Recensioni di kk549210

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia CACAO ERGO SUM - 27/12/17, ore 20:45
Capitolo 1: Cacao ergo sum
Chapeau!
Questa fanfiction rivela ancora una volta le vostre indiscutibili doti di pirotecnici artefici dell'immagine scritta: un intreccio di ben poco conto che si fa tessuto di registri diversi che vibrano in un'armonia dissonante.
La trovata è un'autentica trovata e la citazione dell'Orfeo di Gluck all'inizio della discesa fa cantare il mio cuore di tenoressa.

Un bacio 
KK
Recensione alla storia A San Valentino, leggi un pizzino! - 15/02/17, ore 10:28
Capitolo 1: A San Valentino, leggi un pizzino!
Bentrovati, Armandi!
E bentrovata soprattutto la vostra pantagruelica gioia narrativa 😉
Una rilettura di "What if?" senz'altro originale, che non indulge nel raccontare l'episodio di riferimento, ma lo varia, lo stravolge, lo ricrea. Poco importa chi siano i protagonisti delle vostre storie, Harmone o TiNozzo, quello che conta è l'inventiva verbale, la ricerca del gioco a tutti i costi: le diverse voci si fondono e al contempo cozzano insieme, in un'armonia che pare quasi gozzaniana. Ma anche l'impianto narrativo, l'incipit serio e straniato, con il punto di vista della giovane cameriera, mi fa dire che la lunga attesa non è stata vana. BRAVI BRAVI BRAVI.
Un caro saluto al Baritono Buffo, la cui mano è chiaramente riconoscibile. A presto,
Ka
Recensione alla storia Vita in te ci credo - 10/04/15, ore 23:08
Capitolo 7: Capitolo 7. L'alba di una nuova famiglia
Ciao!
In effetti in questa fanfiction si alternano (e contrappongono) diverse figure paterne: padri naturali che non ce la fanno più di fronte alle difficili prove della vita (come Tom Johnson), padri adottivi (ed elettivi, come si vede nell'ultima parte), come Frank Burnett - la parola "patrigno" non mi piace affatto!-, padri naturali-adottivi-elettivi come Harmon Rabb. La vita è dura - ma è anche un cammino avvincente e bellissimo, in cui è necessario andare avanti e non fermarsi mai... mi sembra che tu abbia ben mostrato questa dimensione.
Un caro saluto, K
Recensione alla storia L'alba del secolo d'oro - 08/08/14, ore 15:51
Capitolo 1: La malìa
Carissima,
ecco un altro capitolo di grande potenza espressiva ed emozionale. I due nemici sono l’uno di fronte all’altro sulla piana di Maratona e il flashback ci palesa l’eziologia del loro turbamento: l’assedio di Sardi, durante il quale i due si sono misurati per la prima volta in duello e si sono conosciuti e, loro malgrado, hanno subito l’uno l’intrigante e ineludibile fascino dell’altro. La costruzione della singolar tenzone è di riconoscibile matrice omerica, con la similitudine zoologica del gatto e del cane che rammenta quelle così densamente attestate nelle tenzoni iliadiche. Ma qui non è più solo uno scontro di popoli, o come ci insegna bene Erodoto, la guerra tra i Greci e i “Barbari”, poiché intervengono eros e thanatos a complicare il quadro: il misterioso e agilissimo “omino” persiano che viene bloccato dal prestante ed imbattibile Harmonios è una donna, dagli ammaliantissimi occhi grigi con pagliuzze d’ambra (un’irresistibile calamita, non c’è che dire!). “Ahi vista! Ahi conoscenza!”, canterebbe intenso e vibrante il baritono/ contralto monteverdiano sul testo della “Gerusalemme Liberata” (e io con lui): qui c’è tutta l’eco del combattimento tra Achille –glaucopide e beniamino di Atena come ora il figliolo di Milziade- e Pentesilea, che rimbalza fino a Tasso. E Tancredi e Clorinda divengono anch’essi archetipici, almeno per me che qui li rivedo e rileggo con tanta emozione ed ammirazione. La (magra) consolazione è che qui l’attrazione non è a senso unico, ma anche l’odio e l’ostilità sono altrettanto implacabili, e perciò la posta in gioco (per i personaggi ma soprattutto per te, aedo) si fa davvero alta!
Nel finale, la rabbia di Sara è autentico furor e la promessa che fa a se stessa di tagliare la testa al suo adorabile nemico, colui che l’ha umiliata, trattandola come un ragazzetto che gioca alla guerra, apre uno scenario quanto mai fosco e carico di pathos. Il sogno cruento dell’invitta generalessa di ritornare al campo con il capo mozzato di Harmonios come trofeo mi rievoca Giuditta, non tanto la figura biblica, quanto la sua interpretazione moderna e post-moderna (Artemisia Gentileschi, Metastasio-Mozart, Klimt…).
Cresce quindi l’aspettativa per il terzo capitolo di questo tuo nuovo romanzo storico, che si rivela sempre più genere a te congeniale, in cui dispieghi una capillare conoscenza di quell’epoca e una rara capacità di rielaborare gli elementi documentari in una forma gradevolissima e mai aridamente erudita.
Un carissimo saluto, KK

PS. In ottemperanza al realismo italico: ‘ndo stanno Ottavia e Bbrruto? :))))
Recensione alla storia L'alba del secolo d'oro - 05/06/14, ore 14:39
Capitolo 2: Il Leone di Persia e Maratona
Carissima Feles,
benvenuta in questa sezione!
Già il titolo è gravido d’attesa. Maratona, l’alba di quel V secolo, d’orosoprattutto per Atene. Resta sempre piacevole per me pensare all’Atene preimperiale (Tucidide+Canfora docent) che combatte per la propria libertà contro l’armata (decisamente superiore in numero) del Gran Re. L’eroe della situazione, Harmonios glaucopide, è degno epigono di Achille e Diomede, prediletto della dea Atena. Omero riecheggia in distanza, ed è un’eco garbatissima e piacevole. E la descrizione dell’amata/nemica Sara (non sapevo del significato persiano di questo nome) è fascinosa all’ennesima potenza: penso che la sua malia non coinvolga solo gli Spartiati… Harmonios cerca di razionalizzare, ma… quanto è duro lo scontro eros –thanatos! L’allusione al duello tra Achille e Pentesilea è suggestiva, carica di emozioni, visto soprattutto il suo valore archetipico (e Tancredi e Clorinda ne sanno qualcosa).
Molto accurata, come sempre, la tua ricerca storica. L’incontro - scontro tra i due non è solo una faccenda privata. Sono due mondi che scontrano. Due “modi” (modus, mood) diversi. Mi verrebbe quasi da dire apollineo e dionisiaco. E siamo alla nascita della tragedia.
Lo stile è ricco, elegante e sensuoso… barocco nel senso buono del termine! Mi sento molto coinvolta, quasi attirata nel vortice della battaglia.
Una bella prova ellenica, in attesa delle future (s)venture della gens Iulia/Iunia/Octavia.
Ti abbraccio,
KK