Shahla!
Una parola, un brivido, un sospetto che si insinua come un'ombra sottile nella sensazione di precario sollievo che hai saputo magistralmente creare.
E' come se, per controsenso, Aster stia diventando lo spettro, mentre Aria, la vampira, si stia rinvigorendo.
Mentre nell'animo del non piu' baldanzoso giovanotto ormai regna la rassegnazione, alla propria genetica debolezza, al non saper liberare Aria dallo spirito maligno, dandole la morte... Aria e' inconsapevole.
E' lo spettro nero dell'ingenuita', quello che ci stai descrivendo, cara autrice, ed in modo eccezionalmente nitido. Sono pochi i racconti che mi sanno dare sensazioni precise. Il tuo e' senza dubbio uno di essi.

A costo di risultare troppo prolissa e forse ripetitiva, vorrei complimentarmi con te per il modo in cui mi hai fatto addentrare, e permanere, nell'universo cupo di Aster. E ringraziarti.
:-)
Stai svolgendo un lavoro eccezionalmente pregiato!