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Recensione alla storia Nel Giardino del Bene e del Male - 23/01/16, ore 16:13
Capitolo 1: Nel Giardino del Bene e del Male
Eccomi qui a recensire questa OS per lo scambio. ^^

Come sai, conosco solo le basi di questo fandom - non avendo mai visto il film se non in parti e non avendo letto il libro; tuttavia, trattandosi di un punto di vista alternativo, penso di poter giudicare il contenuto con cognizione di causa, anche perché mi fido della tua attinenza all'IC.

Nel brano compaiono principalmente quattro personaggi: le ragazze, il Conte e il Giardino. Di tutti, a colpirmi di più è il Giardino: penso che tu l'abbia personificato egregiamente in tutte le sfumature. E' un giardino antico, dalle ossa di pietra, ma sempre giovane; un giardino che è uomo, donna, Eden e Serpente. Un giardino che, al momento di cacciare le ragazze ormai "impure", si fa anche Dio, un Dio che le ha messe alla prova spalancando le sue porte, che prima le avevano protette, al Male che le ha traviate.

Le immagini che hai utilizzato le ho trovate davvero splendide, sia per quanto riguarda l'ambientazione\personaggio che per descrivere la relazione tra le ragazze\ninfe e il loro padre adottivo. Ci sono piccole perle, come il sole che bacia sensaulmente con la sua carezza, ali di farfalla, per devinizione tanto delicate, piantate nella schiena di Lucy (verbo che invece richiama la violenza). Sei riuscita a caratterizzarle nonostante la brevità del pezzo e il focus sul punto di vista del giardino: Mina che trova l'amore vero e Lucy, più fatua nella sua innocenza. Mi è piaciuto come tu abbia mostrato la loro crescita, come fossero fiori - da lì, la paternità putativa del Giardino.

Un'altra relazione che ho amato è la dicotomia Dracula\Giardino.

Il Conte non ha voce e non compare se non nelle vesti più bestiali: larva, bestia, mostro, lupo, scimmia. Si nutre di Lucy e aspira a nutritrsi di Mina come il Giardino stesso ha bevuto il loro sangue. Lo stesso Giardino, come accennavo, alla luce del giorno si fa protettore, ma nella notte le abandona alle loro tentazioni; lo stacco tra i due momenti - il passaggio dalla luce\innocenza all'oscurità\bestialità è ben svolto e si rispecchia anche nelle due ragazze, prima regine di fiori e poi deboli prede. L'atmosfera che hai evocato tirando in causa i tamburi africani e poi la tempesta dà l'idea di uno spazio che è domo ma anche indomabile - il che richaiama la descrizione iniziale che ne dai.

L'immagine più efficace è quella delle Menadi vergini, che racchiude tutta la caratterizzazione di Mina e Lucy: pure, ma, in potenza, pronte a farsi scatenare dalla bestia che regna in loro, il Peccato Originale tanto importante nella religione cristiana, che dimora nella Donna. Il momento in cui vi si abbandonano è erotico e terribile insieme, ma un'aria sensuale aleggia per tutto il pezzo, sottile ma presente. Anche l'idea del morso del vampiro richiama quello del Serpente, ma nell'atto di mordere c'è comunque una componente di marchio che coaudiuva l'erotismo della OS.

Insomma, ho trovato il tutto molto coeso e raffinato nello stile. Alle volte scivoli nel lezioso, soprattutto per quanto riguarda la prima parte che vede Mina e Lucy bambine, ma in generale trovo quella che hai adottato una narrazione adatta al pezzo.

Mi è piaciuto molto e ti lascio una bella bandiera verde. ^^