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Recensione alla storia La malinconia in un mattino d’autunno - 05/09/18, ore 18:04
Capitolo 1: La malinconia in un mattino d’autunno
Ciao! Sono qui per l’ABC delle recensioni, anche se con un leggerissimo ritardo (leggero, sì. Ho del coraggio, bisogna darmene atto).
Allora, come già ti avevo accennato non sono molto pratica del fandom, non perché non conosca Mary Poppins ma perché, tendenzialmente, non mi piacciono storie ispirate ad altre opere, è difficile che riescano a mantenere quel respiro che mi ha fatto innamorare dell’originale. Però questa volta mi sono dovuta ricredere. Banalmente, mi è davvero piaciuta. Sì, detto così è sbrigativo, ma il racconto è pervaso da quella malinconia così intrinseca in Mary Poppins, di più ancora nel personaggio di Bert, che mi ha riportato ad alcuni momenti, alcuni sguardi del film. L’idea poi che Mary Poppins avesse potuto essere la tata di Bert non mi aveva mai sfiorato, lo ammetto, eppure l’ho trovata romantica e delicata, se così fosse stato, sarebbe stato tutto ancora più dolce. È un bel ricordo che racchiude tutta la nostalgia di un’infanzia lontana.
Lo stile è pulito e semplice, descrittivo senza eccedere, perfettamente calibrato, mi ha calato in una giornata d’autunno e nei pensieri del personaggio, ben delineati e a tratti poetici… proprio da Bert, che vive a metà tra le strade di Londra e i suoi cieli nuvolosi! Me lo hai restituito nella sua veste più pura, malinconico e sbarazzino insieme, e mi hai restituito Mary che, pur nella sua assenza, mi trasmette quella sensazione di magia. Penso che tutti, da bambini, abbiamo pensato a Mary come una creatura immortale e fuori dal tempo, anche se inconsapevolmente, perché lei non può invecchiare, un po’ come Babbo Natale o le principesse delle fiabe, e nel tuo racconto ho ritrovato questa Mary Poppins che mi ha fatto innamorare da bambina. Ho trovato poi particolare e originale la scelta della persona della narrazione, questo rivolgersi direttamente al protagonista ha reso i frammenti di ricordi narrati ancora più familiari.
Nella mia testa, questo momento si colloca poco prima del ritorno di Mary. Lo so, non viene detto, tant’è che i Banks hanno già il loro aquilone, ma mi piace pensarlo, sono una romantica senza speranza.
Per il resto, non mi sembra ci siano errori e in realtà non li ho nemmeno voluti cercare, volevo godermi il racconto. Ci sono storie che vanno lette per il piacere della lettura, perché sono belle così e ti lasciano qualcosa. I tecnicismi tolgono la magia, sarebbe triste spogliare questa storia della magia di cui è intrisa. Per cui ti ringrazio per avermela suggerita, mi è piaciuta molto.
E scusa anche il ritardo (ribadisco lo so, è il vizio di una ritardataria cronica scusarsi centomila volte)!
Ps: ah, ecco l’unica cosa stupida sulla quale mi sono arrestata: Bert dice che Mary Poppins viene portata dal vento del Nord… che rompipalle che sono, la mia testa ha gridato subito “Vento dell’Est!” XD