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Recensione alla storia La dolcezza di un ritaglio nel tempo - 15/12/18, ore 15:22
Capitolo 1: La dolcezza di un ritaglio nel tempo
Ciao, Mash! ^o^
Sono Hesper, piacere di conoscerti. Ho letto la tua storia qualche mese fa e per mancanza di tempo, ahimè, non sono mai riuscita a scriverti un piccolo parere a riguardo. Un po' mi dispiace essere arrivata così in ritardo, considerato che la tua one-shot mi ha colpita alla prima lettura, ma spero che un piccolo parere possa farti comunque piacere.

Se permetti, vorrei cominciare a commentare la forma. Hai uno stile molto semplice, ma davvero non ha nulla da invidiare agli altri, anzi: è molto piacevole. Una cosa che però non ho capito è la tua scelta di scrivere tutti i dialoghi in grassetto: insomma, avendo messo i trattini si capisce che c'è qualcuno che sta parlando e che quindi non è il narratore. Questione di stile?

Sempre sui dialoghi, avrei un altro paio di precisazioni da fare. Ti propongo degli esempi presi dal tuo testo, di modo da spiegarmi meglio.
Primo punto:
-Fa attenzione.- disse, facendo sgranare gli occhi della ragazza[...]
Se metti il punto alla fine di un discorso diretto dovresti mettere la maiuscola subito dopo dato che stai cominciando una nuova frase. Io però ti suggerirei di togliere il punto dai discorsi diretti e relegarlo alla fine della frase fuori dal discorso diretto, così non devi mettere maiuscole superflue. Dovrebbe risultare così:
- Fa' attenzione - disse, facendo sgranare gli occhi della ragazza per quello slancio di dolcezza da parte di suo fratello.
Seconda questione:
-Andiamo, senpai.-
Se la frase si conclude con il discorso diretto non c'è bisogno di chiudere i trattini: basta solo il punto. Questa frase dovrebbe quindi risultare così:
- Andiamo, senpai.
Questi non sono gli unici casi in cui ho trovato questi dettagli: se ricontrollerai il testo ti consiglio di prestarci attenzione.

Inoltre, ci sono alcuni passaggi che non mi hanno convinta:
- "Ricordò dei suoi comportamenti degli anni precedenti": puoi anche togliere il "dei" e sostituirlo con "i"
- "Fa attenzione": "fa'" in questo caso è un imperativo, quindi andrebbe scritto, appunto, con l'apostrofo.
- "Non avrebbe mai detto che il suo comportamento non fosse mutato dopo quanto accaduto l’anno precedente con gli accadimenti della guerra per il Santo Graal": qui c'è una ripetizione, cioè "accaduto" e "accadimenti". Potresti aggiungere un po' di variazione sostituendo "accadimenti" con "avvenimenti" o "eventi", o magari qualcosa di meglio a cui puoi pensare te. Te lo dico perché leggendolo altrimenti sembra uno scioglilingua.
- "le arrivò improvvisa": qui intendevi "improvvisamente"?
- "Se lo avrebbe chiamato con il suo primo nome, la loro relazione sarebbe diventata ancora più forte": qui hai sbagliato il periodo ipotetico, dovresti scrivere: "se lo avesse chiamato".
- "Guardandolo con la coda dell’occhio, senza farsi scoprire, si domandò se lui aveva pensato a quella sfumatura": qui forse sarebbe meglio mettere il verbo "pensare" al congiuntivo, ovvero: "si domandò se lui avesse pensato".
- "Il ragazzo le prese una mano e le sorrise ancora, mentre camminavano sotto i ciliegi in fiore che sembravano lo sfondo perfetto per quel momento romantico che stavano vivendo, almeno per il momento che sentiva di star vivendo Sakura, sperando che l’altro ragazzo la pensasse al suo stesso modo": in questa frase ci sono due errori. Il primo è che qui hai ripetuto nella stessa frase la parola "momento". Per evitare questo inconveniente potresti mettere qualcosa come: "sembravano lo sfondo perfetto per quel momento romantico che stavano vivendo, almeno per come lo stava vivendo Sakura". Poi, qui il soggetto è Shirou se non sbaglio: allora perché ad un certo punto ti riferisci al punto di vista di Sakura?
- "pic nick": sai, credo che si scriva "picnic".
- "curiosa da ciò che stava combinando l’altro": credo che curioso/a voglia "di" e non "da".
- "niente più avrebbe potuto deprimerli o fargli male": dato che i soggetti sono Shirou e Sakura, dovresti scrivere: "o far loro male".

Ci tenevo a precisarti che le mie critiche hanno un fine costruttivo: come ho detto prima scrivi molto bene ed è meglio non permettere a delle sviste/errori vari di compromettere la godibilità di una storia carina come la tua. Infatti, adesso chiuderò l'angolo correzioni e parlerò dei punti che più mi hanno conquistata, ovvero la trama e la caratterizzazione dei personaggi.

Lasciatelo dire: Shirou, Sakura, Shinji, il rapporto che intercorre tra di loro... l'hai reso veramente bene, e questo conferisce credibilità alla storia. La star di questa fanfic è sicuramente Sakura - personaggio che grazie ad Heaven's Feel e Fate/Extra CCC ho imparato ad apprezzare -, che è cresciuta tantissimo dagli eventi di Fate/Stay Night. Ora non è più accondiscendente nei confronti del fratello adottivo, e anzi sembra affrontarlo con saggezza e la dolcezza che tanto la caratterizza. Ha imparato a ignorare il suo comportamento così possessivo nei suoi confronti e ha capito che lui non può e non potrà mai dominarla in alcun modo. In realtà questo si è già visto un po' su Heaven's Feel, ma tu l'hai ripreso e mostrato tra le righe in maniera efficace. Vedere Sakura che finalmente riconosce il proprio valore e che si concede un po' di quella spensieratezza che avrebbe sempre dovuto avere è sempre molto commovente, lo devo ammettere.
Chiudendo la parentesi su Shinji, anche il rapporto di Sakura con Shirou è reso molto bene. Così dolce, così sincero... Mi fa molto piacere constatare che i due, dopo gli avvenimenti della quinta guerra, si possono godere momenti felici come un tranquillo picnic sotto i ciliegi in fiore: se lo meritano, dopo tutte le sventure a cui hanno dovuto far fronte nella loro vita. Una cosa che ho apprezzato è la richiesta di Shirou di essere chiamato per nome dalla ragazza: era ora che non lo chiamasse più senpai, e che caspita! Ora che il loro rapporto è molto meno formale mi sembra quasi d'obbligo (così possono rafforzare il rapporto, come dice lei). Su Stay/Night anche dopo aver confessato i suoi sentimenti per il senpai lo chiama ancora con quell'onorifico... ammetto che la cosa mi ha sempre lasciata molto perplessa. Tutto questo per dire che l'aggiunta nella fic mi ha positivamente colpita.
Poi la scena con il ciliegio era a dir poco adorabile... mi ricorda molto quell'episodio su Hollow Ataraxia dove invece era stata Sakura a mostrare il ciliegio che aveva coltivato lei a Shirou.
Quanto a Shirou che regala i fiori a Sakura... non so perché, ma mi ha colpita. Non è una cosa che immagino che Shirou faccia, di solito lui opta per il cibo visto che è un ottimo cuoco, ma una variazione ogni tanto non fa male.

E con questo credo di aver finito. Alla fine tanto piccolo il parere non era, come mio solito, ma spero di non averti annoiata con le mie congetture varie. Grazie per aver pubblicato questa carinissima fanfic Shirou/Sakura: non ce ne sono mai abbastanza, ed è un vero peccato perché è una delle coppie che più apprezzo della serie.
Detto questo ti saluto. A presto, spero!

Hesper

PS: se posso farti una domanda, in che cosa consiste il COWT8? Scusa l'ignoranza, ma è da un po' che vedo girare questo nome e non capisco cosa sia -.-"
(Recensione modificata il 15/12/2018 - 03:41 pm)
Recensione alla storia I've never forgotten that promise - 06/06/17, ore 10:25
Capitolo 1: I've never forgotten that promise
Ciao, di nuovo!
Come anticipato, rieccomi a recensire un'altra delle tue storie.

Comincio col dirti che ho apprezzato molto il fatto che hai voluto dedicare la fic al periodo più oscuro della vita di Gil: da quanto ne so, mi sembra quello meno affrontato nei vari fandom. Questo momento, che peraltro ha occupato gran parte della sua vita, è tanto drammatico quanto affascinante, in quanto il Re di Uruk è venuto pian piano a conoscenza di quel suo lato così umano che, fino a quel momento, non si era mostrato in tutte le sue sfaccettature. La morte di Enkidu ha giocato un ruolo direi fondamentale in questa sua scoperta, così come anche l'errare senza meta per ottenere quel qualcosa che persino per lui era irraggiungibile. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai voluto mettere l'accento su questi due eventi, e di come essi lo abbiano condotto alla sua disperazione e alla sua paura della morte. In primis, la morte del suo unico amico, che possiamo definire il fattore scatenante del suo stato d'animo. E poi, i suoi "desideri malsani", che lo accompagnano per tutta la durata de viaggio (e probabilmente della sua vita) e che sono un perpetuo ricordo di quanto lui sia solo in questa impresa. In questo periodo difficile i suoi pensieri vanno a quel qualcuno che avrebbe potuto alleviare la sua sofferenza, e si perde nei ricordi di quelle promesse che si erano fatti quando erano ancora insieme.
Certamente la fic ha un tono malinconico, ma la parte finale dà un senso di sollievo: nonostante la morte del suo amico, Gil è riuscito a mantenere comunque la promessa. E finché tiene con sé le Catene del Paradiso, che simbolicamente parlando sono Enkidu (che tra l'altro quando è uno spirito eroico le sue catene si chiamano appunto Enkidu, quindi rafforza il tutto), può sentirsi un po' meno solo, dai? Si spera.

Bellissime, poi, le metafore che hai utilizzato nelle varie parti del testo. L'ennesimo filo della tela che li univa ogni giorno? Dà veramente l'idea di un rapporto costruito, forgiato, coltivato nel tempo, come se ogni giorno i due si impegnassero per completare questa tela con sottili e resistenti fili. E poi, le parole paragonate ai petali portati via dal vento: belle, vere ma allo stesso tempo inafferrabili.

E' interessante vedere anche le descrizioni fisiche di Enkidu su cui hai messo l'accento nel corso della storia, che effettivamente sono degli aspetti che più potrebbero colpire se lo si incontra: i capelli lunghi, morbidi e profumati e il dolce sorriso. Due aspetti che lo caratterizzano, e che mostrano quanto, ancora dopo tanto tempo, sia così vivido in Gil il ricordo dell'amico.

Sullo stile, come anche l'altra volta, non ho nulla da ridire, anzi! Ti trovo abile con le parole, ma soprattutto nell'esprimere in modo quasi tangibile i sentimenti dei personaggi. Non ho neanche errori grammaticali/sintattici da segnalare, quindi ancora meglio!

Alla luce di ciò, e anche del fatto che mi sembra di aver scritto abbastanza, direi di chiudere qui stavolta.
Grazie per aver condiviso questa fanfiction in questo sito, mi ha colpita molto.

Un saluto,
-Hesper