Recensioni di Il Maiale

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Years and years of us - 09/09/19, ore 19:23
Capitolo 1: Years and years of us
Recensione premio

Partiamo dal presupposto che io ADORAVO Veronica Mars, e che Logan era in assoluto il mio preferito.
Ma ammetto di aver avuto, per un attimo, un debole anche per Dick Casablanca quindi quella piccola citazione in cui Veronica lo nomina ho sorriso come quando sorridi ad una vecchia fiamma.
Perché sì, Dick Casablanca per me è una vera e propria vecchia fiamma insieme ad Eric di Rossana.

Un crossover interessante che penso non sarebbe mai venuto in mente a nessuno. Il liceo di Netpune non cambia comunque, tutti snob, tutti pronti a parlare di qualcuno, tutti che si rifanno sui pregiudizi. Neptun, la città in cui sei segnato a vita.
Mi aspettavo che citassi qualche new generation di 09, il mio hype sarebbe arrivato alle stelle.
Poi la nonchalance con cui in pratica racconti la trama di tutto il telefilm con due frasi mi ha fatta sorridere.
Ho trovato interessante i salti temporali, ma ammetto di aver preferito il 1998, quando i due si conoscono, acerbi, sui banchi di scuola.
Quando si scoprono a vicenda, quando si analizzano l'un l'altro, quando si baciano per la prima volta.
Non so, sarà che infondo sono solo molto romantica, ma mi è piaciuto di più il loro passato.
Non che poi sia terribile, sia chiaro. Ho apprezzato anche il fatto che sei passata dall'universo di Veronica Mars a quello di Inception con molta facilità che non fa storcere per niente il naso a livello narrativo.
Insomma, anche questa mi è piaciuta. Ormai penso siano la mia coppia preferita.
Recensione alla storia 10 Things I Hate About You - 09/09/19, ore 18:13
Capitolo 1: 10 Things I Hate About You
Recensione premio


Ed eccoci di nuovo qui, con i nostri amanti preferiti.
Qui in versione tenera e, permettimelo, quasi smielata, ma finchè riesco a immaginarmi i dieloghi con le loro intonazioni non mi riesce a stonare niente.

Come al solito la shot si divide in piccoli paragafi, piccole immagini e testimonianze di fatti vissuti, di ricordi lontani, di considerazioni, che hanno tutte il filo comune del "amo e non amo".
si parte da Arthur, ma non si parla di lui, si parla di Eames. Si parla di cosa ama Arthur di Eames, di cosa fa Eames, di come lo guarda, di come gli sorride, di come lo fa sentire.
Poi si passa al cosa non ama Arthur di Eames, perchè si sà, l'amore non è solo rose e fiori, ci sono parecchie spine con cui uno ci si può pungere per il resto della sua vita, anche se continua a staccarle via dal gambo. 
Una relazione in cui a un certo punto non "odi" il tuo partner per quanti ti ha fatto innervosire, non è una relazione vissuta. La loro lo è, con una conoscenza, una convivenza, una condivisione e persino una figlia che qui non è un personaggio principale ma solo un altro elemento fondamentale per definire meglio i due.
Poi si passa agli occhi di Eames, dove appunto, non si racconta Eames ma si parla di Arthur.
C'è un perfetto dualismo in questa storia, in cui entrambi ci presentano tutte le sfumature di un essere umano. Dall'altruismo all'egoismo e altri vari contrasti interiori.
Una storia rosa che ti fa adorare ancora di più i due, e che ti spinge a riguardare Inception per l'ennesima volta per vedere se almeno questa volta quei due si scambiano uno sguardo complice in più.

 
Recensione alla storia Lo zingaro felice - 30/08/19, ore 10:14
Capitolo 1: Lo zingaro felice
Recensione premio

Eccoci di nuovo qui.
Con un altro passato per i personaggi, con un altro vissuto. Rispetto all’altra l’ho trovata più “pink”, molto incentrata sui sentimenti.
Che dire, mi hai fatto adorare questa coppia. Già adoravo Arthur, perché lo ritengo proprio un personaggio ben fatto e tu lo rendi alla perfezione.
Non ho avuto dubbi all’inizio che fosse Eames, è un passato così plausibile per lui che si interseca perfettamente con il personaggio che vediamo in Inception.
Anche qui il tutto è diviso con un ritmo preciso, con una propria cadenza. Se nella prima assistevamo come spettatori ad ogni loro appuntamento, qui è la crescita di Eames a scandire la trama.
Dalla consapevolezza di appartenere ad un’etnia pressoché odiata dal mondo, dalla scoperta delle sue preferenze alla prima violenza fisica in prima persona, dove sembra ci sia concentrato tutto l’astio del mondo, fino al suo primo amore e alla scoperta dei sentimenti.
Ho inteso maggiormente come intendi Eames, come in realtà sia un personaggio prettamente introspettivo e capace di empatia e sensibilità.
Complimenti anche per questa bellissima storia ^^
Recensione alla storia Di incontri inaspettati e città sparse per il mondo - 29/08/19, ore 08:21
Capitolo 1: Di incontri inaspettati e città sparse per il mondo
Recensione per il contest “Scegli il tuo mandala e ti dirò chi sei…”
 
Dire che ho amato questa storia è dire poco.
Mi sono piaciuti i personaggi, come sei perfettamente riuscita a renderli IC nonostante non possiamo oggettivamente conoscergli come coppia.
Conosciamo però i loro battibecchi, la tensione che si palpita ad ogni loro battuta, il loro passato fatto di incontri di lavoro.
Tutto ciò che tu hai creato non stona con l’essenza dei personaggi, forse Eames lo avrei reso molto più strafottente, ma Arthur è esattamente come Eames lo vede e lo descrive.
Tutta la storia ha un suo ritmo, una sua cadenza precisa, che è delicato e sottile, quasi poetico. Sembra la canzone di una ballata, incontro dopo incontro, canticchiata da un menestrello in piazza. La storia di Arthur e Eames e dei loro sette passi.
Hai dato dei tagli netti e ogni paragrafo inizia con il numero di incontro a cui siamo arrivati, come se fossero dei veri appuntamenti.
Ci viviamo la loro storia, siamo presenti ad ogni passo, siamo testimoni di questo corteggiamento fatto di sguardi e parole non dette. Fatto di sottointesi e di enigmi da risolvere. Arthur diventa il rompicapo che Eames ha bisogno di aprire. 
Mi è piaciuto questo passato che hai creato, questa complicità fra i due che nel film si riesce solo a cogliere fra le righe, senza soffermarsi sui continui punzecchiamenti.
Mi piace come sei riuscita a intrecciare perfettamente la tua fantasia con la storyline del film, dando un senso a molte cose che in esso non ci vengono spiegate realmente.
Mi piace poi come, attraverso gli occhi di Eames, conosciamo Arthur che quasi prende le sembianze di una creatura mitologica, di una reliquia da salvaguardare, non perché abbia bisogno di protezione ma perché il mondo ha bisogno che Arthur non si rompa mai e che viva in eterno. 
Ne ha bisogno il mondo così come ne ha bisogno Cobb, ma soprattutto Eames.
Mi piace poi come le battute del film, attraverso questa storia, prendano una sfumatura completamente differente.
Arthur prende il ruolo di faro, possente, forte, indistruttibile, una scia di luce che può guidarti in ogni momento di difficoltà, Eames invece è la scogliera su cui si erge. Eames potrebbe vivere senza Arthur, ma di certo non avrebbe un senso, mentre Arthur potrebbe ergersi in ogni dove, ma di sicuro non potrebbe illuminare così tanto.
Dopo questa considerazione di dubbio senso, ti lascio.
Insomma, che dire, complimenti.