Piacevolissima lettura, devo dire che ho apprezzato sia la lunghezza che il contenuto. Insomma: tutto.
Quel periodo, dove Gerard era entrato e uscito a quelle cliniche, ha insospettito tutti e... sono contenta che è stato punto d'ispirazione per una storia come questa. Senza fronzoli ma... una di quelle storie che sono degne di essere chiamate tali: reali. Che raccontano non cose belle o brutte, ma raccontano e trasmettono. Siamo spettatori e partecipanti.
La figura di Lynz è quella di- non di moglie, da una una persona che farebbe di tutto, per aiutare chi ama. E il fatto che non abbia reagito negativamente davanti a Gerard che si stringe a Frank, dimostra la maturità. Indubbiamente, si sarà chiesta del perché proprio Frank e non lei. Però, come già detto, se serve a Gee, allora va bene.
Lynz le ha provate tutte... tutte. Anche urlare, ma nulla. Se tra lei e Gee era sempre andata che dovesse fare lui il primo passo... era ovvio, purtroppo, che stavolta, serviva qualcosa in più, un qualcosa di cui forse Gee non credeva o faceva finta di non averne più bisogno.
Gerard ha i suoi motivi per non permettere alla moglie di avvicinarsi a lui in quel senso... tutti noi pensiamo che per merito suo, lui non pensi più di essere quel famoso mostro che era convinto essere se stesso, però, per poter far ciò, Lynz non avrebbe mai potuto conoscere appieno quella parte di Gerard, quella parte che non sta bene. Mi pare... normale, sinceramente, che lei non abbia chiesto altro, per rispetto e per non far riaffiorare cose che sarebbe stato meglio dimenticare. Però... se mai Gerard ne parlava... quel qualcosa, non se ne avrà mai. Quindi... serviva qualcuno che già l'avesse visto, quel "mostro". Qualcuno con cui non serviva essere perfetto o dare spiegazioni (non giustificazioni, eh), per non far riemergere tutto.
Frank... Frank è stato meraviglioso. Non è che lui ha capito, che non servisse a nulla urlare, semplicemente non ce la faceva: aveva troppa paura e, per come è lui, non riusciva a non dirlo. Non mette giri di parole o false promesse o illusioni mentre negli occhi ha scritto un "non ne sono sicuro neanche io". No. Lui lo dimostra, cosa sente, cosa prova.
La candela è un altro fattore che ho apprezzato molto, così come ho adorato lo stile e la reazione di Gerard quando la prima volta, Frank si era alzato per andarsene.
Il punto dove Frank e Gerard parlano è... non so come dirlo... il tutto, scorre perfettamente. Non c'è bisogno di descrivere i gesti o i movimenti, perché cavolo, mentre leggevo era come se li ascoltassi e li vedessi davanti a me, non come ad un film, ma come se fossi lì, timidamente, perché dai, insomma: sono cose private.
Non nascondo che ho pianto, quando ho letto del perché si amavano, il come dicono che sì, amano Lynz e Jam ma che si amano anche tra loro due- il fatto che scherzano su una possibile relazione o alla reazione di Frank che si nasconde dietro Jam è la prova evidente di un dialogo... reale? Di quando si fa qualche battuta per sdrammatizzare, non per deviare il discorso, solo... perché vuoi dire qualche cazzata, nulla di più, nulla di meno. Sentire Gerard che dice di amare Frank non perché perfetto ma perché imperfetto e con lui non si doveva preoccupare delle mille cose a cui doveva pensare con Lynz ma che non gli pesavano è... un modo meraviglioso di dire ti amo.
Sono quelle persone che possono guardarsi e amarsi. Quelle che sanno tutto l'uno dell'altro eppure prima risolvono e poi ne parlano, esattamente come ha fatto Frank. Non ha allontanano Gerard dal burrone, non avrebbe senso, perché Gerard sa dove si trova il burrone. Ma ha allontano il burrone da Gee e, ancora prima, gli si è messo accanto, senza fare nulla.
Volevo farti i miei complimenti, inoltre, per lo stile che hai usato- sì, ti è uscito benissimo. Ho adorato quando, mano a mano, ho scoperto che Gerard era beatamente sdraiato su Frank, pelle a pelle, mentre questo lo coccolava e pensava che, poteva anche crollare il mondo e lui si sarebbe preoccupato di non far finire qualcosa su Gerard. L'ultima parte è... spinosa. Si capisce che è dura però, dai, se avevano fatto trenta, perché non fare trentuno? Sono nervosi però sanno che è per il bene di Gerard, che lui ha bisogno di entrambi e che loro hanno bisogno di Gee.
Si capisce anche il dispiacere di Mikey di non poter fare nulla. A Gee non bastava un osservatore e questo Mikey lo sapeva...
"Non morirai, Gee"
"Lo penso anch'io"
Beh, che dire... una storia davvero piacevole e ben scritta. Complimenti. Grazie per averla scritta e postata.
Ridi e Mangia Tanta Cioccolata
xla |