Recensioni di Nirvana_04

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Come una piuma al vento - 24/01/17, ore 15:21
Capitolo 1: Come una piuma al vento
Terza Recensione Premio per il contest "Award for best one-shot"
Sai, Celtica, nessuno può dire di non conoscere almeno una parte di te, mentre ti legge. Cosa dovrei recensire in questa storia? La tua anima? Dovrei sezionarla e analizzarla? Sarebbe uno scempio... eppure, mi tocca farlo, perché tu un parere lo vuoi, e allora lascia che io inizi dicendoti che sei meravigliosamente dolce, e che è un piacere leggerti e conoscerti.
Non ci sono errori grammaticali o di sintassi: è perfetta. E perfetta è la dolcezza amara e nostalgica con cui tessi la flash. Forse ho percepito un po' la ripetizione dei concetti, ma l'ironica consapevolezza di cui gli hai imbevuti non ha fatto rendere la lettura pesante.
Sembra quasi che tu stia parlando con Alice, e lo fai con le lacrime agli occhi: mi sembra di vederti, mentre le immagini del film scorrono, mentre odi quel momento eppure lo comprendi e, in un certo senso, lo invidi. E fai invidiare anche a noi quell'amore intangibile, fatto di profondi silenzi e arcana possessione. Ancora una volta, mi hai dato una lezione di vita, mi hai fatto sognare.
Senza che ne sia il centro, hai ricamato la storia, la scena madre in queste parole, ma senza mai spostare l'attenzione dalla protagonista. La visione procede a rallentatore, grazie agli interventi diretti del narratore esterno e onnipresente. Cosicché, nonostante non siano presenti buchi nella sequenza, alice esplode in un tripudio di emozioni coerenti e pure ricche di sfaccettature; persino la paura trova spazio nel suo gesto.
Un climax da oscar!
La pacata consapevolezza di chi guarda a ciò che ha avuto - sguardi e silenzi pieni di significati, ma mai il suono di una conversazione o il peso di una carezza - con tenerezza e nostalgia, sa già che ha perso l'altra metà. Alice e Uncas sono le metà di un'anima, unite dentro tanto profondamente da non sentire il dolore di non potersi sfiorare. Ma questa unicità, Alice la perde nel momento in cui l'anima di Uncas va dove la sua non può raggiungerlo se non seguendolo. L'idea che i loro corpi infine si possano toccare solo quando le loro anime sono già unite nell'infinito e non possono più gratificarsi di quel tocco freddo è un'immagine che esplode con tutta la potenza del mondo. La "misericordia" simboleggiata dalla mano di Magua è l'ignoranza di chi non conosce l'amore né può comprendere la purezza che sta dietro l'appartenenza: la concessione di chi accetta di essere "sua", di un altro/a non è fatta da catene o pelle o sangue, ma dal conoscere l'anima dell'altro e dire: "Io ti vedo"(Motivo per cui ho amato l'amore espresso da "Avatar"); non hai bisogno neanche che l'altro te lo dica, tu sai.
"Sei ancora in tempo, Alice… Sei ancora in tempo."
Sembra quasi che sia tu a pregarla di non buttarsi, perché non vuoi perdere anche lei oltre il tuo amato Uncas. Ma, alla fine, devi ammettere con te stessa e con lei che il suo amore è più forte del tuo, che al confronto è egoista. Anche l'amore di Alice in un certo senso lo è: si getta, lasciando la sorella a piangere la sua morte, abbandona la vita per la quale Uncas è morto pur di salvare; eppure, chi mai gliene farebbe una colpa. Il suo egoismo è puro, così come l'amore che lega queste due anime.
Il titolo è una perla a sé: non solo simboleggia la "leggerezza" del loro amore fatto di emozioni, ma anche l'elevazione finale del suo gesto, non suicida, ma una corsa verso l'alto, dove l'anima di Uncas aspetta per ricongiungersi alla sua.
Ancora complimenti! A presto!