Recensioni di IamNotPrinceHamlet

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia But it's you I fell into - 03/02/15, ore 22:05
Capitolo 1: Heart shaped box
Oh questa proprio mi mancava! Una storia sul rapporto Dave/Courtney non l'avevo ancora letta e ci sono tutte le premesse perché sia una goduria da leggere. Il primo assaggio già merita, mi piace lo stile "filmico" con cui racconti la storia, col punto di vista di Dave che si sposta dal presente ai flashback del passato. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo e sapere cosa è uscito dalla buccuccia della Nostra nel retropalco. Ti faccio un'unica precisazione: il nome del mitico bassista, ex compare di Dave e Kurt nei Nirvana, è Krist, non Chris, Novoselic.
Ti aspetto al prossimo capitolo e grazie anche per le altre cose che scrivi, che ho appena iniziato a leggere, specialmente nel fandom dei Foo Fighters, che ahimè è alquanto scarno, come altri che meriterebbero più attenzione.
Saluti!
Recensione alla storia Where did you sleep last night - 03/02/15, ore 18:33
Capitolo 2: Hits from the bong.
Allora, in genere tendo ad essere un po' diffidente nei confronti delle storie ambientate in "universi alternativi", in questo caso anche epoche alternative, perché sono molto difficili da gestire in maniera da risultare credibili. Voglio vedere come te la caverai con prosieguo della storia. In questo secondo capitolo non abbiamo molto a livello di trama, a parte qualche accenno sul background della protagonista e il fatto che Dave sia il primo con cui fa amicizia. Trovo corretto l'uso di un linguaggio molto colloquiale, visto e considerato che sono due teenager un po' fatti a parlare, e la spiegazione quasi tecnica di come si usa un bong è motivata dal fatto che il ragazzo sta insegnando una cosa nuova alla ragazza. I due caratteri sono delineati abbastanza bene, lei ragazzotta scontrosa e diffidente, lui socievole e non troppo invadente, anche se il loro dialogo si mantiene ancora superficiale, anche perché si conoscono appena. Ti faccio qualche appunto: il cambio di punti di vista, da interno (Dave) a esterno, non mi convince. Ho visto che tu hai impostato il capitolo quasi come una sceneggiatura, che non è male come cosa, quindi giustamente hai specificato di chi era il punto di vista con una nota introduttiva. Ma, al di là delle indicazioni, l'alternanza di POV deve anche avere una logica, personalmente avrei utilizzato o il POV di Dave per tutto il capitolo oppure la seconda parte l'avrei narrata dal POV di lei oppure tutto con POV esterno e narratore onniscente; altra cosa, piccola e veniale, ma pur sempre importante quando si scrive, ti consiglio di rileggere per correggere gli errorini ("costai" anziché "constatai", "sta sera", ecc...). Ecco ho provato a fare una critica costruttiva, che trovo più utile rispetto a un commento categorico "mi piace/non mi piace" senza spiegazione. Ti invito a continuare, visto che la storia non è praticamente ancora cominciata e puoi solo migliorare ;)
Recensione alla storia Where did you sleep last night - 17/04/14, ore 07:53
Capitolo 1: The Man Who Sold The World
Non so gli altri, ma io ho bisogno di leggere almeno qualche capitolo di una storia prima di promuoverla o bocciarla a priori. Io non vedo nulla che non vada in questa introduzione, iniziare una storia "dalla fine" non sarà una novità, ma resta comunque un ottimo espediente narrativo, che genera nel lettore la curiosità di sapere cos'è successo e cos'ha portato a questo tragico epilogo.
Per quanto riguarda lo sviluppo del personaggio di Kurt, idem come sopra. Poi, per aggiungere un mio modesto parere, prima di essere un'icona Cobain era una persona e credo preferirebbe essere ricordato in quanto tale. Qua si parla di un Kurt adolescente che ha perso un'amica, probabilmente qualcosa di più, non ci vedo niente di banale.
Per riassumere, a me piacerebbe continuare a leggere questa storia per poter dare un giudizio più strutturato e anche per semplice curiosità, perché a me l'hai fatta venire :)
Recensione alla storia My Generation - 07/12/13, ore 23:23
Capitolo 1: My Generation
Dave, ammettilo, anche tu tenevi un diario, eri solo più bravo degli altri due a nasconderlo!
Mi sono imbattuta troppo tardi in questa one shot, che personalmente ritengo una boccata d'aria fresca. Adoro l'idea di un punto di vista scanzonato e cialtrone su quegli anni e quei protagonisti, che finalmente vengono anche "detronizzati" e dissacrati. Farlo in maniera convincente, ma allo stesso tempo benevola, era possibile solo a una persona che amasse davvero queste band, oltre che conoscerle. Io sono davvero impressionata dalla quantità di piccoli dettagli, battute disarmanti (le frecciate alla Love e la battuta sulla beltà ingannevole di Stone dopo qualche birra su tutte), citazioni e aneddoti reali e verosimili presenti in questa storia, che la rendono credibile e anche divertente da leggere, sia per chi conosce i gruppi in questione e può così sorridere e capire ogni riferimento, sia a chi non ne sa molto e che leggendo questo breve racconto si trova di fronte una sorta di Bignami scanzonato, ma non troppo. Sei riuscita a condensare in una pagina quasi tutto il microcosmo della Seattle e del grunge dei primi anni 90, sei riuscita a catturarne l'essenza e a filtrarla attraverso gli occhi di un ragazzo in bilico tra saggezza e incoscienza. La parte che mi ha colpito di più è quando il nostro Dave, riflettendo sull'esperienza incredibile che ha vissuto, afferma che se all'epoca fosse stato più grande, quindi più maturo e riflessivo, avrebbe corso anche lui il rischio di essere travolto dalle emozioni e dagli eventi e che l'essere un ragazzino l'ha in un certo senso salvato. Quanto è vero. Ed è esattamente il contrario di quello che accade e si pensa accada di norma, e cioè che l'incoscienza porti a commettere degli errori e a perdersi, mentre una maturità di sentimenti serva ad ancorarsi più stabilmente alla vita e alle cose importanti. Concludo la recensione complimentandomi per lo stile, la cosa più fresca (sono ripetitiva con gli aggettivi, lo so, sigh!) e che spicca di più di questo racconto, che poi è la cosa che fa maggiormente la differenza.
Sarebbe bello se questo diario si riaprisse ancora.