Cosa posso dire.. wow,  veramente molto molto bella. Modo fantastico di scrivere. Meriti tutta la mia stima.

Leggi la risposta dell'autore

Perfetta, fantastica! É esattamente ciò che cercavo e che speravo di trovare, parole dure e sincere, riesco ad entrare pienamente in lei e sentirmi come descritto in quelle poche parole che scorrono moolto bene grazie all' "a capo", e il finale è da bomba, scritto benissimo... Mi piace!

Leggi la risposta dell'autore

(per il gruppo "Diciamo sì alle recensioni")
Ecco, questo è esattamente il genere di storie che cerco su questo sito! E con questo non mi riferisco soltanto ai contenuti della storia, ma anche alla scelta stilistica che hai fatto per scriverla (il fatto di andare a capo, che offre più enfasi alla trama, e le parole che hai utilizzato).
Riguardo la trama posso soltanto dire, senza fare molti giri di parole, che è davvero toccante e commovente. Sei riuscita ad affrontare una tematica così delicata, quale la violenza sulle donne, con, a mio parere, grande maestria, descrivendo l'antefatto che a portato all'omicio e al suicidio, ma anche tralasciando quei particolari che lasciano al lettore la libertà di immaginare tutto il contesto nella propria mente, ed è una cosa che io personalmente adoro moltissimo!
Ti faccio perciò i miei più sinceri complimenti.
Alla prossima,

Caroline 

Ciao! Inizio col dirti che è toccante e vivida, credo che mi rimarrà impressa. Mi è piaciuto particolarmente questo passaggio: Uno di quelli che ti si infilano sotto la pelle e che per toglierlo cominci con una semplice doccia, che diventa un continuo sfregare della pelle, dove molte volte ti tagli e ti graffi per farlo andare via.
E, invece, trovo piuttosto confusionarie codeste righe: Era ancora sotto l'effetto dell'ultima partita di marjuana acquistata nel Bronx, quando lui era ritornato nel suo appartamento, un piccolo bilocale in un palazzo decadente e ammuffito. Ti spiego, dici che lei è ancora sotto effetti di stupefacenti mentre lui rientra in casa. Prima di tutto manca una I in marijuana e secondo, gli effetti che da non sono così forti o pesanti. Già avessi parlato di magari, così per dire, nero afgano, dunque hashish, avrebbe fatto un effetto diverso, cioè quello aderente al luogo dove vivono, alla sensazione di stordimento che vuoi raccontare. Poi c'è cognac scritto maiuscolo invece che minuscolo e ovviamente ti consiglio di scrivere qualsiasi numero in lettere, non in cifre (a meno che non sia un diario, un testo simil-scientifico o particolari date).
Mi è piaciuta molto, brava!
(Recensione modificata il 25/09/2012 - 03:33 pm)

Leggi la risposta dell'autore

Come storia è davvero coinvolgente, mi è piaciuta davvero moltissimo, complimenti! Mi piace come scrivi, hai un ottimo stile =)
Sei riuscita a rendere il tutto molto coinvolgente, i miei complimenti, non è una cosa da poco!
Bravissima di nuovo!
Dru per "Diciamo di sì alle recensioni"

Dal gruppo "Diciamo sì alle recensioni"
Ciao, la storia è molto cruda anche se molto breve. La frase che mi è piaciuta di più è "Le gambe dritte un tempo reduci dalle sfilate di New York ormai erano irriconoscibili." perchè è come una foto. Solo da questa frase si intuisce il lavoro della ragazza, la sua bellezza, e lo stato in cui è ridotta. Sono quelle finezze che mi piace trovare all'interno dei libri, o, come in questo caso, in una fanfiction. Cruda ma molto sentita. E mi è davvero piaciuta.
Una cosa "Aveva quasi il doppio dei suoi anni, lei appena 22 e lui 46." non è quasi il doppio, è più del doppio. Sono due anni più del doppio (44).
Comunque mi è piaciuta davvero tanto. Perdonami ma oggi sono davvero a corto di sinonimi, me tapina. Per il resto è una stupenda One-shot, scorrevole e ben scritta. Ottima esposizione, anche se di solito tendo per storie più riflessive. Eppuire sei riuscita a far trasparire esattamente quello che poteva provare la ragazza, senza tanti giri di parole...
Alla prossima...

Leggi la risposta dell'autore

Allora,hai scritto davero benissimo, mi piace come scrivi. Sono riuscita ad immedesimarmi nella storia.. Mostro, solo così si può chiamare una persona del genere (non è degna neanche di essere chiamata persona, ma comunque..) La fine è davvero triste.. Ho gli occhi lucidi çwç Sei stata bravissima, complimenti

Leggi la risposta dell'autore

Molto, molto bella.
Si legge tutta d'un fiato e, anche se è facilmente intuibile, il finale mi ha lasciato shockata.
Purtroppo cose del genere si sentono spesso in tv o ai giornali.
La lettura è fluida e scorrevole, si adatta benissimo al contesto della one-shot.
"Si adagiò sulla moquette ammuffita, rannicchiata nell'angolo destro della stanza,
quello dove piangeva ogni volta che lui le metteva le mani addosso.
Pianse, mentre il sangue lentamente defluiva dal cadavere vicino a lei."
Questa è una delle tante frasi che mi sono piaciute di più!
Continua così! ^^
Arisu Yoshida.

Leggi la risposta dell'autore

E' bellissima! In poche righe sei riuscita a coinvolgermi tantissimo. Mi sembra di conoscere tutta la storia della ragazza dopo aver letto solo la sua fine (che mi fa piangere T.T).
Rispecchia delle vicende che non sono poi tanto lontane dalla verità, cose del genere succedono spesso, più di quanto dovrebbero.
In definitiva il mio giudizio è del tutto positivo! Complimenti! :)

Leggi la risposta dell'autore

wow mi hai colpita. hai trattato il tema "stupro"perfettamente, trasmettendo al lettore l'aspetto crudo e triste di quest' atto così malvagio.
Teneva in mano un coltello, e proprio con quel coltello lo aveva pugnalato per trentaquattro volte.Poichè per trentaquattro volte lui l'aveva stuprata. è la frase che mi ha colpita di più. Non divago troppo in quest' argomento poiché scaturerei una discussione infinita. Terminò, quindi, facendoti i miei più sinceri complimenti e ponendo questa storia tra le preferite.
A presto, Marta.

Leggi la risposta dell'autore

Beh, che dire? Molto breve, ma incisiva. Io sono un'amante dei testi molto lunghi, ma ammetto che ho apprezzato volentieri la tua shot.
Ti segnalo tre piccole cose, ma davvero piccine picciò:
-"teneva un coltello", il verbo tenere nel senso di possedere un oggetto è una forma dialettale che ci è rimasta sotto la dominazione spagnola, e ad esempio nella mia zona è parecchio diffuso come errore (infatti in spagnolo, facendoti un esempio famoso di una canzone si usa "tener", ovvero "tengo la camisa negra" essendo che il verbo avere è solo come ausiliare -colpevole di aver studiato spagnolo, lo so che cerco il pelo nell'uovo, ma quel poco che so cerco di condividerlo), quindi puoi utilizzare come verbi "aveva", "impugnava" oppure se vuoi sottolineare che il coltello è un'arma nel contesto "brandiva",
-"poiché" è una congiunzione che reca l'accento acuto, come "perché", tu hai messo quello grave, quindi occhio,
- i numeri in questo caso vanno scritti a lettere. Ho notato che scrivi su CSI e ad esempio si possono usare i numeri per gli orari, le quantità di oggetti (1 kg) e nel contesto poliziesco i numeri si possono ben inserire, sempre comunque limitandone l'uso.
Per il resto non c'è altro che mi sia saltato agli occhi, anche perché non ci sono altri "errori" (leggi "sviste"), ma se non altro posso dirti che è un testo molto scorrevole e si divora, si arriva subito alla fine ed è anche merito di come hai periodato, in modo semplice ma efficace.
Non nascondo che ho trovato un buon lavoro e questo grazie all'iniziativa "Diciamo sì alle recensioni" e grazie a te che hai apprezzato il primo capitolo della vicenda di Jamal, se così non fosse stato, non ti avrei mai letto.
Continua così, alla prossima!
Layla_Morrigan_Aspasia.

'Sera! :)
Oh.. ecco, questo mi piace moooolto di più!
esteticamente è fantastico ma.. non solo!
Mentre leggevo mi veniva in mente uno dei mie suicidi, devo ammetterlo! AHAHAH
Ok, facendo la seria:
Questa OS rispetto alla long, per me, è molto più bella. Scritta bene, esteticamente è una meraviglia, è scorrevole ed il tema è molto delicato ma ben esposto.
Hai dato a pieno l'idea della situazione senza perderti in troppi ricordi o altro, sei stata davvero brava.
Complimenti, davvero. :)