Recensioni di Soul Mancini

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Memorie di una nuova alba - 16/12/21, ore 20:17
Capitolo 1: Memorie di una nuova alba
Carissima Carme!
Sarei dovuta passare da questa storia moooolto tempo fa, visto che partecipava a una mia iniziativa... ma come al solito i miei tempi biblici me l'hanno impedito -.- sono pessima, non riesco a stare dietro nemmeno alle iniziative che indico io AHAHAHAHAH!
Ms ora sono qui, pronta a porre rimedio, anche perché ormai l'universo di questi personaggi mi sta appassionando tantissimo e non mi stanco mai di leggere di loro! Devo avere un qualche debole per le serie, perché adoro le one shot tutte collegate tra loro - mi piace leggerle così come mi paice scriverle!
Samit già lo adoravo e, dopo ave letto questa storia, lo adoro ancora di più! Questa è la quintessenza del dramma e la cosa grave è che non c'è nulla di inventato in quello che hai scritto, anzi, probabilmente la situazione è ancora peggiore di come l'hai raccontata tu.
La cosa che mi ha colpito è che, come al solito, hai deciso di affrontare la tematica dell'emigrazione (anche se non hai mai usato questa parola nel testo, in maniera anche piuttosto coerente, visto che un bambino di dieci anni che non parla nemmeno l'italiano non può saperlo) sotto il punto di vista di un ragazzino, di una creatura che si deve fare forte anche se lui per primo è spaventato e non sa cosa fare. Il padre non c'è (è facilmente intuibile la fine che ha fatto, purtroppo), così tutto il peso della famiglia grava su di lui, unico uomo rimasto. Non si può nemmeno definire uomo poi, visto che non ha nemmeno undici anni. Deve prendersi cura della madre febbricitante e nel bel mezzo di un aborto, della sorellina che è ancora più piccola e spaventata di lui, e non sa nemmeno di chi fidarsi. Forse è proprio questo che ha imparato: a non fidarsi di nessuno, ma in fondo è ancora un bambino e vuole credere che esistano delle persone buone che lo vogliano aiutare e sollevarlo da alcune responsabilità che non può gestire. Così si fida dei cosiddetti uomini vestiti di bianco che sembravano voler attaccare il loro barcone, si fida del medico che vuole curare sua madre, sua sorellina e anche lui... ci mette un po' ma si lascia andare, perché suo padre gli ha detto che oltre il mare ci sarebbe stato qualcosa di meglio per loro.
Non riesco nemmeno a immaginare ciò che le persone come lui provano quando si ritrovano catapultati in una realtà nuova, dove non capiscono una parola della lingua che si parla, non hanno contatti col passato e non hanno un luogo da cui ricominciare.
Samir mi ha fatto una tenerezza incredibile quando è andato dal medico per dirgli, anche se tramite dei disegni, che voleva lavorare in qualche modo per lui. Nella nostra mentalità non esiste proprio che un bambino di dieci anni vada a lavoro e lo desideri così tanto, ma lui è sempre stato abituato che per portare i soldi a casa qualcuno deve pur lavorare, non importa quanti anni abbia. Ma Samir ha fatto già tutto ciò che poteva, è stato forte e ha portato la sua famiglia in salvo, ora è il suo turno per essere accudito e tornare a essere il bambino di dieci anni che è.
La scena finale mi ha stupito: dalle altre storie avevo intuito che Samir avesse un'amica di nome Cassy, ma MAI avrei pensato che fosse la figlia del medico! Ecco come si sono conosciuti allora!
Inutile dire che mi piacerebbe leggere altro su come Samir si sia adattato all'Italia e a come abbia sviluppato il rapporto con i suoi amici (Cassy. ma anche Federico, PERCHE' SI'), quindi attendo con ansia qualche altro scritto su questo personaggio che è diventato uno dei miei preferiti della serie, anche se scegliere o fare la classifica è impossibile perché sono tutti bellissimi!
Complimenti davvero per l'ennesimo bellissimo tassello di questo puzzle, non vedo l'ora di poterlo ricomporre tutto *_____* quindi stai tranquilla che tornerò presto da queste parti! ♥
Recensione alla storia Il processo dei ricordi - 11/12/21, ore 21:55
Capitolo 1: Il processo dei ricordi
Recensione premio per il contest "Invincibilmente fragili e imperfetti" - 2/2

CARME!!!
Questa tua serie (che ancora non è una vera e propria serie ma io la considero tale, visto che tratta sempre degli stessi personaggi) è una vera e propria droga, non mi stancherei mai di leggere di queste vicende raccontate con il tuo bellissimo e inconfondibile stile! Nonostante lo scritto fosse lungo, mi è scivolato davanti agli occhi come olio e ogni volta che mi dovevo interrompere (perché purtroppo non ho avuto abbastanza tempo tutto insieme di leggere tutto d'un fiato XD) era una sofferenza perché VOLEVO SAPERE, e anche quando sono arrivata alla conclusione è stata una sofferenza!
Ma cerco di andare con ordine, e premetto che ho un sacco di cose da dire (come al solito), quindi preparati a un bel papiro!
Federico effettivamente già dalle prime righe sembra un ragazzo piuttosto tranquillo, pacato e serio, il che non è da tutti soprattutto in adolescenza. Sono rimasta fin da subito molto incuriosita su ciò che avrebbe dovuto fare quel pomeriggio dopo la scuola, per cui il suo amico era così preoccupato: mi hai tenuto in sospeso sulla faccenda fino all'ultimo e questa non te la perdono, sono morta dalla curiosità mentre leggevo e speravo sempre che comparisse un qualche indizio che mi facesse ricomporre il puzzle a chiarire il mistero XD
Marica è sempre la solita Marica -.-" solo lei poteva essere così scemotta da farsi rinchiudere in bagno con il povero Federico (con cui non aveva praticamente mai parlato prima) SOLO per chiedergli se gli piacesse Alisia... come se parlare civilmente fosse passato di moda. Poi ha decisamente trovato il giorno sbagliato, visto che Federico era pure di fretta...
La cosa veramente grave di tutto ciò è che ha finito per incasinare la situazione ancora di più, spedendo il telefono fuori dal bagno e non sapendo più come far uscire lei e il suo compagno dal bagno... io non ho parole per commentarla, davvero, non so se ridere o piangere ahahahahaha! Oltre il danno anche la beffa per il povero ragazzo: Marica l'ha filmato a tradimento mentre cercava di scappare e l'ha pure minacciato di diffondere il video! Io mi domando cos'abbia questa ragazzina al posto del cervello, spero davvero che prima o poi Mara si accorga di che razza di esemplare sia e la mandi al diavolo - e anche Alisia.
Mi complimento con Federico per la calma che ha saputo mantenere in una situazione del genere; io probabilmente, fosse stata al suo posto, avrei distrutto la porta del bagno (e la faccia di Marica) a suon di pugni e avrei urlato contro la mia rapitrice (?) per tutto il tempo, insultandola in tutti i modi possibili e immaginabili XD non sopporterei di essere pringioniera contro la mia volontà, ancora di più se devo condividere uno spazio così stretto con un esemplare come Marica...
Ma Federico ha dimostrato ancora una volta una calma e una pazienza fuori dal comune, e non solo, in preda alla disperazione si è pure aperto con lei e le ha raccontato qualcosa di enorme del suo passato, qualcosa che con tutta probabilità Marica non ha nemmeno capito. Mi auguro solo che non vada a spargere la voce in giro (ed è perfettamente capace di farlo), perché sarebbe l'ennesima infamata ai danni di un poveretto che non ha fatto nulla di male per meritarlo.
Ma veniamo al duro e difficile passato di Fede.
Già le basi non sono rassicuranti: vive in una famiglia abbastanza incasinata, in cui i genitori sono costretti a fronteggiare la loro figlia maggiore, che è una ribelle, e a volte sembrano un po' dimenticarsi di Federico. Lui perlomeno, vedendo la madre sempre arrabbiata, cerca di rigare dritto e non dare fastidio per non suscitare in lei lo stesso effetto.
C'è però una cosa in particolare che mi ha portato a empatizzare con Costanza: il fatto che i suoi genitori non le abbiano lasciato frequentare la scuola che desiderava. Posso capire che non vogliano che la loro figlia finisca in brutte situazioni, posso capire che alcune scuole non siano proprio il top, ma è anche vero che obbligando un ragazzo a studiare qualcosa che non gli piace non si ottiene sicuramente la sua riconoscenza.
Quando il padre è andato a prendere Federico a scuola prima del tempo ho subito capito che era successo qualcosa di grave, ma in un primo momento pensavo che c'entrasse Costanza: conoscendo i suoi modi di fare e visto che non era andata a scuola, non mi sarebbe sembrato poi così strano che si fosse andata a cacciare in qualche guaio.
Invece era la madre. Mio dio, che brutta fine, e che vuoto ha lasciato dietro di sé. Non riesco nemmeno a immaginare cosa deve aver lasciato nei cuori di Federico, del padre e anche e soprattutto di Costanza. Perché quest'ultima è sempre stata in conflitto con lei, ma credo che fosse molto legata alla madre anche per questo, perché sono proprio questi conflitti che l'hanno aiutata a crescere, e non potrà mai perdonarsi che la madre se ne sia andata serbando rancore nei suoi confronti.
Infatti, devo essere sincera, mi ha colpito molto il fatto che Costanza se ne sia voluta andare. Ammetto che mi sarebbe piaciuto scoprire che fine ha fatto, cos'ha combinato nel frattempo, dove è andata a rifugiarsi e come ha affrontato il lutto, perché - anche se marginale - è un personaggio davvero molto interessante.
Mi ha colpitp ancora di più il modo in cui invece ha reagito Federico. È davvero difficile immaginare cosa possa pensare un ragazzino della sua età quando si ritrova in una situazione così surreale: a undici anni nessuno pensa all'eventualità che uno dei suoi genitori morirà, non ti prepari a un'evetualità del genere, non pensi proprio sia possibile, nel tuo cervello non esiste proprio.
Però anche io ho affrontato un tema molto simile in una mia storia, in cui appunto la protagonista undicenne perde improvvisamente la madre... ed è stato un viaggio davvero surreale. La situazione di background era abbastanza diversa dalla tua e anche il carattere del personaggio, però mi ha fatto sorridere questo parallelismo ed è stato molto interessante vedere come un'altra autrice ha affrontato questo stesso tema.
Federico sostanzialmente vuole che sia tutto come prima. Non sopporta i compagni e i professori che lo trattano con compassione dopo quello che è accaduto, non sopporta il fatto che la casa sia sempre in disordine, non sopporta il fatto che la comunicazione tra lui e suo padre si sia ridotta all'osso (tipico: quando una madre muore automaticamente il padre diventa assente, si lascia avvolgere dal suo dolore e inizia a trascurare i figli, è una cosa che ho visto succedere nella realtà anche molto da vicino) e non sopporta che Costanza se ne sia andata, non tanto perché fosse una presenza di conforto per lui ma perché lo teneva attaccato alla sua vita precedente. Si sforza così tanto di far andare le cose come prima che si attacca morbosamente al pensiero di quella nota, che veramente non ha più importanza, ma se la madre fosse ancora lì ne avrebbe e quindi lui si sente in dovere di riportarla a scuola firmata.
Tuttavia con il suo atteggiamento finisce oer cambiare tutto: non parla più con i suoi compagni, si sposta accanto a Samir (che, tra parentesi, mi piace TANTISSIMO come personaggio e non vedo l'ora di leggere la storia che lo riguarda in prima persona *-*) proprio perché vuole essere lasciato in pace.
La cosa che mi ha fatto più male di tutta la storia è la scena in cui Federico va a cercare il video di ciò che è successo alla madre quella famosa mattina, lo guarda e lo riguarda fino a impararlo a memoria, fino a farlo entrare nei suoi incubi e togliergli il sonno. Non avrebbe mai e poi mai dovuto vedere quella scena, non avrebbe mai dovuto affrontare tutto questo da solo e farsi del male in questo modo, ripetutamente. Vedere in quale abisso si stava inoltrando mi ha davvero fatto paura, a maggior ragione perché a undici anni non ha i mezzi per affrontare tutto ciò e soprattutto da solo. Spesso nemmeno gli adulti sanno come uscirne, figuriamoci un ragazzino come Federico.
Serviva uno scossone alla situazione, serviva qualcosa che facesse uscire allo scoperto i problemi di Federico in modo che potesse attirare su di sé l'attenzione, perché lui non avrebbe mai avuto il coraggio di esprimere i suoi demoni ad alta voce.
E questo scossone si è presentato sotto forma di Samir.
Povero Samir! Non so nemmeno dire quanto mi sia dispiaciuto leggere dell'atto di bullismo da parte di quei tizi nei suoi confronti... non so, il razzismo è qualcosa che mi fa davvero uscire di testa, e se mi dà fastidio in generale lo sopporto ancora meno quando le vittime sono dei ragazzini, che poi risultano essere non solo vittime dei loro carnefici, ma anche dei preguidizi che li vedono protagonisti senza che loro abbiano fatto niente per meritarlo.
Ma tornando a Federico: non so nemmeno immaginare come si sia sentito mentre assisteva a quella scena. Oltre al deja-vu provocato da quel video, che gli ha scatenato l'attacco di panico (mamma mia, povero ragazzo), c'è anche la consapevolezza di non essere intervenuto per aiutare il suo compagno in difficoltà quando in realtà avrebbe voluto farlo. Certo non può farsene una colpa, non è che non abbia voluto intervenire, ma quando hai un attacco di panico hai ben altri problemi a cui pensare.
Ha senso che poi, anche se lui ha insistito per rimaere a scuola e tenere il padre all'oscuro di tutto, il professore abbia chiamato il genitore di Federico per riferirgli ciò che era accaduto: se avessi un figlio di undici anni, COME MINIMO vorrei essere avvisata se ha un attacco di panico!
Il fatto che poi Federico ne abbia avuto addirittura due lo stesso giorno è veramente straziante: questo secondo me è stato il momento in cui ha toccato il fondo, in cui davvero la situazione si stava facendo troppo complicata ed era giunto il momento di chiedere aiuto. Ed era giunto il momento per suo pafre di rendersi conto che, anche se la moglie non c'è più e la figlia maggiore ha deciso di andare via di casa, ha pur sempre un figlio a cui pensare e che ha bisogno di lui, della sua presenza. Quando dice che è stato egoista ha perfettamente ragione, ma la cosa buona è che se n'è reso conto e non è ancora troppo tardi, può ancora porre rimedio e tornare a essere il padre di cui Federico ha bisogno.
Tornare al presente è stato un trauma non indifferente: Marica non può essere così ottusa, NON PUO'! Veramente, sono senza parole per il modo davvero insensibile con cui ha accolto quella storia, senza contare quanto è stata stronza nel momento in cui la donna delle pulizie li ha trovati e lei si è defilata, lasciando Federico in pasto ai leoni. Io, fossi stato in lui, avrei detto alla bidella il nome di Marica e non il mio, se lo sarebbe meritato per come si è comportata, ma Federico come al solito è troppo buono per fare una cosa del genere.
Una volta arrivata alla fine, il titolo della storia ha avuto tutto un altro senso: IL PROCESSO dei ricordi, inteso come processare ciò che è accaduto ma anche come processo in tribunale! Vabbè adoro, GENIALE! Oltretutto mi piace molto il concetto di cerchio che si chiude: Federico vuole assistere al processo di coloro che gli hanno tolto la madre, il sonno, l'innocenza e la tranquillità, forse anche in un gesto simbolico, per lasciarselo alle spalle.
Però forse è troppo anche per lui, è uno svhiaffo in faccia troppo doloroso da mandare giù. E meno male che accanto a Federico c'era Samir (MAMMA MIA QUANTO AMO LA SUA AMICIZIA) *-*
Che posso dire, Carme? Dire che ho ADORATO questa shot sarebbe riduttivo, un eufemismo proprio. Mi ha catturato, conquistato, mi è entrata nel cuore e ha lasciato un segno indelebile nella mia anima... ma di che mi stupisco? Ogni volta che leggo un tuo scritto è un viaggio bellissimo, sono davvero felicissima di aver conosciuto questi stupendi personaggi immersi nel loro mondo di cui mi sono profondamente innamorata! Davvero, non vedo già l'ora di leggere la prossima storia, non ne ho mai abbastanza e soprattutto non mi stanco mai del tuo stile intenso, con cui riesci a trasmettere un oceano di emozioni ogni volta *________*
Alla prossima, spero di riuscire a passare presto da queste parti! ♥
Recensione alla storia La giovane amante - 02/11/21, ore 10:39
Capitolo 1: La giovane amante
TERZA CLASSIFICATA

“La giovane amante” di thors




Grammatica e stile: 9,5/10


Dal punto di vista grammaticale ho trovato davvero pochissime sbavature, segno che questo è un testo di una pulizia e un’accuratezza davvero molto buoni.
Ti segnalo di seguito le uniche imperfezioni che ho notato:
“dietro quello che aveva comprato per la nostra escursione estiva sulle dolomiti trentine” -> Dolomiti andrebbe scritto in maiuscolo.
“quello che ho conosciuto a capodanno” -> anche qui, Capodanno sarebbe più corretto scriverlo con la lettera maiuscola.
“Sta tranquilla, piccolina” -> “sta” intesa come “stai”, come in questo caso, è da scrivere con l’apostrofo finale /sta’), in quanto si tratta di un troncamento della parola “stai”.
Questi, seppur pochi e relativamente poco gravi, sono gli errori di grammatica che ho trovato ^^ non li ho potuti ignorare del tutto, ma non voglio nemmeno farli pesare granché visto che potrebbero anche trattarsi di errori di battitura.
Ci sono poi alcuni errori di battitura, che essendo molto pochi non ho tenuto in considerazione nel punteggio; comunque te li lascio qui di seguito, nel caso volessi correggerli!
“scoppiava in lacrime se rimava troppo a lungo da sola” -> manca una sillaba in “rimaneva”.
“e ti impedisco di cercata un’altra” -> penso che qui intendessi “cercarne”.
“poco più un rigagnolo nascosto dalla vegetazione” -> qui manca una parola, credo: sarebbe più corretto dire “poco più di un rigagnolo”.
“Sarà curvò le labbra in un sorriso” -> ti è sfuggito l’accento su “Sara” ^^
Per il resto la grammatica e la pulizia del testo sono davvero ottime, soprattutto considerando la lunghezza del testo; è difficile, quando si lavora su storie molto lunghe, non lasciar sfuggire troppe sviste, ma tu sei stato molto attento e preciso da questo punto di vista.
Parlando invece dello stile, ho apprezzato molto il tuo modo di raccontare: i periodi sono sempre ben costruiti, non troppo frammentati né eccessivamente articolati e dispersivi, e supportati da una punteggiatura ben inserita ed equilibrata. Solo in rarissime occasioni mi è parso che in alcuni periodi vi fossero troppe virgole, come per esempio in questo:
“Avrebbe preferito, infatti, scappare nuovamente da casa, piuttosto di denunciare il compagno della madre.” -> è una frase piuttosto breve e che non necessita di essere frammentata eccessivamente; potrebbe funzionare lo stesso, ed essere al contempo più fluida, senza la virgola che segue “casa”.
Tuttavia, come ti dicevo, si tratta di casi isolati e che spesso e volentieri sfociano nel gusto personale, dunque non mi sento affatto di considerarla una sbavatura!
Complimenti anche per la gestione delle scene e dei dialoghi: sei riuscito a dosare abbastanza bene discorsi diretti, azioni, introspezione e descrizioni, il che ti ha permesso di creare un testo complessivamente scorrevole, vivido e coinvolgente. Forse ci sono stati dei punti in cui uno di questi elementi è venuto un po’ a mancare, ma te ne parlerò meglio nel parametro della trama e personaggi, perché è lì che emergono le conseguenze di queste tue scelte stilistiche. Comunque in linea di massima devo ammettere che il tuo stile è davvero piacevole, scivola sotto gli occhi con facilità e coinvolge sempre più riga dopo riga!
Un ultimo piccolo appunto che vorrei farti riguarda l’utilizzo della d eufonica. Esiste una regola, di cui non tutti gli autori sono a conoscenza e che ci tengo sempre a condividere: la d eufonica è giusto applicarla a una preposizione/congiunzione quando è seguita da una parola che comincia per quella stessa vocale (ed ecco, ad appena, ad andare, ed esercitarsi), ma non è corretta quando la parola che segue la proposizione/congiunzione comincia con un’altra vocale (ad esistere, ed infine, ad oltranza, ed una). Io non la considero un vero e proprio errore, visto e considerato che nella vecchia letteratura italiana vi era un abuso della d eufonica e anche in poesia è concesso utilizzarla anche in caso di vocali diverse; ancora oggi può essere considerata una scelta stilistica, ma nella stragrande maggioranza della letteratura moderna ormai si segue questo schema, quindi ho voluto portarlo comunque alla tua attenzione ^^
Comunque il mio bilancio è davvero positivo, hai uno stile davvero piacevole che è riuscito a valorizzare molto bene la tua storia!


Trama e personaggi: 8/10

Non hai fatto un cattivo lavoro né dal punto di vista della trama né dei personaggi, ma mentre leggevo ho avuto delle piccole perplessità su tutti i fronti.
Ma andiamo con ordine!
La trama è gestita molto bene: ti sei preso un rischio, ovvero quello di mettere molta carne sul fuoco raccontando una storia così complessa con un limite così ristretto di parole, ma hai passato il test e anche brillantemente! Non ho trovato lacune o incoerenze, ogni scena si è svolta nei suoi giusti tempi, hai approfondito ciò che era giusto approfondire. Molto astuta e interessante la scelta di lasciare il passato di Giulia un po’ oscuro – anche agli occhi del protagonista – finché lei non l’ha raccontato ad Agnese, questo ha permesso di svelare pian piano un tassello importante del passato della ragazza e di empatizzare maggiormente con lei. Credo che quella sia stata una delle scene cardine dell’intera storia, una delle più toccanti.
Cioè che non mi ha del tutto convinto a livello di trama è principalmente l’inizio: ho avuto l’impressione che la storia ci abbia messo un po’ ad avviarsi davvero. In primo luogo ci presenti la situazione, ci parli in maniera forse un po’ troppo didascalica dell’incontro tra Alessandro ed Elisa, ce lo descrivi come se il protagonista stesse vagando tra i suoi ricordi, ma questo crea un certo distacco iniziale perché il lettore non ha modo di “vedere” la scena e avere a che fare con dei personaggi “forti” fin dalle prime righe. È assolutamente comprensibile, visto che la storia inizia già nel bel mezzo dei fatti ed era necessaria una spiegazione, ma per ovviare il problema avresti potuto per esempio ricorrere a un flashback, che ti avrebbe permesso di rendere più vivida e coinvolgente la scena dell’incontro. Comunque questa è una sottigliezza, che appunto non si può considerare un vero e proprio errore, ma che avrebbe dato una maggiore spinta alla storia fin dai primi paragrafi, mentre invece ci vuole un po’ più di tempo per entrare nel vivo.
Per quanto riguarda i personaggi, devo innanzitutto farti i complimenti per come hai delineato Elisa: è un personaggio senza dubbio particolare, che ha vissuto un passato difficile e questo la porta a essere un’adolescente instabile, per certi versi anche capricciosa. Trova in Alessandro quella figura che le è sempre mancata, un punto di riferimento, la sua salvezza, e finisce per innamorarsene come spesso accade in questi casi: lui è tutto il suo mondo, e la ragazzina non può accettare assolutamente che lui non la ricambi. Deve amarla, deve ammetterlo. Questo traspare nei suoi gesti disperati: il presentarsi alla porta di Alessandro con indosso solo la biancheria, le parole insistenti e disperate che usa quando i due discutono, lo scappare di casa per farlo stare in apprensione, l’andare a informarsi per un matrimonio senza nemmeno sapere se lui fosse d’accordo. È assolutamente intenzionata a ottenere ciò che vuole e vediamo che, pian piano, riesce a prendere in mano la situazione e fare di Alessandro ciò che vuole. Lui si ritrova succube, farebbe qualsiasi cosa per lei, arriva addirittura ad assecondare la sua folle idea di un matrimonio. Credo che Elisa sia il personaggio forte della storia, l’hai descritta in una maniera sublime e tramite le tue parole viene fuori tutta la sua essenza, il suo essere rotta e fragile, la sua disperazione, il suo attaccarsi all’unica persona che sembra volerle bene a questo mondo.
Ma se su di lei non ho nessun dubbio, Alessandro rimane per me un grande punto interrogativo. La storia è scritta in prima persona dal suo punto di vista, il che ti avrebbe dato l’opportunità di fare un ottimo lavoro di introspezione. Questo però mi è mancato parecchio durante il corso della storia, o meglio, non ho sentito il cambiamento del personaggio dall’interno. Abbiamo visto, tramite i suoi gesti e le sue scelte, come pian piano cede alle avances di Elisa, accontentando tutti i suoi capricci; tuttavia non percepiamo quella che probabilmente è stata una lotta interiore per lui. Troviamo pochi pensieri contrastanti, poco conflitto tra ciò che la sua ragione e il suo cuore gli suggeriscono. Questa situazione ha del potenziale incredibile proprio per evidenziare il percorso interiore del personaggio, anche con piccoli e brevi spaccati di introspezione disseminati qua e là lungo il testo, durante le scene; tu ne hai inserito alcuni, la tua storia non ne è del tutto scarna, ma non sono stati sufficienti. Ho assistito a una trasformazione totale senza conoscerne bene il processo: all’inizio vedevo un Alessandro abbastanza fermo nelle sue convinzioni, per niente convinto di una relazione con una quindicenne nonostante fosse attratto da lei, che poi è passato a progettare un matrimonio nel giro di poche ore, e non sono riuscita a capire quale meccanismo sia scattato esattamente nella sua mente. Questo sarebbe potuto essere un po’ più giustificabile se la storia fosse stata scritta in terza persona o dal punto di vista di Elisa, ma il pov Alessandro era proprio l’occasione d’oro da sfruttare per approfondire questo cambiamento. In questo modo non sono riuscita a inquadrare bene lui, il suo punto di vista e ne ha risentito in parte anche la coerenza del personaggio.
Mi dispiace davvero dover sottolineare questo elemento, perché tutto sommato la storia è venuta bene sia dal punto di vista della trama che dei personaggi, ma questa è l’impressione che ho avuto leggendo. Questo non significa che lo scritto sia da buttare, anzi: basterebbe un minimo di approfondimento in più perché venga fuori qualcosa di veramente spettacolare, e i presupposti ci sono tutti!


Sviluppo canzone: 4,5/5

Ci sono due aspetti che prendo in considerazione quando valuto una song-fic: il rispetto dell’atmosfera del brano e lo sviluppo del testo.
Partiamo dall’atmosfera: bravo, bravissimo, davvero complimenti! Non avrei potuto pensare a una colonna sonora migliore per questa lettura, segno che sei riuscito a cogliere l’essenza di questo brano e trasportarla in una storia! Come dici nelle note, il brano è intriso di una certa disperazione, soprattutto nel ritornello e nello special, che rispecchiano perfettamente la follia dei due protagonisti. Acciecati da un amore che non considererei del tutto sano, si ritrovano a sposarsi: Alessandro in particolare perde tutte le sue priorità, perde i suoi amici, cede alle richieste di Elisa di un matrimonio prematuro e insensato, è disposto a sacrificare anche la sua coinquilina.
Allo stesso tempo credo che questo brano sia intriso da una certa sensualità, e anche qui non stona affatto con la tua storia: si percepisce, oltre alla morbosità di Elisa e Alessandro, anche l’elettricità che scorre tra i due e che li porta a diventare amanti.
Non era un’atmosfera facile da cogliere, visto che presenta tante sfumature diverse, ma tu hai fatto assolutamente centro: leggere la storia con For Your Love in sottofondo è stato assolutamente perfetto!
Per quanto riguarda il testo, ho notato i riferimenti che hai disseminato qua e là durante il testo e li ho apprezzati molto. Il testo non appare mai “citato”, magari con alcuni versi inseriti in blocco tra una scena e l’altra, ma questo non è necessario per far percepire la sua importanza. Oltre alle citazioni implicite inserite nel testo, ho trovato molto ben sviluppato il ritornello e lo special: Alessandro, per avere l’amore di Elisa, farebbe tutto quello che lei vuole, e anche lei sarebbe disposta a fare di tutto pur di avere Alessandro accanto a sé. “Tell me what you want, I’ll give you what you want”: Elisa voleva andare a letto con lui e Alessandro ha accettato, lei voleva essere la sua ragazza e lui ha accettato, lei voleva sposarlo e lui ha accettato. Elisa è diventata il capo, è lei ad avere in mano le redini della situazione e ad avere in pugno il ragazzo.
Ci sono due piccolissime sottigliezze che non mi hanno del tutto convinto e che non mi hanno permesso di assegnarti il punteggio pieno.
Il primo fattore è che i riferimenti al testo sono risultati un po’ marginali, soprattutto quelli alla prima strofa, e quindi il brano ha perso un po’ la sua centralità. Questa cosa è assolutamente comprensibile: la storia era molto lunga e articolata, la canzone è servita solo come spunto per ideare una trama più grande e complessa, quindi è pure abbastanza normale che alcune parti venissero un po’ accantonate per dare spazio ad altro. Non è un problema così grave a dire il vero, solo un’impressione che ho avuto mentre leggevo.
La seconda osservazione, che forse si sente un po’ di più, è che avrei voluto vedere un maggior accento posto sulla conflittualità che esprime anche il testo. Si parla di qualcuno che prima dice “I wanna drive you ‘til the morning light” e subito dopo “I wanna leave you alone in the middle of the night”, due concetti che si contraddicono. E ancora, “I wanna be a good man and see you smile” e poi “I wanna fuck you ‘til you scream and cry”, che vanno in un certo senso in contrapposizione. Questo poteva essere l’ennesimo trampolino di lancio per il conflitto interiore del tuo protagonista, che non sa cosa fare e alla fine cede alla parte che lo lega a Elisa. Invece, come anche detto sopra, non sono riuscita a trovare nel tuo testo questo conflitto che è descritto anche nella canzone e che era uno dei punti centrali di questo testo.
Però, anche qui, il brano che ti è capitato non era semplice: c’era da prestare attenzione a molti fattori e, lo devo ammettere, te la sei cavata davvero bene! Speravo di leggere una storia del genere in effetti quando ho inserito la canzone in playlist ^^
E… dai, ammettilo che dopo aver scritto su una loro canzone hai rivalutato un po’ i Måneskin AHAHAHA almeno un po’ XD


Gradimento personale: 5/5

Quando sono arrivata alla conclusione di questa storia ho pensato che fosse… strana! Ma non in senso negativo, anzi! Ammetto che non mi era mai capitato di leggere di personaggi così particolari, legati da queste dinamiche che definirei un po’ fuori dal mondo XD
Alessandro è strano per il modo in cui lascia convincere e coinvolgere da Elisa, come se fosse tutto normale, non si accorge affatto della situazione in cui si trova.
Sara (che per inciso ho adorato, è una vera sagoma ahahah) è strana non tanto per il rapporto che ha con il suo coinquilino, ma per il fatto che incoraggi e aiuti Elisa a entrare nelle grazie di Alessandro, nonostante l’abissale differenza di età tra i due (che in un’altra fase delle loro vite non si noterebbe tanto, ma Elisa qui è poco più che una bambina). Sara mi fa pensare alla classica artista un po’ pazza, ha delle idee tutte sue, il che in realtà la rende molto interessante e simpatica ai miei occhi!
Elisa è la ragazzina col passato difficile, e qui sei andato proprio a parare su una delle cose che amo maggiormente nelle storie: le tematiche delicate. Ancor più se sono applicate a bambini o adolescenti, ed è questo il caso. Il suo passato mi ha spezzato il cuore, ma soprattutto ho trovato eccellente e appropriato il modo in cui questo l’ha segnata e l’ha portata a comportarsi quando le strade di lei e Alessandro si sono incrociate.
Ho assistito, quasi con un senso di impotenza addosso, ai preparativi e al matrimonio più assurdo di cui abbia mai letto. Per tutto il tempo ho sperato in un colpo di scena, qualcosa che facesse rinsavire Alessandro, qualche segnale che stava per commettere/aveva commesso un grave errore… e invece non è successo niente. Questa cosa mi ha del tutto spiazzato e penso sia stata il punto di forza della storia. Si assiste inesorabilmente all’annichilimento di un personaggio e non si può fare nulla per questo.
Il testo è stato immerso, dalla prima all’ultima riga, da un’atmosfera davvero surreale, che sapeva un po’ di degrado, di morboso. E sai una cosa? Ho amato tutto ciò, davvero, perché è stato originale e intrigante. Mi sono incollata alla tua storia, curiosa di sapere come sarebbe andata a finire la vicenda; mi sono trovata coinvolta e il finale è stato il colpo di grazia. Un finale che poteva essere in tutti i modi, ma che è stato esattamente come i personaggi avevano deciso. Forse il vero colpo di scena è stato questo: si sono sposati davvero.
Io ho un debole per le storie di disagio, per i personaggi fragili e rotti che sbagliano, per le situazioni delicate e malsane. Mi piace il dramma, mi piace leggere di sofferenza (sembro una sadica, ma ok ahahah)… e questa è la tipologia di storia che non mi stancherei mai di leggere. Grazie per avermela consegnata, non sarà facile mandarla giù e proprio per questo motivo sappi che ha lasciato il segno!


TOTALE: 27/30
Recensione alla storia Il mio nuovo amico - 10/10/21, ore 17:28
Capitolo 1: Il mio nuovo amico
QUINTA CLASSIFICATA

“Il mio nuovo amico” di Swan.79




Grammatica e stile: 5,5/10


Purtroppo sono costretta a cominciare con un punteggio non altissimo perché ho trovato un po’ di imperfezioni, sia riguardanti la grammatica che lo stile, disseminate qua e là. Mi dispiace davvero tantissimo, perché questo è il parametro che in assoluto ti ha penalizzato di più e perché certi errori sono palesemente delle sviste che si sarebbero potuto correggere con un’attenta revisione, ma purtroppo tutti questi piccoli dettagli sono andati a sommarsi tutti insieme e mi hanno portato a sottrarre dei punti.
Ti riporto ciò che ho trovato per quanto riguarda la grammatica:
“Una signora di mezz’età seduta alla guida di una vecchia land rover sorrise” -> trattandosi del tipo di macchina, Land Rover andrebbe scritto con le maiuscole.
“seduti davanti a due bottiglie di coca cola” -> stesso discorso vale per Coca Cola, che essendo una marca andrebbe scritta con le maiuscole.
“Che succede? “ chiese David allarmato -> il fatto di aver inserito uno spazio tra il punto di domanda e le virgolette (penso sia un errore di battitura) fa risultare graficamente le chiuse virgolette come se fossero nuovamente aperte.
“I vulcani gli ho già detti?Ragazzi se non mi fermate continuo fino a stasera.” -> essendo il pronome riferito ai vulcani, un sostantivo plurale maschile, dovrebbe essere ‘li ho già detti’ e non ‘gli’. Ne approfitto anche per farti notare che manca uno spazio tra il punto di domanda e la parola ‘Ragazzi’; inoltre sarebbe meglio inserire una virgola dopo ‘ragazzi’, ma quella della punteggiatura è una questione che affronteremo più avanti ^^
“Cominciò a smanettare sul suo cellulare e si scambiarono i numeri Samantha sorrise con dolcezza.” -> qui credo manchi proprio un segno di punteggiatura, probabilmente un punto prima di ‘Samantha’.
“Questa ragazza ti piace si o no?” -> l’affermazione ‘sì’ vuole sempre l’accento. Non credo sia un vero e proprio errore di grammatica, forse è più di distrazione, perché nella frase successiva l’hai scritto correttamente, ma è comunque un errore.
“Che cosa ci fai qui.” -> questa è una domanda, quindi al termine ci vuole il punto interrogativo.
“Dimmi un po di te” -> po’, vuole l’apostrofo.
“e lei ha detto: Sì” -> a meno che non si stiano aprendo delle virgolette per il discorso diretto, dopo i due punti non ci vuole mai la lettera maiuscola. Per ovviare il problema, visto che qui siamo già all’interno di un discorso diretto e aprire delle altre virgolette mi sembra un po’ macchinoso, potresti scrivere anche semplicemente “e lei ha detto sì” senza i due punti, oppure “lei ha detto di sì” oppure ancora “e lei ha accettato”.
“E´un ragazzo” -> so che è complicato e pesante stare a fare manualmente o copia-incollare ogni volta la ‘e’ accentata maiuscola, ma qualsiasi altro metodo per riprodurla al di fuori di ‘È’ è un errore. Non so bene se questo sia un errore dettato dall’html che non ha riconosciuto il carattere, ma ci tengo comunque a segnalarlo ^^
“Può concederci solo un minuto, per favore.” -> situazione speculare a quella precedentemente riportata per quanto riguarda il punto di domanda al termine della frase: si tratta di una frase interrogativa, quindi è necessario sostituire quel punto.
“glielo ho promesso” -> nel linguaggio scritto generalmente le formule di questo tipo si scrivono apostrofate: “gliel’ho promesso”.
Questi invece sono alcuni errori di battitura:
“Io non esagerò” -> c’è un accento di troppo sulla parola ‘esagero’.
“David non fece domane” -> manca una ‘d’ nella parola ‘domande’.
“anche constoria se vuoi” -> manca uno spazio tra ‘con’ e ‘storia’.
“Max!Non eri a scuola oggi” -> manca lo spazio dopo il punto esclamativo. Ho notato diversi errori di questo tipo in realtà.
“ A proposito tu ti senti pronto per la verifica di domani?” -> qui per esempio si è verificato l’errore contrario: c’è uno spazio di troppo tra le virgolette e la ‘A’.
“aiutò Maxchi a piegare i pochi vestiti che aveva” -> quel ‘chi’ subito dopo il nome di Max non so come interpretarlo XD
“Ma il giovane proprietario dell’auto poteva contare sulle braccia ormi divenute robuste” -> manca una ‘a’ nella parola ‘ormai’.
“Mia madre se ne ero andata” -> hai scritto ‘ero’ al posto di ‘era’.
Ho anche qualche dubbio riguardo alla formulazione di una frase:
“Ti siedi con me a mensa?” -> nel parlato è molto comune pronunciare frasi di questo tipo, ma dal punto di vista del significato non è del tutto corretta. Sarebbe meglio scrivere “Ti siedi vicino a me?” o “Pranzi con/insieme a me?”.
Ho notato un po’ di disordine per quanto riguarda le righe bianche per suddividere i paragrafi: a volte sei andata a capo due volte laddove non era necessario (come nella scena della mensa, mentre Samantha si stava avvicinando al tavolo dei ragazzi e Max non sapeva che fare), altre volte non hai suddiviso il testo quando invece sarebbe stato necessario (come subito prima della scena della colazione, in cui David parla con i genitori delle sue preoccupazioni nei confronti di Max). Forse c’è stato qualche problema con il codice html, perché in altre situazioni hai suddiviso il testo correttamente, quindi non so bene come interpretare questa svista ^^
Ti segnalo anche qualche altro piccolo errore che ho riscontrato dal punto di vista dello stile e della grafica:
“Prego. Tu sei nel mio corso di inglese.” esclamò ad un tratto -> dopo ‘inglese’ sarebbe in realtà meglio non inserire un punto fermo, perché questo spezza una frase che in realtà continua fuori dalle virgolette. La frase racchiusa tra virgolette funge in questo caso da complemento oggetto (lui disse “che cosa”), e così tutte le frasi contenenti un verbo che implica il parlare /disse, esclamò, domandò ecc…). In questi casi è sempre meglio non spezzare la frase con un punto, anche se all’interno delle virgolette; diversamente sarebbe stato se la frase all’esterno delle virgolette fosse stata totalmente slegata alla battuta diretta, come in questo caso:
“David mi spieghi che stavi cercando di fare oggi? In che razza di modo hai giocato stasera?” al termine di una partita di basket -> Qui la frase esterna non si lega in nessun modo a quella tra virgolette, infatti ne approfitto per segnalarti che qui ‘al’ vorrebbe la lettera maiuscola, perché è come se avessi cominciato una frase nuova dopo un punto fermo (in questo caso un punto di domanda).
Ho notato in varie occasioni questo tipo di disordine nei pressi dei dialoghi, qui te ne ho portato solamente un esempio come spiegazione. Non sono in realtà sicura di essermi spiegata al meglio (il caldo mi fa un attimo delirare ahahahah), quindi se avessi ancora qualche dubbio non esitare a chiedere ^^
L’ultima citazione del testo che ti ho copiato apre una parentesi importante, ovvero quella delle virgole. Ho notato che in alcuni casi tendi a ometterle, soprattutto all’interno dei dialoghi; in questo caso sarebbe bene aggiungerla tra ‘David’ e ‘mi’, cosa che si dovrebbe fare sempre quando si inserisce un’esclamazione (che sia un nome proprio, oppure “ehi”, oppure “ciao”, oppure “dai” ecc…).
Un altro esempio che ti posso riportare è questo:
“Dai è semplice.” -> anche qui, tra ‘dai’ e ‘è’ sarebbe meglio inserire una virgola.
Altri esempi sono:
“Meglio così andiamo.” -> la versione corretta è “Meglio così, andiamo”.
“Quindi basta è finita.” -> la versione corretta sarebbe “Quindi basta, è finita”.
Qualche altra volta, riguardo alle virgole e alla punteggiatura in generale, ho notato dei disordini che hanno portato alcune frasi a essere poco chiare o dalla formulazione macchinosa. Questa ne è un esempio:
“David lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava, con un groppo in gola e aprì la lettera.” -> dal punto di vista delle pause che faresti nel pronunciarla, se leggessi questa frase rispettando la punteggiatura che hai inserito, ti renderesti conto che qualcosa non suona bene. Ti verrebbe spontaneo prendere fiato e fare una pausa leggermente più lunga tra “con un groppo in gola” e “aprì la lettera”. Una possibile riformulazione per mantenere intatto il senso della frase, farla scorrere meglio e non sovraccaricarla di virgole potrebbe essere questo:
“David lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava e, con un groppo in gola, aprì la lettera”.
Ci sono poi delle altre cosette, sempre riguardanti lo stile e la forma, che ti vorrei far notare:
“Dovevo fare una cosa oggi...ma non ha più importanza.” -> ho notato che hai la tendenza, quando inserisci i puntini di sospensione, ad attaccarli sia alla parola di prima che a quella successiva, come in questo caso. In realtà la forma corretta sarebbe attaccati alla parola che li precede e staccati da quella che le segue: “[…] una cosa… ma non […]”.
“David con un sospiro prese il cellulare e avvisò la madre che stava per uscire. David attese che i suoi compagni lo precedessero” -> qualche volta, come in questo caso, ho notato una ripetizione del soggetto in due frasi molto vicine e che hanno lo stesso soggetto (in questo caso David). La seconda volta sarebbe meglio sottintenderlo (cominciare la frase con “Attese”), sia per evitare ripetizioni, sia perché ripetere spesso il soggetto potrebbe essere indice di uno stile un po’ “acerbo”.
Fino a ora ti ho segnalato tutte le piccole sbavature che ho trovato nel tuo testo, sia dal punto di vista grammaticale che stilistico (guadagnandomi sicuramente il tuo odio AHAHAH scusa), ma non sono qui solo per evidenziare i lati negativi, anzi! Ci sono molti aspetti del tuo stile che ho apprezzato molto e che, nonostante tutto, mi hanno permesso di leggere la storia con piacere e con tanta scorrevolezza!
Innanzitutto ho apprezzato molto il modo in cui hai deciso di frammentare il testo: i periodi non sono mai né troppo brevi e semplicistici, né troppo lunghi e dispersivi, il che conferisce alla storia un ritmo calzante e coinvolgente, che tiene alta l’attenzione e coinvolge fin dalla prima riga.
In secondo luogo ho trovato un grande e splendido equilibrio tra tutti gli elementi della narrazione: dialoghi, azioni, introspezione, sensazioni, descrizioni. Nessuna di queste cose prevale sull’altra, è tutto talmente ben amalgamato che le scene si susseguono e si srotolano con un andamento naturale, si dipingono nella mente del lettore quasi come un film. Ho davvero molto apprezzato questa tua naturalezza nel narrare gli eventi, hai trovato un equilibrio vincente e spero che continuerai a svilupparlo in questo senso, perché credo che il tuo stile abbia tantissimo potenziale e con alcuni piccoli aggiustamenti potrebbe diventare uno dei tuoi maggiori punti di forza!


Trama e personaggi: 9/10

La prima cosa che voglio fare in questo parametro è farti tantissimi complimenti per la trama, perché l’ha gestita e strutturata in una maniera FANTASTICA|
Innanzitutto mi è piaciuta molto la scelta delle scene su cui ti sei voluta soffermare, per descriverle e inserire la giusta dose di dialoghi: sei riuscita a creare immagini vivide e coinvolgenti, che hanno saputo raccontare con un ritmo incalzante le vicende della vita di questi ragazzi. Non ti sei soffermata su dettagli poco importanti cercando di “allungare il brodo”, ma non hai nemmeno omesso delle scene rilevanti: ti sei presa il tuo tempo per raccontare la storia e il risultato è una storia coinvolgente, che tiene alta l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima parola, dal ritmo costante e omogeneo. Davvero tantissimi complimenti!
Non ho trovato nessun buco e nessuna lacuna, giunta alla fine della lettura il puzzle si è andato a comporre in maniera perfetta e anche quei piccoli punti d’ombra, che avevi appositamente e strategicamente lasciato nelle prime fasi del racconto, sono andati a chiarirsi. Anzi, sei stata abilissima nell’instillare curiosità durante il corso della lettura, il che ha aggiunto ancor più valore alla tua storia!
Per esempio, la situazione famigliare di Max rimane avvolta nel mistero: vediamo che, il giorno dell’incontro con David, torna a casa e la trova vuota, ma non sappiamo che fine abbia fatto la madre e se questo ragazzino abbia un padre. Vediamo anche che getta nello scarico una medicina e, nonostante possa sorgere il sospetto di un gesto estremo da parte sua, viene anche il dubbio che possa essere la madre la proprietaria di quei medicinali; magari non torna perché è una donna instabile, che fa largo uso di psicofarmaci, o magari è dipendente da qualche droga. Anche tramite la gestione della madre sei riuscita a inserire una sorta di colpo di scena, perché la spiegazione del suo abbandono è talmente assurda che nessuno avrebbe potuto immaginarla. Io, almeno, non ci sarei mai arrivata… e sapere che una madre abbia preferito un uomo qualsiasi al proprio figlio, la creatura a cui ha dato la vita e che dovrebbe in teoria amare più di se stessa, è veramente straziante.
Stesso discorso per quanto riguarda il gesto di svuotare l’armadietto: il lettore continua a chiedersi per tutto il tempo cosa abbia portato Max a svuotarlo, non ce lo sveli finché non si giunge alla lettera. E anche qui, personalmente, io non ci sarei mai arrivata e ho trovato geniale questo dettaglio, che getta degli indizi ma non rivela troppo, e fa venir voglia di continuare a leggere per saperne di più!
Ben riuscito il parallelismo anche tra l’inizio della prima scena e l’inizio dell’ultima: Max sta trasportando qualcosa (una volta i libri, l’altra volta degli scatoloni), ma per motivi ben diversi e soprattutto la seconda volta ha un aiuto al suo fianco. Mi è piaciuto soprattutto perché si tratta di un rimando al modo in cui si sono conosciuti, all’episodio che li ha portati fin lì, solo che la seconda volta si tratta di un arrivederci, perché ognuno andrà a vivere la sua vita separatamente dall’altro. Sembra un dettaglio quasi insignificante, ma è stato un tocco geniale che ha conferito un sacco di carica emotiva alla trama, alla storia nella sua interezza.
Non posso quindi che farti i complimenti!
Per quanto riguarda i personaggi, innanzitutto è apprezzabile la scelta della loro gestione, del modo in cui li hai fatti muovere: li hai inseriti in delle scene d’azione, li hai fatti interagire e hai reso i loro gesti e i loro dialoghi protagonisti. Questo ti ha permesso, insieme a un’introspezione ben inserita (mai troppo scarna ma mai eccessiva) di delineare perfettamente i personaggi. Come dico sempre, noi non siamo niente senza gli altri e senza il mondo che ci circonda, e per i personaggi è lo stesso: il loro carattere e le loro peculiarità si definiscono nel momento in cui agiscono, reagiscono e interagiscono, nelle sensazioni che provano, nelle parole che usano per esprimere un determinato concetto. Questa è una cosa che ho ritrovato sicuramente nella tua storia, proprio grazie all’abbondante dose di dialoghi e azioni, e sicuramente è una caratteristica che ha dato una grande spinta alla caratterizzazione!
Oltre ciò, ho apprezzato moltissimo anche il modo in cui i due ragazzi si sono evoluti, in particolare Max: all’inizio praticamente non parlava, era sempre chiuso in se stesso e non prendeva mai l’iniziativa di interagire con qualcuno, finché David non si è messo d’impegno per farlo uscire dal suo guscio. Vediamo come Max acquisisce sicurezza grazie al supporto del suo nuovo amico, fino a diventare spontaneo quantomeno in sua presenza, e si apre pian piano al dialogo. Alla fine della storia, quattro anni dopo, lo vediamo molto più rilassato e, ora che parte dei suoi demoni sono stati affrontati e sconfitti, è anche più propenso a raccontare la parte più oscura e fragile di sé, quella che ha tentato di nascondere in un primo momento. Sì, perché gli ci è voluto uno scossone per riuscire a parlare dei suoi problemi: se Tony non avesse deciso di buttarlo fuori di casa, forse Max non avrebbe mai avuto il coraggio di parlare a David dei suoi problemi, o forse lo avrebbe avuto dopo tanto tempo.
Max aveva bisogno proprio di un personaggio come David… che, dai, come si può non amarlo? Incrollabile, positivo, ottimista, generoso, dotato di quell’ingenuità ancora un po’ fanciullesca che gli permette di approcciarsi a Max senza quei pregiudizi tipici dell’adolescenza. Non gli importa se lo vedranno andare in giro con un emarginato, non gli importa di come è vestito il suo nuovo amico e se non è la persona più loquace del mondo, non gli importa nemmeno del quartiere in cui vive: l’ha visto in difficoltà e l’ha aiutato, punto, perché i suoi occhi tutte queste differenze non le vedono. È un personaggio di una bellezza e di un’innocenza disarmanti, lo hai delineato da subito come un ragazzo buono e spontaneo, genuino, a cui è impossibile non affezionarsi. Non potevi creare una coppia di amici migliore, soprattutto per il modo in cui si sono definiti a vicenda nel loro rapporto; hanno due caratteri in contrasto ma anche tante cose in comune.
C’è però un dettaglio che mi ha portato ad abbassare un po’ il punteggio e che mi ha fatto un po’ storcere il naso, specialmente nella prima parte della storia. So che forse era una cosa voluta, ma gli scambi di battute tra i ragazzi avevano un che di stereotipico che li ha resi, in alcuni momenti, forse un po’ scontati. Un esempio che posso farti è la scena della mensa, in cui Max si accorge che Samantha lo sta fissando e David gli suggerisce di farsi avanti e salutarla: mentre leggevo ho avuto l’impressione di aver già letto un milione di volte una scena del genere, in cui i personaggi pronunciavano le stesse identiche parole, perché è la classica scena da telefilm americano che parla di teenagers. So che è difficile costruire qualcosa di innovativo, soprattutto sul tema che ho proposto, ma ho notato che soprattutto nei dialoghi hai utilizzato degli schemi molto famosi e che hanno rischiato di rendere quelle scene in particolare un po’ troppo “banali” (perdona questa parola, so che non è bella ma non riesco su due piedi a trovare un sinonimo adatto XD).
E ora tu potresti dirmi: cosa c’entra tutto questo se tra i parametri di valutazione non c’è l’originalità? Il punto è che questi dialoghi un pp’ stereotipici hanno rischiato di stereotipare parecchio anche i personaggi, intaccando quindi la loro caratterizzazione: Max rischiava di diventare il classico introverso imbranato e inesperto con le ragazze, David il classico studente non troppo brillante ma estroverso e senza alcun problema nell’interagire con nuove persone. Ed è questa, in realtà, l’impressione che ho avuto durante la prima parte della storia, almeno fino alla scena della partita di basket; fortunatamente hai poi dato una svolta alla storia, e dalla seconda metà del testo è salita vertiginosamente la qualità della gestione dei personaggi.
Probabilmente se avessi evitato un po’ di quegli scambi di battute “fatti” la caratterizzazione sarebbe stata perfetta, e lo sarebbe stata fin dall’inizio, perché avresti potuto inserire tanti dettagli peculiari dei tuoi personaggi. Mi dispiace averti dovuto penalizzare per questo motivo, però in linea di massima il mio bilancio è positivo e alla fine non posso che apprezzare i tuoi personaggi, mi sono entrati decisamente nel cuore!


Utilizzo del pacchetto/attinenza al bando: 5/5

Non posso che metterti un punteggio pieno in questo parametro, perché hai fatto un ottimo lavoro sia col tema del contest che con lo sviluppo del pacchetto scelto!
Iniziamo dal tema portante del contest, ovvero l’adolescenza. Hai inserito tanti cliché appartenenti a quell’età, il che non è assolutamente un difetto, perché è proprio di queste dinamiche che volevo leggere: la scuola, la difficoltà dei personaggi nel trovare degli amici, le prime cotte, le conversazioni imbarazzate durante la pausa pranzo, i pomeriggi trascorsi a studiare insieme per i compiti in classe, le partite di basket, il difficile rapporto con i genitori… tutto ciò mi parla di adolescenza, hai saputo costruire un mondo con delle dinamiche tipiche dell’adolescenza e ti ci sei giostrata benissimo… mi è sembrato davvero di entrare tra i corridoi di un tipico liceo americano, in uno di quei telefilm della fine degli anni Novanta/inizio anni Duemila!
Ho apprezzato molto anche la tematica della situazione disagiata di Max, costretto a vivere in un quartiere povero e malfamato insieme a una madre che non lo ama, costretto ad arrangiarsi con quello che ha, e che finisce per essere lo “sfigato” a scuola, quello fuori moda, quello che non ha amici e sta sempre chiuso in se stesso. Solo che, a differenza del solito “nerd secchione” che è stato inserito come stereotipo in tutte le storie che parlano di adolescenti, qui si affronta una tematica molto più delicata. Max non è così perché semplicemente non ha abilità sociali, ma perché al momento è l’ultimo dei suoi problemi: sta soffrendo molto per la sua famiglia a pezzi, per l’abbandono della madre – una madre che non l’ha mai amato. Hai trattato la tematica nel modo migliore: riprendendo uno schema tipico dell’adolescenza, ma aggiungendoci quel tocco di freschezza e novità che mi ha permesso di non arrivare alla fine con quella sensazione di “sapevo già come sarebbe andata a finire” che potrebbe anche risultare fastidiosa.
Davvero, ho adorato come hai gestito il tema del contest, mi hai consegnato esattamente il tipo di storia che speravo di leggere nel momento in cui ho indetto questo contest!
Per quanto riguarda lo sviluppo del pacchetto, e in particolare la citazione, ammetto che in un primo momento non avevo idea di dove volessi andare a parare. Insomma, certo, c’era una storia d’amicizia e questo è stato palese fin dal primo momento, ma mai avrei immaginato che questo rapporto tra David e Max si sarebbe intensificato così tanto e sarebbe diventato talmente profondo da rappresentare alla perfezione il senso della frase. Hai saputo evidenziare sia la parte in cui si cita la certezza di avere l’aiuto da parte di un amico, sia l’aver imparato insieme parole come rispetto, fiducia e affetto. L’amicizia tra i due ragazzi, fin dal primo momento, si è basata sul rispetto reciproco e questo si è continuato a percepire per tutto l’arco della storia, fino al momento più alto del loro legame, quello in cui David apre le porte della sua casa al suo amico senza preoccuparsi delle conseguenze, senza nemmeno consultare prima i genitori, ma spinto da un affetto enorme verso il suo amico e dal desiderio di aiutarlo davvero, senza chiedere nulla in cambio.
Infine ho trovato sublime il modo in cui hai inserito l’intera citazione, rendendola parte di quella stupenda lettera sul finale. Oltre al fatto che calzava a pennello con la trama della storia, sei riuscita ad amalgamarla perfettamente alle parole di Max, come fosse stato lui stesso a partorirle, e chi non conosce la citazione non potrebbe mai intuire che non sono parole del ragazzo perché non stonano affatto. Insomma, ho adorato l’uso che ne hai fatto, sia dal punto di vista strettamente letterario che da quello del significato. Complimenti, davvero!


Gradimento personale: 5/5

Ci sto provando a non piangere, giuro. Ma è difficile, tremendamente difficile. Questo finale mi ha veramente spezzato, mi ha rapito il cuore e me l’ha distrutto in mille pezzi in una maniera che non so descrivere. Perché è di una dolcezza che nasconde al suo interno tanta fragilità, tanto dramma, ma anche tanta forza e voglia di andare avanti. E soprattutto è la manifestazione di quanto un legame di amicizia, un gesto d’affetto, possa davvero salvare una vita… e sarà che io sono di parte, sarà che le storie di amicizia le sento dentro fin nelle ossa, sarà che sono particolarmente sensibile ai finale dolceamari, ma tutto ciò mi ha toccato nel profondo e se torno alla lettera che Max ha scritto a David, se penso al gesto che stava per compiere e che alla fine ha lasciato perdere grazie al gesto di gentilezza del suo amico, non riesco proprio a scacciare il magone e a trattenere le lacrime. Non è assolutamente facile e scontato riuscire a commuovermi in questo modo, ma tu ci sei riuscita e, devo essere sincera, quando ho cominciato a leggere questa storia non me l’aspettavo.
Anzi, ti dirò di più: in un primo momento pensavo fosse una situazione assolutamente ordinaria, tanto da essere banale, tanto da essere il solito cliché, e l’ho pensato finché non siamo entrati nel vivo dei problemi famigliari di Max. Ma mi sono dovuta ricredere, eccome se mi sono ricreduta! È stata la seconda metà della storia a farmi prendere la decisione di assegnarti il punteggio pieno in questo parametro, perché la storia ha avuto un’impennata dal punto di vista emotivo incredibile, e tutte le tessere del puzzle sono tornate al loro posto. Perfino il cliché dei cliché per i primi incontri, ovvero la pila di libri che cade a uno dei personaggi e l’altro l’aiuta a raccoglierli, ha assunto un valore completamente nuovo e inaspettato quando hai spiegato il motivo per cui Max li stava portando via. Non perché è il solito secchione, non perché è il cliché del personaggio maldestro che fa cadere tutto, ma perché aveva deciso di compiere un gesto estremo. E l’intervento di David non è solo il pretesto per raccontare il primo incontro tra i due, ma un gesto di un’importanza enorme, che ha cambiato la vita di Max e l’ha letteralmente salvata.
La tua storia è stata quella che, alla fine dei conti, mi ha stupito più di tutte. Ti ringrazio infinitamente per avermela consegnata: avevo bisogno di qualcosa che mi colpisse nel profondo, di una storia così toccante, di un racconto che ancora una volta mettesse in valore l’importanza dell’amicizia – il mio legame preferito, sia nelle storie che nella realtà.
Davvero tantissimi complimenti!


Totale: 24,5/30
Recensione alla storia Day and Night - 19/07/21, ore 13:43
Capitolo 15: Capitolo 12
ODDIO ODDIO ODDIOOOOOO!
Sakkaku, io sono sconvolta!!!
Innanzitutto mi scuso se arrivo con tutto questo ritardo, ma nell'ultimo periodo sto facendo un po' di fatica a stare appresso a EFP T.T
In secondo luogo...
OH MIO DIO, OH MIO DIOOOOOOO, MA QUINDI GRACE È MORTA PER DAVVERO???????? Io pensavo che qualcuno sarebbe riuscito a intervenire, pensavo che ci fosse ancora tempo per porre rimedio e fare qualcosa, tipo Grace sarebbe potuta uscire dalla notte e salvarsi, ma anche se l'avesse fatto non sarebbe valso a niente perché è stata assassinata anche nel mondo reale... oddio, io ti giuro che sono sconvolta, scioccata, per me accettare anche le morti dei personaggi in ventati è qualcosa di difficilissimo, cioè E TUTTO PER COLPA DI QUEL BASTARDO!!! Sappiamo bene che c'entra il suo ex, gliel'aveva promesso e l'aveva avvertita, ma non pensavo fosse così stronzo da ucciderla DUE VOLTE in due universi diversi per non lasciarle nemmeno una mezza speranza... e ha ucciso pure la nonna del bambino! Certo, perché così lui rimane l'unico parente stretto di Travis e si riprende la custodia del figlio, se avesse lasciato la mamma di Grace viva magari lei avrebbe potuto lottare e opporsi, avrebbe potuto provare a farsi dare la custodia e lui non avrebbe ottenuto niente... spero che lo scoprano e gli diano l'iniezione letale, perché un essere del genere non merita sicuramente di vivere e di veder crescere suo figlio, povero Travis, povera creatura... T_________T
E DWIGHT????? Ma puoi interrompere il capitolo senza farmi leggere niente di lui??? IO SONO IN PENA, POVERO CUCCIOLO, DEVO SAPERE COME STA!!!!!
Anche se è difficile staccarmi da quest'argomento, perché è il punto centrale della storia e ancora lo shock non mi è passato, proverò a commentare anche le altre cose chw sono successe...
MA ERIC CHE FA RISSA PER DIFENDERE TIM AAAAAAAAAAHHHHHH *________________* io non sono a favore della violenza, tutto il contrario, ma immaginarmi Eric tutto incazzato e minaccioso che tira pugni e ne prende anche per difendere il suo ragazzo AAAAAAAAHHHHH IO SONO INNAMORATA DI LUI, TU NON PUOI FARMI VEDERE QUESTE SCENE, poi io come dovrei reagire???? Eric può fare TUTTO QUELLO CHE VUOLE e io continuerò ad amarlo lo stesso *________*
Ma poi vogliamo parlare della scena BELLISSIMAAAAA in cui Tim gli stava curando le ferite??? Ma io non ce la posso fare, non penso che il mio cuoricino possa reggere tutto ciò ♥______________♥
E chi cavolo è questo ex che salta fuori così, all'improvviso??? Voglio assolutamente saperne di più e sono molto curiosa di vedere cosa succederà adesso che Tim lo dovrà incontrare dopo tanto tempo... dal flashback che hai inserito sembra un tipo tranquillo e anche abbastanza simpatico, ma se Becky ce l'ha con lui in questo modo deve esserci per forza un motivo - tolto che a Becky QUALSIASI PERSONA è in grado di farle perdere la pazienza e irritare XD
E a proposito, scommetto che non sarebbe tanto irritata dal piccolo Travis se sapesse che è il figlio di Grace T_______T ma ovviamente nel giorno lei non sa e non ricorda ciò che fa nella notte, quindi non sa nemmneo di conoscerla, e quando realizzerà che è proprio Grace la persona di cui ha visto il cadavere sarà ancora più dura per lei affrontare questo caso...
Che dire? È stato un capitolo pienissimo e densissimo, io potrei rimanere qui a sproloquiare per ore ma la verità è che sono ancora senza parole per quello che è successo e, anche se ho letto il capitolo già un paio di settimane fa, non riesco ancora ad accettare la brutta fine che ha fatto Grace T.T inutile dire che sono CURIOSISSIMA di sapere cosa succederà da qui in poi e non vedo l'ora di trovare un attimo per leggere il prossimo capitolo! La cosa "bella" di rimanere indietro è che non devo poi aspettare per avere il seguito :P
Alla prossimaaaaaa, che ti giuro che sarà prestissimo perché mi hai lasciato col fiato sospeso!! ♥