Recensioni per
Taken
di minerva74

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
05/07/12, ore 17:23

Non so in che lingua ringraziarti per avermi linkato le tue storie.
Le adoro, davvero.
Scrivi benissimo, in un modo in qualche modo sofisticato, ma allo stesso tempo scorrevole. E prende davvero tanto. Riesci a dare un'immagine chiara e nitida di tutto, davvero.
E' quasi una sofferenza vedere la storia finire, per quanto vorrei continuare a leggerne.
Non avevo mai pensato a cosa avesse portato Sherlock a diventare quello che è, ma ora che l'ho letta la tua visione della cosa è molto verosimile.
E mi piace, tanto.
Bene, non sono capace di scrivere una recensione che faccia onore a questa bellissima shot, quindi meglio se chiudo qui e continuo a leggere.
Davvero complimenti,
Piuma_

Recensore Veterano
26/06/12, ore 16:34

Devo fare ammenda e chiederti ufficialmente scusa per non aver mai letto nessuna delle tue meravigliose storie! Ma sono fermamente intenzionata a recuperare perché sono eccezionali. Il tema del rapporto tra Mycroft e Sherlock penso sia uno dei più interessanti e stimolanti di tutta la serie e tu hai dato alla cosa in taglio assolutamente realistico e veritiero!! Ho adorato il tuo Mycroft così giovane ma già gravato di enormi responsabilità,soprattutto verso il fratello: non si può permettere che vada alla deriva, e penso che sia una interpretazione assolutamente plausibile del loro passato. E Sherlock.. Dio Sherlock mi ha letteralmente preso a pugni il cuore: un'anima così fragile e tormentata che sceglie la strada apparentemente più semplice e assolutamente sbagliata.. Anche lui e' assolutamente perfetto in prospettiva passata! In realtà e' TUTTO assolutamente perfetto in questa storia di rara bellezza e raffinatezza. Per non parlare del tuo stile assolutamente coinvolgente: sembri una pittrice che con poche pennellate riesce a creare figure e atmosfere coinvolgenti e che penetrano dritto nell'anima! Non so che altro dirti se non complimenti vivissimi: hai la mia più sincera e totale ammirazione!

Recensore Veterano
16/06/12, ore 09:08

Mi ha sempre intrigata la storia personale tra Sherlock e Mycroft: ho letto, e io stessa ci ho fantasticato su, circa un migliaio di What if in questo senso, ma la tua Taken è una di quelle che ha colto di più nel segno. E' uno dei modi in cui li ho sempre immaginati e mi ricordano molto i due fratelli di Fantasmi. immagino che questo sia una sorta di prequel alla scena della colazione nella magione di famiglia.
Sherlock da adulto diventa quello che è anche per difendersi da Mycroft, quindi. Ma qui è un ragazzo sbandato senza autodisciplina, quella stessa che poi diventerà la sua ossessione, e che ancora non ha trovato il suo scopo di vita: un ritratto assolutamente credibile e doloroso.
Come sempre, sciorini il tuo stile narrativo affascinante, ricco e avvolgente, che tiene incollati allo schermo dando piacere agli occhi e al cervello, ma sai già come la penso in proposito, immagino.
Insomma, un'altra storia da ricordare e rileggere di tanto in tanto, quando il cervello è soffocato dalle brutture e dall'ignoranza del mondo.
Ti abbraccio

Nuovo recensore
05/06/12, ore 10:50

Collocherei questa storia come un flashback nella serie TV, esattamente quando Mycroft, con quel sorriso sghembo ed enigmatico afferma: "Too much story, too much resignment between us". Avessi contatti con Moffat, credimi, lo farei; purtroppo, però, devi accontentarti innanzitutto di un ringraziamento (per aver trattato così bene questo tema) e di qualche complimento.
1. Mi piace la capacità descrittiva che hai; presenti, scrivendo, un'immagine ben visibile: Mycroft percorre il corridoio? Il lettore viene catapultato nell'ospedale, osserva le luci, vede la porta, sente il nodo alla gola di una madre angosciata, costretta a reprimersi, che riesce solo ad esprimere una lieve scintilla dinanzi alla sua colonna portante, che è il figlio maggiore. Sono situazioni delicate che meritano descrizioni oggettive, forse più realistiche che poetiche - che non hanno bisogno di protendersi nell'astrazione, ma che nascondono emozioni in ogni particolare. In definitiva: è un bello stile, molto fluido e mai noioso.
2. La caratterizzazione dei personaggi mi ha molto colpito; Mycroft è quasi del tutto "Ice-Man" e Sherlock è allo scoppio della più fredda logica, del rifiuto della debolezza dettata da angoscie o gioie improbabili, è al principio. Al principio di tutto. Sfacciato, esibizionista, tremendamente consapevole con quel sorriso di sfida davanti alla perdita più significativa della loro vita (quella di un padre) e ad una sola domanda. "Come te", quel "Come te" ed il sorriso che segue sul viso del maggiore è, per me, il picco della storia. Cose che sanno d'aver sentito e capito, che possono negare, solo negare e mai spiegare.
3. C'è originalità; per quanto tu abbia seguito i messaggi che vengono lanciati dalla serie sul passato di Junior (la prima puntata della prima stagione, per esempio: la perquisizione per droga!), è un tuo racconto perché risente delle tue emozioni, originale per i vari elementi (la Aston Martin, per esempio... Gran bella macchina, in effetti!), ma estremamente IC ed inseribile, come ti ho detto all'inizio della mia recensione, ufficialmente in quella puntata.
Credo d'aver concluso questo mio delirio, che dovrebbe essere una recensione, ma dubito che lo sia. Posso darti solo un consiglio ancora, o meglio: un aiuto; mi sono accorta, rileggendo parola per parola, che c'è qualche errore di battitura. Due o tre a stento, comunque. (:
Bene, detto questo, sei libera dal leggere le mie baggianate!
Saluti,
Alex.

Recensore Master
04/06/12, ore 23:07

Raramente ho letto storie così belle sul rapporto tormentato tra Sherlock e Mycroft, perchè è un tema difficile (il canone non offre appigli perchè lì hanno un rapporto più che buono e dal telefilm vengono solo piccoli accenni ma nessun vero motivo che giustifichi tanto risentimento tra loro): mi è piaciuto il tuo giovane Mycroft, già con grossi pesi ed impegni sulle spalle e Sherlock insofferente agli ordini e ribelle: entrambi, ma per motivi diversi, finiscono per rifugiarsi nell'indifferenza e nel distacco dai sentimenti. Quando li fai parlare, questi due sanno ferirsi con le parole con precisione chirurgica e leggendo l'ultima parte del dialogo ti giuro che avevo i brividi lungo la schiena.

Recensore Master
04/06/12, ore 18:08

Non ho parole, perché credo suonerebbero vuote e assolutamente senza senso. Voglio solo dirti che credo tu abbia centrato il punto di tutto, mi hai sconquassato l'anima, te lo dico con sincerità assoluta, è una bellissima fanfiction e tu scrivi in maniera divina. Come ho già avuto modo di dirti, dico solo quello che penso, e quello che penso in questo momento è esattamente quello che ti ho scritto: sei bravissima, e ho adorato ogni parola che hai scritto, ogni particolare del rapporto - del dolore? - che ha caratterizzato il rapporto fra i due fratelli. Adoro il tuo Mycroft e... non ho più parole. Solo tanti complimenti *-*


Jess