Salve! Devo recensire questa storia da tempo immemore, ormai, tanto che non ricordo come io l'abbia scoperta. Devo un grande ringraziamento a questa fanfiction, per un motivo molto semplice: ho letto tempo fa la Camera dei segreti, e da allora mi ero convinta che D. J. Prod fosse l'ideatore di SpeedyMagic, e non un semplice fruitore. Mi sfuggiva il dettaglio, ho così tanto da leggere che non posso neanche permettermi di ricominciare la saga, quindi... grazie per aver corretto – pur involontariamente – questo mio errore di memoria xD
Dopo averti annoiata a sufficienza, direi di partire con la recensione vera e propria! Per prima cosa sei riuscita a partire dal niente, appena due righe e mezza, e sei riuscita a creare una vera e propria storia, precisa, curata, con personaggi realistici e un forte dose di... ironia; ti assicuro che non è da tutti, ed è per questo, purtroppo, che nel fandom le storie si somigliano un po' tutte. Disseminate nei libri ci sono migliaia di spunti, migliaia di missing moments da raccontare, eppure quasi nessuno si prende la briga di utilizzarli. Hai fatto un ottimo lavoro ed hai avuto un'ottima idea, quindi ti faccio i miei complimenti.
Per prima cosa vorrei spendere due parole sul tuo stile. Forse te l'ho detto già altre volte – mi pare che questa non sia la mia prima recensione, non vorrei sbagliarmi – ma credo che t abbia un vero e proprio potere: riesci a portare il lettore in un'altra dimensione, a farlo estraniare totalmente dal mondo esterno. Questa one-shot è lunga, davvero lunga, eppure io non sono riuscita a staccare gli occhi dallo schermo, se non per appuntare una o due cose nel corso della lettura. Hai uno stile semplice, lineare, ironico, leggero, piacevole. Penso siano questi gli aggettivi che possano descriverlo, in qualche modo.
Poi, i personaggi. Direi di parlare prima di tutto di Evelina, ché è più semplice. Evelina chi è, di preciso? Una delle solite, ciniche, frustrate donne che si vedono in giro, magari carine ed educate all'esterno, vere e proprie megere barra banshee all'interno delle mura domestiche. Le donne-tiranno che sposano uomini troppo poco forti per ribellarsi, che prendono totalmente il sopravvento su di loro, che non hanno nulla da fare e quindi occupano il tempo tormentando quei poveri cristi che hanno fatto l'errore di sposarli. Fa tanto sitcom una donna così, eppure la triste realtà è che esistono. E sono in mezzo a noi. Ci conoscono, ci salutano, ci controllano. Sono dietro ad ogni angolo. Sono sempre pronte, con le loro unghie affilate – e dipinte – e le loro labbra ghignanti, i loro visi pitturati e i loro canini vampireschi. Uomini, prestate attenzione. Le donne-tiranno stanno arrivando 8|
C'è da dire che nella sua crudeltà ha un certo fascino. Di certo, le sue fisse mi hanno fatta morire dal ridere, perché mi ricordano davvero gente che conosco e... niente, sei riuscita a ritrarla perfettamente. Se non la detestassi la amerei. Dimmi che ha almeno un po' di senso.
D'altro canto, Donovan, non è così mediocre come crede di essere. Sì, per metà della sua vita si è lasciato mettere i piedi in testa da quella mini-Hitler di sua moglie (che, effettivamente, è tutt'altro che mini), eppure ha deciso di prendere in mano la sua vita – e la sua bacchetta – e di combattere, migliorare, superare i propri limiti. Certo, magari non sarà perfetto, non sarà un pozionista e non riuscirà sempre e comunque negli incantesimi, eppure ogni piccolo risultato, ogni piccolo traguardo raggiunto è il frutto di fatiche, sacrifici, di una lotta contro un'intera vita di sofferenza, una vita passata nell'idea di vivere nella mediocrità, di non essere abbastanza. Il suo è un percorso che compie molta gente, ma che non tutti portano a termine: quasi nessuno prende in mano le redini della propria vita, quasi nessuno si ribella a quell'immagine che gli altri hanno voluto creare. Credo, principalmente, perché finiscono per crederci essi stessi.
Perciò, questa piccola e divertente storia, io l'ho vista anche come portatrice di un grande messaggio, non so se volontario o meno, ma io l'ho comunque visto: “Hey, voi siete tutti capaci di fare quello che volete, quindi sì, alzate le chiappe e andate a fare della vostra vita ciò che avete sempre desiderato, scordatevi ciò che vi hanno detto, perché voi potete fare tutto, voi siete capaci di fare tutto, voi ne avete tutto il potere. Basta che lo vogliate”.
Leggendo mi è venuto semplicemente un dubbio – ed è perché io sono davvero, davvero puntigliosa. Perché, per la prima lezione, hai scelto proprio l'incantesimo di Appello? Mi pare che Harry provasse svariate difficoltà ad impararlo e lo stesso fatto che sia insegnato solo al quarto anno denota un certo livello. Io avrei pensato più, non so, ad un Wingardium Leviosa che viene insegnato al primo anno, o cose del genere. Questa però è una semplice osservazione xD
La scena della fase pozionistica è davvero meravigliosa: breve, concisa, ma che mi ha fatto davvero morire dal ridere. Soprattutto perché io, probabilmente, avrei sortito lo stesso effetto.
La prima volta che l'ho letta non me l'aspettavo, la trasformazione in yak, perché non riuscivo a ricordarmi chi fosse Prod, né da dove diamine l'avessi cavato fuori. Però ho sentito un coro angelico che cantava e luci blu e bianche che si propagavano da ogni angolo ed è stato bellissimo perché aspettavo quel momento dall'inizio della fanfiction. Il nostro Donovan è un Insurgent. I love him.
In definitiva, questa fanfiction mi è piaciuta davvero, davvero tanto, mi ha fatto morire dal ridere e sono davvero sconvolta perché sei riuscita a tirare fuori una vera e propria perla avendo in mano praticamente niente. È una storia fresca, originale, allegra, che sono davvero felice di aver letto – e riletto – e che mi ha messo davvero il buon umore. Sei stata una conferma. Ho scoperto di adorare ciò che scrivi, quindi non ti darò pace, da oggi in poi.
Alla prossima, che spero sia davvero presto!
Baci,
Acquamarine_ |