Recensioni per
Orietur in tenebris lux tua
di archadhia

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/06/17, ore 23:55

Devo dire che non avrei mai penaato alla coppia Regulus/Severus ma tu l'hai raccontata molto bene, con molto tatto e forza mostrando un lato duro dell'amore. Bellissima la frase "Rimasero fermi, uno di fronte all’altro, disegnandosi a vicenda con lo sguardo per imprimersi nella memoria il ricordo di ciò che stavano perdendo", é esattamente questo che si prova lasciandosi e non ci sono parole più giuste e vere per esprimere queste sensazioni. Complimenti davvero, bellissima storia

Recensore Master
02/11/12, ore 22:03

La shot che ho letto prima mi ha incuriosito e volevo vedere se avevi scritto altro sugli stessi personaggi...et voilà, addirittura shippati! "Dannato, inutile, patetico amarsi"...ce lo vedo quasi come sottotilo, e complimenti, ha proprio sapore di Snape. Il modo in cui si aggrappa ai residui d'umanità e sanità mentale che ancora gli rimangono nel mondo in cui vive, e ancora “Il prezzo che pago è molto più alto di quanto credessi, ma senza questo io non sono niente, niente! E non ci rinuncerò, hai detto bene " è esattamente una frase che sentirei dalle sue labbra, o meglio, nei suoi pensieri - dato che non è uno che s'esponde tanto, solo qui con l'amante. Eppure, la parte che preferisco è quella con lui che cerca di nascondere tutto a Voldemort..."Perché batti, adesso?" e "eppure avrebbe dovuto aspettarselo: lui perdeva sempre tutto"...che tristezza dietro questa! Dannazione che bastardo il Lord... Il fatto che Snape non l'abbia fermato è indicativo, comunque, comprende il significato della ribellione per Regulus, è l'unico modo che ha di compiere un'azione di testa sua e non può certo impedirgli di realizzarsi, anche se in un modo che lo conduce alla morte. E i loro pensieri che infine quasi si toccano! Bella...quasi perfetta, non fosse per l'ultima parte d'azione che trovo un po' giù di tono, o non ti riesce bene come l'introspezione e i dialoghi o non avevi voglia di scriverla *LOL*.

Recensore Master
26/06/12, ore 10:08

Bella e intensa questa storia, complimenti! Ne ho lette molte sulla fine di Regulus, sulla sua eroica decisione di tentare di fermare il Signore Oscuro dopo essersi pentito di essere diventato un fantoccio assassino nelle sue mani. Qui il tutto si unisce alla sua storia d'amore con Severus rendendo il tutto ancora più straziante.
Mi piace come hai reso i pensieri di entrambi, le cose dette e quelle solo pensate ma in qualche modo percepite comunque dal compagno.
Brava ^_^

Recensore Master
23/06/12, ore 16:25

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Desidero segnalare questa storia splendida, amara, emozionante che graffia quasi con dolcezza pur lasciando una traccia di sangue. Mi ha emozionato e coinvolto, cosa mai successa con una storia slash.

Il rapporto tra i due personaggi è dipinto in modo delicato e contrasta violentemente con la barbarie nella quale i due si sono volutamente immersi.
Severus ama e ama come io immagino possa amare, con tanti “non detti”, con affetto quasi nascosto, con slanci trattenuti e pensieri che si intravedono e dicono molto di più rispetto alle poche parole.

Regulus ha un che di decadente e corrotto che lo rende assolutamente affascinante e insieme dolcissimo: il piccolo re, “lo stesso che si professava il più fedele dei seguaci di Voldemort, lo stesso a cui gli occhi avevano brillato di una luce incandescente mentre il Marchio si impossessava della sua carne, bruciandola fino alle ossa e facendolo urlare di dolore e soddisfazione” ha deciso di riprendere in mano la propria vita e la propria anima, rischiando la fine della prima e la salvezza della seconda.

Mi piace l’equilibrio che l’autrice ha saputo creare tra due personaggi simili ma con un “peso” molto diverso all’interno della saga. Non vi è una totale "supremazia” di Severus, cosa quasi inevitabile soprattutto quando il co-protagonista è semisconosciuto e poco delineato dalla Rowling, bensì un confronto e uno scambio che, per contrasto, rendono Severus ancora più reale: vederlo interagire, sentire i suoi pensieri come onde trattenute, assistere al suo dolore e insieme provare il dolore dell’altro ha regalato a questa storia una dimensione profondamente umana.


Apprezzo molto che si riesca a descrivere il Severus Mangiamorte per quello che probabilmente è stato.
Quando Regulus dice “Tu non rinuncerai al potere che ti dà la tua posizione”, esprime un pensiero che io condivido in modo forse più confuso ma sincero.
Severus stesso sa che “.. senza questo io non sono niente, niente! E non ci rinuncerò”, e in queste parole io ritrovo il mio Snape che sprofonda volontariamente in un abisso.
Severus ha desiderato il potere: chi è ultimo da una vita ed è stato umiliato e perseguitato anela ad uno status che gli permetta di regnare sui propri nemici, fosse solo per un’unica memorabile occasione.
E’ una sorta di resilienza che Severus abbraccia senza rendersi conto, per ora, del prezzo che dovrà pagare. L’unica cosa di cui Severus è certo è che l’assenza di Regulus – l’assenza dell’amore – lo porterà a negare ancora di più la propria umanità (“Ma tu… tu sei la mia anima, l’unica prova che ho di non essere un mostro. Se te ne vai tu, non avrò più freni.”)

Il dialogo tra Regulus e Severus sul quale si sviluppa l’intera storia è perfetto nei tempi e nei silenzi. Severus ancora non conosce l’orribile sensazione di sfaldamento di sé stessi che ormai perseguita il suo compagno, ma sa che qualcosa sta compromettendo la propria umanità: solo in futuro darà voce a questo angosciante sentire.
Non siamo ancora al terribile rimorso che poi lo accompagnerà per tutta una vita, ma sicuramente questo è, a mio parere, il modo più realistico di descrivere il sottile cambiamento che potrebbe essersi verificato in lui: l’assenza di emozioni diviene un’esigenza, ma questa “modalità di sopravvivenza” si sta rivelando “morte” dell’anima.

E in mezzo a questa desolante realtà si intravede la lucente bellezza di un amore quasi sussurrato, troppo prezioso e fragile per poter essere “gridato”, talmente importante e unico da riuscire a colmare la solitudine di questi due uomini.

La conclusione è decisamente angst ed è così intensa da farmi quasi dimenticare inferi e mano scheletriche mentre cado nella paura, nelle lacrime, nel dolore di Regulus. “Ho paura, Sev…aiutami…” Ripeté queste parole (...) finché tutto divenne buio e silenzio e le sue lacrime si fusero con le acque del lago. Poi (...) lo sentì: calore luminoso che attraversava il suo corpo e lo calmava."

E la ripetizione di suoni che sotto riporto sembra quasi una preghiera o forse una lieve gentile armonia che ha accompagnato con dolcezza il piccolo re nell’abisso e poi nella luce "Non smettere, Regulus. Io farò lo stesso. Io farò lo stesso. Farò lo stesso."


Spero che questa storia possa emozionarvi e coinvolgervi.
Grazie per l'attenzione.