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Recensione alla storia Bury all your secrets in my skin - 15/01/20, ore 12:19
Capitolo 1: Bury all your secrets in my skin
Quarta classificata al contest "My beloved villain"

Grammatica e stile:
9,1/10 (4,3 grammatica + 4,8 stile)

Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

”Neil odiava qualunque debolezza che Billy – poco più che un bambino – avesse” ---> ”Neil odiava qualunque debolezza Billy – poco più che un bambino – avesse”. (-0,1)

“Max, devi imparare che ci sono alcune persone a questo mondo da cui devi stare alla larga
e quel ragazzino e uno di quelle.” ---> ”e quel ragazzino è uno di quelle”, refuso.

” Neil aveva comunque scoperto che sua moglie si incontrava spesso con quest’uomo” ---> Sarebbe stato più corretto utilizzare ”quell’uomo”, dato che il tempo in cui si parla è il passato e quello esprime lontananza (in questo caso, nel tempo appunto). (-0,1)

”sarebbe bastata così poco per strappare anche Billy da quell’inferno di violenza domestica.” ---> ”sarebbe bastato così poco”, refuso.

”Neil aveva impiegato anni per passare oltre a quell’onta subita.” ---> ”per passare oltre quell’onta subita”. In questa frase, oltre non ha il significato di “in aggiunta a”, ma è preposizione con il senso di “di là da un luogo determinato”, pertanto regge il complemento oggetto. (-0,2)

”Se avesse potuto, non avrebbe mai lasciato quella Stato.” ---> ”quello Stato”, refuso.

”l’unica a cui tenesse davvero, l’unica persona con la quale avesse senso giustificarsi – o di chiedere aiuto.” ---> ”o chiedere aiuto”, dato che anche quest’espressione è retta da ”avesse senso”. (-0,1)

”Quel segno sarebbe rimasto indelebile sulla sua gota, nero come come il suo cuore.” ---> ”nero come il suo cuore”, refuso.

”Anche lei avrebbe potuto capitare dalla parte del Mind Flayer” ---> ”sarebbe potuta capitare”. (-0,2)

”bastò per prendere quel poco di tempo che permise a Joyce di chiudere il portale dimensionale per il Sottosopra.” ---> ”Jane”, refuso.

Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere piacevole e scorrevole, incisivo e diretto. Preferisci frasi brevi e periodi non troppo complessi e questo ha contribuito a donare immediatezza al testo e un ritmo disteso che si è ben sposato con il carattere del racconto, che fa dell’introspezione il suo punto di forza. Hai una buona padronanza del lessico e utilizzi termini variegati e appropriati: qui, hai scelto di utilizzare, a volte, termini di uso più quotidiano e crudo, che si avvicinano molto al modo di esprimersi di Billy e questo ha contribuito a rendere la storia ancora più vicina al personaggio, proprio per il fatto che tu abbia deciso di adottare un tipo di linguaggio che lo caratterizza. Questa scelta, dunque, non ha creato fastidio, ma ha contribuito a far immergere ancor di più il lettore nel personaggio. Ottimo l’uso della punteggiatura, che è sempre corretto e puntuale: dimostri di saperti destreggiare tra i vari segni d’interpunzione e di saperli usare tutti correttamente. Utilizzi spesso incisi tra i trattini, per sottolineare specifiche parti della frase, ma lo fai in maniera opportuna, pertanto neppure questa scelta stilistica risulta fastidiosa o ridondante. C’è un ottimo equilibrio tra parte narrata e dialoghi, senza un’eccessiva preponderanza né dell’una né degli altri.
Per quanto riguarda le descrizioni, ce ne sono poche ed essenziali, atte a tratteggiare le situazioni, i luoghi e gli avvenimenti quel tanto che basta per non creare confusione nel lettore. Data la natura introspettiva del testo, questa è stata un’ottima scelta, dal momento che non ha spostato l’attenzione dall’analisi psicologica del personaggio, spezzando il ritmo o appesantendo eccessivamente la narrazione.

IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

Il personaggio principale della vicenda è Billy e con lui hai fatto un lavoro di caratterizzazione davvero strepitoso. Hai ripercorso tutta la sua vita, dalla sua infanzia fino alla sua morte e lo hai fatto mantenendo sempre un IC impeccabile e restituendo l’immagine di quello che è indubbiamente il Billy della serie. Non ho trovato nulla di snaturato in lui, né alcuna forzatura, neppure quando hai descritto la sua relazione con il suo compagno di scuola, che ha spinto la sua famiglia a trasferirsi, né quando hai indagato il suo rapporto con la madre, i suoi pensieri riguardo lei e il legame mai reciso che lo ha sempre tenuto unito alla donna. Hai scandagliato l’interiorità e i pensieri di Billy in ogni loro aspetto, senza tralasciare nulla. Hai posto grande attenzione soprattutto alla sua infanzia e questo è un fatto che ho molto apprezzato, perché ha permesso di capire appieno come e perché Billy sia diventato ciò che è: i traumi infantili subiti dal ragazzo sono quelli che lo hanno formato, plasmato, ne hanno costruito le convinzioni e i modi di porsi e tu sei riuscita a rendere tutto questo molto chiaramente nella tua storia. Evidente è anche l’importanza che la madre ha avuto per Billy, come lei fosse il centro del suo mondo, la sua scappatoia da una realtà domestica violenta e soffocante; Billy è contento per lei, quando la donna incontra un altro uomo, a tal punto da non farne parola con il padre, perché la vede felice e tanto gli basta. Ed è proprio la madre a essere la sua delusione più grande, perché lei lo abbandona, per costruirsi un’altra vita lontano da tutto ciò che le ha fatto del male; lo lascia consapevolmente nelle mani di un uomo aggressivo e violento, e questo Billy non riesce a perdonarglielo, anche se non può odiarla, non ci riesce e rimane aggrappato ai ricordi di lei, alle sue foto, alla sua collanina. Billy cresce soffocato in un ambiente repressivo, in cui non può mai essere davvero se stesso ed è dunque comprensibile come e perché abbia deciso d’indossare la maschera del bullo, del superficiale belloccio aggressivo: si tratta di uno scudo, una difesa, e al contempo di un modo per cercare di apparire adatto agli occhi del padre, forse anche per sfidarne tacitamente l’autorità. Ottimo anche il modo in cui hai analizzato il suo rapporto con Max, che pure non hai snaturato, nonostante ti sia addentrata, anche qui, nella psicologia del personaggio: Billy vuole in realtà bene a Max, al di là delle apparenze, e questa è una cosa che si apprende tardi nella serie, mentre nella tua storia, grazie alle sapienti introspezioni, è subito chiaro ed evidente l’affetto del ragazzo per la sorellastra. In particolare, Billy non vuole che lei subisca ciò che ha subito lui e fa di tutto per proteggerla dalla collera del padre, anche prendersi le colpe al posto suo. Dall’altro lato, Billy ammira invece Max, perché la vede forte, in grado di opporsi, la vede come lui non è mai stato in grado di essere. Nella parte finale, inoltre, hai fatto passare con prepotenza la sofferenza di Billy, il suo dolore interiore e il suo credersi debole, incapace di reagire, per poi scoprirsi invece in grado di farlo, di potersi riscattare, di poter morire come un uomo, con una dignità. Hai mostrato molto bene questo pensieri, questi sentimenti e questo sentire.
Quello che hai analizzato nella tua storia è un sofferente processo di crescita, una maturazione che giunge a compimento nel modo più tragico possibile, dopo aver affrontato e sopportato una vita altrettanto terribile. Sei riuscita a porre l’accento sull’umanità di Billy, a mostrare quanto, dietro la sua maschera di cattiveria, ci fosse invece un animo sensibile, ferito e bisognoso d’amore e accettazione. Hai trattato delle tematiche difficili con maturità e tatto e sei riuscita a rendere giustizia a un personaggio davvero complesso e difficile da rendere. Complimenti!

Trama e originalità: 8,5/10

Per quanto riguarda la trama, essa è lineare e non presenta particolari intrecci. Hai ripercorso gli eventi salienti di un personaggio della serie, seguendo un ordine cronologico che ti ha permesso di essere chiara e non creare confusione tra gli avvenimenti. Interessante il modo in cui hai deciso di gestire la storia, ponendo i dialoghi più importanti nella parte destra del testo, in modo che risaltassero: ciò non solo ha permesso di concentrarsi su di essi, comprendendo la loro importanza nella crescita e nella formazione del personaggio, ma ti hanno anche consentito di rompere leggermente la linearità della storia, donando dinamicità a un racconto che sarebbe altrimenti risultato piuttosto piatto, e mantenendo quindi alta l’attenzione del lettore. Il punto di forza della storia è, come già detto, l’introspezione, sapientemente gestita e resa: grazie a essa, hai potuto approfondire alcuni eventi della serie dal punto di vista di Billy, consentendo al lettore di poter indagare la sua complessa e sfaccettata personalità. Hai curato ogni dettaglio, mantenendo coerenza e realismo, costruendo una storia solida e piacevole. L’unico appunto che ho da fare è che la parte finale della storia risulta un po’ più sbrigativa rispetto al resto, soprattutto nel momento in cui Billy decide di sacrificarsi: questo è uno degli avvenimenti più importanti della sua vita, dove il ragazzo si mostra finalmente per ciò che è, si riappacifica con se stesso e decide di fare del bene, di usare la sua forza per proteggere sua sorella, di lasciar uscire quell’umanità che ha sempre tenuto nascosta, di essere se stesso. Questa parte, dunque, avrebbe richiesto un approfondimento un po’ maggiore, proprio per l’importanza che riveste per il personaggio l’evento descritto. Per il resto, era tutto perfetto.
Per quanto riguarda l’originalità, hai presentato la vita di Billy Hargrove così come la conosciamo nella serie (e nel libro), senza aggiungere nulla di nuovo o di diverso, a eccezione della natura omosessuale del ragazzo e della sua relazione con il compagno di scuola, che causa il trasferimento della famiglia. Questo ha rappresentato una novità nel quadro generale, che ha contribuito ad alzare il punteggio, in quanto l’ho trovato un elemento pertinente nel contesto, poiché rappresenta un’ulteriore causa di sofferenza per Billy: sua padre, omofobo, non può accettare l’omosessualità di suo figlio, non può permettergli di essere qualcosa che lui odia, tanto da prendere provvedimenti estremi; d’altro canto, Billy si trova di nuovo costretto a reprimere la sua vera natura, tanto che poi s’innamora di Steve, ma tiene questo sentimento per sé. Questo nuovo elemento di conflitto ha rappresentato, quindi, una novità in una storia che altrimenti non sarebbe stata molto originale.

Sviluppo del pacchetto: 4/5

Nel pacchetto da te scelto, il villain doveva venire sfregiato per qualche motivo durante la storia, e tu hai rispettato questa condizione in pieno, in quanto Billy viene sfregiato al sopracciglio dal padre, durante una delle sue violenze, e inseguito sulla guancia da Lukas, quando questo lo colpisce con la fionda. (+2)
Per quanto riguarda la stagione, ne hai fatto un uso davvero ottimale, in quanto è in Autunno che accadono tutti gli eventi terribili della vita di Billy. L’Autunno è la stagione in cui sua madre lo ha abbandonato e quella in cui suo padre obbliga la famiglia a trasferirsi, dopo la scoperta dell’omosessualità del figlio. Hai associato la stagione in cui la natura muore a un decadimento interiore del personaggio, cosa che ho molto apprezzato. (+1)
La frase è inserita in maniera ottimale all’interno della storia. L’hai inserita come discorso diretto, l’hai spezzata e ne hai cambiato l’ordine, ma l’hai resa comunque riconoscibile e non ne hai alterato il senso; l’hai inserita in una parte del testo che si concentrava sull’introspezione di Billy e ve l’hai collegata coerentemente, integrandola alla perfezione. (+1)
Non hai utilizzato l’oggetto, pertanto non è stato assegnato il relativo punteggio.

Gradimento personale: 4,8/5

La tua storia mi è piaciuta. Ho davvero apprezzato il fatto che tu abbia deciso di parlare di un personaggio interessante come Billy. Anche io, la prima volta che l’ho visto nella serie, ho avuto la tua stessa impressione: mi sembrava il solito bulletto belloccio, il classico cliché messo lì perché è un classico di certi film. Quando, invece, si è iniziato a indagare sulla vita e sull’introspezione di questo personaggio, ho cominciato a trovarlo davvero interessante e profondo, complesso, e ho cominciato ad apprezzarlo: la su evoluzione è davvero ben fatta e credo che sia uno dei personaggi meglio riusciti di tutta la serie. Ho quindi molto apprezzato il fatto che tu abbia deciso di dedicargli una storia, ripercorrendo i momenti dolorosi e salienti della sua vita, scandagliando la sua interiorità per mostrare perché Billy sia quello che è, cosa l’ha portato ad adottare determinati comportamenti e modi di fare. In questo, hai colto appieno lo spirito del contest, poiché hai analizzato un personaggio negativo, motivando però la sua negatività che, in questo caso, non può che muovere a compassione chi legge. Mi è piaciuto il modo in cui hai sondato la psicologia di questo personaggio, e come tu abbia presentato con delicatezza un passato e una vita difficile. L’unico appunto che ho da fare è, come già detto, che avrei preferito un maggior approfondimento della parte finale, che è l’avvenimento chiave della vita di Billy, del suo mostrarsi finalmente com’è, del suo disseppellire tutto ciò che ha sempre tentato di reprimere. Per il resto, la tua storia mi è piaciuta davvero molto.

Punteggio totale: 36,4/40