| Recensione alla storia Le notti di Sandro - 07/12/19, ore 13:28 | | Capitolo 1: Le notti di Sandro | So di passare veramente dopo tanto tempo, e non so se effettivamente leggerai mai questa recensione dato che il tuo profilo sembra inattivo da parecchi anni, ma in queste settimane ho ricominciato Animal Crossing – Wild World in preda a un impeto di nostalgia e mi è venuto da chiedermi se per caso qui su Efp esistesse una sezione apposita dedicata al gioco. Anch’io ultimamente mi sto affezionando a un elefantino del mio villaggio (si chiama Annibale e poverino proprio oggi gli è venuta la febbre...), così non ho potuto trattenermi e ho subito aperto questa storia.
Passare il tempo a strappare le erbacce è la cosa più desolante che possa esserci in Animal Crossing, come si fa a non compatire il piccolo Sandro? Mi è piaciuto molto il modo in cui hai ripreso la dinamica che nasce nel videogioco stesso al momento dell’abbandono della città da parte del giocatore: la crescita delle erbacce, appunto, ma anche il suono che il nostro elefantino sente provenire dalla casa vuota di Kevin infestata di scarafaggi, l’immagine delle ragnatele. Sono tutti elementi che una persona che abbia giocato ad Animal Crossing conosce bene, e io personalmente adoro quando in una storia si cerca di approfondire anche questi aspetti in maniera più umana e concreta.
Che dire infine della lettera, scambiata per una comunicazione dell’ABC e che invece alla fine si rivela essere un messaggio dell’umano preferito di Sandro, il caro Kevin? La chiusura è veramente dolcissima, con questa nuova notte da passare in bianco in attesa del suo ritorno, stavolta però per la gioia incontenibile piuttosto che per il dolore ♥
Quanta tenerezza!
Un abbraccio,
Persej
P. S. Mi ha molto sorpreso, tra l’altro, scoprire che sei lo stesso autore de La quercia è vecchia! Pokémon è il mio fandom principale e ricordo molto bene quella storia, mi era piaciuta talmente tanto che la inserii in una delle mie liste... Credo proprio che la seguirà anche il racconto del piccolo Sandro...
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