Recensioni di fedenow

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Molko's Christmas Carol - 22/12/13, ore 01:18
Capitolo 3: La variabile
Eccomi finalmente a recensire.
 Questo capitolo è splendido, meriterebbe davvero di essere una storia a sé. Bellissimo Brian, hai una capacità straordinaria di bloccare delle persone con quattro parole precise, taglienti. Chi come Molko ha un grande buio dentro, tenderà sempre e comunque ad oscurare il buio degli altri.  Bellissimo Stef che è un parafulmini, è tutto molto crudele ma terribilmente sincero, come lo proponi tu. Non cito tutto il paragrafo verso la fine sul loro rapporto in un mondo "irreale", ma è davvero un discorso che trovo verissimo a prescindere dal contesto, e reso con una semplicità disarmante.
 Brava e brava e brava. La storia è divertente e Cody caratterizzato benissimo (è davvero bella la complicità con Fiona, e originale), questo capitolo me lo tengo davvero nelle cose introspettive migliori che ho letto :)
Recensione alla storia Rinnegato - 21/07/13, ore 15:10
Capitolo 1: Rinnegato
Mi è piaciuto moltissimo questo spaccato di pura introspezione, così dolorosa ma insieme così cosciente di esserlo, non in balia di un istinto autodistruttivo. Hai usato delle immagini davvero vivide, e su tutto mi è piaciuto Io sono i miei tentativi andati storti, schietto, quasi banale, eppure tanto sincero e disilluso da far male. Il dolore come tema assoluto, come spieghi nell'introduzione. Secondo me sei riuscita a renderlo benissimo, sia nella resa delle sensazioni personali sia nella descrizione/presentazione delle altre persone con cui il protagonista entra in contatto, che in un modo o nell'altro lo feriscono o lo deludono, ma in fondo contribuiscono, a modo loro, a quel desiderio di sentirsi "pieno", "vivo". Molto bella la chiusa, oh sì.
Il grosso limite, secondo me, è la mancanza di un contesto. Mi spiego: se avessi trovato questa storia nelle originali l'avrei letta e apprezzata moltissimo, e basta. Poi trovandola qui viene ovviamente spontaneo connetterla a Brian e il tutto risulta, per quanto mi riguarda, perfettamente credibile. Insomma, spero davvero di trovare altre tue cose qui, anche più ampie, perché questa ha uno stile che mi piace un sacco e mi piacerebbe vederlo applicato a situazioni/azioni di vario tipo :)
Recensione alla storia Liaisons dangereuses - 15/01/13, ore 15:12
Capitolo 2: Second
Sì, sì e sì! Questo capitolo mi ha decisamente convinto. Mi piace Andrew come sempre, perché è uno sguardo "nuovo" e perché lo trovo cresciuto rispetto a Just a perfect man. Cody è... realistico? Insomma, non che io creda o mi auguri che sia così nella realtà (di cui tanto, per fortuna, non sapremo mai niente), ma è un personaggio davvero credibile nella sua età oscillante fra l'adulto distaccato e il bambino terribilmente fragile. Poi posso dire una cosa che non mi sarei mai aspettata di dire? Mi piace che Brian non ci sia, in questo capitolo, e i problemi derivano proprio da questo. Leggevo la fine e pensavo che se Andrew è costretto a fare il padre c'è già qualcosa che non funziona.
Ah, Stef che esce da un negozio urlando "Sono gay!" sarà pure un utopico AU (immagino che intendi questo per 'fiction'), ma a me ha fatto ridere, se può contare XD Continuo a seguire con interesse :)
Recensione alla storia We'll both end up - 22/11/12, ore 20:06
Capitolo 1: We'll both end up
Ho letto questa storia subito, ma non sapevo bene come commentare in modo intelligente. La verità è che Sono il tuo modo di lanciare via la sigaretta. I tuoi occhi neri di eye-liner e mascara. Tu sei le lacrime che fanno sciogliere quel mascara lungo le guance. mi ha fatto venire gli occhi lucidi, e Stef raccatta i pezzi è un'altro punto che mi ha dato un brivido. Non saprei bene dirti di cosa, però brivido sì. Ed è strano trovare tutto questo in una storia così breve. Sai cosa mi ha fatto venire in mente? Un epitaffio, un messaggio prima di un addio, proprio come dice Brian nell'intervista. Così secco, così bianco o nero, così io o tu che in realtà divisi non esistiamo. E la parte nera, il personaggio, chiamiamolo così, è innanzitutto un gran bugiardo. Che ci ammalia tutti con la sua loquela e i suoi gesti perfetti, e trae la sua forza dal far credere all'"altro" di essergli indispensabile. Nessuno vuole te, Brian. Vogliono tutti me. Ecco, è qui che si tradisce, nell'esatto momento in cui il suo egocentrismo gli fa dimenticare l'unica verità, cioè che sono la stessa persona, e che l'uno senza l'altro non sono minimamente interessanti. Se Brian insultasse i giornalisti in ogni singola intervista non piacerebbe a nessuno, se lo fa con frequenza notevole ma non sempre scatta il gioco del come, del perché, del cosa c'è dietro... E alla fine lo deve ammettere anche lui, è una mutua dipendenza, che agli inizi era evidentissima e negli anni si attenua, ma credo resti sempre.
Brava, a me è piaciuta tanto. Per queste frasi secche, per il poco girovagare intorno ai concetti, per questo tono costantemente accusatorio che non può che tradire insicurezza. E su tutto, come dicevo prima, mi è piaciuto il paragrafo di Stef, di cui con quattro frasi spieghi tanto. E poi è Stef XD Clap clap clap.
(Recensione modificata il 22/11/2012 - 09:38 pm)
Recensione alla storia Daddy Cool - 01/11/12, ore 01:18
Capitolo 1: Daddy Cool
E' molto bello il modo che hai di descrivere la trita quotidianità, che diventa logorante a furia di ripetersi sempre uguale. Quel senso quasi di malessere di Brian nel trovarsi perennemente nella stessa casa alla stessa ora, per fare le stesse cose, simulare le stesse emozioni e prevedere fastidiosamente le reazioni dell'interlocutore. C'è davvero un'atmosfera di cose usurate e vuote, che si intuisce abbiano avuto qualcosa di scintillante in passato, ma ora non stupiscono più. E così diventa perfino inutile chiamarle con il loro nome - originale la tua rinuncia ai nomi propri, e l'ho trovata azzeccatissima rispetto alla trama. Un cinismo spiccio coinvolge tutti: Brian in primis, Helena che ricerca piccole vendette più per abitudine che per reale odio, perfino Cody inconsapevolmente con quel suo "Sì, papà", tanto ripetuto da perdere di significato. In definitiva, mi è piaciuta molto. Avevo già letto qualcosa di tuo e trovo molto scorrevole il tuo stile, preciso e curato e a tratti graffiante (molto adatto a personaggi così disillusi). Spero davvero di trovare presto altre tue cose!