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Recensione alla storia Autumn Leaves ~ Writober 2019 - 14/01/20, ore 16:54
Capitolo 6: Lupo bianco, lupo nero
Decima classificata al contest "My beloved villain"

Grammatica e stile:
6,8/10 (3,3 grammatica + 3,5 stile)

In generale, hai la tendenza a separare i soggetti dai rispettivi verbi con una virgola, mentre il verbo e il soggetto al quale si riferisce non devono mai essere separati da un segno d’interpunzione, a meno che non vi sia un inciso a separarli. Di seguito, riporto a casi riscontrati nel testo. (-0,5 per via del fatto che l’errore sia ripetuto lungo tutto il testo)

”Quando l’operato meschino e truce del Vescovo, si venne a sapere, Sua Grazia per poco non venne scomunicato” ---> La frase avrebbe dovuto essere: ”Quando l’operato meschino e truce del Vescovo si venne a sapere, Sua Grazia per poco non venne scomunicato”.

”Sul finire del giorno Sua Grazia, si era comodamente sistemato nelle più grandi stanze del castello signorile” ---> La frase avrebbe dovuto essere: ” Sul finire del giorno Sua Grazia si era comodamente sistemato nelle più grandi stanze del castello signorile”.

”Essere tra i favoriti del Vescovo di Aguillon, significava mettersi al riparo da spiacevoli conseguenze” ---> La frase avrebbe dovuto essere: ”Essere tra i favoriti del Vescovo di Aguillon significava mettersi al riparo da spiacevoli conseguenze”.

”lei e Navarre, avevano smesso di usare la formalità del “voi”, per parlarsi” ---> La frase avrebbe dovuto essere: “”lei e Navarre avevano smesso di usare la formalità del “voi”, per parlarsi”.

Di seguito riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

”Sua Grazia non credeva in una simile fandonia, anime destinate a incontrarsi, ma che si possono riconoscere grazie ad un segno, un disegno nascosto, celato ai più, ma non alla persona predestinata” ---> Manca il punto alla fine della frase, refuso.

” “No, Sua Grazia, dovremmo quasi esserci. Rispose lugubre Imperius, guardando fuori da quella sgangherata carrozza in cui viaggiavano.” ---> Mancano le virgolette a chiusura del discorso diretto, refuso.

” “Spero almeno che abbiamo predisposto una degna sistemazione...” “ ---> ”che abbiano”, refuso.

”Peccato che Anna ormai fosse viva solo nei suoi ricordi e che, di lei e del bambino che portava in grembo, non restasse altro che terra e fiori, là dove l’aveva seppellita.” ---> Il verbo si riferisce a più soggetti uniti da congiunzione copulativa, pertanto deve essere al plurale, perciò ”restassero”. (-0,2)

” “Aguillon vi da’ il benvenuto” “ ---> La grafia corretta per la terza persona singolare del verbo dare è dà, con l’accento. (-0,2)

”L’uomo dallo sguardo glaciale sfogliava alcuni fogli, in realtà scarti di pergamena, su cui scritti e poi cancellati parecchi nomi.” ---> ”su cui erano stati scritti e cancellati”, refuso.

” La prima conteneva un elenco piuttosto ampio delle persone uccise, incarcerate o minacciate e le relative “anime gemelle” da trovare, uccidere o “convertire” ---> Mancano le virgolette a chiusura di ”convertire”, refuso.

” Questo il Vescovo pensava tra sé, mentre rileggeva i conti, maneggiando nervosamente con le dita l’anello col rubato che portava alla mano destra.” ---> ”col rubino”, refuso.

”E quello l’uomo era appena giunto da terra straniera” ---> ”quell’uomo”, refuso.

”Ammise senza peli sulla lingua Marquet, storcendo la bocca in un’ Espressione sprezzante.” ---> ”un’espressione”, refuso.

”e un sogno alquanto strano persino per i canini di Sua Grazia” ---> ”per i canoni”, refuso.

”ora mancava solo da trovare l’altro pezzo” ---> ”mancava solo di trovare”. (-0,1)

”di cui potesse averne un qualche bisogno che andasse oltre alle primarie necessità” ---> ”di cui potesse avere”. (-0,1)

” “Come stanno andando gli addestramenti, Marquet? Lo straniero si comporta bene?”. La voce di Sua Grazia…” ---> ” “Lo straniero si comporta bene?” La voce di Sua Grazia…” Quando c’è già un segno d’interpunzione nel discorso diretto, non occorre metterne un altro anche fuori. (-0,1)

”Al Vescovo non sfuggì affatto la nota di disprezzo e di sarcasmo nella voce di Marquet, solo che decise di ignorarla.provava una malsana soddisfazione a mettere gli uomini gli uni contro gli altri” ---> ”ignorarla. Provava”, refuso.

”Di tutti i segni, i marchi possibili, perché proprio un falco e perché sia lui, che Navarre, condividevano lo stesso simbolo?” ---> ”un lupo”, che poco sopra si dice essere il segno. Refuso.

”e sua sorella minore era stata mandata in un concento.” ---> ”convento”, refuso.

”sempre che suo zio le avrebbe permesso di sposarsi per amore” ---> ”le avesse permesso”. (-0,3)

”Isabeau dovette sbattere le ciglia più volte per esser sicura che quello che stava vedendo non fosse altro un’abbaglio del sole.” ---> ”non fosse altro che un abbaglio del sole”, refuso.

”E tu sei come una meravigliosa Alba m dopo una notte priva di stelle e di speranze” ---> ”una meravigliosa alba dopo una notte”, refuso.

”Rispose Navarre e sospirò scorgendo in lontananza il borgo di Aguillon, incendiato dalle ultime luci del sole che su riflettevano sui muri e sulle case della città.” ---> ”che si riflettevano”, refuso.

”invece con a Isabeau tutto era andato storto.” ---> ”con Isabeau”, refuso.

”e decise che avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere per separarli, non importa dove sarebbero fuggiti, la sua collera li avrebbe raggiunti e puniti.” ---> ”non importava”. Dato che la frase è al passato, tutti i tempi verbali devono esserlo. (-0,2)

”Francesco andò incontro altro trafelato e con il volto stravolto dall’angoscia.” ---> ”incontro all’altro”, refuso.

Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere semplice e lineare, pulito e che predilige periodi non eccessivamente lunghi, caratteristica che consente di donare immediatezza alla tua storia. hai un uso abbastanza buono e variegato dei termini, anche se a volte utilizzi espressioni del linguaggio comune, che causano delle “cadute di stile” rispetto alla globalità del componimento. Ottimo l’equilibro tra parte narrata e dialoghi, che non risultano mai eccessivi, ridondanti o artefatti. Per quanto riguarda la punteggiatura, tendi a prediligere il punto fermo e, soprattutto, le virgole: ciò causa un non sempre corretto utilizzo della punteggiatura; spesso, laddove hai usato delle virgole, esse potevano essere sostituite da altro segno d’interpunzione, quale il punto e virgola o i due punti, che sarebbe stato corretto utilizzare, per la natura e la struttura della frase. Questo, unitamente ai numerosi refusi riscontrati nel testo, ha reso la lettura poco scorrevole in alcuni punti, sebbene le frasi non siano mai risultate confuse o costruite male dal punto di vista strutturale.
Per quanto riguarda le descrizioni, esse sono ridotte al minimo nel tuo componimento: ci fornisci pochissimi dettagli dei luoghi e della azioni dei personaggi, limitandoti a esporre il minimo indispensabile: questo ti consente di non creare confusione nel lettore, che non si sente disorientato nel muoversi all’interno della storia, ma non ti permette di rendere il racconto molto immersivo, propria a causa della carenza di qualche dettaglio in più, che avrebbe aiutato a immedesimarsi maggiormente negli eventi e nei fatti, potendoseli figurare più vividamente. Maggiore, invece, l’attenzione all’introspezione, che è ampiamente presente all’interno della storia, ma comunque molto ben equilibrata rispetto al resto.

IC/Caratterizzazione personaggi: 8,5/10

Il personaggio principale della tua vicenda è senza dubbio il vescovo di Aguillon, ma importanza viene data anche a Navarre e Isabeau, e ci sono svariati personaggi secondari che fanno da contorno alla vicenda.
Per quanto riguarda il vescovo di Aguillon, hai fatto davvero un ottimo lavoro di caratterizzazione: l’ho trovato molto fedele all’originale e reputo che tu non lo abbia snaturato nel suo modo di comportarsi. Hai motivato alla perfezione la sua crociata contro le anime gemelle, i motivi che lo spingono a intraprenderla ed essi risultano realistici e pertinenti con il tipo di personaggio di cui si sta parlando. Quello che ci presenti è un uomo malvagio, a cui piacciono il controllo e il dominio, e che è pronto a ottenerli in ogni modo. Egli è una persona ipocrita, che condanna i gemellati, ma poi nasconde il fatto che anche su di lui compaia il segno, quando accade: la sua reazione a questa novità è davvero molto ben descritta e, anche qui, sei stata molto brava a non snaturare il personaggio. La sete di potere e di controllo, di supremazia di quest’uomo è talmente forte, che alla fine egli arriva anche a scagliare una maledizione ai due innamorati, perché se non può avere lui Isabeau, allora nessuno potrà: la degna e coerente reazione di un uomo che di buono e onesto non ha proprio nulla, e che ha avuto grandemente modo di dimostrarlo nella tua vicenda. Le introspezioni del vescovo sono ben fatte e analizzate: ci fai entrare nella sua mente corrotta, ne esamini i tormenti, i pensieri, le reazioni con pertinenza e senza renderlo caricaturale. Lo hai investito di quella compostezza che lo caratterizza, pur senza lasciare indietro l’analisi del suo lato marcio e crudele, che nasconde dietro la religione e ciò che rappresenta. L’unica cosa che ho da dire è che l’aspetto dell’ossessione per Isabeau è stato forse lasciato un po’ più sullo sfondo, rispetto al resto, mentre mi sarebbe piaciuto leggere un’analisi più approfondita a riguardo, essendo il tema del pacchetto: si comprende quanto il vescovo fosse realmente ossessionato da Isabeau solo alla fine, quando scaglia la maledizione, mentre fino a quel momento non si era posto molto l’accento su quanto quest’innamoramento fosse malato. Per il resto, hai fatto davvero un ottimo lavoro.
Per quanto riguarda Isabeau e Navarre, essi compaiono ampiamente nella vicenda e sono il fulcro che fa muovere gli eventi. Li hai caratterizzati e delineati quel tanto che basta per farli riconoscere come loro: non sono fuori dai personaggi e li ho trovati molto somiglianti agli originali, soprattutto Navarre. Tuttavia, per quanto riguarda loro due, non c’è un approfondimento sulla loro psicologia o interiorità: i loro timori e paure vengono disvelati attraverso i gesti e le parole, ma non viene approfondita quasi per nulla l’emotività. Ovviamente, essendo il protagonista della vicenda il conte di Aguillon, non occorreva che loro due fossero approfonditi allo stesso modo, ma dire qualcosa in più avrebbe aiutato a renderli meno evanescenti e più d’impatto.
Per quanto riguarda i personaggi secondari, li hai gestiti bene e, anche qui, li hai delineati quel tanto che basta per farci comprendere i tratti salienti del loro carattere: hai fatto un ottimo lavoro, a tal proposito, soprattutto con Marquet. Non sono personaggi che riescono a farsi ricordare, ma essendo più funzionali alla trama che altro, questo non è un aspetto che infastidisce durante la lettura.

Trama e originalità: 9,5/10

Per quanto riguarda la trama, ne hai costruita una lineare, che presenta gli eventi senza particolari intrecci, ma che è ben strutturata e sviluppata. Il mondo che c’è dietro il tuo racconto è davvero ben fatto e il modo in cui lo presenti, disvelandolo a poco a poco attraverso i pensieri del vescovo, lo ha reso ancor più interessante. Hai fatto un ottimo lavoro nel presentare questo soulmate!AU, dove le anime gemelle non hanno per nulla vita facile, a causa dell’epurazione che viene compiuta nei loro confronti. A tal proposito, hai presentato il lavoro svolto dal vescovo in maniera precisa e dettagliata, nonché coerente, e lo hai sfruttato per spiegare il motivo del suo trasferimento ad Aguillon: persino Roma non appoggia il suo operato e tenta di scoraggiarlo. Gli eventi si susseguono in maniera fluida e non ho riscontrato “buchi di trama” o forzature e questo ha reso la tua storia solida e convincente. Unico appunto è che alcune parti sono state gestite un po’ frettolosamente e avrebbero richiesto un approfondimento maggiore: mi riferisco, come già detto, all’ossessione del vescovo per Isabeau, ma anche ai pensieri di quest’ultimo riguardo Navarre, quando scopre che è lui l’altra anima gemella di Isabeau; in quest’ultimo caso, si sarebbe potuto porre un po’ di più l’accento sulla sua rabbia, sulla sua profonda collera, per giustificare in maniera ottimale gli eventi che si sono poi svolti. Tolto questo, hai costruito una trama davvero ben fatta.
Per quanto riguarda l’originalità, non ci sono dubbi sul fatto che la tua storia ne abbia in abbondanza, a cominciare, come già detto, all’universo da te creato. Molto originale è stato anche il fatto di aver destinato due persone a Isabeau: solitamente, nei soulmate, le persone hanno una sola anima gemella, quindi il fatto che la donna ne abbia, invece, due ha rappresentato un elemento di grande novità. Inoltre, è senza dubbio molto interessante il modo in cui hai rielaborato gli eventi che portano alla maledizione, presentandocene una rilettura davvero innovativa e ben fatta. Avresti potuto sfruttare il soulmate per rimanere nel canone del film, senza aggiungere nulla di davvero originale, e invece tu hai deciso di rielaborare ciò che accade prima, e questo ti ha permesso di creare una storia davvero interessante e innovativa.

Sviluppo del pacchetto: 4/5

Nel pacchetto da te scelto, era previsto che il villain desiderasse ossessivamente qualcosa/qualcuno. All’inizio, non ho avvertito appieno questa condizione nella tua storia: è vero che il vescovo risulta attratto da Isabeau, che le invia continuamente lettere e poesie, che cerca di avvicinarla, ma in lui si percepisce più una profonda attrazione che una malata ossessione. Alla fine della storia, però, emerge prepotentemente la vera natura del sentimento del vescovo, l’aspetto malato del suo desiderio, talmente profondo e radicato da spingerlo a lanciare una maledizione sulla donna amata, perché se non può averla lui, nessun altro l’avrà. La condizione, dunque, nella globalità della storia, è stata rispettata e ben sviluppata. (+2)
L’oggetto da utilizzare era l’anello e tu l’hai saputo inserire sapientemente all’interno del racconto: esso, come da canone, è il segno distintivo del vescovo, ciò che l’uomo sfoggia con boria, a ricordare a tutti la sua posizione di potere e superiorità, ma è anche l’oggetto con cui irretisce Imperius, costringendolo a dire la verità, e una delle parti richieste per scagliare la sua terribile maledizione su Navarre e Isabeau. (+1)
La stagione durante la quale doveva essere ambientata la tua storia era la Primavera e, anche qui, hai usato molto bene l’elemento, in quanto, tolta la parte iniziale, la maggior parte della storia si svolge proprio in questa stagione. (+1)
La frase non è stata utilizzata, quindi non è stato assegnato il relativo punto bonus.

Gradimento personale: 4/5

La tua storia mi è piaciuta. Come già detto, ho trovato molto ben fatta e costruita questa rivisitazione in chiave soulmate che hanno portato alla maledizione che affliggerà Navarre e Isabeau durante il film. Il mondo che hai costruito dietro alla tua storia mi è piaciuto molto, così come il fatto che il soulmate sia una cosa appurata e assodata, ma non benvista dal vescovo, che cerca di epurarla, perché la vede come un ostacolo al suo controllo degli uomini. Questa visione cupa che hai dato alla condizione di anime gemelle mi ha fatto gradire davvero moltissimo la tua storia, perché le ha donato quelle tinte fosche che tanto amo. Come illustrato nella voce “grammatica e stile” non ho potuto godere appieno della storia a causa dei numerosi errori e refusi, ma tolto questo hai presentato davvero una storia gradevole e piacevole nei contenuti, e molto interessante.

Punteggio totale: 32,8/40