Recensioni per
Mettersi in gioco
di mikchan

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
23/11/14, ore 18:02
Cap. 1:

Ma che carinaaaaaa <3
Scritta bene e davvero dolcissima :)
I miei complimenti ^_^

Recensore Junior
27/07/12, ore 15:07
Cap. 1:

Solo il suono dei gemiti strozzati e il fruscio delle lenzuola riempiva la stanza, illuminata dalla luce della luna, compagna di mille avventure e madre di tutti i saiyan. 
Un gemito più forte ruppe il silenzio e, dopo aver ripreso fiato, Goten si sdraiò accanto alla sua compagna, attirandola a se stringendola per la vita.
"Devi già andare", mormorò poco dopo, stringendo involontarialmente la presa. 
La ragazza sbuffò, sciogliendo l'abbraccio e mettendosi a sedere sul letto, avvolgendosi il lenzuolo attorno al seno. "Non posso proprio stare qui?", chiese con voce implorante. "Dico ai miei che mi sono addormentata dall'amica con cui ho 'studiato' ieri pomeriggio". 
"È meglio di no", la interruppe Goten. "L'ultima volta che ci abbiamo provato ci hanno quasi scoperto. E poi ci vediamo questo pomeriggio, no?", tentò, vedendo ("notando") l'espressione imbronciata della ragazza. 
"Che palle che sei, Goten!", borbottò alzandosi e mettendosi alla ricerca dei vestiti. "Per essere un saiyan sei davvero una piattola". 
"Tanto non mi convincerai mai", cantilenò il saiyan in questione, facendole la linguaccia. 
A quelle parole, la ragazza si voltò di scatto, mostrando il suo corpo nudo, e sorridendo come un gatto davanti al topo per la sfida appena lanciatagli. "Vedremo", disse avvicinandosi al letto con passo felino. 
Involontarialmente, Goten arrossì e si passò la lingua sulle labbra, cercando di ignorare una fitta al basso ventre. "Non mi convincerai nemmeno così", ribattè incrociando le gambe per non mostrare quanto quelle parole fossero false. 
Il sorriso della ragazza si allargò e, con balzo degno di una pantera, saltò sul letto e si mise a cavalcioni del (sul) ragazzo. 
"Sei veramente una peste", disse Goten, mentre, suo mangrado, incominciava ad accarezzarle le gambe. 
Lei si abbassò sul suo petto, sorridendo maliziosa. "Vincerò io", sussurrò prima di baciarlo. 
Goten rispose al bacio, stringendola a se. "Non ho possibilità di vincita (meglio "vittoria"), vero?", chiese prendendo tra le labbra un seno e iniziando a giocare con l'altro. 
"Nessuna", rispose la compagna, trattenendo dei gemiti e baciando il collo e il petto del ragazzo. 
"E allora giochiamo questa partita", disse il ragazzo, ribaltando le posizioni e rincominciando da dove avevano smesso poco prima. 
-Non lascerò che tutto questo finisca per orgoglio-, pensò la ragazza mentre gemeva sotto le spinte potenti del saiyan. 
-Mi giocherò l'ultima carta che mi rimane-.
"Ti amo, Goten", sussussò nell'orecchio del ragazzo, che sussultò sentendo quelle parole. 
Poi, guardandola negli occhi, la baciò di nuovo, con una passione sempre più crescente ("sempre maggiore", "crescente"). 
"Ti amo anche io, Bra". 
 
Dopo l'ennesimo amplesso di quella nottata, i due saiyan, esausti, si stesero ancora l'uno nelle braccia dell'atro e continuarono a coccolarsi fino a quando non videro i primi raggi del sole illuminare il cielo dietro i Monti Paoz. 
"Adesso devi andare davvero", mormorò Goten, sciogliendo l'abbraccio. 
"Non ti ho convinto, eh?", chiese Bra sedendosi sul letto e chiedendosi se la sconfitta facesse sempre così male. Lei, (la) principessa dei saiyan, abituata ad avere sempre tutto, questa volta doveva rinunciare alla cosa a cui teneva più di tutte per... per cosa, poi?
"Non posso rischiare di perderti per un gesto avventato", spiegò il ragazzo, vedendo ("notando") la sua espressione confusa. 
"E per questo preferisci nasconderti?", sbraitò esasperata Bra, ormai al limite, mentre, involontarialmente, incrementava la sua potenza. (numerosi errori di punteggiatura in questa frase)
"Se tuo padre scoprisse di questi incontri prima ucciderebbe me e poi ti rinchiuderebbe in una stanza blindata a prova di saiyan", disse Goten, cercando di calamarla. Probabilmente suo padre  (il soggetto è vago e non si capisce se si riferisce a Vegeta o Goku) sapeva da tempo dei suoi incontri notturni, ma non era un valido motivo per distruggergli la casa. Chi l'avrebbe sentita, poi, Chichi?
"Tu hai solo paura di mio padre?", chiese Bra, realmente sorpresa. Sapeva che Vegeta sapeva incutere un certo timore, ma non immaginava (che ci riuscisse) fino a quel punto!
Goten si limitò ad annuire e Bra scoppiò a ridere. "Mio padre è solo prevenuto nei tuoi confronti. E poi non farebbe male a una mosca, anzi, sarebbe contento per me... alla fine". 
Il saiyan si rabbuiò. "Tuo padre non è solo prevenuto nei miei confronti. Mi odia, e odia mio padre. Non mi accetterebbe mai". 
A quelle parole, Bra gli tirò un pugno sulla spalla facendolo cadere dal letto e andare a sbattere contro l'armadio. "Che fine ha fatto il Goten che non si curava (cura) delle conseguenze?", sbraitò. "Quello che agiva (agisce) perché gli andava di farlo? Il bambino che non si è mai fatto problemi contro avversari potentissimi e che si è sempre messo in gioco per vincere? Dov'è finito il ragazzo del quale mi sono innamorata?", chiese quasi urlando, mentre le lacrime avevano iniziato a scorrerle lente sulle guance. Non era più riuscita a trattenersi e, dopotutto, la pazienza non era una dote di famiglia. 
Goten sospirò, alzandosi in piedi. 
Le parole della ragazza erano vere, purtroppo. Nel corso degli anni, il Goten pasticcione e combinaguai era stato sostituito da uno più maturo, ma allo stesso tempo più infantile. Anche da ragazzo, gli era sempre piaciuto affrontare le sfide e non si tirava mai indietro. 
E ("E", scelta dubbia) allora perché adesso, nella sfida più importante di tutte, si stava rivelando un tale codardo? Aveva davvero solo paura di Vegeta? Guardando la figlia del principe che tremava dalla rabbia, si rispose da solo. Vegeta era solo un'ostacolo,; potente, certo, ma non era quello che lo frenava. In realtà, lui aveva paura di perderla. Sapeva di non essere un granchè, come uomo. Era scostante, disordinato, pasticcione e mai tranquillo, tutto il contrario di Bra, insomma. Aveva paiura che prima o poi si stancasse ("sarebbe stancata") di lui. 
Tuttavia, guardando quegli occhi azzurri pieni di lacrime, si chiese che diavolo stesse facendo. 
Lui era nato per rischiare, era nato per le sfide: era un saiyan. Ed era nato per amare Bra, con il consenso di Vegeta o senza. 
Non avrebbe permesso al proprio stupido cervello di prendere decisioni che erano ("di") competenza del suo cuore. 
Lui amava Bra, giusto? E allora cosa diamine ci faceva ancora lì?
Con un balzo, Goten scese dal letto e, in meno di un minuto, ("si") fu vestito e lavato. Si guardò intorno un'attimo, poi inziò a rovistare in tutti i cassetti della sua camera, sotto lo sguardo interrogativo di Bra, che, intanto, si stava rivestendo. 
Dopo un paio di minuti, Goten riemerse da sotto il letto con un sorriso raggiante e una scatoletta di velluto blu ("in mano").
"Che roba è?", chiese Bra avvicinandosi. 
Goten strinse la scatoletta nel palmo della mano. "La posta in gioco è troppo alta per non rischiare", disse dandole un veloce bacio a stampo. "In realtà sono un po' in anticipo, però c'è una cosa che devo assolutamente fare". 
"Goten!", lo fermò Bra prima che volasse fuori dalla finestra. "Che diavolo stai dicendo?". 
"Non rinuncio a te per così poco", disse mostrandole la scatoletta e aprendola. "Vado a chiedere a tuo padre il permesso di sposarti", urlò volando fuori in direzione della Capsule Corporation.
"Finalmente sei tornato, Goten", mormorò la ragazza sorridendo... e sperando che suo padre non gli facesse troppo male.
 
 

Storia partecipante al contest: "Accidentally in love", seconda classificata. Per ulteriori informazioni: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10267211&p=3&#last

Nuovo recensore
26/06/12, ore 19:17
Cap. 1:

Ciao!
E' raro (anzi rarissimo, anzi è la prima volta) che io recensisca una Goten/Bra.
Ma questa fic è davvero carina ! L' ultima parte particolarmente simpatica!
Sono felice di averti come avversaria al contest! Hai gestito il tutto molto bene :)
Ancora i miei complimenti !
Un bacio 
Sagami

Recensore Veterano
26/06/12, ore 14:11
Cap. 1:

Hagagagaga che carinaaa, Vegeta lo vedo benissimo come un padre geloso, accidenti, non deve essere facile per la povera Bra (che sa difendersi benissimo, lei) avere un padre come lui. Alla fine penso che abbia vinto lei, è riuscita a convincere Goten che, tra la paura di essere beccato da Chichi e ucciso da Vegeta, un po' di timore lo avrebbe avuto chiunque XD
Scritta con uno stile piacevole e scorrevole, ti faccio i miei complimenti, anche per il titolo.
I miei saluti, Elfo malvagio_

Recensore Master
26/06/12, ore 13:53
Cap. 1:

Bellissima questa storia, miè piaciuta tantissimo, poi adoro la coppia Goten e Bra,
ma non si trovano molte storie su loro due.
Dovresti continuarla, perchè così non sembrerebbe un buon finale, è come se
mancasse di una parte.
Sarebbe bello leggere la reazione di Vegeta quando Goten va davanti a lui per chiedere la
mano sua figlia, diventerà furioso.
Pensaci, sarebbe davvero carino.
Ciao.

Recensore Junior
26/06/12, ore 12:01
Cap. 1:

Ciao! Non capita spesso di trovare una storia su Goten e Bra quindi mi hai incuriosita fin da subito! E' scritta molto bene, i personaggi perfettamente IC . Le scene sono descritte cosi vividamente che sembra di stare li ;) Secondo me la dovresti continuare, cosi e' un po in sospeso.. Complimenti comunque :)