Allora, piccola premessa doverosa: sono 20 anni che il libro sta là, nella libreria e che ancora non l'ho preso in mano, forse perchè quando mi capitò di vedere il film, il primo, non mi entusiasmò, quindi scrivo da profano.
Allora... Da profano, proprio, credo di aver compreso che Susan si è ritrovata da questa parte dell'armadio, nel mondo reale che è quello che ognuno di noi affronta ogni giorno, ma che è anche quello che noi vogliamo vedere.
L'accettare la realtà, il voler dimenticare cosa è stato, cosa siamo stati, non è lo smettere di sognare, è l'inevitabilità di dover tirare avanti, la vita basata sui rimpianti è forse la cosa peggiore che si potrebbe fare. Vero, Susan ha perso quella che voleva fosse la sua vita, ma che ha fatto per ritrovarla? Ripeto, sono profano, non so se effettivamente poi ha cercato di tornare a Narnia o se, da come ho letto ho intuito male, ha deciso infine di restare in questo mondo. Da quello che ho letto non ha fatto nulla, ha deciso di dimenticare, quindi... amava forse davvero tutto ciò che ha lasciato dietro alle ante di quell'armadio? Da un mio punto di vista no. Perchè se io dovessi chiudere il mio cuore a ciò che ho amato scoprirei che in realtà non ho amato.
Pensiero intricato vero, ma è il mio vizio, o, pregio... ciò che leggo deve farmi pensare, deve farmi emozionare e deve riempirmi la testa di pensieri e dubbi, una storia piatta non vedrebbe mai posare il mio sguardo sull'ultima parola.
Ancora una volta, quindi, sono arrivato alla fine di un tuo scritto Susan e non posso che esprimere la mia approvazione. |