.
IC/caratterizzazione: 20/20
Catherine resta un personaggio sottinteso, nella tua creazione, eppure si può giudicare IC dalle reazioni che provoca. Tutto accade perché la sua ombra ― in diversi modi persecutrice ― aleggia nella mente devastata dell’uomo, portandolo ad un gesto malsano ed estremo, che ho interpretato come quello di abbracciare il cadavere già in decomposizione. Heatchliff è il perfetto esempio della persona che guardò tanto nell’abisso, che l’abisso guardò in lei… ogni suo gesto è violento, eccessivo, governato da quella volontà folle che l’ha guidato per tutta la sua esistenza; lui a Caty erano anime senza pace, in ogni senso, e qui ho avvertito la tua profonda conoscenza del fandom.
Utilizzo indicazione/prompt/richiesta: 14/15
Ho tribolato molto per arrivare a dare il punteggio per questa voce. Andiamo in ordine: hai elencato, giustamente: Angst, Dark, Horror, che possono dirsi i generi utilizzati, in ordine di importanza. Però il turno richiedeva l’horror vero; ho riletto dieci volte, ma non riesco a trovare un cenno chiaro che Catherine non sia deceduta (in modo “naturale”), ma un tipo di non-morta. Oppure potevi usare horror piscologico, ma il risultato è ambiguo, perché inizialmente si dovrebbe sospettare che sia stata sepolta viva e ora si rialzerà, mentre in questo racconto mi pare sempre evidente che non sia vero. Insomma, la storia non è fuori tema, perché per essere dark lo è, eccome! Anche angosciosa, e pensando ad un romanzo del XIX secolo, tenebrosa. Probabilmente qui Heathcliff è necrofilo (non in senso sessuale, ci mancherebbe) e ti sei portata vicinissima alla richiesta, ma non in pieno.
Gradimento generale della drabble: 5/5
Che sia cupa, bellissima, e sia riuscita certamente come intendevi – non si avvertono incertezze ― non ci sono dubbi. I personaggi sono IC, il titolo è perfetto, perché la promessa è fatta con tutta l’anima, ma non è stata mantenuta; ma lo è stata, troppo tardi, in modo macabro e sbagliato… peccato per il “non proprio horror”, perché questa storia andrebbe decisamente pubblicata come angst, è assolutamente una possibile pagina mancante del romanzo. Ho apprezzato l’indicazione precisa, avendo l’e-book ho subito riletto il cap.15, aiutandomi molto.
Totale: 59/60
 
 
Recensione alla storia I've come home - 13/11/17, ore 21:16
Capitolo 1: I've come home
Contest: Director's cut, di Setsy
AlnyFMillen  con: I've come home
Grammatica: 4.45/5

E' = É con l’accento. So che dipende sempre da non avere la lettera sulla tastiera, ma sia Word che il gratuito Open Office hanno il carattere speciale
Liscie = lisce / coscie = cosce 
impezienti = impazienti (questo è senz’altro un errore di battitura)
Stile: 15/15
La drabble è corretta stilisticamente parlando e d’altronde è quasi una poesia. Lo stile utilizzato in questa storia è soave, una composizione di parole che crea un’atmosfera soffusa malgrado la passionalità del contenuto.
Ti sei attenuta fedelmente al canone del romanzo, descrivendo in modo sicuro dei piccoli squarci di storia che sono espedienti per mostrare, in un gioco di vedo-non vedo, parti dell’animo di Catherine.
Non ci sono passaggi “grigi”, tutti i termini hanno molto peso, hai sfruttato la lunghezza della drabble nel modo più ampio possibile. Sinceramente, leggendo non mi ero accorta che fosse proprio poesia ― ne parleremo dopo ― credevo che fosse un effetto musicale, una sinfonia di parole…
IC: 15/15
L’IC è davvero fantastico, considerando che Catherine è mostrata da un punto di vista non lineare, come se il lettore avesse accesso a una visuale parziale, velata. Eppure è lei nella sua manifestazione selvaggia, col vento della brughiera che le scompiglia i capelli e il suo amare il rischio ciondolando da un cornicione; è lei nella sua sensualità fuori dagli schemi, con labbra socchiuse e occhi lampeggianti. Perfetta.
Titolo: 1.75/2
Il titolo è buono, anche se mi lascia un filo di perplessità.
Sicuramente Catherine è un’anima persa, senza possibilità di essere veramente felice: non può restare ferma, assecondando un destino già scritto, né riesce a trovare quella che considera fortuna altrove.
Deve tornare da dove è partita, e in questo c’è il significato del tuo titolo, che va benissimo tranne in una sensazione, diciamo così. Sembra un po’ positivo, come se al ritorno corrispondesse una bella accoglienza, o se il cuore trovasse pace, cose che non accadono.
Gradimento personale: 2/3
Qui purtroppo devo detrarre un punto: il genere poesia, com’era segnalato nel bando, non era ammesso. Devo dire però che non hai scritto in rima, resta un componimento “borderline”, per cui l’ho fatto passare lo stesso.
Anche sulla lista personaggi ho qualche dubbio: Heathcliff non lo vedo. Ma siccome suppongo sia sottinteso, non ho fatto sottrazioni per questo. All’inizio della storia, in questi casi, è meglio segnalare un Implied!Character, perché di fatto il flusso di pensieri è di Catherine. Mi dispiace, perché ho amato leggere la tua drabble.
Totale: 38.20/40
 
Recensione alla storia You've come here - 13/11/17, ore 21:09
Capitolo 1: You've come here
Contest: Director's cut, di Setsy
AlnyFMillen con: You've come here

Grammatica: 9.50/10
E’ = con l’accento, non con l’apostrofo: È
anni nel cercare di revocare = credo che volessi scrivere “rievocare”
un’agitazione fibrille = La fibrilla è una fibra, almeno è l’unica spiegazione che ho trovato. Posso solo supporre che tu volessi scrivere “febbrile”
Sviste per le quali non sottraggo punteggio:
assenza -  (va sempre usato il trattino dei caratteri speciali: —)
Stile: 15/15
Il tuo stile è stata una bellissima scoperta, per me. È estremamente elegante senza apparire appesantito da fronzoli, vista l’ambientazione classica della storia e non ha sbavature. Il lettore è trascinato dal racconto, e malgrado la scelta dei vocaboli sia poetica il messaggio che vuoi trasmettere arriva con estrema chiarezza: i personaggi sono comprensibili nei loro pensieri e nei loro sentimenti così umani e così contorti. Gli aggettivi sono ricchi e variati, le immagini “fisiche” — come la crepa nel coccio — sono descrittive e aumentano l’angst così ben utilizzato in questa flash.
Hai giocato con le parole con maestria, rendendo vive le cose inanimate e quasi prive di calore le figure umane, come le gambe che dondolano sul muro, quasi fondendosi in un quadro di disperazione che non lascia via di scampo.
Nessun passaggio è meramente un filler, hai detto tantissimo in poche parole. C’è una non-trama che di solito riesce quando si sceglie il narratore in prima persona, invece qui la mancanza di linearità non toglie nulla al godimento della lettura.
C’è empatia per i personaggi che mi sembra autentica, e questo ti premia, o se è stato tutto esercizio stilistico la costruzione è riuscita magnificamente.
Per le labbra non avrei usato “magre”, ma “sottili” anche se più scontato. Però non mi sono sentita di toglierti nulla perché devo pensare che sia più che voluto.
IC: 15/15
Questo non è un fandom facilissimo da gestire, considerando la brevità del testo rispetto ad altri molto più corposi e che le versioni cinematografiche sono tante e leggermente contraddittorie. Eppure non c’è una sbavatura in questa analisi accurata, sentita e profondissima dei due protagonisti.
Sono amanti maledetti, due creature selvagge, figli della brughiera portati alla follia dall’orgoglio, la vendetta, il fuoco che brucia in cuore senza riposo.
Forse non sarebbero stati felici in alcun modo, come recita la celebre frase “non con te, non senza di te”.
Nelle tue parole riconosco il loro essere quasi dei fantasmi, uno per l’altra; incarnazioni di desideri irrealizzabili, voci nella tempesta che infuria fuori e dentro di loro, scolpendoli con aspre sferzate. Sono ammirata di come li hai resi riconoscibili dicendo pochissimo di concreto, descrivendoli con brevi frasi che in realtà parlano di sottrazioni e mancanze; l’assenza, l’anima persa, il contatto impossibile, l’appartenenza non realizzata. Magnifico.
Titolo: 2/2
Il titolo non è niente di altisonante, ma il suo completare — facendo coppia — quello della drabble è una scelta che reputo vincente. Le due storie infatti non sono seguiti, ma vanno guardate insieme, nel contest. Questo è più vago, invece che più dettagliato nel definire il luogo del ritorno, e questo è l’opposto della scelta che più banalmente sarebbe stato semplice fare. Il maggior numero di parole ha reso tutto più evanescente, titolo compreso.
Gradimento personale: 3/3
Sarebbe difficile poter trovare un vero difetto in questa flash. Ti sei posta un obiettivo; hai scelto un tono cupo e triste, uno stile raffinato e hai dato il via libera alla creatività. Nel drammatico è facile cadere nei cliché, ma qui non ne vedo l’ombra.
Riuscita del Director’s Cut/Trama: 19.50/20
Davvero un lavoro superbo. Questa è la prima storia di cui valuto questa voce, e mi hai tolto un dubbio: non ho chiesto una cosa impossibile. La trama è effettivamente la versione ampliata della drabble, cioè parte e termina nei medesimi punti, che era proprio quello che desideravo. Le frasi inserite per intero sono perfettamente amalgamate; avrei voluto trovare un pochino di più di testo integrale della drabble, ma va benissimo. I periodi rimanipolati sono scritti senza forzature, insomma tutto mostra il risultato senza tradire il lavoro “tecnico” svolto. Bellissima, sembra davvero che tu abbia scritto direttamente questa seconda versione!
Totale: 64/65