Recensioni per
L'occasione non richiesta
di Verdonica
Eccomi di nuovo qui! |
L'ha mollata in emzzo ad una strada????? -.- spero che faccia indigestione conq uella questione spinosa. |
Come promesso, sono venuta a fare un salto... e non me ne sono pentita! |
Vomitevole. |
Posso farti una confessione? |
Pezzente? ADDIRITTURA? |
'giorno. Giuro solennemente di prendere questa storia in modo oggettivo (ossia proverò a considerare il personaggio di Amelia, solo ed esclusivamente come un personaggio). Sarà dura, ma ci proverò.
avrebbe dovuto affrontare la maturità con i compagni con cui aveva iniziato il liceo.
Qualcuno li chiama incidenti di percorso...a chi ci passa, possono pesare, e non poco. Questa frase è quella che, di tutto il capitolo, forse mi ha lasciato più amarezza. Il perchè, penso che sia ovvio(per te almeno, per terzi non lo so^^). Tornando all'analisi oggettiva, forse se Amelia non fosse stata bocciata due volte, la sua storia non sarebbe stata interessante.
Da come viene descritta, questa scuola privata appare letteralmente un incubo... e probabilmente, lo è davvero. Il perchè, lo descrivi tu stessa dopo. Perché Amelia si credeva una gran conoscitrice del mondo e quindi già sapeva che tipo di persone avrebbe trovato, ovvero quella categoria di persone che si riteneva superiore agli altri solo per la propria disponibilità economica, cosa non di poco conto negli ultimi tempi, è vero, ma pur sempre un motivo sciocco per ritenersi migliori. Ta dan! Ecco la spiegazione (una delle tante, almeno). I soldi: come se fossero la chiave di tutto. Averli, per alcuni(non tutti), significa essere "IN", persone "UP LEVEL", migliori degli altri. E per quelli che non ce li hanno, in alcuni casi, diventano motivo di INVIDIA e di ODIO, perchè le persone agiate, non dico per forza straricche, con 2 ferrari e 3 lamborghini, sia che se lo cerchino, sia che non se lo cerchino, si ritrovano isolati (a meno che non siano in mezzo ai ricconi, ovviamente)...e non è divertente nemmeno questa faccia della medaglia, se tu cerchi di essere una persona "nella norma". E più la giornata continuava, più scopriva un mondo a cui lei non era concesso entrare ma solo guardare, un po’ come stava scritto nelle vetrine dei negozi: “guardare ma non toccare, rivolgersi al commesso”. E più scopriva quel mondo, più rimaneva a bocca aperta. Perché era un mondo dove tutto era basato sull’apparire, sul luccichio dei propri accessori, sulla firma dei propri accessori. Qui però mi permetto di farti un appunto: non ritengo sia così solo nelle scuole Private, lì forse è accentuato, ma è così ovunque, anche in quelle pubbliche, anche quando cammini per strada. L'apparenza è ciò che ti etichetta, sin da subito, ovunque. Sorvolando sull'appunto però, il apragone con la vetrina, mi è piaciuto da morire. E lei ce l'avrebbe fatta a uscirne viva. Ecco, quest'ultima frase è la chiave: il positivismo, il non arrendersi. Amelia deve essere positiva, e ce la farà: questa ne è la prova. E' il punto di partenza per tutto. Vola nelle seguite perchè mi piace, per svariati motivi: perchè mi aiuta a capire alcune cose(almeno in parte), perchè è scritta bene, e soprattutto perchè è un ritratto della società (o comunque di un suo microcosmo), molto veritiero. Spero di riuscire a recensire con frequenza...ma ho i miei dubbi. Ma farò il possibile perchè merita =) |
Bene bene bene (perché inizio sempre così? ò.ò) |
Comincia a interessarmi ancora di più questa storia, continua così babee c: e continua ad avvisarmi quando aggiorni Baci, Mollie |
Ciao cara, sono la ragazza con cui hai parlato prima su Twitter! :3 |
Povera Amelia, mi fa tenerezza.. Comunque tu scrivi benissimo.. Riesci a trasmettere agli altri le tue emozioni bravissima continua così c: io comunque sono quella di twitter (@MollieCosta) quando aggiorni fammi sapere, sei davvero brava c: Baci, mollie |