Ciao!
Ero alla ricerca di una poesia da leggere e, avendo considerato i tuoi commenti su "la settimana della recensione critica" ovvero il gruppo su facebook, mi sono molto incuriosita sia al tuo nick sia al fatto se fossi un autore/autrice o meno.
Presumo che tu sia l'unico/a Watashiwa -chiedo scusa per la distinzione del sesso ma non so se sei un lui od una lei- presente sul sito.
Devo prima citarti un pezzo su cui c'è una leggera svista:
"traguardo in sè ma il vero traguardo é", hai invertito gli accenti in "sé" ed in "è", un po' mi hanno urtata perché nel mentre che ero presa dal discorso e dalla scorrevolezza dei versi e trovare un errore catalogabile come una svista, ma come mi altero quando non mi accorgo a primo colpo di quelli che faccio io, in un testo così bello come il tuo si nota.
E la bellezza nei tuoi versi si nota su più livelli.
Innanzitutto perché condivido il tuo pensiero qui esposto e quindi mi è risultato facile entrare nella tua ottica sebbene sia sempre difficile interpretare le parole di qualcun altro, specie se personali e messe in poesia.
L'altra cosa che ho trovato bella è la musicalità che hai reso bene con le interpunzioni, i vari a capo, e la scelta dell'ordine delle parole, come se fosse anche un discorso in prosa.
A me è parso così, anzi, è questo il bello della poesia, ovvero le diverse sensazioni e percezioni che ogni lettore può avere, ma ora mi sto dilungando troppo, credo.
Ti dirò, leggendo la tua poesia, mi è venuta alla mente l' "Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters, oddio, la tua non è un epitaffio, ma mi hai ricordato il sapore nostalgico di un'emozione perduta, che ho colto già in precedenza in una poesia del su citato Masters.
Ed è bello perché mi sono molto emozionata nel ricordare grazie a te una poesia che mi era parso di aver dimenticato.
Tanti complimenti, un saluto e buona domenica,
Layla_Morrigan_Aspasia. |