E' una storiella davvero bella, oserei dire poetica. E, devo dirlo, fa molto riflettere.
E' piacevole sapere che ci sarà sempre qualcuno ad apprezzare qualche cosa, anche la meno considerata o mal giudicata. La relazione tra il padre e la bambina è molto profonda, forse proprio perché la ragazzina è ricoverata (immagino per sempre) nell'ospedale. Sei stata molto abile nell'inserire questo dettaglio decisivo alla fine della storia, per creare un netto contrasto con il dialogo quasi etereo tra il padre e la piccola bambina ricoverata. E' vero, la bellezza esiste in ogni cosa, spesso negli elementi più trascurati o maltrattati della nostra vita. Credo che ciò sia dovuto ai sentimenti che si animano, dentro di noi, alla vista di un'ingiustizia. Forse perché ci sentiamo improvvisamente potenti, capaci di rendere il nostro mondo un posto migliore. Quando vediamo un bimbo piangente, un cucciolo sanguinante o una faralla intrappolata in una ragnatela, vediamo in loro un'immensa bellezza. Non perché loro siano effettivamente belli, ma perché nel nostro cuore sappiamo che noi possiamo aiutarli a superare il loro dolore, a renderli partecipi di una felicità (forse dimenticata) da cui nascerà l'amore e l'affetto. E' uno dei tanti tipi di bellezze (perché, a mio parere, ve ne sono numerosi) che ci circondano, e che ci fanno sorridere ogni giorno.
Quindi, ti faccio davvero i miei più sentiti complimenti. Un piccolo consiglio: il 'sììì' della bambina risulta troppo infantile... sì, lo so che si tratta di una bambina, ma temo proprio che non si addica al resto della storia. Perché non provi a modificarlo scrivendo la parola con una sola 'ì'? Avrebbe, a mio parere, un maggiore effetto. Naturalmente, il mio è solo un consiglio amichevole, non è necessario che tu lo metta in atto.
A presto, e ancora mille complimenti per la tua storia. E' davvero stato un piacere leggerla.
Un bacio,
Beads (and Flowers).