Recensioni di DazedAndConfused

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Happy Birthday - 08/01/14, ore 14:22
Capitolo 1: Happy Birthday
Innanzitutto non posso non ringraziarti per l'avermi fatto leggere questa cosa tenerissima e malinconica (ormai c'hai preso gusto a triturare i miei feels, eh? bastarda :D) in anteprima: sapere di aver potuto avere l'opportunità di emozionarmi e sclerare prima di altri mi fa sentire davvero onorata :')
Detto ciò, passo ai veri e propri sproloqui: quando si leggono fanfiction sui Pearl Jam, generalmente sono ambientate durante l'imminente arrivo di Vedder nell'Emerald City.
Ben pochi decidono di scrivere sull'Eddie pre-Seattle, e ancor meno raccontano l'Eddie pre-Beth... l'Eddie pre-tutto, insomma. Ed è un vero peccato, perché è proprio in quel periodo che sono stati gettati i semi che hanno contribuito a far germogliare la sua personalità: uno su tutti, l'evento che hai deciso di narrare tu, ovvero la scoperta della verità su suo padre.
Sono passati un sacco di anni ma Eddie è ancora -inevitabilmente- scosso nel parlarne: non può che ritornarmi in mente l'intervista che, qualche mese fa, Steve Gleason gli fece in occasione dell'uscita di "Lightning Bolt"... tu sai bene quanto mi sia commossa, e credo che quel video renda bene l'idea dell'impatto che una tragedia del genere abbia avuto su Eddie.
Ma torniamo alla storia: Eddie Vedder al liceo. Una lettrice qualsiasi (una di quelle che si accontentano del Porn Without Plot e che non ti conosce come le sue tasche, quindi non sto parlando della sottoscritta :D) si aspetterebbe il colpo di fulmine immediato... e invece no! Si scopre che alla protagonista sta sulle palle in una maniera indescrivibile ma, tra le righe, si percepisce anche un sottofondo di curiosità, perfino attrazione nei confronti del ragazzo... e anche un pizzico d'invidia per la sorella/oca giuliva che, invece, non resta con le mani in mano e socializza per bene con il suddetto.
Ma il tempo passa e, con esso, le relazioni vanno via via definendosi: c'è Eddie, che inizia ad essere sfuggevole come un fantasma, l'ombra del ragazzo solare e dolce che era un tempo, e c'è la protagonista, che non vuole ammettere a se stessa quanto questo cambiamento la disturbi e che, inconsapevolmente, lo ricerca tra le centinaia di facce tutte uguali che popolano l'odiatissimo liceo.
Poi, un giorno, Eddie torna da lei: è un ritorno improvviso, brusco e carico di rivelazioni e rabbia, ma anche di sollievo, comprensione e feeling. 
E qui ti devo confessare una cosa: l'episodio dello spintone davanti all'armadietto... mi ha fatto stringere il cuore, cazzarola. Il solo pensare ad una persona meravigliosa come Eddie, costretta a subire un trattamento così schifoso da parte di chi si spera dovrebbe aiutarlo a diventare l'uomo di domani, mi fa incazzare e star male come una bestia.
E poi arriva la mazzata. Doppia.
Eddie sputa addosso alla ragazza tutto il proprio risentimento, facendole finalmente aprire gli occhi sul proprio atteggiamento snob e totalmente fuori luogo, e subito dopo la stende con un bacio che sa di attesa, desiderio di conferme, attrazione trattenuta per troppo tempo e malinconia, perché lui già sa di aver preso una decisione scomoda e di non voler affatto tornare sui suoi passi.
Le mazzate raggiungono quota tre: Eddie è pronto a partire, e lo farà per un tempo relativamente lungo. Ciò che forse è appena nato è inevitabilmente destinato ad essere stroncato, e ora la protagonista non può far altro che rimuginare sul passato e rimpiangere i tempi della diffidenza e dell'incertezza.
La stessa scelta di non farli baciare una seconda volta, poi, è stato un dettaglio che ho apprezzato tantissimo: Eddie non vuole darle false speranze, e alla ragazza non resta altro da fare se non crogiolarsi nella sensazione d'interezza e pace che ha provato durante quel primo bacio rubato a tradimento.
Eddie è pronto a lanciarsi a capofitto nella vita reale (magistrale la scena con il professore), e Lena dovrà fare altrettanto.
Chissà che il futuro non riservi a loro un compleanno trascorso a suonare insieme o a restare stesi sul letto uno di fronte all'altra, le mani intrecciate...
Il bello di questa storia è proprio il finale: è dolceamaro e lascia un magone assurdo ma, allo stesso tempo, ci fa sperare che Eddie e Lena possano incontrarsi di nuovo e concedersi una più fortunata e meritata seconda possibilità.
D'altronde i grandi amori sono sempre quelli che fanno un giro larghissimo e poi, inaspettatamente, ritornano a casa sbucando dalla finestra, no?
Ancora complimentoni e baci, e grazie per avermi fatta immedesimare nella protagonista e fatto sognare ad occhi aperti una vita non mia, ma che mi sarebbe piaciuto tantissimo poter sperimentare.

Dazed;
Recensione alla storia Wait until the music's over - 30/08/13, ore 15:50
Capitolo 1: Prologo
IL GRAN GIORNO E' ARRIVATO! E il tuo più grande incubo si è appena materializzato sulla tua fanfiction, quindi inizia a tremare :D
Scherzi a parte... non sai quanto sia felice di vederti bazzicare qui su EFP, carissima <333
Adesso mi vedrò costretta a recensirti i capitoli e citare tutti i pezzi che adoro, ovverò il 95% delle parole scritte :')
Beh, che dire? Non appena finisco con l'Uni mi rimetto in pari e ti commento tuuuuutto quanto, don't worry!
Ci si sente, bacioni (:

Dazed;
Recensione alla storia Crown of thorns - 21/05/13, ore 14:56
Capitolo 1: Crown of thorns
Mi dimentico di sbirciare questa sezione per qualche settimana e cosa succede? Tu mi sforni questa meraviglia.
Cioè, io non ho parole. Premettendo il fatto che io invece adoro Andy (e amo Jeff, seriamente), posso solo dire che sono felice che tu abbia deciso di dedicargli uno scritto, e che meraviglia di fanfiction!
Secondo me Andy è un personaggio troppo complesso per poter essere descritto in pochi termini: guardando il documentario che è stato fatto su di lui, ossia Malfunkshun: Andrew Wood Story, si riesce a capire un po' meglio cosa ci fosse dietro tutto il cerone, il mascara, i boa di piume e quella teatralità ostentata con tanta sfacciataggine. 
Credo che Andy mi ricordi Freddie Mercury non solo per il suo modo di fare sul palco, ma soprattutto per la sua personalità: entrambi erano due personaggi completamente diversi nella vita di tutti i giorni e quando si esibivano, e Andy era una delle persone più fragili e sensibili di questo mondo. Lungo la sua breve vita ha dovuto combattere un po' di demoni, come la dipendenza dalle droghe e anche un tentato suicidio alle spalle... non sono fardelli facilmente caricabili sulle spalle, ci vogliono una grandissima forza d'animo e una grande volontà che lui, probabilmente, non aveva.
Lo stesso Jeff, se non ricordo male, aveva dichiarato che lui e Stone avevano delle personalità molto forti, e che è capitato spesso che riuscissero ad imporre le loro decisioni su quelle di Andrew, che era il leader dei Mother Love Bone. Credo che questo la dica lunga sulle dinamiche della band e sulle sfaccettature nascoste del carattere di questo personaggio eclettico e altrettanto misterioso che era Andy Wood.
Ma torniamo alla tua splendida fanfiction.
"Lo hanno lasciato lì per un bel po’, non so quanto di preciso, volevano dargli il tempo di salutarci tutti prima di andarsene. Ed è stato così, il tempo di dirgli ciao e la corrente è saltata, le tende son calate sul palco e Andy si è inchinato al pubblico strusciando i capelli biondi per terra e macchiando il legno di mascara sciolto."
Ok, tu mi vuoi morta. Prenditi le tue responsabilità, sto piangendo come una cretina! Questo pezzo è meraviglioso, ho davanti a me l'immagine perfetta di Landrew che saluta tutti troppo presto e abbandona lo spettacolo a metà, lasciando tutti attoniti e un palcoscenico troppo vuoto senza di lui.
Tu hai descritto magnificamente l'ascesa sfolgorante e l'altrettanto brusco crollo di una potenziale supernova, che però si è estinta rapidamente, lasciando le proprie ceneri dietro di sé, e l'hai fatto da un punto di vista che, credimi, è particolarmente azzeccato.
Quando penso a Jeff Ament penso ad una persona che ne ha vissute tante, un ormai non più ragazzo (arrivarci a 50 anni come lui, ci farei la firma!) che ha conservato dentro di sé un po' dell'ingenuità che si è portato appresso nel trasferimento da Big Sandy a Seattle, e che riesce ancora ad analizzare le situazioni con un fare piuttosto disincantato ma, allo stesso tempo, fanciullesco.
Jeff mi fa tanta tenerezza, e ho adorato Pearl Jam Twenty proprio per quest'atmosfera dolce di sottofondo, che caratterizza un po' tutti i componenti della band, quando ricordano i loro trascorsi; grazie a questo documentario mi sono avvicinata ai Mother Love Bone, e adesso non saprei veramente che fare senza la loro musica.
Ah, la citazione finale e la foto mi hanno uccisa, sappilo. La citazione non la conoscevo, sto seriamente esaurendo la mia scorta di lacrime :')
Davvero, non so più come farti i complimenti per questa chicca che hai deciso di condividere con noi e come ringraziarti per averla scritta.
Io stessa volevo scrivere qualcosa su Andy, solo che non sapevo se fosse il caso di aprire una sezione per i Mother Love Bone o pubblicarla in questa dei Pearl Jam lol 
Mi hai dato un po' di coraggio, cercherò di mettermi all'opera al più presto :'D
Per ora mi rileggerò fino allo sfinimento questa meravigliosa sorpresa.
Bacioni,

Dazed;