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Recensione alla storia Passioni Immortali - 06/04/12, ore 14:12
Capitolo 3: Finché Vita non ci separi
ToxicHime – Finché morte non ci separi 
Caratterizzazione dei personaggi 19/20 
Stile e lessico 9.5/10 
Grammatica 8.8/10 
Attinenza alla trama 9.5/10 
Gradimento personale 10/10 
Totale 56.8/60 

Caratterizzazione dei personaggi: 

Una buona caratterizzazione, quasi ottimale oserei direi. 
Persefone, complice la struttura narrativa in prima persona, è stata caratterizzata bene, le viene data attenzione ed emerge quale protagonista della vicenda. 
Ade invece, a mio avviso, è leggermente stato accantonato. Non emerge quale protagonista sullo stesso piano della ragazza ma anzi, rimane un’apparizione, un dio impalpabile e fugace di cui, a parte le caratteristiche fisiche, si conosce bene poco. 
Forse avresti potuto giocare di più sul suo lato ingannevole, quello attraverso cui spinge Persefone a legarsi all’oltretomba senza possibilità di fuga o forse, semplicemente, avresti potuto calcare di più sui dialoghi per far sì che emergesse, del dio, la sua vera essenza. 

Grammatica: 

Grammatica buona, non posso affatto lamentarmi ed anzi, come per tutte, mi complimento con te. 
Pochi errori possono sfuggire anche a più riletture e ti assicuro che a me succede più che spesso. Ad ogni modo non ho riscontrato “orrori” grammaticali per i quali “bacchettarti” ma giusto qualche piccola imprecisione che, come sempre, mi sono premurata di riportarti. 
- “…che risaltano su tutto il pallore cadaverico del viso incavato macchiato,” Non so se era esattamente tua intenzione che la frase fosse resa così “viso incavato macchiato” ma io, sinceramente, lo trovo poco corretto. Forse avrei apposto una virgola o una congiunzione per staccare i due aggettivi: “viso incavato, macchiato,…” 
-“Lui, incurante del terrore, mi raggiunge e si inginocchia dinnanzi, facendo svolazzare placidamente gli orli della veste scura, in perfetto contrasto con la mia. Allunga le mani in mia direzione e mi afferra la vita, arrivando a conficcare le unghie affilate come artigli nella carne, e a farmi emettere un grido che rimarrà inudito da qualsiasi traccia di essere vivente; reclino il capo all'indietro e fisso gli occhi sul Sole, la cui luce mi acceca, e gli rivolgo silenziosamente la preghiera di essere testimone e portavoce della disgrazia che mi sta letteralmente travolgendo.” In questo periodo ho trovato due errorini che ho deciso di riportare alla tua attenzione: “mi raggiunge e si inginocchia dinnanzi” manca di specificazione. S’inginocchia, dove? Dinnanzi “a me” magari, o “mi si inginocchia davanti”. Così la frase risulta più corretta e completa e non appare, almeno a mio avviso, interrotta e non del tutto chiara. 
- “Affondo le dita sul suo petto muscoloso e cerco di divincolarmi”. Affondare presuppone un immergere dentro, un far penetrare, sprofondare in qualcosa e quindi la preposizione “nel” o al massimo “tra”. A mio avviso insomma, più corretto, sarebbe stato “affondo le dita nel suo petto”. 
-“mi fa sanguinare le carni orrendemente contratte”. Non serve che corregga in quanto è lampante che si tratti semplicemente di una svista, un semplice errore di battitura. 
-“Mi trascina fino al carro su cui mi poggia, seduta accanto a lui, e con un colpo alle briglie d'oro nero fa ripartire tutti e quattro gli equini: siamo inghiottiti nella terra gravida, e per me cala la notte... eterna.” Le briglie sono quelle che, in teoria, fanno giungere il colpo ai cavalli. Insomma, corretto sarebbe stato “ con un colpo DI briglie”. 

Stile e lessico: 

Stile ottimo. Lessico ricercato ed originale. Un connubio quasi perfetto e che, come tale, ti ha portato al raggiungimento di un punteggio quasi pieno. 
In particolare mi sono piaciuti alcuni passi quali: 
“La voragine continua ad espandersi, fino a vomitare dei rivoli di fumo pastoso unito a della cenere che inquina il paesaggio circostante per il raggio di una ventina di metri, facendomi rimbalzare il cuore in petto. Il silenzio è rotto da un boato: la voragine sembra quasi avere uno spasmo, paragonabile ad una ferita viva e pulsante nel terriccio secco, e partorisce un carro d'ebano che atterra proprio dinnanzi a me, trainato da quattro destrieri neri dagli occhi di brace. Su di esso, fiera ed imponente, si erge una figura che ben conosco: Ade.” 
La descrizione è superba, ottimamente sviluppata e curata in ogni dettaglio, ogni sfumatura e parola. Quel “vomitare dei rivoli di fumo pastoso” mi ha catturata completamente, non solo portandomi ad immaginare perfettamente la scena ma quanto più per la bellezza delle parole e la poeticità con la quale la frase stessa è stata espressa. 
Anche il restante periodo, “trainato da 4 destrieri neri dagli occhi di brace”, mi è piaciuto tantissimo. Sono similitudini che adoro particolarmente quando, ai caratteri reali come occhi, colore del manto o altro, vengono attribuiti rimandi esterni che danno una chiara ed ancora più particolareggiata idea su quanto si cerca di esprimere. 

Attinenza alla trama: 

In questo caso, come ho spiegato nel discorso pre-classifica, ho dato a questo parametro il significato di “attinenza al contest” e di “sviluppo della trama”. Non so esattamente quale delle due la giudice intendesse poiché, solitamente, io divido le due cose ma in questo caso, attenendomi al suo volere iniziale, ho deciso di lasciare lo specchietto valutativo così com’era. 
In entrambi i casi hai rispettato perfettamente le richieste dettate dalla giudice ed anzi, più di tutto, vorrei farti i complimenti per l’originalità con la quale hai trattato il mito senza cadere nella storia più classica e già trita e ritrita. 
Sei stata brava a caratterizzare lo svolgersi dei fatti secondo il tuo personale punto di vista ed inoltre mi è piaciuta molto la scelta stilistica della prima persona narratrice. 
Giudizio personale: 

La storia mi è piaciuta molto, come testimonia il punteggio pieno che ho deciso di appuntarti. In particolare, come credo di averti già detto, mi ha colpita l’originalità con cui hai rivisitato il mito e gli hai donato una tua particolare visione. Molto mi hanno anche colpito le descrizioni, lo scorrere le ritmo lento all’inizio e veloce, causa la violenza, verso la fine. 
La scena che chiude il racconto, poi, è semplicemente perfetta ed evoca un alone mortuale tipico, appunto, del regno degl’inferi di cui Ade è il sovrano e di cui Proserpina, benché nella tua storia l’abbia già intuito ma non è così che avviene, sarà la nuova ed eterna regina. 
Anche la scena erotica, l’attenzione data alla fisicità ed alla descrizione del dio, mi hanno piacevolmente sorpresa ed affascinata. Mantieni alta la tragicità della vicenda e la crudeltà dell’offesa che la povera ragazza sta subendo ma mai, neanche una singola parola, risulta eccessiva, volgare, spinta o fuori luogo. 
La lettura è piacevole, mi ha coinvolta ed intrattenuta e di questo te ne ringrazio davvero. 

Ria-chan