Recensioni di darllenwr

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Come Sansone (la rovina nei capelli) - 29/07/13, ore 12:32
Capitolo 1: Come Sansone (la rovina nei capelli)
Recensione/Valutazione valida per il contest "Più che nemiche erano sorelle".

Grammatica e ortografia:  15/15
Non ho trovato nulla di particolare o talmente evidente da essere segnalato, anche sul lessico nulla da dire, mi sembra abbastanza vario e usato molto bene.
Stile: 14/15
Direi che è buono, a volte sembra un po’ incespicante, ma mi sono detto che riporta le parole di una persona avanti con gli anni cui non deve essere estranea un po’ di arteriosclerosi.
Originalità: 9/10
Niente affatto mal l’idea di scegliere come voce narrante quella di una testimone degli eventi appartenuti alla  lontana gioventù dei personaggi, e quella di averle fatto fare la parte di Edipo nella soluzione di questo enigma, come anche la scelta di usare l’episodio in chiave aneddotica per l’istruzione della gioventù, come anche la scelta di un finale che ha del paradossale
Gradimento personale: 9/10
Benché tu abbia avuto poca concorrenza, devo dire che la storia mi è piaciuta molto, soprattutto per la descrizione del background originario, non molto facile in realtà, dato che la presenza di un elemento adottato accanto a figli che in altra epoca sarebbero stati chiamati “legittimi” poteva essere causa di attrito, che in realtà c’è stato, ma la cosa più “buffa” (anche se il contesto renderebbe difficile l’uso di questo aggettivo) è che s’è sviluppato quando la fase di ambientamento nella nuova realtà era oramai dato per certo (in un certo senso, la cosa non sarebbe in nulla dissimile da quello di due sorelle di sangue) e in questo caso va detto che pur avendo avuto momenti pessimi, la naturale non ha rinfacciato all’adottata la sua origine.
Quanto al motivo…la vanità umana è indubbiamente una gran brutta cosa, nevvero? In questo caso ha distrutto quello che poteva essere un buon rapporto tra le due ragazze, costringendole a essere nemiche, quando sarebbe bastato un po’ più di elasticità mentale.
Avrei una sola curiosità: perché una delle due ha cambiato nome nel corso della sua esistenza?
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5 
Mi sembra molto buona e ben riuscita; alla fine della storia, non si può provare che ammirazione per la scelta della protagonista, che ha avuto la buona idea di evitare che le due andassero dal becchino (è vero che sembrano ancora arzille e in buona salute, ma non sono più da tempo nel fiore degli anni) con il peso di una dissidio che aveva invelenito le parti migliori dell’esistenza e che ora non aveva più ragion d’essere stante la fine (per motivi biologici) della causa della contesa, merita lode anche perché è riuscita a essere amica d’entrambe, una fatica improba, per il carattere che entrambe si ritrovavano, estremamente poco disposto alla diplomazia..
Quanto alle due, un’idea del loro carattere la si può avere solo grazie ai ricordi della protagonista, da quel che ho capito hanno l’aria di essere testarde, cocciute e orgogliose…intelligenti? Non tanto, direi, se hanno dovuto aspettare tanti anni e l’intervento di un’amica comune (oltre che un po’ di vuoti di memoria) per riappacificarsi dopo decenni di astio reciproco.
Una parola la merita anche il nipote, è da lodare per il suo interesse per la conoscenza della sua anziana parente, v’è da chiedersi che idea si sia fatto di  persone del genere.
Attinenza al tema: 4/5
Direi  che c’è ed è stata resa ottimamente, complimenti.
Totale: 55/60

Recensione alla storia Margherita - 24/05/13, ore 20:00
Capitolo 1: Margherita
Devo ammettere che ad una prima lettura mi ha lasciato un po' supefatto il riferimento ai "genitori" dato il partitcolare e piuttosto casto sistema riproduttivo dei vegetali, ma a parte questo appunto che lascia il tempo che trova, ho trovato questa storia molto bella, soprattutto nel rendere lo sforzo che a noi appartenti ad altro regno animali sembra impercettibile e insignificante, sia per la diretta interessata qualcosa di molto complesso, dato che deve superare non pochi ostacoli per poter finalmente arrivare al punto di poter vedere l'astro che le permetterà di continuare a vivere, ma nel frattempo (e lo stile rende molto bene l'idea) è una continua lotta per riuscire a superare gli ostacoli che la separano dal suo beneamato livello del suolo, si tratta, anche se non sembrerebbe a prima vista, di lotta per la sopravvivenza, che colpisce il mondo vegetale come quello animale (anche se lì risalta di più, forse a causa dell'ambito più dinamico della vicenda, quando si pensa a questo tema, viene più in mente il confronte leone/gazzella che non una semplice margherita che fiorisce), in questo caso v'è da ammirarne la tenacia, dato che ha già capito le difficoltà della vita...
Questa è una favola, e come tutte le favole deve avere la morale, e seconfo me è ravvisabile proprio nella ricerca del proprio optimum o almeno del livello più adatto alle sue condizioni e di come questo traguardo debba essere raggiunto ad ogni costo, insomma, cambiando ambito, ad astra per aspera...
Recensione alla storia Berenice e il roseto magico - 20/10/11, ore 23:40
Capitolo 1: Berenice e il roseto magico
Molto bella questa storia, in primis perché conoscevo in parte questa vicenda, in secondo luogo perché fa pensare al particolare rapporto che i greci (a dire il vero, qui siamo in epoca ellenistica, ma il discorso è simile) avevano con i loro dei, tutta la mitologia greca è una collezione di episodi in cui gli dei se la prendono con i mortali punendoli per malefatte vere e presunte nei modi più crudeli possibili, anche in questo caso se vogliamo la dea non ha dato la sua benedizione gratis, o meglio facendosi bastare la rosa del primo incontro, ma ha chiesto un surplus di sacrificio oltre ai soliti che già le venivano copiosamente offerti (ma se l'amore della regina era tanto forte privarsene non dev'essere stata gran perdita) bello anche il riferimento a chi poi volle vedere negli astri la raffigurazione di tal gesto d'amore e devozione muliebre (interessante il riferimento al telescopio, dato che siamo molti secoli prima di Galileo, ma non m'è parso male questo anacronsimo, quasi a voler indicare che l'esempio della regina potrebbe essere sempre imitato anche in altra epoca) .