Recensioni di JustBigin45

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Ne vale la pena? - 13/04/24, ore 10:09
Capitolo 1: Ne vale la pena?
Ciao, Giulia.
Innanzitutto ci tengo a complimentarmi con te per aver scritto una storia che si distacca da ciò che si è abituati a pensare ricordando la storia di Tarzan. Non deve essere stato facile e, soprattutto, immagino che tu abbia nutrito delle incertezze. Eppure credo anche io che tu abbia fatto bene a rispondere all'esigenza di ordinarietà che avvertivi dentro di te leggendo e guardando la storia di Tarzan e Kala.
Il personaggio che ci hai mostrato è una mamma straziata dal lutto, che si impegna per evitare di far preoccupare le persone che le stanno a cuore, ma non può mentire a lungo e, soprattutto, non può nascondersi per sempre da se stessa e da ciò che prova.
Il dolore è soggettivo e ognuno lo vive e lo elabora a proprio modo. Nessuno dovrebbe essere giudicato in base a come affronta una situazione dolorosa, perché solamente chi la vive sa cosa vuol dire e, spesso, si tratta di situazioni così grandi che ogni parola esterna appare inutile.
Il pianto di Tarzan, affamato e impaurito, diventa un sottofondo all'agonia di Kala, che si lascia andare per raggiungere l'anima del suo piccino, per porre fine a questa sofferenza così acuta che solo chi la prova può spiegare.
Non mi sarei mai aspettata un finale del genere, mi hai davvero sorpresa e ti faccio i miei più sinceri complimenti per aver curato ogni aspetto e permesso al lettore di rimanere incollato alla pagina fino all'ultima parola.
Trattare il dolore altrui non è mai semplice, ma tu hai una sensibilità tale da riuscire ad immedesimarti in ogni anima e rispettarla nella sua interiorità e nella sua storia personale.

Bravissima!

Arianna
Recensione alla storia Solo un guscio vuoto - 04/04/24, ore 10:25
Capitolo 1: Solo un guscio vuoto
Ciao!
Non deve essere stato semplice tradurre un componimento che hai scritto in un'altra lingua, eppure tu ci sei riuscita molto bene, mantenendo intatte le emozioni di Kala, che sono arrivate nitide e potenti al lettore.
Quando il dolore interiore è forte, si manifesta anche all'esterno, così come Kala racconta. Il suo cuore è ferito e allo stesso tempo avverte dolore in tutto il corpo.
Quando si soffre così tanto, gli altri faticano a comprendere, perché non hanno mai provato quello stesso dolore. Kala, però, soffre quanto Kerchak e da lui non si sentirà mai giudicata o sminuita per quello che prova. Un dolore così intenso probabilmente non si supererà mai del tutto, perché l'amore che si prova per una persona speciale è tale da non eliminare la sofferenza. Quest'ultima, però, affrontata con la persona che si ama può apparire più sopportabile, perché ci si sente compresi.

"Ti voleva tanto, tanto, tanto bene, come me, e adoravo abbracciarti e starti vicina, oltre a sentire il battito del tuo cuore. Era veloce, proprio come il mio. Perché i nostri cuori erano pieni d'amore.".

Queste frasi sono le mie preferite del racconto, perché esprimono l'Amore senza confini che unisce i membri di una famiglia, legame che nemmeno la morte può spezzare, perché Kiran vive e vivrà nel cuore dei suoi genitori per l'eternità.

Complimenti, sei stata molto brava!

Arianna
Recensione alla storia Il mio amore in un disegno - 31/03/24, ore 10:45
Capitolo 1: Il mio amore in un disegno
Buongiorno!
Complimenti per essere riuscita a realizzare un altro disegno. Hai unito due forme d'arte distinte, ma entrambe in grado di suscitare forti emozioni: il disegno e la poesia.
Le linee impresse sul foglio si sono animate, creando una sequenza di momenti di gioia e divertimento tra madre e figlio.
Il gioco è un momento magico per i più piccoli. Alcuni studiosi lo hanno definito "il lavoro del bambino", perché per loro è fondamentale e totalizzante. Vivere questo momento così importante con i propri genitori è altrettanto fondamentale, perché dà modo al bambino di avere la certezza di essere amato e considerato. Il gioco, quindi, diventa magico anche per l'adulto stesso. Freya, infatti, giocando con Tarzan, ricorda i momenti della propria infanzia trascorsi a giocare con i suoi genitori, vivendo dunque un doppio momento di gioia: quello che vive nel presente con Tarzan e il ricordo del passato.
Ho trovato molto dolce il momento in cui Tarzan chiede a Freya:
“Tu mani glandi, mamma,
io piccole. Pelché?”.
Mi ha ricordato una scena del film Tarzan, quando, appoggiando il suo palmo contro quello di Kala, si accorge della differenza, in quel caso non solo di età, perché lui è un essere umano, mentre Kala è un gorilla.
Questa domanda è l'emblema della purezza e della curiosità dei bambini, sempre molto attenti a scrutare tutto ciò che li circonda e a porre infinte domande ai loro genitori, certi che abbiano tutte le risposte, perché si fidano ciecamente di loro.
La conclusione della poesia esprime un senso di soddisfazione e beatitudine. Quando si è nel posto giusto, al momento giusto e, soprattutto, con le persone giuste, non si vorrebbe essere da nessun altra parte e si vorrebbe che quel momento non finisse mai, perché dall'amore vero non si vuole fuggire.

Complimenti!

Buona Pasqua :)

Arianna
Recensione alla storia Viva fuori, morta dentro - 29/03/24, ore 11:13
Capitolo 1: Viva fuori, morta dentro
Ciao!
Questa storia, nella sua brevità, è molto emozionante. Mediante questo racconto, hai dato voce a chi non ne ha. Purtroppo, nel mondo, ci sono tanti genitori che hanno perso i figli e non se ne parla mai abbastanza. Non ha importanza l'avere o meno altri figli, perché ognuno di essi è unico agli occhi di un genitore, mai sostituibile con qualcun altro, per quanto li ami tutti allo stesso modo.
Kala ha ragione, un dolore così perforante non si supera. Si affronta giorno dopo giorno, ci si sostiene e si attende che si trasformi, che il ricordo del figlio che non c'è più diventi più dolce e smetta di essere così amaro come le lacrime che rigano il volto di Kala e Kerchak mentre si uniscono in un abbraccio che non ha bisogno di altre parole, ma solo di segretezza e intimità.
Non è semplice mostrarsi deboli di fronte alle persone di cui si è un punto di riferimento, eppure è un diritto di tutti, anche di Kerchak, che prima di essere un leader è un papà, un papà ferito perché non può più stringere a sé suo figlio e vederlo crescere.

Complimenti, sei stata bravissima! Questa storia mi ha particolarmente emozionata e ciò significa che l'hai scritta con una carica emotiva talmente forte da trapelare tra le righe del file.

Arianna
Recensione alla storia The First Time - 27/03/24, ore 10:26
Capitolo 1: The First Time
Ciao!
La neve è magica, per adulti e piccini.
Quest'anno da me non ha nevicato e mi è dispiaciuto. So che causa parecchi disagi, ma qualche centrimetro avrebbe comunque scaldato i cuori di genitori, bambini e di chiunque si emoziona di fronte ad uno spettacolo della natura.
Tarzan ha visto e toccato per la prima volta la neve e tutta la famiglia si è divertita, nonni compresi!
I bambini hanno il potere di far tornare piccini anche gli adulti, infatti, come afferma George Bernard Shaw "L'uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare".
La tua poesia è un inno a continuare a prendersi cura del bambino che è in ciascuno di noi, per potersi prendere cura dei bambini che saranno gli adulti di domani, pronti ad essere delle guide per coloro che saranno i loro figli.
L'entusiasmo di Tarzan si nota da come interagisce con la neve e dai vocalizzi, davvero dolci e che emanano tanta tenerezza, che culmina nel momento in cui Freya dà il biberon al suo piccino.

Complimenti per questi versi!
A presto,

Arianna