Recensioni di lizscaredcat

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Recensione alla storia Zitto e baciami, pennuto! - 15/11/17, ore 22:32
Capitolo 1: Zitto e baciami, pennuto!
Ciao, eccomi di ritorno
Anche in concomitanza dell'uscita del nuovo disco della Cristina nazionale, ho notato questa fic e non potevo non andare a scavare nei cartoni animati (adorati) della mia infanzia, proprio Pollon!
Imparare miti e storie dell'antica Grecia fin dalla tenera età divertendomi (ne ero OSSESSIONATA) però senza cogliere i famosi messaggi subliminali del talco che talco non è: che potevo avere di più nei miei pomeriggi, insieme alla merenda?
Poi conoscevo già il mito di Amore e Psiche perché mi era stato raccontato, quindi mi veniva difficile shippare Pollon ed Eros; anche se il connubio speranza-amore non è proprio male, anzi riflettendoci ci sta tutto.
Ma non divago oltre, se no che recensione scrivo?
Allora, la shot ha il grande vantaggio di dare una visione dell'amore molto dolce romantica ma non per questo scontata, spaziando dal fluff all'introspettivo con piccoli saltelli felpati ed è stato parecchio intrigante entrare dentro la testa di un Dio che deve sperimentare in prima persona ciò che ha inconsciamente da diverso tempo.
D'altro canto, abbiamo una Pollon frizzante, birichina ed elettrica, molto vicina alla caratterizzazione tipica che ce l'ha fatta conoscere d'episodio in episodio.
Prende in giro Eros con malizia, rende attiva e tutto pepe la conversazione, fa le prime mosse fregandosene degli schemi: si comporta a metà tra la bambina e un'adolescente della prima ora sicura di sé e determinata, che sa cosa vuole e cosa prova, un'evoluzione semi-canonica, considerando anche con quello che c'è stato in lei nella serie TV.
Anche perché il fatto che sia lei a conquistare e mettere il sigillo tra la loro storia nascente è lei ed è sicuramente la rottura del cliché; la dichiarazione è da parte del pennuto (lol) ma viene fatta in una sorta di gioco psicologico della ragazza per fargli dire ciò che sente, come per i bambini.
Ebbene sì, l'Eros di "Pollon" è per molti aspetti un infante dalla testa calda che si lascia provocare e non riuscirebbe mai a vincere una discussione negli intenti perché o dice troppo o si infuria inutilmente, per cui...
Dal punto di vista della narrazione la storia fila e ha un'impostazione di scrittura corretta e diretta, con le giuste pause per spiegare le situazioni e le evoluzioni, tra i dialoghi che si scambiano i due protagonisti.
Inoltre, mi sento anche di darti un consiglio per dare ancora più correttezza ai dialoghi diretti: quando un dialogo non si conclude alla prima battuta ma continua in una seconda, chiudi le virgolette e apri un nuovo dialogo preceduto dai tre puntini, giusto per ricondurre al precedente.
La lineetta (tu usi per la maggior parte dei casi il trattino, c'è una lieve differenza) poi in quei casi è abbastanza superflua, è più consona per dei periodi subordinati in certi periodi.
Ok, poso bacchetta e occhiali da maestrina per dirti che questa storia mi è piaciuta, è davvero leziosa, parecchio (nel senso positivo del termine).
Già dal titolo regala quasi un clima vivace e solare, poi la storia è tutta una celebrazione del rapporto che si sarebbe potuto creare tra Eros e Pollon, è quindi un tributo dolcissimo e riuscito nel suo intento di generi.
Bel lavoro, spero che se sarai ispirata per il futuro ne scriverai altre, magari su altri personaggi che si prestano molto pensando all'anime (*cough cough* Apollo e Afrodite)... per ora posso solo congratularmi con te per la carineria che hai scritto, brava brava!
Alla prossima :)

liz
Recensione alla storia la tristezza dietro un sorriso - 30/12/15, ore 02:06
Capitolo 1: la tristezza dietro un sorriso
Questa malinconia introspettiva è realmente forte e magnetica, impossibile non rimanerne affascinati personalmente!
Aldilà della serie di Pollon che ho adorato e continuo ad adorare, ho sempre apprezzato l'Eros del cartone, più umano, legato a svolgere il suo lavoro e ad essere il migliore amico che la dea della speranza potesse avere.
Diciamo che è grazie a questa serie se non mi aspetto Eros una sorta di adone greco belloccio, anzi... più che altro mi sono detta: ma il suo essere non potrà essere secondo il nostro ideale d'amore?
"La bellezza è negli occhi di chi guarda", insomma!
Comunque questa visione dell'amore non possibile da donare a se stessi è abbastanza evocativa ed interessante, in quanto un Dio in teoria dovrebbe dare le direttive agli altri, proteggere, punire e servire per gli altri quindi questo è abbastanza normale, riflettendoci meglio.
Il fatto che ne soffra penso sia dovuto al fatto che tu l'abbia umanizzato abbastanza come spesso accade nei miti per spiegare scelte e avvenimenti vari, collegando benissimo il rapporto con Pollon che lo sprona ad andare avanti e non perdere niente di ciò che ha raccolto fino a quel momento.
Personalmente mi fa un po' di pena, lo compatisco e lo rende più vicino, specie quando parli della sua interiorità e del suo vuoto così forte e doloroso.
Potrebbe essere anche una sorta di prequel prima dell'incontro con la stessa Psiche... ce lo vedrai bene!
Per fortuna che comunque vada, alla fine anche Eros ha il suo happy ending!!!
La flashfic poi è scritta bene e riesce a spiegare al meglio i pensieri e i gesti che il Dio non riesce comunque a concretizzare, nonostante il suo cambiamento agli occhi della gente, degli altri Dei e degli amanti con il quale a che fare, con la vita in sé, le giornate.
Un po' lungimirante rispetto alla categoria ma sicuramente ha il suo (grande) perché!

Un saluto e buonanotte :)