Sorpresa!
So che mi aspettavi in tutti altri lidi, ma anche le Clint/Loki non mi dispiacciono, anche se non sono il mio OTP, e poi, che Dio del Caos sarei se fossi prevedibile? *comincia a entrare nel personaggio per eventuali ruolate future*
Ma bando alla ciance e passiamo al commento vero e proprio! Intanto confermo la mia impressione sulla tua età, perché hai uno stile di scrittura davvero maturo, scorrevolissimo e molto curato, che permette di immedesimarsi appieno nella storia. Il contenuto è ciò che ho più apprezzato: Clint è trattato benissimo. Un assassino addestrato a ogni situazione, pronto a sopportare le torture, eppure comunque umano, perché per quanto ci si possa addestrare a sopportare il dolore, c'è sempre un punto di rottura. E, nel caso di Clint, non è tanto il dolore in sé, quanto il suo ripetersi, la continua solitudine in quelle condizioni, al caldo, senza potersi guardare attorno e senza nemmeno poter respirare adeguatamente. L'incertezza e l'attesa sono una forma di tortura molto raffinata e non trovo affatto esagerato che Clint si dimostrasse così affetto dalla cosa.
Mi è piaciuto l'intervento di Natasha, del tutto IC nel suo voler fermare Clint e nell'essere molto più forte e decisa di lui, a livello mentale, perché in fondo lei ha raggiunto una capacità quasi disumana di essere sempre estremamente lucida e razionale; mi ha sorpreso un po' che Clint sia riuscito a ingannarla e a colpirla, specie considerando la capacità di Natasha di interpretare parole e atteggiamenti, verità e menzogne, ma immagino che la preoccupazione per lui abbia un po' offuscato la sua capacità di giudizio.
E così Clint va all'attacco, alla ricerca delle vendetta. E perde se stesso.
Ho adorato questa frase: "Aveva visto e aveva sorriso e aveva vinto, e Clint si era spezzato." perché è terribilmente diretta e crudele, e poi perché Loki manipolatore è amore puro <3
Passando all'entrata in scena di Doom, ho apprezzato molto il rapporto tra lui e Loki, quel loro essere alleati ma al tempo stesso essere consapevoli e prontissimi a un eventuale "tradimento", come ad esempio l'accenno sul fatto che Doom non si tolga mai la corazza. Adorazione, poi, per il momento in cui Loki ha lo sguardo minaccioso e Doom un po' se la fa sotto, e per questa frase "Quando non mi servirai più, dovrai inginocchiarti come loro" *__*
Quello che più ho adorato, però, è la capacità di Loki di manipolare le persone, di entrare nella mente di Clint anche senza magia a controllarla, di metterlo in crisi, di offrirgli una via di fuga dal dolore, di insinuargli il dubbio di avere davvero bisogno di un padrone come lui, di essere davvero suo. E con Loki c'è sempre il dubbio se stia dicendo il vero o il falso, come quando gli dice che ci voleva un po' di consensualità di fondo per ottenere un'obbedienza così assoluta, ma, anche sapendo con chi si ha a che fare, le sue parole colpiscono a fondo e non c'è difesa mentale che tenga.
Perso com'era nel dolore, nella consapevolezza della propria morte sempre più vicina e nei dubbi che Loki gli aveva insinuato nell'animo, era inevitabile che Clint cedesse. E la scena di Loki che lo fa inginocchiare e viene riconosciuto come padrone mi ha fatto fangherlare un sacco, perché in fondo un Clint asservito a Loki mi ispira assai e tu l'hai resa un'immagine così giusta e plausibile, in questa storia, che non sono riuscita a stare male per lui.
E, quando alla fine Clint "tradisce" Loki e lo consegna allo S.H.I.E.L.D. (che odio più che mai per le torture che gli ha inflitto, visti i tuoi accenni alle condizioni del dio), resta comunque il dubbio se abbia davvero agito per se stesso, senza alcun condizionamento. Clint può credere di aver vinto, di essersi scrollato di dosso il controllo che Loki aveva su di lui, ma la comunicazione telepatica, la risata, la domanda finale e il fatto che comunque Loki sembri sempre in controllo, a dispetto delle sue condizioni, fanno presagire proprio il contrario. Trovo che questo finale ambiguo si adatti alla perfezione ai personaggi trattati.
Ottima conclusione, ottima caratterizzazione e splendida oneshot! I miei complimenti, e al prossimo turno parto con le FrostIron!
PS: Ho solo un paio di piccoli appunti che volevo farti: "Non abbastanza forte per ucciderlo, ma il dolore che gli massacrò il grappolo di neuroni a diretto contatto con le dita di Victor" visto che Victor gli sta toccando la spalla, non dovrebbe avere nessun neurone a contatto con le sue dita. Forse intendevi cellule?
E in "Trascorsero una manciata di secondi d’immobilità" dovrebbe essere "trascorse". |