Recensioni per
Ljúfr
di formerly_known_as_A

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Veterano
16/11/15, ore 23:17
Cap. 1:

Premessa: non ci siamo mai sentite prima, ma mi premeva non sai quanto lasciare questa recensione a questa tua storia in particolare. Sì, anche se non è affatto recente; dato che il tuo avatar è comunque ancora attivo. Non è una cosa normale, lasciare una recensione critica ad un racconto così vecchio, lo so; ma ti chiedo, così come mi sono scomodata io nel scriverla, di portare pazienza e leggere fino alla fine. Perchè neanch'io perderei tempo a dilungarmi in perdizioni meticolose -e mio malgrado agguerrite, non posso farci niente-, se non ce ne fosse una valida ragione. Ho letto la recensione critica lasciata da un'altra lettrice scontenta, e non ho potuto fare a meno di andare a dare un'occhiata anche alla risposta.
Ora: non sto minimamente cercando di mettermi in mezzo, anche perchè presumo che l'altra autrice sappia il fatto suo, e che ogni passaggio del suo lungo commento negativo abbia una sua giustificazione competente. Quindi: non voglio affatto prendere le difese di persone che non conosco. Il problema sta semplicemente nel fatto che non condivido né la tua storia né la risposta che avevi dato -di cui, tra l'altro, alcuni punti mi sono poco chiari.
Perciò, è con la massima delicatezza possibile che ti consiglio di prendere questa recensione come un attacco alla tua storia. In realtà, potrei prendere in esame altre tue storie, rientranti nel fandom di Hetalia, che mi hanno lasciata insoddisfatta, con l'amaro in bocca. Mi spiace risultare così scortese, ma non sono rimasta molto sorpresa nel scoprire che fossero state scritte dalla stessa autrice.
Però non lo faccio, anche perchè non è né il luogo né il momento giusto per farlo. Spero te lo ricorda quando avrai concluso la lettura.

Allora, dopo questa premessa mi sembra più che lecito esprimere finalmente, una volta per tutte, il motivo per cui non ho potuto trattenermi dal farti presente, bene in chiaro, alcune cosette...
O meglio, i due motivi.
Il primo riguarda immancabilmente -ovvio- il protagonista di questa storia; il mio -nostro- irriconoscibile Sverige. Sul serio; non posso tollerare minimamente che venga esposto ridotto in un simil modo. Ma soprattutto, cosa che mi reca ancor maggiore fastidio insopportabile, il fatto che pianga. Svezia é una nazione forte ed indipendente. Non so quante volte bisognerà ripetere ancora questa cosa prima che si realizzi effettivamente l'idea di potenza e timore che questa nazione dovrebbe trasmettere -o che comunque ha trasmesso. Basti ricordare il nome di “Leone del Nord” con cui il re svedese Gustavo II il Grande era noto; o che l'Impero Svedese nel suo stormaktstiden -era di grande potenza- era giunto ad intimorire Europa e Russia con i suoi possedimenti sul Baltico.
“Il mantenimento di questi domini e del ruolo di preminenza nella regione del Baltico, i cardini della politica svedese per tutto il XVII secolo, erano affidati a un solido apparato statale, ma soprattutto a un efficace strumento militare: strutturato su canoni avanzati per l'epoca dal re Gustavo II Adolfo di Svezia durante il periodo della guerra dei trent'anni e ulteriormente sviluppato dai suoi successori, l'esercito svedese della fine del XVII secolo era ritenuto uno dei migliori d'Europa, addestrato in modo professionale e sostenuto da un'efficientissima amministrazione militare. Il sistema dello indelningsverk ("metodo di ripartizione") faceva sì che ogni gruppo di fattorie dovesse provvedere a reclutare un soldato perfettamente equipaggiato: in tempo di pace questi uomini lavoravano per le fattorie che li mantenevano, ma in tempo di guerra potevano essere rapidamente richiamati e riuniti in battaglioni provinciali, consentendo di radunare un esercito di 40.000 uomini a un costo minimo per le casse dello Stato. La fede luterana e una serie di credenze fataliste, che vedevano la morte come inevitabile se questa era la volontà di Dio, conferivano un coraggio fanatico e sprezzante del pericolo alle truppe svedesi: non era raro che reparti svedesi caricassero frontalmente e mettessero in rotta formazioni nemiche di molto superiori in numero.”
Perdonami se copio da Wikipedia; ma questo passo era scritto proprio bene, rende in modo giusto e imparziale l'idea di allora.
Senza contare che Svezia ha dovuto fronteggiare Russia e Danimarca nella disastrosa Grande Guerra del Nord; e, in canoni hetaliani, Danimarca sarebbe suo fratello -poi che il loro effettivo rapporto di parentela non sia molto chiaro è un discorso a parte.
Svezia è una delle nazioni tuttora esistenti più antica, al mondo. E non credo che in un posizione geografica così sfavorevole per il clima freddo e pericolosa, incastrato tra nemici invidiosi della sua -meritata- ascendenza, sia sopravvissuto con esiti poco scontati piangendosi addosso; oppure offrendosi cortesemente, con titubanza e timore reverenziale, come pignatta, come intrattenimento per tutti quegli Stati astiosi -spianando loro la strada per gentilezza, aiutandoli ad accrescere i propri domini per compiacere loro. Svezia era ben conscio di essere solo, circondato da odio e sanguinosa invidia; e si era già arreso con la sua consueta freddezza (come a dire “A questo punto, me ne sbatto...”, passami il registro del linguaggio) a questo -prima che poi arrivasse Tino a sbloccargli l'orologio biologico rotto su “eterna nazione, eterna vita perennemente immutata”, ma, be, non mi dilungo su questa coppia. Però non si è arreso davanti alla responsabilità gravosa di dover difendere con la guerra i suoi territori, guadagnati con unghie e denti; senza pietà, così come i suoi nemici. Sia che quella guerra fosse disperata o no. E' questo che rende i suoi territori freddi -non tanto il clima, che muta anche le persone che vi vivono rendendo più chiusi e rattrappiti i loro animi. Svezia ha dovuto combattere, ha dovuto resistere; ed anche quando ha perso quasi tutto non si è mai permesso di lasciarsi abbattere. Ciò a mio parere sarebbe sufficiente per chiarire il grande divario di idee tra me e te. Però, se si trattasse solamente di questo, non mi sarei di sicuro messa a sbrogliare le mie considerazioni su questa stoica nazione, in una recensione negativa, in una storia che ormai avevi già scordato da tempo immemore. Vedi, nella risposta sopracitata ti eri espressa a riguardo dei vichinghi svedesi -perchè dire che i vichinghi fossero un unico, unito popolo scandinavo con lingua e sistema runico uguali sarebbe blasfemia- come mercanti. Definizione incompleta. Un ceppo della popolazione vichinga svedese, i Variaghi, erano penetrati nel Mediterraneo passando dalla Svezia, per il lago Ladoga, e in seguito per i grandi fiumi russi e il Mar Nero, arrivando fino a Bisanzio -da loro chiamata Miklagard, grande città. Entrarono nel paese; oltre il Volchov alle sorgenti del Volga, in seguito a Bolgar -grande base commerciale all'incrocio tra il Kamà e il Volga, punto di arrivo della via della seta nell'Estremo Oriente e terra di transito verso le zone del Califfato. Di gran lunga più importante fu la scoperta, appunto oltre il Volchov, della via del Dnepr. Seguendo il corso del fiume, infatti, i Variaghi giunsero a Kiev nell'864. Nel X secolo questa colonia fortificata divenne una sorta di avamposto centrale da cui avevano una buona influenza sul possente Regno di Kiev, esteso dal Mare del Nord al Mar Nero. Questi commercianti -e anche guerrieri- nordici erano chiamati “rusi”, che da un punto di vista strettamente scientifico deriva dall’etimo svedese “ro” che significa “remare”. Gli scandinavi infatti arrivarono in terra di Rus’ proprio con barche a remi e non a vela, perché con le barche a vela non è possibile navigare un fiume. Inizialmente, erano stati i finni a denominare in questo modo gli svedesi nelle terre in cui essi arrivavano per la prima volta. Ancora oggi i finlandesi chiamano la Svezia “Ruotsi”, cioè paese di rematori. Più tardi, il nome di Ruotsi nella variante di Rus’ è stata fatta propria dagli Slavi per sottolineare le origini scandinave della stirpe di governo, poi si è esteso a tutti gli abitanti governati dal principe di Rus’ e poi a tutto il territorio. Con questo stesso termine, gli autori arabi, bizantini e tedeschi indicavano tutti coloro che abitavano le terre slave ed obbedivano al principe “russo”. Infatti, la Rus' di Kiev è il regno che costituisce la “progenie” della Russia.
Ora; non so se identifichi Svezia con questi commercianti variaghi. Io no; perchè, com'è noto che i vichinghi non fossero solo guerrieri o pescatori ma anche abili e calcolatori mercanti e in prevalenza caparbi contadini, c'è da dire che la società che ha creato la base per la struttura varega (Variaghi o Vareghi è indifferente; io preferisco la prima, perchè è più facile associarli alla Guardia Variaga -il solo reparto che combatté con successo nella difesa di Costantinopoli durante la Quarta Crociata, per poi disperdersi dopo la caduta della città nel 1204) fu quella dei Sueoni (Suioni, Sweonas, Suehans, Svíar o Svear, chiamali come vuoi. Il nome Sverige deriva da Svea rike, "regno dei Sueoni"), che tra il VI e l'XI secolo si unirono ai Geati (prendo la definizione da Wikipedia, perchè è quella meno confusionale. I Geati erano una tribù germanica del nord, una tribù di Goti abitanti della Götaland -"terra dei geati" o dei Goti, appunto, un'isola/regione della Svezia-. Il nome è sopravvissuto in alcuni toponimi svedesi, come Västergötland e Östergötland, che significano rispettivamente "terra occidentale dei geati" e "terra orientale dei geati"; dai cui termini derivano le parole Visigoti e Ostrogoti -anche se riferiti all'occidente e oriente d'Europa dove i Goti si erano stabiliti-, o come quello della città di Göteborg. Vengono nominati per la prima volta da Claudio Tolomeo nelle sue cronache, ma l'opera principale per cui sono ricordati è il Beowulf, in cui l'eroe viene detto appunto "il geata". Sono spesso confusi con Gotlandi -o Gutar- e con i Goti, di cui condividono, oltre la radice del nome, anche l'origine svedese-germanica. Più probabilmente, dai Gutar/Gotlandi d'origine, la popolazione si distinse in Goti, coloro che emigrarono, e Geati, coloro che rimasero nella terra di Götaland).
Quindi, considerando che Sueoni e Variaghi fossero i “prozii” di Svezia, pare più che evidente come nelle vene di questo nordico scorra lo stesso sangue temerario e freddo. Sì, anche per quanto riguarda il ramo variago dell'albero genealogico. Potresti trovarla una scomoda verità, ma i variaghi erano sì commercianti, però non bisogna dimenticarci che rimanevano comunque inequivocabilmente vichinghi. Provvedo a chiarire inequivocabilmente; con un solo esempio, per evitare di allungare ulteriormente il discorso. Vi sono numerosi cronisti ecclesiastici dell'epoca che descrivono la vergogna del commercio femminile con massima indignazione morale. E le più colorite informazioni sul libero saccheggio sessuale dei vichinghi si devono comunque agli arabi; entrati in contatto, guarda guarda, con i rus. I quali, da esperti uomini d'affari, esponevano la loro merce -schiave, nella fattispecie giovani- in grandi case di legno sul fiume, che riunivano dalle dieci alle venti persone, più o meno. << Ogni mercante aveva una panca dove prendeva posto con la sua corona di signore; e sulla panca egli compiva il commercio sotto gli sguardi dei compagni. Spesso accade che tutti siano occupati allo stesso modo, l'uno dinanzi agli occhi dell'altro, quando si presenta un cliente per comperare una ragazza. Trovandolo intento nel coito, deve aspettare perchè il padrone non smetta finchè non ha portato a termine scrupolosamente l'esercizio. >>. Ho riportato la citazione della fonte così com'era; per mostrare come non fossero solo “normali”, o “semplici”, commercianti. La predominante vichinga li caratterizzava appunto per l'intera vita -poi questo é solo un minimo esempio.
Un altro punto che vorrei chiarire è la visione dei vichinghi nel suo insieme, che tu hai mostrato leggermente confusionale nella risposta sopracitata. Spiego con la massima sintesi possibile. I vichinghi non hanno mai avuto un riguardo particolare, nelle loro stragi di massa di innocenti, verso i monaci. Questo proprio perchè non si mettevano sotto a remare per giorni e giorni per la semplice e totalmente immotivata sete di sangue da berseker; per quello, i villaggi si sterminavano già a vicenda con pieno successo e piena soddisfazione personale per la tribù che alla fin fine prevaleva, quella che non veniva uccisa fino all'ultimo membro. Altro che “picchiare della gente”. Allora; la Scandinavia è una terra perlopiù aspra, nella sua inospitale avversità. Quindi, non che i vichinghi avessero di che lambiccarsi su quali terre razziare, per sottrarne i beni di cui necessitavano per loro propria sussistenza: le coste più a portata di mano, ovvero quelle sassoni e irlandesi. In ogni caso, non erano loro ad odiare particolarmente i monaci; erano i monaci ad odiare, comprensibilmente, questi invasori che con la loro irruenza inaspettata (basti vedere il primo attacco vichingo della Storia, al monastero di Lindisfarne) incarnavano ai loro occhi cristiani un vero e proprio flagello di Dio. Rimasero talmente sconvolti da tutta questa mancanza di rispetto più totale verso i luoghi sacri, da parte di questi rozzi barbari pagani, da farsi un'idea ancora più erronea su questo popolo nordico.
Infatti, li dipinsero come esseri rozzi e incivili; quando invece erano persone dalla vita intrisa fortemente di religioso, nonché uomini tutto sommato di valore. I vichinghi erano violenti, spietati, ma non per crudeltà o sciocco divertimento. Occorreva un animo forte per gestire questa vita, ingrata dalla nascita, in terre così inospitali, invivibili. I vichinghi hanno sviluppato una religione altrettanto crudele, e allo stesso tempo un'intaccabile tempra d'animo. Certo, erano anche molto pessimisti; ma se preferivano trattare senza troppi convenevoli o mezzi termini le questioni più pesanti, più difficili della vita, se non si piegavano davanti alla sofferenza, se ridevano in faccia alla morte con tale stoicismo da essere disposti perfino a buttarcisi a braccia quasi aperte... Non lo facevano perchè erano quei barbari imbecilli senza morale che i monaci volevano far credere. Erano uomini di valore, la loro vita, la loro stirpe, era fondata sull'onore. Avevano un orgoglio da mantenere; e per farlo, se era ritenuto necessario dalla loro spietata mentalità sociale, non avrebbero esitato a morire, pur di tenere alto il loro nome. Così che i bardi avrebbero cantato le loro lodi di generazione in generazione, e il valore e l'eroismo delle loro imprese straordinarie -e certe volte, aggiungo, farcite eccessivamente di fantasiosi risvolti- si sarebbero trasmessi di padre in figlio, e il loro nome sarebbe stato ricordato nella storia. Quindi, ricapitolando, i vichinghi sapevano essere perfettamente equilibrati tra "cattiveria" e umanitá. Erano spietati verso i nemici, ma sapevano comunque separare il "lavoro" (di razzie) dalla vita in famiglia.
Ecco, questa è la mia caratterizzazione di Sverige. Una persona che riunisce tutti questi aspetti dietro la sua altera facciata di ghiaccio; perchè se è l'incarnazione di una nazione, a mio avviso dovrebbe come minimo rispettare il carattere di quel Paese, raccogliendo nei suoi comportamenti i modi di fare del popolo che -appunto- rappresenterebbe. Capisco che certe abitudini con il passare dei secoli, con il cambiare delle epoche, possano mutare; ed è assolutamente lecito. Però, sempre secondo una mia personale visione molto convinta, temo che per vedere il Leone del Nord in azione, seduto su una poltrona IKEA a sferruzzare ambigui gilet con scollo a V, con gli occhialetti sottili sottili scivolati sul naso a punta come un anziano, si dovrebbe come minimo far... “passare un po' d'acqua” sotto i ponti di Stoccolma. Anzi, non ce lo vedrei bene nemmeno lì. Però io se non posso soffrire certe convenzioni dettate dal mangaka metto il doveroso avviso OOC! La cosa che mi da appunto fastidio è che non vuoi riconoscere di aver sbagliato persona. O, se proprio vuoi perseverare nella tua testarda cocciutaggine, di non aver approfondito a sufficienza, o distorto, aspetti basilari nel carattere di Svezia.
Prima di tutto. Un errore che sento ripetere in continuazione. Gli svedesi non sono timidi. Sono solo incredibilmente riservati; all'estremo, diremo noi italiani, abituati ad accompagnare i nostri pensieri con gesticolazioni. Ma del resto è risaputo che gli svedesi, seppur si reputino assolutamente normali (e anche sensibili, a dirla tutta), abbiano una loro logica. E' assai più probabile che siano indecisi su tutto; probabilmente per quest'eterno timore di sbagliare, di non fare le cose giuste, che li caratterizza... e forse li blocca. Io però torno a ribadire il fatto che Svezia non è timido (semmai quando è con Tino; il classico rimbambimento d'amore); perchè per me quando c'è da fare una cosa la fa, punto basta. E mi è spiaciuto molto vederlo ridotto alla mercè di platonici e astrusi sentimenti d'amore -talmente contorti che sarebbero stati comprensibili solo in presenza di una certa “giustificazione” d'amore ai fini della trama. C'è una voragine immensa su come e perchè Svezia si sia innamorato di Lukas; capisco che secondo il tuo parere sia una cosa normale, perchè nella tua testa, tra i tuoi gusti e pareri personali, c'è una spiegazione valida per questa coppia -decisamente troppo insolita, troppo “morta”, senza nessun forte sentimento di vero amore, ben definito, che riesca a spiccare da un miscuglio di travagli psicologici e famigliari. L'ultima nota negativa, che secondo me è negativissima, va all'ambientazione. E' inesistente. Sia dal punto storico che ambientale. In che Stato sono? In che anno? In che periodo? Qualche evento vicino per un riferimento, seppur minimo sempre più che ben accetto... non c'è per niente. Anche l'edificio in cui vivono andrebbe descritto meglio. Infine, hai accavallato due epoche storiche. Hai detto che la storia si svolge nel X secolo; che però non corrisponde affatto alla fine dell'epoca vichinga -terminante nel 1066 con la conquista normanna dell'Inghilterra. Quindi, se dovessimo trovarci ancora nel volgere al termine del periodo vichingo, la tua visione di moglie come padrona della Sippe sarebbe corretta -mentre invece se fossimo già nella mentalità medievale non ho idea di quanto le tradizioni, cristianizzandosi, si siano modificate (secondo la Chiesa la donna era “la porta dell'Inferno”, quindi una creatura ancora piú inferiore all'uomo). Tuttavia, il termine matrona indicava anche le stesse mogli vichinghe; a cui erano appunto affidate le chiavi di casa in segno del grande potere che gestivano in assenza del marito (anche sulle mogli secondarie). Era una società, quella vichinga, dalle sfumature matriarcali. Non dobbiamo scordarci, però, che i matrimoni erano combinati dagli stessi genitori; quindi per certi risvolti siamo ancora comprensibilmente lontani dalla realtà odierna. A tal proposito, ti faccio presente che i vichinghi non ritenevano l'omosessualità una vergogna o una colpa da nascondere, e non vi furono mai leggi per punire pratiche omosessuali; che anzi, come testimoniano diverse fonti, erano piuttosto frequenti. Del resto, non dobbiamo dimenticarci che si parla pur sempre degli antenati degli svedesi... Comunque, l'omosessuale passivo ed effeminato rimaneva visto di cattivo occhio; e per lui venne coniato il termine offensivo Egri. Se le persone rifiutavano la vita matrimoniale erano penalizzate dalla legge; l'uomo che evitava il matrimonio era fluđflogi, colui che rifugge l'organo femminile.
Perció, in sintesi volevo solo dire questo. Che il vero Svezia, che ti piaccia o no, non avrebbe un carattere cosí pavido e tremolante verso il mondo che lo circonda. Cioé; quando c'é da riflettere, da ragionare su una cosa lo farebbe, anche protraendo i suoi macchiavellici pensieri per tempi interminabili agli occhi dei piú. Appunto perché é previdente (ma non perché sia un povero sciocco pusillanime; per semplice e puro istinto di sopravvivenza, fortificatogli attorno come una corazza giá dai primi anni di vita). Per questo puó apparire come una personalitá poco sveglia; in realtá si prende con comodo i suoi tempi -che saranno pure trovati lenti, ma lui non deve rendere conto a nessuno. Invece, credo che per faccende piú spinose, come i suoi nuovi sentimenti d'amore, la questione sia piú complessa. Vedi, come non vuoi credere che Berwald sia gay solo per Tino (ipotesi non del tutto erronea, se si prendesse in considerazione l'eventualitá che non abbia mai avuto altri "amanti", o storie d'amore), non puoi, allora, non riconoscere che Svezia, a questo punto, tratterebbe anche Norge come tratta Tino. Ora; c'é da aprire una parentesi enorme. C'é questa brutta convinzione, in circolo nel fandom, per la quale Svezia sarebbe un marito possessivo ed egoista verso la sua povera "moglie" finlandese. Un'altro errore madornale di supergicialitá che non sopporto. Per niente. Insomma, chiariamolo una volta per tutte. Svezia puó sembrare una persona interessante, appunto per questo suo invalicabile lato profondo. In realtá, sará pur tenero con Tino -e che diamine, é sua moglie-, ma basta prendere in considerazione la sua centenaria esperienza di nazione per abbandonare ogni ipotesi su un suo probabile, improponibile animo gentile, nascosto dietro una scorza dura. Per me Svezia sará pur una persona colta e tendente ad una rigida "buon'educazione". Ma non va dimenticato che é uno dei Paesi piú competitivi al mondo -assieme, tra l'altro, ai suoi fratellastri Nordici. Il mangaka sbaglia completamente a definirlo un pover'animo timido in cerca di attenzione. Gli svedesi sono nazionalisti; come a dire: o ci ami, o ci odi (e l'odio é solo invidia verso una proverbiale nazione che tutto sommato non va poi affatto cosí male...). Ritorno alla faccenda moglie. Svezia quel che vuole, se lo prende -se prima ha valutato rischi e vantaggi, e la probabilitá di entrare in possesso di quella cosa. Sí, anche se quella cosa é una persona verso cui prova attrazione. Dimostrazione piú che evidente con il suo corteggiamento alquanto pretenzioso verso Tino. Vedi, a quell'epoca Svezia non era messo in gravi condizioni; era un regno potente e rampante verso la supremazia del Nord Europa, e in quanto tale probabilmente si lasció corrompere dalla superbia -che poi lo portó a soccombere sotto la forza di Russia. L'unica cosa che, sempre a mio avviso, lo convinse a non lasciarsi travolgere dalla depressione, ma trovare la forza per ricominciare, anche dopo la brusca separazione da Finlandia, fu appunto il pensiero di quest'ultimo. Perché Svezia non avrebbe mai permesso che Tino lo vedesse ridotto in quel modo.
Insomma, chiarisco una volta per tutte. Svezia considera Tino una donna, ok? Bene; la donna svedese -ma allo stesso modo anche in Finlandia- é una delle piú emancipate al mondo, gode di ottimi diritti e agevolazioni da parte dello Stato.Ció dimostra il perché, in Svezia, ci siano donne sposate e con un lavoro, anche di ottimo prestigio e impegnativo, che abbiano come minimo cinqueo sei figli giá intorno ai vent'anni -ma qui non mi voglio dilungare sulla scarsa abitudine, per gli svedesi, di usare il preservativo; nonostante all'universitá tengano lezioni pratiche su come infilarlo. Questo ovviamente perché é affiancata dall'efficiente e pratico marito svedese, che spesso trova normalissimo prendersi cura dei bambini, anche neonati, in prima persona. Questa paritá dei sessi viene spesso e ben volentieri male interpretata; e il fatto che l'uomo svedese di per sé sia piú incline a farsi "comandare a bacchetta dalla donna come piú le pare e piace" (insomma, non so se hai presente che gli uomini svedesi sono considerati grossomodo fighetti e gay, mentre le donne sono etichettate come agguerrite lesbiche... Alquanto vergognoso). Questa paritá tra coniugi potrá non essere sbocciata subito dopo l'incontro tra Svezia e Tino, anche perché era giá una cosa impensabile per allora -omosessualitá a parte. Peró ai giorni nostri, dopo parecchi secoli in cui Finlandia continua a vivere con Svezia quando grazie alle leggi attuali potrebbe benissimo averlo giá denunciato, e dopo aver ottenuto l'indipendenza tanto agognata, viene naturale chiedersi come facciano a stare insieme tuttora. Rispondo io: perché Svezia é un marito rispettoso e premuroso, o almeno ci prova. Quindi, addio convenzione che sia un tiranno esigente che terrorizza la sua povera mogliettina, che non puó scappare perché pietrificato dal terrore -di cosa, effettivamente, poi non si sá, dato che Svezia non muoverebbe un muscolo contro Tino, é troppo delicato con lui. Ecco, questo é il mio Svezia. E cercare di modificare questi suoi aspetti scomodi del suo essere, come il fatto che secondo me é sensibile ma non emotivo, non empatico; o come la sua apparente "timidezza", interpretata in piú visioni poetiche secondo le quali dovremmo credere che sia un animo bisognoso di attenzioni come un bambino piccolo, dai modi di fare impacciati per questa sua timida e insulsa personalitá "da femminuccia" (passami il termine)... Be, é la via migliore per svilire totalmente la sua persona. Una versione, un'interpretazione cosí ci sta, se é la tua; ma allora l'OOC! é tassativo. Svezia é un personaggio un po' scomodo se non sai verso quale interpretazione protendere; la veritá, peró, é che é solo un semplice svedese, alto intorno ai due metri... Ma del resto anche questa é una prerogativa degli svedesi. Un errore che hai compiuto anche te. Assieme a questa convizione, che proprio non mi spiego, secondo cui una persona, un OC!, o é buono o é cattivo. Abbiamo visto che con i vichinghi non era cosí; quindi non capisco perché all'epoca non dovessero esistere uomini ambigui, subdoli, capaci sia di prodezze e amore verso le loro mogli che di crudeltá e guerre sanguinose -qui siamo nel Medioevo; anche se, in realtá, uomini cosí sono sempre esistiti. Sembra scomodo da capire, ma le Nazioni di Hetalia erano i primi a presentare un carattere cosí. Del resto, dovevano pur sopravvivere per non far soccombere il proprio regno, la propria gente. Ed anche Svezia era cosí; persona che c'entra ben poco con quello descritto nel tuo racconto. Anche l'affermare che probabilmente preferiva i pettorali alle tette é davvero poco fine. Ora, io mi chiedo; Tino, Norge... Avevano spalle larghe? Pettorali? Gambe con polpaccioni marmorei da gladiatore? Non mi risulta. Certo, c'é chi dice che Svezia possa essere anche stato con Danimarca, giá un patner piú virile. Peró io sono della convinzione che Berwald non sia legato tanto al genere sessuale del suo amante di per sé. Quindi, non é questione di tette o pettorali. Io credo che se un qualsiasi altro essere umano, o nazione immortale, gli fosse piaciuto, se lo sarebbe "fatto andare bene" senza porsi troppi problemi sul genere. É questo il bello degli svedesi; che sanno quando vale la pena di porsi problemi e tirare in ballo ragionamenti complessi, e quando invece no.br />
Ho terminato la mia dimostrazione; spero di avere dato motivazioni chiare ed esaustive; e che le mie tesi -che mi auguro non siano state involontariamente offensive- siano rispettate, in nome del sacrosanto headcanon.
Ci sentiamo,
_Nordwe_

(Recensione modificata il 17/11/2015 - 10:02 am)

Nuovo recensore
07/09/12, ore 13:11
Cap. 1:

Buonsalve,
inizio col dire, da subito, che non voglio in alcun modo sembrare superiore o cercare solo motivi per attaccare briga. Le mie sono osservazioni / critiche possibilmente costruttive, non fini a sé stesse.
Per cui, premesso ciò, devo dire che purtroppo la mia non è una recensione positiva.
Mi sono imbattuta in questa fanfiction per caso, cercando qualche storia con Berwald da poter leggere senza troppo impegno; e quando ho visto una SuNor mi sono brillati gli occhi, sul serio, considerando che dall'introduzione sembrava una bella storia... così come il rating. Non pensavo vi fosse qualcuno oltre a me e a poche altre a "shipparli". Ho iniziato a leggere piena di buone speranze che, purtroppo, sono state disilluse. Non dal punto di vista grammaticale, poiché non ho riscontrato alcun errore e per questo ti faccio i miei complimenti, perché è sempre piacevole leggere qualcosa di scritto in modo corretto, considerando i tempi che corrono per la lingua italiana.
Il problema, credo, sta nel resto.
Comincio dalla trama: un po' inconsistente, come se fosse un avvicendarsi di eventi quasi slegati tra di loro, messi alla rinfusa dentro un calderone e poi miscelati per tirarne fuori una zuppa commestibile, sì, ma un po' insipida. E non ho ben capito il periodo, perché la storia - così come le tue note a pié di questa - sono piene di anacronismi. Paradossalmente i libri non credo venissero letti con così tanta facilità sia nel periodo vichingo sia durante la Kalmarunionen, e mi sembra strano che un guerriero come era Svezia stesse a gingillarsi con uno di questi tomi decisamente rari. Senza contare che tra l'età vichinga, parallela e poco post - romanità, e il 1379 -ovvero l'inizio della Kalmarunionen- passano massimo massimo 600 / 300 anni... e la storia si svolge nell'arco di così tanti anni? Sul serio, non riesco a capirlo e questo mi frusta parecchio perché vorrei davvero inquadrarla, per comprenderla meglio. Inoltre, come giunge Berwald alla decisione che le donne non lo interessano e che ama così tanto Norvegia? Sembra un sentimento natò così, come un fungo dal terreno, senza essere coltivato... e che poi esplode, bum, durante una notte dopo che Berwald gli ha chiesto di diventare sua... moglie. Okay, qui seriamente ho sbarrato gli occhi, perché non capisco l'appellativo moglie in questo senso. Persino Himaruya sbaglia ad usarlo facendo riferire Berwald in tal senso a Tino, perché sarà anche omosessuale ma non è /così/ avulso dalla realtà da negare che sia un maschio. E non si tratta solo di lessico: moglie, in quei tempi,  presupponeva una persona più debole, incapace di mantenersi da sola... cosa che Norvegia non è, assolutamente! Anzi, dal mio punto di vista credo che sia uno dei nordici più forti e antichi, come la Terra stessa.
E ora, l'altra nota dolente, ahimé. I caratteri.
Non tanto Norvegia, ti dirò, perché l'ho trovato interessante dal punto di vista di fratello maggiore,  e in un certo senso mi è facile vederlo prendersi cura a quel modo di Islanda, comportarsi così, cercare di non vedere la realtà che gli piomba addosso e al tempo stesso accettarla, quasi con passività legata al suo aver visto troppi inverni. Questo mi è piaciuto, nel tuo Norvegia. Berwald, purtroppo, non ha la mia stessa benevolenza.
La Svezia è sempre stata una terra forte e formidabile, capace di intimorire l'Europa intera -basti pensare ai continui conflitti con la Polonia, o alla sua scesa in campo nella guerra dei Trent'anni assieme a Gustavo Adolfo Wasa-, e gelido e algido è il suo rappresentante. Questo non lo dico io, lo dice Himaruya: Berwald non è capace di esternare i propri sentimenti a parole, preferisce i gesti con le sue grandi mani callose. Non si sognerebbe mai di esporsi così tanto; meglio tormentarsi interiormente, sì, compiendo voli pindarici ma mantenendo una facciata di puro ghiaccio. E vederlo esporsi così, nella tua storia, dove tu lo descrivi fragile e... assuefatto dalla presenza di Norvegia, così tanto da piegare la testa e rendersi una bambolina, qualcosa facile da spezzare, in parte mi ha ferita. Mi è dispiaciuto vederlo così, perché avresti potuto rendere le stesse sensazioni in modo completamente diverso, mantenendo il vero Sverige e al tempo stesso facendogli provare i sentimenti che va paventando per Norvegia. Per questo io dico che no, il tuo Berwald non riesce a piacermi. Lo ritengo, forse, un po' troppo OOC sebbene non mi piaccia etichettare in questo modo perché ognuno di noi ha una visione diversa. Ovvio, ma non deve scostarsi troppo da quello che è il personaggio originale.
Ultimo tasto, poi ti lascio andare perché mi rendo conto di essere terribilmente prolissa, e me ne dispiace.
Ecco, non dico che sto puntando il dito sul tuo stile perché non mi permetterei mai: tutti hanno un proprio stile, personlissimo, che nessuno si deve permettere di giudicare, ma... ecco, non mi piace il modo in cui esprimi i sentimenti.  Mi sono risultati piatti, appannati come se li vedessi da dietro un vetro sporco: non mi hanno trasmesso quasi niente le tue parole, non sono riuscita a provare l'angoscia di Berwald, il sollievo, il suo rodersi per la paura che non potesse andare come voleva. Mi dispiace dirti questo perché immagino tu ci tenessi, ma non posso tacere se è una cosa che io penso.
Bene, ho finito. So di essere stata probabilmente esagerata, ma tengo alla coppia, ai personaggi e vorrei che tu migliorassi sempre di più. Ho visto qualche altra storia, hai molta fantasia. Risulta però come una lama smussata: per ferire e immettere nelle persone ciò che provi, devi affilarla, e per quello ci vuole solo tanto tempo e tanto allenamento.
Un saluto, sperando di non risultarti antipatica.
Assasymphonie.

Recensore Master
09/06/12, ore 15:32
Cap. 1:

Islanda piccino fa una tenerezza assurda. E sono diventata tutta un "awwwwwwwwwww" assurdo quando l'hai definito - lassù nelle prime righe della fanfic - una pallina tutta bianca di vestiti, è una cosa adorabile e tanto tenera (L) e anche Danimarca che fa da papà (L) cioè, lo sai che amo Danimarca, e anche se volevo prendergli la testa e spaccarla in tutti i modi possibili per il comportamento che ha tenuto fino a quel momento, insomma, sono rimasta incantata davanti alla scena di lui che prende Islanda in braccio e lo fa giocare ç////////////////ç tanto, tanto love per quei due, per quel papà e quel piccino cosetto tutto bianco ç/////////////ç
E quindi, ora che ti ho sbrodolato addosso queste pare sui due pg secondari della storia, parliamo del vero nocciolo XD
Berwald e Norvegia. Bohn, la prima volta che leggo qualcosa su loro due intesi come "coppia" - la lettura delle tue storie mi emoziona sempre perché so che troverò qualcosa di nuovo e assolutamente inaspettato ad attendermi, lì pronto anche per me ù//////////ù - e non so, mi hanno vinto con tutta la loro dolcezza ç/////////////ç che poi è stato bellissimo come tu, in virtù del loro amore, non abbia comunque trascurato quello che era il loro ambiente, i personaggi che gravitavano attorno a loro, il contesto del tutto. Lasciatelo dire, è una cosa davvero molto bella, perché rende più vero e giustificato il sentimento che unisce i due.
E /loro/ ç///////////////////////ç ma quanta dolcezza, quanta tenerezza, quante cose belle che mi sono venute in mente ç///ç Sve è un tenerone, nonostante si accigli a quella maniera spaventosa XD è un tenerone assurdo e Norvegia è un tenerone a sua volta perché lo capisce e lo comprende e niente, io sono ancora tutto un "awwww" perchè se ne sto ri-parlando mi vengono in mente tutte le scene con loro due e quindi è inevitabile che lo faccia *riprende un attimo fiato*
Ma chu, ecco ç////ç teneri quando dormono assieme, ma tanto tanto ç///ç Nornor che lo stringe a sé è, boh, tenero *giusto per usare un termine originale, ecco XD* ma come posso dirtelo in altro modo? Insomma, io non lo so, sono belli e questo è quanto ç////////////ç

Recensore Junior
09/06/12, ore 08:50
Cap. 1:

Io sono arrivata alla fine e ho avuto il piacere immenso di averla in anteprima (di poco, lol): è una storia meravigliosamente meritevole e la SuNor si può e si deve amare, specialmente qui! çAç
Penso che se dicessi tutte le cose che mi passano per la testa questa sarebbe una recensione senza fine e piena di deliri, mi devo limitare a dire cose sensate.
Li amo. Come fratelli, come famiglia che ha il piccolo Ice al centro e inventa storie sul padre legittimo per fargli superare la tristezza, come amanti alla fine, li amo e basta. C'è qualcosa di più bello di Berwald così tanto innamorato, timoroso di rivelarlo e che lo vede bello, desiderabile, sente la sua mancanza e... ecco... pensa a lui nel lettino solo soletto? <3
E Lukas che lo ricambia! Il mio cuore esplose! Quando si fa spogliare, quando gli si avvicina alla ricerca di un bacio, è troppo tenero! E questo?! "Amerà Norvegia per sempre." NO, DICO.
C'è stato anche spazio per la risata asmatica, Ber che gli dice che dovrebbe essere sua moglie! A Lukas lo dice! Geniale!
La mia parte preferita in assoluta, quella dove proprio mi è mancata l'aria e mi si sono inumiditi gli occhi da quanto fissavo lo schermo bevendomi avidamente ogni parola, è tutto il passaggio in cui Berwald fantastica e il ragazzo che vede diventa, pian piano, Lukas. Non so dirti quanto mi piaccia quel pezzo, lo trovo tremendamente delicato e poetico, pienissimo d'amore.
Alla fine non credevo che avrebbero fatto l'amore, sai? Mentre la leggevo pensavo che si sarebbero baciati e tenuti stretti, ma... oh, il mio cuore! Gioia dei miei occhi! çAç
È la SuNor pù bella del mondo *piange*... *sogghigna*... almeno fino alla prossima! *w* *lancia cuori lolleggianti e ubersizzanti* <3
Convertitevi, popolo! Dobbiamo amare anche questa coppia, sono perfeknfsnkjnkcauaignvtti!

ps. Dan non è stato ignorato dalla sottoscritta, ma cause di forza maggiore l'hanno distratta. Spero che tu comprenda.

Recensore Junior
07/06/12, ore 21:49
Cap. 1:

Entro in EFP.
"Uh, una fanfiction con il nome impronunciabile, dev'essere quella di Amy! <3" -e infatti.-
Apro la fic.
"MA E' UN ROMANZO--"
Muoio sul colpo.
Mi riprendo.
Mi armo di forza di volontà e inizio a leggerla.

Ora inizia la recensione, seriamente (o quasi XD).
Dunque dunque... Devo dire che, anche se è lunga, non mi è pesato affatto leggerla. Vuoi perché ha una bella formattazione, vuoi perchè sei andata a capo spesso e ci sono tanti begli spazi bianchi quindi risulta molto fresca(?) agli occhi, o vuoi che effettivamente è qualcosa che ti prende direttamente per il colletto della camicia e di trascina all'interno dello schermo.

Devo dirtelo, ho dovuto leggere tenendo gli occhi tappati a Maje, povera piccola stellina çAAç Il mio cuoricino era spezzato in metà.
Una parte urlava "MAJEEEE, MAJEEEE!
Vediamo di analizzare la storia dal punto di vista della seconda metà XD
Mi è piaciuta molto, come tutte le tue storie tra l'altro, per una moltitudine di motivi.

L'ambientazione. L'ambientazione! E' semplice, non l'hai descritta troppo ma riesco a vederla dannatamente bene.

I feelings di Svee! çAAAç Orsacchiotto coccolone e cuccioloso! Desidera Nor così tanto! °A° (MAJE, MAJEEEEE--- *mette a tacere la parte di cuore che inneggia alla BerMa* ) E il suo modo di vedere il norvegese, oh, è tutto così bello!

Mi piace il fatto che tu metta in risalto che Nor sia più grande di lui, per qualche motivo rende tutto molto reale, fa capire che c'è una storia dentro la storia.

...L'assenza di Dan, che tristezza ç_ç

Ma la cosa che mi è piaciuta di più in assoluto è stato il modo in cui, alla fine, Nor si lascia andare. Sia emotivamente che fisicamente.
Mi è piaciuto da matti.
E' stato sensuale e dolce, erotico e piacevole. Complimenti, ho sentito un caldo improvviso mentre lo leggevo XD

Non credo di essere riuscita a scrivere tutto quello che volevo, ma sappi che hai fatto proprio un bel lavoro U_U

Un bacione! <3

Millina :33

Recensore Junior
07/06/12, ore 16:20
Cap. 1:

IO - TI - AMO.
waaa è bellissiiima *_*
L'ambientazione è tipo medievale?
La storia è veramente stupenda (come sempre) e complimenti. *_* veramente complimenti.
alla prossima!

Recensore Veterano
07/06/12, ore 15:31
Cap. 1:

Lo sai quello che penso della Svervegia. Lo sai. Ed ad un certo punto ti potresti pure chiedere cosa le leggo a fare, visto che la coppia non mi piace affatto! E sarebbe pure una domanda legittima. Però nelle tue storia ci sono sempre talmente tante cose belle che posso passare sopra la coppia che non gradisco e fare gli occhi a cuore a tutto il resto :D
Tanto per dirne una, il piccolo Islanda. (tendo a ripetermi XD) Qui mi è piaciuto un sacco non solo il piccolo, che amo e adoro in modo malato, ma anche il rapporto con tutti gli altri! Lasciando da parte quello con Danimarca che mi fa sciogliere ogni volta (e pure qui quindi), però questa volta lo abbiamo visto in un modo diverso. Quello che analizzi è l'assenza del danese, e come manchi non solo al piccolino, ma anche ai due fratelli maggiori; è una cosa insolita e mi è piaciuta moltissimo. Nor e Sve che si inventano storie su Danimarca per giustificare la sua assenza e "consolare" Ice è geniale. Poi mi ha fatto una tenerezza ed una tristezza indicibile vedere cosa succede quando torna a casa il danese. Tenerezza per ciò che succede tra lui e Ice *inserire cuori a non finire qui*, e tristezza per come reagisce Norge. Insomma, si rende conto che Danimarca ha un posto speciale nel cuore di Ice; non so se è che è così solo perchè il danese è lontano, poi torna e quindi l'affetto tra i due risulta "amplificato" rispetto a quello che prova per Norge che sta sempre accanto a lui.
Boh. Comunque, tutto questo delirio che ti ho scritto è per dirti che sono stata con un sorriso ebete che mi andava da un orecchio all'altro per tutto il pezzo di Dan e Ice.

Altra cosa che ho apprezzato molto è il senso di "famiglia" che si sente in tutta la storia. Anche se è incentrata sullo sviluppo del rapporto romantico tra Sve e Nor si sente, è la base e lo scheletro che li sostiene tutti, e mi piace un sacco.

Poi, cosa legittima da dire, è la tua estrema bravura nel descrivere come si evolvono i sentimenti di Sve, e anche se non patteggio per la coppia è stata una lettura piacevolissima (anche se ho avuto un principio di ulcera, specie sul finale :DDD). Insomma, Sve è così tenero e amorevole! Quando scrivi mi fai sentire benissimo quello che prova, e sono poche le persone che riescono a farlo a questo livello!

Ultimo appunto. Reggiti, perchè questo è stupido forte. Però. Quando ho letto la scena con il gruppo di ragazze che si raccontano storie e spettegolano nella radura non ho potuto fare a meno di pensare: "Oddio, queste siamo noi." Ed ho avuto l'immagine mentale di me, te, Milla, Lulu, Adrienne e le altre sedute in quella radura a spettegolare. E' stato un mio flash mentale. Te dimmi quanto sto male :DDD

Ultimissima cosa: perchè nella storia non c'è Finlandia? Premetto che sono un'ignorante a storia, e quello che so l'ho imparato grazie ai video delle ragazze svedesi. Era un'esigenza di trama o ho toppato clamorosamente? *corre a nascondersi*

un bacione! <3

Recensore Master
07/06/12, ore 12:56
Cap. 1:

Svervegia, j'adore! <3

Fa talmente tenerezza che, anche se ci sta un accoppiamento, il rosso è proprio inadeguato. Belli loro!