Recensioni per
Il fangirlismo nuoce gravemente alla salute (la mia)
di GEBER EL

Questa storia ha ottenuto 169 recensioni.
Positive : 169
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/08/15, ore 04:15

Piacere. Dopo tanto tempo da quando scoprii questa fantastica ff riesci a finirla. Eviterò di lodarti per il semplice fatto che la tua idea è geniale e stupefacente, eviterò di quanto mi sono innamorata della tua storia e del protagonista. Eviterò anche di dirti che presto scriverò una ff che ho sto progettando da mesi e che rassomiglia molto a questa (don't worry, pura coincidenza) e nulla... voglio solo sapere il continuo. Proprio adesso che tutto diviene mooooolto più chiaro non c'è il finale che cerco e vorrei sapere se si scoprirà mai il continuo. Quindi... Quando potremo mai sapere la fine di questa fantastica storia?
Btw, complimentoni e grazie per aver speso il tuo tempo qui.
Continua così, sei grande!!
Aspetto una tua risposta. :)
Ciauu da Bea!

Recensore Junior
27/05/15, ore 19:51

Accidenti, questo capitolo mi è sfuggito per abbastanza tempo^^. Che dire? Il cambio di prospettiva rispetto ai capitoli precedenti si nota, e mi sembra di intuire vagamente chi è chi, ma le cose si stanno incasinando sempre di più, assurgendo ora a livelli cosmici, come il Gurren Lagann che usa le galassie come armi:D Ormai non mi chiedo più dove si arriverà, perchè sembra che in questo racconto ci si debba aspettare proprio di tutto.

Recensore Veterano
21/05/15, ore 09:48

Beh, che dire... Non c'ho capito un'hacca (notare come ho scritto "h"). Ma tranquillo, il senso c'è, tutto. Sono solo quelle due o tre paroline in greco che non so leggere che mi hanno rovinato tutto. E forse è proprio il greco che rende tutto così misterioso, mmm.
Tornando seria, il capitolo mi è piaciuto molto. E' molto intrigante e il nuovo punto di vista che hai adottato ha reso bene il clima un po' folle e catastrofico della storia. Sapere che è stato tutto ordito da una società segreta fondata addirittura nell'antica Grecia, beh, è stato sconvolgente. Sono proprio questi desideri di onnipotenza che mi hanno tolto fiducia nella razza umana...
Ora che il mutante sa tutto (e anche noi), chissà cosa succederà. Lo scopriremo solo vivendo... O nel prossimo capitolo.
A presto, cia'!

Recensore Master
10/05/15, ore 10:17

Ora posso morire felice?
None:Penso dovresti almeno aspettare il finale....
Victus:Giusto.....il capitolo e stato una cosa fantastica, raccontarlo come una barzelletta di Joker? Ecco il primo Home Run.....
Raccontare finalmente il passato che il nostro mutante Lorenzo non riesce a ricordare? Ecco un touchdown da 50 Yard......
La storia della Geist e le origini dei primi squarci? Il goal all'ultimo minuto.....
Infine sei riuscito a fare tutto in pochissime righe poche ma buone si dice.....gioco, partita, seth.....

Ps:L'unico strike era il tempo che ho dovuto aspettare ma la pazienza e la virtù dei giovani.

Un saluto da Victus Mors

Recensore Master
09/05/15, ore 15:43

non riesco a collegarlo con i captioli prcedenti questo.
però wow...poveretto questo ragazzo mutante rinchiuso!!!

Recensore Junior
08/05/15, ore 22:57

Ok, in questo momento desidererei tantissimo essere realmente estinto. Cioè, sebbene tu abbia cambiato il tuo stile narrativo (può essere che sia ciò che ha visto Darkrai?) io non sono riuscito a staccare gli occhi dalla storia. La piega che sta prendendo è sconvolgente, addirittura dall'antica Grecia quando dei e creature mitologiche sono scese dal cielo ha preso forma tutta l'organizzazione! E poi, questi esseri in grado di raccogliere l'essenza di queste creature... tutto questo è STRAORDINARIO, e soprattutto è straordinario il modo in cui tu fai combaciare tutto in questo gigantesco puzzle in cui però continuano a formarsi pezzi, e per di più con una coerenza che farebbe impallidire anche i più grandi autori. Ma a questo punto viene da chiedersi quanto effettivamente dei capitoli precedenti è realmente accaduto o è solo un'illusione della mente di Lorenzo. È veramente bloccato in bagno, o è solo un'illusione che qualcuno gli ha imposto, e lui è ancora dentro quella gabbia, oppure è ancora in qualche situazione per il momento inimmaginabile? Te lo giuro su ciò che mi è più caro, che dopo questo capitolo questa storia mi ha preso molto ma decisamente molto più di prima, e già prima mi aveva preso moltissimo. Sei un grande, e se continui così sono sicuro che raggiungerei anche le librerie con qualche best-seller.
Aspetto con ansia il pprossimo capitolo.
Un saluto, 
Darksaurus 97

Recensore Junior
08/05/15, ore 21:04

Lo abbiamo amato.
Lo abbiamo atteso.
Ci abbiamo creduto.
Ed infine.
Eccolo.

IL FANGIRLISMO È TORNATO!
E più forte di prima, oserei dire.

Con un completo stravolgimento del canone narrativo adottato finora, la narrazione cambia. Radicalmente. Se i capitoli precedenti ci avevano abituato alla scanzonata narrazione in prima persona, ai dialoghi-lampo e ad uno stile estremamente dinamico persino nei momenti più cerebrali, questo nuovo capitolo lascia il lettore a dir poco disorientato.

Per la prima volta, la narrazione diventa asettica (o quasi), e galoppa rapidamente fra eventi risalenti a periodi molto diversi con uno stile pulito, ma al tempo stesso informale.
Chiariamoci: tutto questo è ottimo. Ci sono tonnellate di materiale in relativamente poche (PPPPOCHE!!!) righe, condensate nel racconto di un uomo che non viene mai nominato, ma che è evidentemente il vecchio Abner.

Quanto al mutante... è la prima volta che Lorenzo viene definito così, ma tutto corrisponde. In effetti, l'Effetto Osmosi altro non è che un accumulo di mutazioni derivante da quel rapporto di empatia con i P.d.F. che nessuno sa stabilire bene come il nostro protagonista.

E qui cominciano le cose serie.

Nessuno ci aveva mai fatto capire che cosa fosse il Geist, e adesso abbiamo addirittura la sua storia. Con quel gusto per il retro-retro-retroscena che avevo già avuto modo di apprezzare pareeeecchi capitoli fa, ci viene svelato il punto di partenza di tutto ciò che la narrazione ci ha mostrato: la creatività umana, ma soprattutto, lo strumento della scrittura.

Ecco dunque spiegata l'origine delle Quinte Pareti: nel momento in cui un uomo mette per iscritto qualcosa, e quel qualcosa si rispecchia nella realtà di un altro mondo, quel mondo si apre sul nostro.
Et voilà: con un escamotage metafisico tutto sommato semplice, ma originale ed elegante, un intero mondo narrativo viene giustificato e dotato di una sua solidità e consistenza.

E QUI STA L'IMPORTANTE.

Perché va bene la sospensione dell'incredulità, va bene chiudere un occhio sulle stramberie di una storia, ma c'è un elemento di cui nessun mondo fittizio può fare a meno: la coerenza.
Se un universo narrativo non è coerente, cade. E qui, tutto rimane stabile, perché la coerenza c'è.

E a proposito di coerenza, l'uomo cerca di raggiungere Dio. Anzi, lo trova e cerca di replicarlo (mi ricorda qualcosa...) per mezzo di questo Progetto Nebbia: trovare un essere umano capace di caricarsi di una quantità smodata di questa Essenza Interuniversale, e usarlo come tramite per un piano di esistenza superiore. Il nome stesso "Essenza Interuniversale", a ben pensarci, si ricollega al concetto di empatia di cui ho parlato tante volte.

E qui entra in gioco Lorenzo.
Il nostro A'sK ha il potere (LUI HA IL POTERE!), e il Geist lo scopre. Pertanto, decide di usarlo come catalizzatore per il suo progetto, e per farlo gli mostra tutto. Ma proprio tutto: Lorenzo ha modo di sperimentare personalmente gli effetti dell'esposizione ai P.d.F., e le mutazioni che accumula sin da subito stravolgono il suo mondo.
Questo piccolo dettaglio, oltretutto, è estremamente interessante, da un punto di vista più specificamente tecnico. Il Geist non dà alcun avviso a Lorenzo, ma lo espone direttamente alle mutazioni che il ragazzo assorbirà. In questo modo, l'organizzazione lancia a Lorenzo un messaggio chiaro: un "no" non sarà tollerato.
Il ricatto non è spiegato esplicitamente, ma è evidente: così mutato, chi potrebbe accettare il ragazzo? Chi potrebbe contenere i suoi poteri?

Ma il Geist, ovviamente.

E infine, ciò che tutti quanti stavamo aspettando: "il disastro dell'anno scorso".

Lorenzo aveva accennato ad una cosa del genere, ma non ci era stato permesso approfondire. Ora, finalmente, è tutto chiaro: un essere come Lorenzo, capace di acquisire poteri mostruosi in breve tempo ma non del tutto capace di controllarli, ha avuto la geniale idea di radunare tutti i suoi pazienti in un solo posto.

Pazienti usciti da anime e manga la cui parola chiave è Overpower.
D'oh.

Ed è così che Roma scompare nel nulla, lasciando solo una voragine e un corpo mutilato (Second Impact, anyone?). Si spiega così l'innesto della N3, la sua natura (almeno in parte, ma sono paziente) e il suo scopo: contenere, alimentare e sostenere ciò che resta di Lorenzo, salvaguardando la sua vita e impedendogli di scatenare (di nuovo) l'Apocalisse. E tutto ciò, senza bisogno di uno spiegone chilometrico: basta mostrare cause ed effetti, e tutti i tasselli vanno magicamente al loro posto.

Cosa posso aggiungere, a questo punto? Beh, potrei dire che citare "The Killing Joke" è difficile, e che scrivere un intero capitolo sul modello della barzelletta finale del Joker è geniale, ma immagino che sarebbe superfluo. Mi limiterò pertanto a dire che aspetto ansiosamente il prossimo capitolo, con nuove spiegazioni, nuovi retroscena (in particolare sulla morte-non morte di Riccardo Nubilari) e, soprattutto, nuovi crossover.

Oltretutto, chissà cosa staranno facendo le puellae magi... (Orecchie da coniglio intensifies)

Recensore Master
08/05/15, ore 19:18

Oh beh certo una specie di flashback raccontato DA UNO CHE SEMBRA UN PAZZO PSICOPATICO USCITO DA UN MANICOMIO , ci sta tutto nella tua storia , sembra che una buona parte dei misteri dietro il passato di lorenzo siano stati risolti....o almeno cosi sembra XD , si e saputo che cacchio gli e successo e il perche avesse perso la memoria....ora beh vorrei sapere che cacchio succedera . Al prox capitolo ciao .

Recensore Master
03/04/15, ore 12:53

wow.
storia scritta bene,salvo alcuni errori di distrazione occasionali,uno diverso per capitolo.
mi piace molto il tuo stile di narrazione.
comunque spero che il povero e sfortunato protagonista reisca a sopravvivere e che il suo darkray lo salvi veramnete!!!
(Recensione modificata il 03/04/2015 - 12:55 pm)

Recensore Junior
06/02/15, ore 22:54

L'ora promessa è ormai giunta! Finalmente sono riuscito a mettermi in pari con le recensioni di questa storia, che dimostra di essere ormai entrata nella sua fase ascendente.

Dopo le scioccanti rivelazioni del capitolo precedente, che avevano fatto trasalire il nabbo di turno e avevano fatto dire al pubblico attento "LO SAPEVO!", il buon vecchio Abnett deve nuovamente confrontarsi a quattr'occhi con Lorenzo.

E proprio qui, il nostro protagonista ci mostra una delle sue migliori virtù: la persuasione. Con un trucco mentale degno di un Cavaliere Jedi, Lorenzo si insinua nel ragionamento di Abnett e lo devia fino a farlo arrivare dove vuole lui, ossia ai misteri che circondano la sua trasformazione.

È notevole come, seppure ancora traumatizzato e scosso, Lorenzo riesca a mantenere il controllo. Ho già esaminato e apprezzato la capacità del nostro A'sK preferito di evolversi sulla base dell'esperienza, e qui ne abbiamo la conferma. Dopo una quintalata di errori, imprudenze e incasinamenti vari, Lorenzo decide che è ora di mettersi a pensare: scatenare il pandemonio non lo aiuterà a convincere Abnett a dirgli la verità, anzi. Pertanto, meglio conservare le energie e pensare ad un piano.

E nemmeno a dirlo, il piano funziona. Ancora una volta, ci pensa il caro Darkrai a tirarci la bestemmia, interrompendo il flashback proprio sul più bello, ma questo ci dà la possibilità di capire cosa diavolo è successo negli ultimi due capitoli, e al contempo di proiettarci sul futuro con una buona dose di curiosità.

A questo punto, termina la fase di retroanalisi. Da qui in poi brancolerò nel buio, seppure munito di qualche fioca luce rappresentata dagli indizi frammentari fornitici da Lorenzo, Darkrai, e gli altri personaggi nel corso della narrazione. Pertanto, non potrò sapere dove sta andando la barca, e non potrò fare le mie solite analisi comparative della serie vedo-prevedo-stravedo. Tuttavia, di una cosa sono certo: TU-SEI-BRAVO. Hai creato la TUA storia, con i TUOI personaggi, inserendola nel contesto di un crossover che trasuda potenza da tutti i pori. Ottimo lavoro.

E rimetti le orecchie da coniglio. Sennò giuro che vengo lì e ti killo personalmente.
*DON'T LOSE YOUR WAAAAYY!!!*

Recensore Junior
06/02/15, ore 21:15

*Sfonda la porta con un calcio*
Boom Baby!
*Silenzio imbarazzante*
Okay, okay... Non avrò l'uomo-sigla, ma sono di nuovo qui a seminare il caos.

Mi avvicino finalmente a mettermi in pari con le recensioni, e voglio fare le cose in grande. Oltretutto, siamo ormai entrati nel momento critico, l'apice del processo narrativo fino ad ora, il punto in cui la storia diventa qualcosa di unico, e in cui i crossover passano in secondo piano per fare spazio al puro delirio quantistico di una trama splendidamente incasinata. E dunque, prepariamoci all'immersione in un nuovo spettacoloso capitolo, che mette definitivamente in stallo il mondo narrativo costruito dalla mente diabolica del potente Geber El.

*Respiro profondo*

Darkrai ci dà di nuovo il benvenuto con i suoi soliti modi sbrigativi e turbolenti, stavolta anche più del solito. Il nostro metapersonaggio preferito ha finalmente raggiunto la corporeità ("E questa non è nemmeno la mia forma finale!"), e può mostrarci il suo potere al pieno delle sue capacità.

E così, dietro una semplice mossa di controllo mentale, Darkrai mette in atto un elegante procedimento narrativo: il cambio di punto di vista. La focalizzazione interna permette all'autore (cioè a te) di creare un'atmosfera di tensione intorno alla misteriosa trasformazione di Lorenzo, mentre il lettore (cioè io) può godersi una visuale privilegiata sugli avvenimenti, senza tuttavia rinunciare alla suspense e ad un po' di sano e saporito umorismo.

(Piccolo appunto personale: sarà banale, ma le cadute testa al pavimento fanno e faranno sempre ridere, esattamente come i peti sonori, le orecchie da coniglio in testa ad un personaggio dei cartoni e le battute sul fatto che in Twilight i vampiri scintillano. Non lasciare che nessuno ti dica mai il contrario.)

Molto bella la sequenza in cui Lorenzo "apre gli occhi", che per la prima volta ci mette a contatto con il più grande limite della N3: il suo occupante. Le trasformazioni e le anomalie accumulate hanno reso Lorenzo del tutto dipendente dalla tuta, che ora lo sostiene al cento percento. Non si tratta solo di un sistema di sostegno vitale, ma piuttosto di un mantenimento dell'esistenza stessa di Lorenzo, ormai diventato un vero e proprio PdF (il che significa che Word non me lo lascerà più modificare, ma che ci vuoi fare, cose che capitano).

Abnett sembra sapere più cose di quante non voglia lasciarci intendere, e questo lo si era capito. Adesso, tuttavia, ci apre un nuovo spiraglio. "Proprio come ho fatto io". Non voglio commentare questa frase, ma solo rimarcare un interrogativo che il lettore attento non può che porsi: cosa vuol dire?

La scena degli operatori che rimettono in operatività Lorenzo (più o meno) è molto ben congegnata, e ricorda quelle scene di Evangelion ambientate nel Central Dogma durante le quali tu non capisci un tubo, ma annuisci e sorridi pensando a quanto sia figo tutto ciò.

Brace yourself. Review #25 is coming.

Recensore Junior
29/01/15, ore 00:24

Dan-Dan-Daaaan!
Come promesso dagli oracoli, finalmente sono rientrato nel continuum spazio-temporale, e sono pronto per rimettermi all'opera sulle recensioni.

Ancora una volta, un capitolo brevissimo si rivela ricco di spunti su cui lavorare. Potrebbe apparire come un filler, e in un certo senso lo è, in quanto fa da raccordo con un nuovo filone narrativo; tuttavia, cela una serie di trovate narrative e stilistiche splendidamente architettate.

In primo luogo, abbiamo le estreme conseguenze del processo di destrutturazione avviato con la comparsa di Darkrai. Si ha infatti una rilfessione del Pokémon sul senso da dare alla narrazione, sugli schemi da adoperare, eccetera, eccetera. In effetti, il ritmo della storia, l'equilibrio nell'intreccio e altri dettagli di questo genere sono (o dovrebbero essere) alcune tra le prime preoccupazioni di un autore. Nel caso di Darkrai, però, la riflessione ha un senso del tutto particolare.

Si tratta di un'analisi qualitativa, ma anche stilistica. È una domanda in un certo senso "esistenziale", almeno nell'ottica dei personaggi: se per l'autore è difficile immaginare e costruire uno stile proprio, per coloro che vivono la storia è anche più difficile immedesimarsi in tale modello. Se poi parliamo anche di un secondo livello di narrazione, le cose si complicano ulteriormente. Possiamo quasi dire che Darkrai stia parlando di come impostare la vita propria e di Lorenzo.

Oltretutto, è anche un modo per avere un feedback: immagino che le domande poste da Darkrai provenissero dai lettori (e di certo io sono tra quelli), e il fatto che si anticipi quello che sarà il modello della narrazione da ora in poi permette di osservare le reazioni del pubblico (per poi reagire di conseguenza). È un modo intelligente di dirigere la narrazione, che tiene conto della diffusione dell'opera e del pubblico a cui ci si rivolge.

Osserviamo inoltre una discrepanza interessante: Lorenzo è separato dal nostro mondo.

Se noi sappiamo cosa sia Diebuster, Lorenzo è fermo a Gunbuster. Questo può voler dire niente e tutto, ma per ora ci lascia solo un po' perplessi, preparandoci ad un colpo di scena futuro.

Infine, ritorna il ricordo di Riccardo. Non lo abbiamo visto né sentito per svariati capitoli, e ora Lorenzo afferma di averlo... ucciso? Cosa significa? Di certo l'A'sK ne sarebbe capace, ma lo farebbe davvero? E perché? Come prevedibile, insomma, sorgono nuove domande che inseriscono la quinta per i prossimi capitoli. (E per di più, la frase finale è uno splendido Cliffhanger. Altro che Darkrai.)

Recensore Junior
21/01/15, ore 23:57

Nooonoostante la devastante sessione invernale, eccomi di nuovo a devastare la pagina delle recensioni con i miei interventi fuori luogo. Prima di cominciare, tuttavia, vorrei precisare che quello che dirò è al novanta percento merito di nove ore di studio. Ergo: errori, citazioni, ripetizioni e boiate varie ed eventuali non sono imputabili alla mia sanità mentale.

Ordunque, per cominciar.
Come sempre, Darkrai ci delizia con la sua attitude splendidamente British, che definirei con il termine neologico (ma a mio parere molto adeguato) "delicazzitudine". Il suo lessico è uno straordinario tripudio di grossolane bagarre da osteria dei bassifondi, citazioni, rimaneggiamenti, frasi a effetto e qualunque altra cosa possa movimentare una conversazione. In questo modo, anche un momento di riflessione diventa caotico al punto giusto, provocando quello stato di congeniale euforia che invoglia il lettore ad addentrarsi nelle viscere buie del racconto.

E poi, schizzata figacea. Voglio dire, lo si può usare anche fuori dal contesto: farà sempre ridere.

Il Pokémon, in definitiva, si dimostra un metapersonaggio brillante, capace da solo di movimentare un intero capitolo. Oltretutto, il suo parlare per termini tecnici (da "capitolo" a "filler", fino all'evidenza finale di "sceneggiatura") ci rimanda a quell'ambito metanarrativo di cui parlavo qualche capitolo fa. A questo punto, anche il lettore più distratto avrà capito che gli interventi di Darkrai sono oltre il semplice riempitivo, e ci stanno introducendo su una finestra ben più ampia.

Lorenzo tira le fila del discorso, ma ancora una volta l'attenzione nella lettura fa la differenza: ci sono dei dettagli che Lorenzo dà per scontati, come le bende (quali bende?), la telefonata a Nagisa... insomma, diversi indizi che, una volta colti, ci fanno sospettare che le deduzioni del protagonista non siano del tutto veritiere. Ancora una volta, insomma, continua la gara fra personaggio e lettore, uno scontro in cui nessuno è favorito e a cui tutti sono invogliati a partecipare. E questo, needless to say, è positivo per l'andamento della narrazione.

Finalmente possiamo parlare con Madoka, e quello che ci dice ci lancia uno spettacoloso, mozzafiatante input per quanto accadrà in futuro. Il modo in cui hai descritto la scena finale di Rebellion Story, in aggiunta a tutto questo, è molto efficace. L'immagine di Madoka "strappata come un foglio di carta" rende bene la lacerazione della divinità-Madoka realizzata da Homura, nonché la drammaticità del finale di quello che è uno dei film più belli e traumatizzanti che io abbia mai visto. A questo punto, resta solo da vedere come si evolverà la situazione. Io, dal canto mio, prevedo Homucifere dappertutto e copie multiple di Oktavia von Seckendorff con orecchie da coniglio (che idea geniale!).

E questo mi piace.

In più, le reazioni di Madoka sono molto ben studiate: non tradiscono il suo personaggio, anzi, riconfermano l'idea che avevamo di lei dalla serie animata, ma la pongono nel nuovo contesto del suo rapporto con Homura, finalmente affrontato con la maturità che solo una fanfiction delirante come la tua potrebbe concedere.

Nuovamente, poi, tu introduci un elemento di background: Lorenzo afferma di non volere che si ripeta "il disastro dell'anno scorso". E il lettore, di riflesso, non può che chiedersi a cosa si riferisca il nostro A'sK preferito.

Per concludere, voglio fare un plauso a quello che è forse il più efficace discorso motivazionale che abbia mai letto: "Perciò, Madoka, affronta le tue paure! Vai a riconquistarti il tuo cappuccino!".
Ho solo una parola, per questo: GENIO.

Recensore Junior
14/01/15, ore 00:04

*Baba o' Reilly in sottofondo*

Una puntata alla C.S.I, non c'è che dire. Come avevo predetto (vedo-prevedo-stravedo), Lorenzo impara dai suoi errori e impara a non ripeterli: lo dice lui stesso, e di questo non posso che essere felice. È un bell'esempio di caratterizzazione efficace, perché c'è un'evoluzione sostanziale del personaggio, e non un semplice stratificarsi di overpower.

La cabina telefonica è una bella trovata di design (che a dire il vero mi ricorda un po' il Tardis), in quanto unisce uno stile particolare con una precisa funzionalità. Sarebbe stato facile dire che le pareti sono di legno e i led cambiano colore "perché fa figo", ma tu hai aggiunto una motivazione: il rispetto della privacy degli improbabili ospiti dell'High Voltage. È un'idea brillante, non tanto per l'originalità quanto per il fatto stesso che tu ci abbia pensato. Spesso, infatti, gli autori si dimenticano del fatto che il lettore vuole vedere un mondo plausibile, e che questi piccoli dettagli fanno la differenza.

Come era prevedibile, Mami ha perso la testa per Nagisa.
...
Sì, ho fatto una battuta ironica sul fatto che Nagisa ha staccato la testa a Mami con un morso quando era la Strega dei dolci. E siamo nel 2015. Cavolo, sono messo male...
Ad ogni modo, quella telefonata è molto ben congegnata. Il lettore riesce facilmente ad immaginare la voce assonnata della piccola Nagisa all'altro capo del ricevitore, mentre Mami le risponde dolcemente come siamo abituati a sentirla.

E poi, lo schifo.
Studiando medicina, ho avuto modo di comprendere cosa fosse quel liquido già prima che la N3 me ne desse conferma, non appena ho visto "urea" nella lista delle sue componenti. E sono saltato dalla sedia, aggiungerei. Tuttavia, le cose non tornano: Mami Tomoe, la dolce, tenera Mami Tomoe, ha fatto... quello? Con Nagisa?! E soprattutto, perché avrebbe dovuto innaffiarsi di antigelo nel mentre dell'azione? E poi le bende, le impronte... ci sono degli indizi che Lorenzo non considera (forse influenzato dalla conoscenza di millemila personaggi che, ammettiamolo, hanno più tetteh che cervello; la h in tetteh è aspirata), ma che mi portano a pensare che Mami non abbia fatto ciò di cui il protagonista la ritiene responsabile. Oltretutto, Mami non potrebbe mai avere quel genere di relazione con Nagisa. Insomma, è una tipa con la testa sulle spalle!
...
Ok, forse mi serve aiuto.

Tutto questo per dirti che sembra un vero romanzo poliziesco, con degli indizi e dei controindizi che aspettano solo di essere messi alla prova dei fatti. Agatha Christie diceva sempre che in un buon giallo, il lettore e il protagonista dovevano avere esattamente gli stessi mezzi per risolvere il caso; in questo capitolo accade proprio questo, e il lettore (cioè io) viene preso dalla curiosità di risolvere il caso, e dall'entusiasmo di poter anticipare il protagonista nella soluzione.

(Oltretutto, anche la comparsa di Sanji e di Nami non credo sia casuale. Che siano in qualche modo collegati con... vabbé, hai capito, quella roba lì).

Recensore Junior
09/01/15, ore 00:12

Ed ecco nuovamente tornare in scena uno dei tuoi punti forti: la comicità.

Ci sono tanti modi per far ridere, con tante tecniche diverse e stili differenti, ma il botta e risposta è di certo il genere più difficile da approcciare. Tende a diventare ripetitivo, e bisogna ritmarlo bene per renderlo vivace, ma anche consistente. Come di consueto, hai fatto centro.

Il dialogo è frizzante, divertente, ricco di piccole citazioni (tra cui svetta quella a Montgomery Burns, un po' rimaneggiata ma ancora molto efficace e saporita: "Bé, ricordo che quell'estate avevo voglia di nuove esperienze e..."), ma riesce al tempo stesso a darci informazioni fondamentali e a sciogliere qualche piccolo nodo.

In particolare, la questione di Kyoko in modalità find-and-destroy viene finalmente risolta con un evento che può apparire banale, ma che alla luce della natura della maga in rosso risulta perfettamente plausibile, e che oltretutto ci fornisce altre coordinate sul funzionamento della N3 e sul figherrimo High Voltage.

Definire Madoka Miss Confetto suona un po' come una bestemmia (e a ben pensarci lo è... *smette di scrivere e guarda per un attimo in alto a destra con aria pensosa*), ma ci mostra in maniera lapalissiana il carattere spiccio di Darkrai, permettendoci di approfondire ulteriormente questo personaggio enigmatico, ma molto affascinante.

Infine, il capitolo crea delle aspettative: Mami tornerà, Kyoko e Sayaka faranno la pace ("anche troppo"? Non so cosa vuol dire, ma mi aspetto musica lounge in sottofondo per quando accadrà). Poi, sul più bello, la spiegazione su Madoka viene interrotta. Tuttavia, è chiaro che ci stiamo avvicinando alla soluzione dell'arcano, e a questo punto il lettore non può più tirarsi indietro.

Come sempre, tutto ottimo. La narrazione sembra interagire con se stessa, come se esistessero più livelli (e se ho capito come vanno le cose, è proprio così), e questo dà alla storia un sapore particolare, sperimentale, di sicuro nuovo.

E ora scusami, ma vado a incassare il premio per aver utilizzato la parola "lapalissiana" in una recensione.

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