Recensioni di GraceAvery

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Recensione alla storia From Hell - 08/04/15, ore 15:28
Capitolo 1: The Gaultier Corset
“From Hell” - seconda classificata al contest "L'unico caso irrisolto"

Trama (nella fattispecie: il caso irrisolto)


Cosa abbiamo, qui? Jack, nientemeno. Proprio lui.
Il caso irrisolto per eccellenza, il caso dei casi. Ho apprezzato davvero tanto l'attenzione alla ricostruzione storica dei fatti, all'attenzione che hai prestato a far sì che ogni cosa fosse concretamente inseribile nel contesto.
La tua fanfiction, non disegnata ovviamente per questo contest, è incentrata su altro (soprattutto sull'evoluzione del rapporto tra i protagonisti), più che sull'indagine vera e propria. La soluzione, per quanto decisamente brillante e straordinariamente in linea e in piena coerenza con il resto del racconto, è un po' “affrettata” e lascia poco spazio all'investigazione del lettore. Ad ogni modo, è una costruzione ben riuscita, che ho gradito (come avrò modo di dirti dopo).
I salti temporali sono ben gestiti ed equilibrati, lo svolgimento in sé è abbastanza comprensibile.

Finale

Una voce, per me, difficile da esplorare. Giuro!
La tua storia ha due finali, in pratica, non uno.
Questo è abbastanza evidente e la mia spiegazione dettagliata è quantomeno ridondante.
Ai fini della trama che a me interessa, il finale è uno soltanto – l'altro è il finale della liason, non della storia a sfondo giallo.
E il finale in topic mi è piaciuto.
Mi è piaciuto perché realistico – per quanto un qualcosa che ha a che fare con i vampiri possa esserlo – e ben motivato, insomma, azzeccato. Originale, evocativo, interessante.
Avrei forse preferito un diverso ritmo dell'azione e della suddivisione dei tempi e dei luoghi, ma è comunque ben fatto.
Non posso darti il punteggio massimo solo perché il finale vero e proprio non ha molto a che vedere con la storia che richiedevo per il contest. Ma, comunque, complimenti!

Caratterizzazione dei personaggi

Sui personaggi non ho nulla da eccepire.
Doni a ognuno di loro uno spessore notevole, li caratterizzi e rimani fedele alla loro personalità.
Ti faccio un appunto – che, come avrai notato, non ha intaccato il punteggio massimo, proprio perché mio e personale – sul personaggio di Jack, che avrei voluto conoscere meglio, esplorare più in profondità, comprendere più di quanto quelle poche parole mi abbiano permesso.
È stato bello vedere Eric e Pam conoscersi, nel misto di detto e non detto, di visto e di pensato, è bello anche leggere la loro storia d'amore che sboccia e cresce con l'omicidio come sottofondo.
Hai ovviamente avuto più “spazio”, in questa storia, per raccontare i tuoi personaggi, rispetto ad altre partecipanti. Ad ogni modo, questo spazio è stato ben gestito: a parte alcune descrizioni che il mio gusto personale ha trovato un po' ridondanti (sono molto selettiva sull'abbigliamento e altre cose simili), hai fatto sì che l'interiorità trovasse il suo posto nel contesto.

Correttezza grammaticale, lessicale e stilistica

Ecco, questa voce credo che sia stata la più difficile del contest, per me.
Mi sono state presentate tre storie di lunghezza diversa. La tua era la più lunga e, pertanto, era per sua stessa natura più soggetta a errori (fossero anche soltanto di battitura). Non credo che sarebbe equo, quindi, considerare ogni errore in una sterile lista di segnalazioni. Spero di non offenderti lasciandoti le mie impressioni su questo punto, consideralo come un mio orribile spirito professional-puntiglioso.
In generale, scrivi in una maniera abbastanza corretta. Ho notato che la storia non è molto recente, per cui magari molte delle cose che ti scrivo sono già parte del passato. Ad ogni modo, oltre ad una serie di errori ricorrenti (po' accentato e non apostrofato, qual è apostrofato, qualche confusione nell'uso degli accenti in parole come batté e perché, qualche errore nell'uso delle preposizioni dopo i verbi, la doppia errata nella coniugazione del verbo accelerare), alcune frasi risultano di difficile lettura. Riporto qualche esempio, giusto per aiutarmi nella spiegazione:
Quella miserabile umana commetteva molti sbagli, ma era affidabile, per questo si ritrovava ancora quel posto di lavoro; ma combinare un disastro nel suo armadio guardaroba... 
In questo caso, la frase è molto articolata e presenta due avversative (“ma era affidabile”, “ma combinare un disastro”). Avresti potuto renderla più scorrevole modificandone la struttura (ad esempio con un'espressione del tipo “ma riusciva a conservare il posto di lavoro perché era affidabile”).
Ma solo uno stolto, o un malcapitato molto ingenuo, non avrebbero distinto le rare occasioni in cui questo atteggiamento era realmente quello che sembrava, da quelle in cui si trattava semplicemente di un suo modo per portare lo sguardo, dall'altezza del suo metro e novanta, fisso in quello dell'ascoltatore.
Anche in questo caso, la frase (del resto molto evocativa e “azzeccata”) porta un po' a “incespicare” nella lettura. Niente di irrisolvibile, ovviamente.
Un'altra cosa che ti segnalo riguarda il modo di mandare il testo a capo. In genere, per aiutare la comprensione del lettore, è sempre meglio mandare a capo al termine di ogni turno di parola, nel discorso diretto, separando in maniera visibile i ruoli e le azioni attribuite al parlante. Sempre per lo stesso argomento, l'uso della doppia spaziatura è un espediente stilistico che adoro, ma che, se abusato, rende difficile al lettore la comprensione degli avvenimenti. In genere, andrebbe usato solo nel momento in cui si crea una pausa nella narrazione degli eventi, per mettere in evidenza una parte di frase, o per introdurre/concludere un flashback.
Ultima nota (perdonami la puntigliosità): le parole in maiuscolo sarebbero da evitare. Meglio usare il corsivo.
Spero davvero di non esserti sembrata troppo dura; mi sono permessa una certa confidenza perché ti ho già incontrata altre volte e credo di non urtare la tua sensibilità su questo punto.

Una nota a parte merita la tua capacità di aggettivazione: sebbene un filo eccessiva in alcuni punti, l'ho trovata davvero notevole. Sei capace di creare immagini suggestive, molto efficaci, davvero interessanti. Alcune mi hanno davvero colpita (credimi, non è una cosa che capita spesso).

Gradimento personale

Partiamo da un presupposto sconvolgente: i vampiri proprio non mi convincono.
Ho un serio, serio problema con loro. Eppure i tuoi vampiri mi piacciono – e nelle tue storie sono una costante. Mi piacciono perché sono ben caratterizzati, ben costruiti, sono – usiamo un termine forte perfino per me – realistici.
Tra l'altro, hai un modo bellissimo di inserirli nei contesti storici, davvero azzeccato (forse, sottolineo il forse, la mia mente li concepisce di più in contesti distanti da quelli attuali?). Ad ogni modo, la storia mi è piaciuta.
Mi è piaciuta l'idea che hai avuto di rielaborare un caso irrisolto (il caso irrisolto, dovrei dire), risolverlo in modo originale e far nascere da esso un qualcosa di godibile e credibile.
Date queste premesse, direi che il buon “voto” ottenuto da questa voce sia assolutamente meritato! I punti mancanti sono legati ad aspetti minori (il finale, ad esempio, che, come ti ho già scritto sopra, non mi ha convinta appieno): nel complesso, una bella storia. Brava!