Recensioni di tea_

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Recensione alla storia Mon couer s'ouvre à ta voix. - 15/02/17, ore 20:36
Capitolo 38: Epilogo.
No, non ho sbagliato tasto. Perdonami inizio sempre dalla fine. La recensione è positiva. Non lo hai notato ma è la prima che faccio in due anni eppure ho letto decine di storie dedicate al fantasma dell'Opera. Alcune erano niente male. La tua è speciale. Speciale per come scrivi, per come dai corpo ai pensieri e descrivi le emozioni. Mi spiace, non intendevo toccare argomenti per te ancora dolorosi. L'hai scritta per esorcizzare i tuoi brutti ricordi, le paure che ancora si riversano nella tua vita? Molti scrittori scelgono questa strada, come gli attori che mettono un pò di sè nei personaggi che interpretano. 
Hanno fatto benissimo invece a spingerti a pubblicare. Magari ce ne fossero cose belle da leggere come la tua versione del Fantasma. Se ti ho rivolto  qualche mia personale perplessità è stato solo perchè con qualche accorgimento e qualche taglio qua e là saresti riuscita a proporre un "prodotto"  migliore.  Mi scuso se ti sembra brutto questo termine ma sono convinta che questa sia la tua strada. Tu sei, diventerai una scrittrice.
Leggi e rileggi quello che scrivi, non pubblicare di "pancia" . Anche gli scrittori più affermati si avvalgono dei correttori di bozze prima della stesura definitiva. Non so esattamente quanti anni hai, credo tu sia molto giovane rispetto a me. Non è stato facile per te, sarebbe stato un argomento ostico per chiunque, affrontare il tema del disagio psicologico all'epoca degli avvenimenti, allora bastava veramente poco, anche solo discostarsi appena dai canoni di comportamento considerati "normali" per essere definiti pazzi. Meg non dà mai questa impressione. Trasmette solo il disagio di una ragazza cresciuta sentendosi incompresa e diversa perchè traumatizzata dalla morte tragica e violenta del padre. Nella nostra società avrebbe avuto subito un sostegno psicologico, nel 1800 ciò era impensabile. Nemmeno Erik mi appare come un "maniaco omicida". Si è solo arreso all'idea che gli altri avevano di lui e siccome  un genio è un genio, diventa l'assassino più assassino. Ma sono le sue mani ad uccidere, la sua anima rimarrà fino alla morte quella di un bambino di otto anni triste e solo. Se solo qualcuno gli avesse fatto una carezza su quella brutta faccia!. 

Ciao, certo che mi piacerebbe. A me e a un sacco di altra gente credo. Non passare all'eccesso opposto però, se ti ispiri ancora a Leroux Erik non potrà mai essere un simpaticone! (a mio parere poi confido nella tua penna) Mi piacerebbe vedere un fantasma più "vivo" che interagisce di più con il mondo (si accorgerà prima o poi che il sole non sorge solo per Christine?) Sarà un piacere leggere ancora un tuo scritto. Ci avviserai?
Sono vecchia, sono vecchia. Ho più del doppio della tua età - 52 - per questo mi prendo certe confidenze con te. Continua a scrivere , mettici impegno anche se queste fanfiction sono solo un'esercitazione in attesa che tu abbia l'ispirazione giusta per una "bella storia"
Bacioni
Tea
(Recensione modificata il 17/02/2017 - 11:18 pm)
Recensione alla storia Mon couer s'ouvre à ta voix. - 15/02/17, ore 03:06
Capitolo 27: La bestia nel cuore.
Ho aspettato fino all'epilogo. Sono una lettrice accanita, leggo praticamente di tutto, tempo permettendo. La storia del fantasma dell'Opera mi ha sempre coinvolta e mi sono ritrovata spesso a cercare di vedere gli avvenimenti da un altro punto di vista. Erik-Meg è stata una coppia molto gettonata nelle fanfiction ma la Meg di Leroux insieme al Phantom di Susan Kay mi erano parse una novità promettente. Che dire. Hai cominciato col botto. Un inizio perfetto, da film, il giornalista che si improvvisa investigatore. Si intuisce fin da subito intorno a chi girerà tutta la vicenda. I personaggi prendono vita, il presente e il passato che si sovrappongono ricordano quasi i flashback del Fantasma dell'Opera versione cinematografica - io l'adoro, possono dire quello che vogliono - Devo dirti però che dalla morte della mamma di Meg sei andata a briglia sciolta. Una morte troppo cruenta riservata a una inerme insegnante di danza. Tutto quello che accade dopo sembra essere fuori dal contesto, quasi come se tu fossi andata fuori tema. Dalle atmosfere di una Parigi fine '800 ci si ritrova catapultati in avventure dal sapore medioevale. Tutto scritto e descritto benissimo, per carità, ma rapimenti, duelli, combattimenti, ispirati chiaramente a tutt'altre vicende ed epoche sembrano completamente fuori posto - sempre secondo me si intende.  Meg mi sembra sempre la stessa nei comportamenti,dall'inizio alla fine. Una ragazza simpatica ma pestifera, molto più simile a una "cattiva ragazza" dei nostri tempi che a una vivace fanciulla ottocentesca stile dark. Non compie mai completamente il salto da ragazzina a donna, Il suo amore per Erik somiglia troppo a una dipendenza. Erik ti è riuscito molto meglio anche se purtroppo non trasmette la struggente sofferenza e la dolorosa umanità del Phantom.
Che la storia non avrebbe avuto un lieto fine si intuiva dall'inizio. Che Erik, nonostante si dichiari innamorato di Meg, per un anno intero non le chieda mai di sposarlo, non mi sembra in linea con il personaggio. Personalmente avrei preferito che fosse morto altrove. Perchè condannarlo anche da morto a quell'oscurità, perchè non dargli una sepoltura dignitosa? Come può una donna davvero innamorata non pretendere almeno una tomba su cui piangere?
Solo con Armand Meg sembra finalmente cresciuta e consapevole. Ma è solo merito di Armand. Anche questo matrimonio tuttavia appare solo un'aggiunta. Un rapporto così totalizzante come quello descritto fra Erik e Meg difficilmente avrebbe lasciato spazio a un'altra storia d'amore. 
Gli altri personaggi? semplicemente non pervenuti. Non per se stessi  ma proprio perchè sembrano presi da altri contesti. Con Meg ti sei fatta prendere decisamente la mano: il padre si suicida davanti ai suoi occhi, la mamma ritrovata sventrata, Erik che si ammala di cancro - a proposito si ha l'impressione che i sintomi descritti ricordano di più la tubercolosi - il marito muore in un incidente, la figlia nasce morta e anche lei muore di cancro a soli cinquanta anni. Non ti sembra di aver caricato inverosimilmente di disgrazie questa poveretta? Persino Christine muore tragicamente in un incendio!
Hai un vero talento per la scrittura, non è comune. Non sprecarlo, Parlo da lettrice ovviamente, non vorrei mai offenderti. Sforzati di personalizzare, usa di più la tua fantasia rimanendo nei limiti della credibilità. Immergiti di più nel periodo storico di cui scrivi - per esempio Meg che parla di neuroni, nel 1800? . Se prendi spunti da altre letture fallo con moderazione. Non devi puntare a far piangere il lettore, ma devi appassionarlo alla storia senza dilungarti troppo nelle descrizioni e nelle spiegazioni. Devi lasciare parlare il personaggio non spiegarlo. 
In bocca al lupo
Tea