Buonasera, rieccomi di nuovo!
Nonostante il solito bug di Efp, sono riuscita a leggermi tutto d’un fiato il tuo Romanzo Giallo, concedendomi anche qualche risata, di tanto in tanto. Ovviamente non posso non considerare il fatto che l’hai scritto due anni fa e, ovviamente, la differenza si nota. Non tanto nella forma, che è molto più curata di adesso, pur presentando qualche errore, ma nei contenuti; qui, come anche nel Romanzo Rosa (mi viene da pensare che i tre Romanzi possano essere, in qualche modo, una sorta di duologia (?), seguita da quello della maturità), c’è una grande leggerezza che lo pervade tutto, riuscendo a leggere, in chiave comica, anche un genere che di comico non ha nulla. Questo non significa, attenzione, che eri superficiale, ma, semplicemente, che hai scritto, prendendo spunto dalla realtà (immagino), senza filtri, semplicemente cercando di vedere in una chiave ironica, a volte dissacrante, quanto ti circondava. Una grande differenza con l’Azzurro, nel quale ampio spazio hai dato alla morale, all’etica e, in generale, a qualcosa di fondo molto più profondo, come se il tuo intento fosse stato, sì, far ridere e prendere in giro anche il lato maschile dell’esistenza, ma anche metterci, indirettamente, anche un po’ di te e di come vedi ora il mondo.
Al di là di queste mie considerazioni un po’ critiche, comunque, l’ho apprezzato moltissimo ed è stato un modo piacevole di passare il pomeriggio. Credo che la mia parte preferita e quella più divertente non sia la storia in sè, ma le traduzioni delle frasi in dialetto (per cui ti ringrazio, perchè non sarei mai riuscita a capirle), con un linguaggio decisamente molto più aulico dell’originale. Anche i giochi di parole, gli enigmi, gli anagrammi svelano un lato di te che spesso nascondi, uno un po’ giocoso, uno cui piace fare a pezzi la realtà, scomporla nelle sue componenti essenziali e poi ricostruira con quegli stessi pezzi, secondo regole e schemi diversi, creando qualcosa di completamente nuovo. Come nell’arte contemporanea.
Un carissimo saluto e di nuovo complimenti,
Viviana |