~~Quanto mi piace questo capitolo!
Per tante ragioni, che cercherò di spiegare più avanti, ma la principale è che adoro, letteralmente adoro i capitoli in cui viene esaltata la figaggine di un personaggio in particolare... ovviamente non c'è neanche bisogno di chiedere chi sia...
Adrian ... <3
Parto dal titolo "Meeting a hero" e la prima cosa che noto è che Adrian viene definito "eroe" e solo questo potrebbe aprire un dibattito lungo un giorno intero su ciò che Adrian effettivamente sia: villain, hero, assassino, salvatore del mondo, carnefice, vittima sacrificale (nel senso che con Karnak si è dannato l'anima e lo ha fatto consapevolemente). Adrian è tutto questo e mille altre cose ancora. Adrian è uno dei personaggi più complessi, sfaccettati e affascinanti che io abbia incontrato, amato, adorato... e tu gli rendi giustizia ogni singola volta che lo porti in scena... Ti ringrazio dal più profondo del cuore per questo!
Due cose hanno particolarmente attirato la mia attenzione nella prima parte: Dan che sembre quasi diventato un suo progetto, che dopo aver rischiato di diventare il suo primo fallimento, si è rassegnato ad essere l'ennesimo successo. Queste definizioni ci dicono molto della pische di Adrian e del suo modo di vedere il mondo, se si pensa che Dan è l'essere a cui tiene di più al mondo, forse l'unico essere a cui tenga davvero.
La seconda è che inizia a fare capolino con una certa insistenza quella stanchezza, quasi che sulle sue spalle gravasse l'intero peso del mondo (e forse è proprio così), che avevamo appena intravisto negli occhi di Adrian in "Macerie".
La seconda parte, l'incontro vero e proprio, mi è piaciuta moltissimo perché mette in luce le doti di Adrian (e io vado in brodo di giuggiole) nel modo che io preferisco, cioè evidenziandole attraverso gli occhi e i pensieri di un altro personaggio XD
Il commissario Ross lo vede come un eroe, un benefattore dell'umanità (così come lo vede l'opinione pubblica), un uomo che volendo avrebbe i mezzi e le capacità per essere il padrone del mondo, ma che umilmente aveva rinunciato, moderno Cincinnato, all'onere, alla gloria e soprattutto al potere.
Quanto è sbagliata questa sua opinione (Adrian gestisce e indirizza il mondo da dietro le quinte, nell'ombra, come fa il vero potere), eppure allo stesso tempo è quanto di più vero ci sia. Adrian "governa" il mondo da dietro le quinte, sì, ma lo fa per il mondo, non per la brama del potere. In un certo senso lui si mette al servizio del mondo, si sacrifica per la sua Utopia.
Anche in questo caso specifico, si sta comportando esattamente così, indirizzando le indagini esattemente dove vuole lui, manipolandoli attraverso l'offerta di un aiuto concreto (la squadra) e dei suoi consigli (è l'uomo più intelligente del mondo, chi non li accetterebbe di buon grado?)
Ma le doti di Adrian sono evidenziate in maniera splendida anche dal modo in cui lui manipola il commissario e con parole e gesti misuratissimi, mai lasciati al caso, lo porta esattamente dove vuole lui e insinua nel commissario il dubbio sull'identità del Nite Owl. Il tutto nel giro di cinque minuti! Grandioso. Semplicemente grandioso XD.
Questo capitolo è un inno all'intelligenza, alla brillantezza, al genio e permettimelo alla figaggine di un uomo magnifico, eroe e villain allo stesso tempo, un semidio che vive isolato nella sua torre d'avorio, irraggiungibile e intoccabile eppure capace di porsi al servizio del mondo intero, capace di dare tutto se stesso, di sacrificare persino le uniche cose a cui teneva: Bubastis e l'amicizia con Dan.
Mi fa impazzire!!! Amo la sua testa, la sua intelligenza sovrumana, almeno quanto amo il suo corpo perfetto, i suoi occhi splendidi... e qui mi fermo, prima di trascendere XD
Un'ultima annotazione la merita il commissario Ross, che, come sempre è rappresentato come un personaggio a tutto tondo, in carne e ossa, pur essendo un personaggio minore. E' umanissimo il senso di inadeguatezza e l'impaccio che prova di fronte "all'uomo più potente del mondo." Chiunque al posto suo si sarebbe sentito così. Possiamo immedesimarci in lui, nella sua soggezione di fronte ad Adrian.
Tuttavia, man mano che l'incontro procede, inizia a sentirsi sempre più a suo agio e nel contempo cresce la sua simpatia, il rispetto e l'ammirazione per Adrian e tu riesci ad esprimere perfettamente questo leggero e impercettibile cambiamento nel modo in cui lui vede Adrian, che è necessario affinché poi sia disposto a "credere" alla versione di Adrian sull'identità del Nite Owl, o almeno a pensare che questa versione sia possibile. Ovviamente questo cambiamento è frutto dell'atteggiamento e alle parole di Adrian ed è stato ricercato e voluto da lui XD
Lascio che siano proprio le riflessioni del commissario a chiudere questa recensione, perché rappresentano la sintesi di questo processo di "convincimento": "Sorrise mentre si concedeva un pensiero un po' infantile, ma se nella realtà fossero davvero esistiti degli eroi, allora era certo che Veidt fosse uno di essi."
(In brodo di giuggiole) Romina
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