Recensioni di mymanga

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Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 13/12/19, ore 09:24
Capitolo 5: La casa degli amici
Uh! Le baloccate di neve che arrivano addosso e quei 'simpatici' rimasugli che immancabilmente scivolano lungo la schiena.... Robe da strozzare chi le lancia!
Ma giocare a tirarsi le palle di neve in fondo è uno dei simboli più immediati della felicità e del voler vivere la vita.
"Zitadèn, che combini?... Fai i dispetti ai fantèsmi?”
È un passaggio che mi piace davvero molto: il Passerini, sì, secondo me, ora è felice, come non lo era da tanto tempo, da quando era solo un cinno che giocava con i suoi amici. Ora ritrovati, seppur in circostanze sovrannaturali. A tal proposito un'altra frase che mi è rimasta impressa fin dalla prima volta che l'ho letta è quella che dice che "quando qualcuno (di caro) muore, a chi rimane spetta di vivere anche per lui".
È stata detta dagli amici-fantasmini, dal Conte Filippino in veste di burattinaio, e anche dall'anziano notaio Pungipeli. E il destinatario era sempre la stessa persona, il Ninen, che abbiamo scoperto essere l'erede inconsapevole della Cà d'Anime. Evidentemente era destino, già al tempo dell'incidente era stato l'unico superstite. Tutte le vicende della storia poi sembrano essere manovrate dietro le quinte dal Conte Filippetto, che forse a questo punto non a caso faceva il burattinaio.
Doveva lasciare la Cà d'Anime ad una brava persona, che se ne sarebbe presa cura con rispetto ed umiltà, e poi la sua 'missione' si sarebbe potuta considerare conclusa, come è la sensazione che mi ha lasciato il suo saluto da lontano in chiusura della storia.
Il fine giustifica i mezzi? Chissà...
Fatto sta che per realizzare questo suo sogno ha dovuto mietere più di una vittima: Massimo doveva mantenere dei legami con la Cà d'Anime, e per questo si è assicurato la presenza eterna degli amici fantasmini; gli serviva poi un efficiente e pratico (molto pratico) custode e il Punghen ha svolto questo ruolo in modo impeccabile, difendendo la villa con ogni mezzo (furgoncini e treni compresi) e con la vita se serviva (difatti sono servite la sua e quella degli sventurati mal-compratori); il Ninen doveva poi tornare fisicamente alla villa e neanche a farlo apposta ha dovuto lasciare la casa in affitto e hanno posto sotto sequestro l'agenzia immobiliare. Sfighe? O poco velati indizi del buon Filippetto? :)

Questa storia mi è piaciuta veramente molto. Non è che ci faresti, se non una long, almeno uno special? Così, giusto per sapere come se la cava il Passerini alle prese con la Cà d'Anime e i suoi amici. Sarebbe bello!

Complimenti ancora e a presto!
Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 25/11/19, ore 09:44
Capitolo 4: Al pázz di melcuntànt
Ciao Yonoi,
eccoci qua con il nuovo capitolo!
Più leggo e più mi viene in mente il detto di 'chi disprezza, compra' inteso più come gioco di parole visto la Cà d'Anime in vendita e la reticenza del Ninen al suo 'acquisto'. E poi, ok, non c'è un vero e proprio disprezzo, ma per tutta la sua vita quel posto è comunque stato l'origine di tutte le sue paure, spaventi, e perdite, o perlomeno fino a questo capitolo, anzi questo passaggio:

"Vista da lì, nella piena luce di una mattina domenicale, col sottofondo di campane che veniva a folate dai borghi vicini, la villa perdeva tutto il suo alone di mistero e appariva per quello che era realmente: una signora d’altri tempi che si reggeva decorosa sulle stampelle e riposava al sole come i pensionati nei giardinetti, addosso ancora i segni di un passato di splendore dimenticato."

È un bellissimo momento, descrittivo e di significato intrinseco. Io ci leggo molto rispetto nell'approccio del Passerini, che lo si vede, comincia a non temere più quella fatiscente villa spettrale, ma si sta affezionando a quella che - fantasticando - potrebbe diventare la 'sua nuova casa' da condividere tra l'altro con i suoi 'amici fantasmi'.
In fondo quando lui la associa ad una signora d'altri tempi, ma con ancora addosso i segni di un passato splendore d'altri tempi, ecco, è inevitabile pensare a come, potenzialmente parlando, lui stesso potrebbe riportarla alla sua bellezza originale.
Ecco, seppur fantasticando, lui, progetta in bene per la Cà d'Anime, al contrario di quella cialtrona di una maga che voleva trasformarla in una scadente e ingannevole sceneggiatura televisiva, o di mister due ante che voleva abbatterla per immischiarla nei suoi fini poco nobili. Già abbatterla era una pessima idea, ma forse non è tanto la prospettiva di un nuovo centro benessere in sé, ma il fatto che il tipo sembra sguazzare fin troppo bene nel mondo del riciclaggio del denaro sporco, e difatti la sua offerta sembra fin troppo generosa per lo stato in cui versa l'immobile.
Quindi, una la vuole utilizzare per ingannare la gente, l'altro per riciclare danari sporchi, mentre invece il Ninen, se potesse, le vorrebbe restituire il suo antico splendore. Non potendo, comincia con qualcosa di molto più piccolo ma simbolico: in questo capitolo è la prima volta che si reca alla villa per volontà e desiderio, e non contro voglia e per dovere, nelle vesti di giardiniere, sì, ma come se volesse curare più qualcosa di suo che un immobile da vendere poi ad altri.

L'unica cosa di cui ho sentito la mancanza, e forse anche il Passerini visto la buona propensione di questo capitolo, è che oggi non si sono sentiti l'Anguilla e il Secchio.
Chissà se sono destinati a sparire, ma dicevano che 'bastava crederci' come riesce a fare il Ninen...

Detto questo,
il Punghen invece fa paura 😅
Se gli stai 'antipatico' si rischia forte.

Alla prossima! E se altri discutibili personaggi dovranno passar a miglior vita per accontentare il Punghen, beh pace alle loro buon'anime, ma mi piacerebbe molto leggere diversi altri capitoli di questo magico racconto.
A presto!

PS: Pane, Nutella e divano.
Le 'orfanelle piene di scalogna e sentimento' dopo i giocatori di calcio... è Candy Candy? 😄
Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 14/11/19, ore 21:12
Capitolo 3: Fantèsmi e buratèn
Ecco perché non vende quell'agenzia.. Il Ninen è una mezza caletta come venditore se il proprietario della Cà d'Anime gli ha appena detto che vuole lasciarla ad un cliente che la rispetti in qualche modo e lui invece gli spiattella i progetti demolitori del cliente 😅🤦‍♀️
Spettacolari tra l'altro i commenti che pensa ("hai voglia" se la terrà bene😄)
E poi mi chiedo che provvigione chiede l'agenzia, se il Passerini pensa di togliersi lo sfizio del piccolo podere di terra, per una pratica da cinquantamila euro di vendita. Manco il 100%😅
A proposito. I fantasmi accetterebbe un nuovo proprietario se il tipo sta bene loro, anzi gli propongono di prendere lui la Cà d'Anime, il proprietario stesso glielo propone, lui ha il sogno nel cassetto del piccolo podere, ecco, potrebbe davvero prenderla per poco (o a gratis magari) e realizzare - seppur in modo impensabile - il suo vecchio sogno. Inoltre ritroverebbe anche i suoi due amici persi trent'anni prima, anziché sfrattarli brutalmente con la demolizione. In fondo l'amicizia che li lega è ancora intatta e la si nota.

Per il resto, non trovo ancora il collegamento di quello che mi gira in testa, ci devo meditare su meglio, ma quel burattinaio è davvero molto particolare, strano ed enigmatico, conosce un sacco di cose e tiene a quella fatiscente villa abbandonata però a se stessa. Vedrò strada facendo.

Ho letto con molto piacere anche questo capitolo, ora però ti saluto, a presto.
Ciao!


PS: Maaaa... quando i burattini che assomigliano ai due cinni fanno una capriola di approvazione, l'Anguilla è diventato un Acciuga? 😅
Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 05/11/19, ore 11:09
Capitolo 2: In mezzo alla campagna, il tintinnio di un passaggio a livello
Ehilà!

E così ci hai confermato che i tre ragazzini erano stati centrati per davvero dal camioncino di orologi cucù del Punghen con il risultato di due vittime e il Ninen che per riprendersi gli ci sono voluti mesi di ospedale e, più in generale, tutta una vita, raccontata per l'appunto in questo capitolo. Che poi 'riprendersi' in realtà è un parolone, diciamo che ne è rimasto parecchio traumatizzato e come dice la sigla 'gambe in spalla e vola via': cerca di sopravvivere scappando dal suo passato.
D'altronde come dargli torto.

Cmq. Continuano le inquietanti stranezze che ruotano attorno alla Cà d'Anime e stavolta a rimetterci le penne sono le due donne interessate all'acquisto.
Chissà, magari sono stati gli accidenti tirati dalla Sig.ra Clotilde alle due, specialmente alla presunta maga (che mi ricorda molto una certa insopportabile Vanna Marchi & co.).
Spero che non si aggiungano alle presenze dei due ragazzini perché loro, poveri, mi stavano simpatici, queste due invece per niente. Probabilmente invece ce le ritroveremo ancora come i (famosi) 'gatti attaccati ai maroni'.
Chissà chi saranno i nuovi clienti, e se pure loro faranno a questo punto una magra fine.

Però, sei un genietto: in effetti è estremamente curioso e intrigante questo giochino del susseguirsi dei clienti, magari passati sistematicamente a miglior vita per misteriose e inquietanti circostanze.
Meno male comunque che lo stile del racconto (seppur un po' meno rispetto al primo capitolo) si mantiene su un tono 'leggero' perché già alla foto della decadente struttura con tutte le finestre sprangate tranne una in cui si vede il volto di una presenza, ecco, sì, io avrei seguito l'indole del Passerini con 'gambe in spalla e vola via' 😅

Mi ha fatto particolarmente piacere leggere invece della tradizione dei contadini nel ritrovarsi per vedere il treno che passava per i campi, quasi come se fosse il momento magico della giornata. Mi ricorda una scena di un mitico film di ormai qualche anno (decennio) fa - 'Il ragazzo di campagna' - dove c'era una scena pressoché identica del radunarsi a vedere il treno in un tardo soleggiato pomeriggio primaverile/estivo. Lo ricordo con molto piacere, non altrettanto corrisposto, deduco invece, dalle due donne, con la scura e nebbiosissima giornata autunnale che hanno incontrato e soprattutto la pessima fine che hanno fatto.

Ora ti saluto, complimenti doverosi e alla prossima, perché sono davvero curiosa di vedere come proseguirà tutta la storia.
Ciao!
Recensione alla storia Cà d'Anime è in vendita - 25/10/19, ore 11:13
Capitolo 1: Fȏl di fantèsmi
Ciao,
finalmente sono riuscita a ritagliarmi un po' di tempo per leggere qualcosa di tuo.
Diciamo pure che era uno dei vari nodi al fazzoletto efp che mi ero fatta, nella speranza di riuscire a sbrogliarli in tempi decenti. Mi è capitato di leggere alcune tue recensioni trovandole sempre estremamente interessanti e da lì mi ero proprio ripromessa che, prima o poi, sarei dovuta passare a leggere i tuoi racconti.
In questi giorni ce l'ho fatta! ✌️

Questo primo capitolo mi è piaciuto molto, probabilmente più per l'impronta molto personale che gli hai dato, piuttosto che il genere fantasmi strettamente in sé. E se un autore riesce a rifilarmi un genere dal quale normalmente starei alla larga, beh, mi sembra ovvio che meriti davvero molto.
Dal punto di vista 'tecnico' non avevo dubbi - così, sensazione personale, a prescindere - e difatti ho trovato il capitolo estremamente curato, ricercato e dettagliato.
Mi interessava ovviamente capire che sensazioni avrei provato e qui sono rimasta piacevolmente colpita perché ho trovato una storia molto legata alla sua tradizione. Chissà, forse dovrei dire 'nostalgica', ma al tempo stesso con la soddisfazione di dire 'sì, so di cosa sta parlando'.
E non mi riferisco alla caccia ai fantasmi in sé, ma a come ci hai proposto l'avventura spericolata di questi tre amici (a quei tempi questa indole era tutt'altro che sporadica), ma anche al vissuto del resto della comunità locale.
E paradossalmente in netto contrasto con lo svolgersi delle vicende in senso stretto, il tutto è scritto con tono che io ho trovato molto amichevole, familiare, ironico, e frizzante.
In pratica a discapito dei fatti raccontati, io ho sorriso davvero molto, a volte per puro divertimento, altre per nostalgia.
E leggere con questo spirito per me è fondamentale. Se avessi trovato un racconto lugubre, gusti personali ovviamente, ammetto che probabilmente il nodo al fazzoletto non si sarebbe slegato appieno.

Mi ha colpito molto però, anzi ci sono rimasta notevolmente di sasso (per non dire altro), la piega finale che ha preso il capitolo. Io che mi stavo godendo questa piccola divertente avventura tra cinni, ad un certo punto mi tocca associare l'incidente dell'autista alle urla dei tre amichetti, e poi le successive voci che sente il venditore all'interno della fatiscente dimora, a quanto pare unico sopravvissuto.
Bella palata. Penso che il camioncino di orologi a cucù abbia centrato non solo i ragazzini ma anche i lettori stessi...

Ma persino in questa situazione hai saputo mantenere comunque il tono del capitolo con dialoghi a cui non sono riuscita a non sorridere.
Intendo soprattutto la familiarità, le frecciatine, il rapporto ironico che lega questi tre amici. Chissà che in qualche modo non possa proseguire anche oltre il destino avverso che li ha travolti, a prescindere che le voci siano 'reali' per effettiva presenza dei due o frutto della sua immaginazione. Magari con l'aiuto dei due spiritelli, riuscirà finalmente a vendere questo sgangherato rudere.
Per le due donne potenziali clienti, al momento mi associo al commento dei due fantasmini o presunti tali (“E quelle là, invece? Simpatiche cόmm un gât tachè ai marόn.”) 😅

La sigla riguarda un cartone non esattamente tra i miei preferiti, direi piuttosto tra i rimossi, ma poco importa, mi premeva leggere qualcosa di tuo e ho fatto bene.
In bocca al lupo a te e agli altri tuoi colleghi che conosco. Ora ti saluto.
Ciao 🙂

PS: Il Punghen come nomignolo mi ha fatto morire dal ridere... al personaggio in modo letterale anche.