Recensioni per
Doctor Crow
di lalla

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
13/06/23, ore 13:04
Cap. 2:

Premetto che, a differenza tua, io considero “Via col Vento” uno dei massimi capolavori letterari e cinematografici di sempre e che sia effettivamente questo credo lo dimostri il fatto che, a quasi un secolo dalla sua uscita, continua ad essere straordinariamente amato da milioni di persone.

Mi spiace per la recensione critica; ma, da quello che scrivi, si capisce che, ammesso tu l’abbia veramente letto/visto non l’hai evidentemente capito.

Nel riferirti alla vicenda originale, fai errori marchiani: la figlia di Rossella con Frank Kennedy si chiama Ella Lorena non Annabella; Mammy non ha tirato su “tre o quattro generazioni di O’Hara” perché era la domestica della madre e non del padre di Rossella, quindi casomai generazioni di Robillard; Rossella non sposa Charles Hamilton per “andarsene di casa” ma perché è il fratello di Melania e, sposandolo, lei spera di restare vicina ad Ashley; la spedizione nella quale muore Frank non era per “mettere a posto qualche negro”, ma per cercare il delinquente (bianco) che aveva tentato di violentare Rossella e dal quale Sam (nero) l’aveva salvata…

Inoltre, la “tua” Rossella nevrotica, tossicodipendente e ninfomane non ha proprio nulla a che vedere con il personaggio originale della Mitchell o di Fleming: una donna forse egoista; ma certo straordinariamente forte e decisa e sicuramente non incline a fuggire la realtà per rifugiarsi in “paradisi artificiali” o a sbavare sugli “attributi” di qualche stallone di colore… Anche il rapporto con i “negri” non è affatto quello che descrivi tu: Rossella prova affetto per i domestici non li considera mai “cose” o giocattoli sessuali.

In generale, tutta la storia e i personaggi non sono assolutamente credibili, sembrano usciti dagli anni ’70 del XX secolo: Rhett e Rossella che prima divorziano, poi fanno una figlia fuori del matrimonio convivendo da “coppia aperta”, il dottore che parla come una “pantera nera” seguace di Malcolm Little, le tirate marxistoidi contro i borghesi capitalisti sfruttatori dei proletari, ecc…

Anche lo stile di scrittura è molto confuso, a volte non si riesce a capire se le frasi siano pensate o effettivamente pronunciate e il filo logico degli eventi è spesso caotico.

Concludo dicendo che c’è una cosa che non riuscirò mai a capire nella gente che, come scrivi, nutre “un’avversione viscerale” per “Via col Vento”: perché questa ossessione a volerlo infangare, a sputare tanto veleno su questo libro/film? Se non vi piace, chi vi obbliga a leggerlo/vederlo? Perché semplicemente non guardate/leggete altro?
So che probabilmente non mi risponderai mai; ma, come direbbe Rhett, francamente me ne infischio…

Recensore Master
23/08/15, ore 16:07

non so se bazzichi ancora per efp, visto che la tua storia è molto datata, ma ho pensato che valesse la pena di recensirti lo stesso. Anch'io sono amante della cultura afroamericana: canto da anni in un coro gospel e sono conscia di tutto quello che la cultura degli schiavi neri ha portato alla musica, e non solo, del secolo scorso. Jazz, blues, swing, rock, rap derivano tutti dai canti nati sotto il sole per rendere meno duro il lavoro nelle piantagioni.
Dal punto di vista della tecnica di scrittura ti faccio i miei più vivi complimenti: sei molto corretta dal punto di vista grammaticale e sei bravissima nel descrivere i sentimenti e i pensieri dei protagonisti e la loro evoluzione.
Per quanto riguarda la trama, hai utilizzato il personaggio di Rossella come simbolo dell'arroganza e del razzismo dei sudisti verso i neri e l'hai fatta evolvere nei suoi pensieri man mano che conosce meglio Wade. Così, piano piano, tutti i suoi pregiudizi sui neri finiscono con lo svanire di fronte alla realtà.
Wade: stesso nome del figlio di Rossella e stesso cognome del marito lontano non a caso, suppongo. Una persona diversa, all'inizio non accettabile per la mentalità piena di pregiudizi di Rossella, ma che alla fine viene accettato per quello che è, con la sua storia di miseria ed emarginazione che Rossella comprende per la prima volta.
Insomma, una storia scritta molto bene, con un tema, quello del superamento dei pregiudizi e del razzismo, quanto mai attuale.
C'è però una piccola critica che vorrei farti, pur apprezzando tantissimo la tua storia: tu dici che Via col Vento è un libro razzista. Devo ammettere che è in parte vero, ma bisogna considerare che descrive l'ambiente e la mentalità del Sud al tempo della guerra di secessione e, come ben sai, a quel tempo i neri non venivano trattati come persone, nemmeno dai Nordisti, che li utilizzavano come operai nelle loro fabbriche, sottopagati e in condizioni inaccettabili, peggiori di quelle degli immigrati irlandesi e italiani. Il razzismo che si legge nelle pagine del libro è quello della società dell'epoca, in cui le persone che consideravano i neri uguali ai bianchi erano pochissime sia al Nord sia al Sud. Se i protagonisti avessero mostrato atteggiamenti diversi, sarebbero stati assolutamente fuori contesto storico.
Ci sono voluti moltissimi anni perché gli afroamericani potessero uscire dall'emarginazione, abbiamo dovuto aspettare il sogno di Martin Luther King per veder uscire dalla schiavitù gli afroamericani e Barack Obama per vedere un nero alla presidenza. Capisci che nel 1939 era normale vedere gli schiavi neri come li dipinge il film.
comunque ancora complimenti sia per la tecnica sia per la trama di questa storia, che mi è piaciuta tantissimo.

K

Recensore Junior
04/12/12, ore 00:36
Cap. 2:

Che tu sia brava è un dato di fatto, e anche soggettivamente mi piace molto come scrivi.
La prima parte è quella che preferisco, poi per quanto apprezzi quello che hai scritto, il tempo inizia a scorrere più velocemente, specie nella terza parte, e alcuni passaggi li trovo un po' confusi, ma questa è solo un'opinione puramente personale.
Rossella la trovo tratteggiata molto bene, ma è Wade la vera perla di questa storia, è un personaggio ricco e creato molto bene, con un passato dipinto benissimo.
Sono impaziente di frugare tra le tue storie e leggere qualcos'altro di tuo, alla prossima!

Nuovo recensore
09/06/10, ore 15:27
Cap. 1:

Un semplice 'mi piace' mi sembra riduttivo, visti i mille spunti che mi ha offerto questo racconto dallo lo stile scorrevole e curato, così in linea con l'opera originale, il ribaltamento concettuale dove il nero diventa forza 'benefica' per Rossella, spingendola a prendere di petto la vita come un tempo, il languore e l'erotismo dei gesti, mai volgare, solo estremamente seducente, l'atmosfera calda e sonnolenta del vecchio sud contrapposta alla freschezza del 'dottor Crow' con le sue idee e ambizioni, rappresentate del mondo nuovo che si va creando, pur tra mille difficoltà...
Insomma, splendido racconto, ci tenevo a dirtelo.
Poi, il film lo conosco a memoria e pur con i suoi discutibili contenuti è una delle mie pietre miliari. Questo punto di vista spostato e proiettato nel futuro, dove il pregiudizio viene distrutto dalla seduttività (esisterò questa parola? Non credo, ma rende l'idea!) e dall'intelligenza di Wade, mi ha intrigato.
Insomma, è quello che cerco dalle ff.
Ora corro a leggermi qualche altro racconto, sia mai che mi lascio scappare una brava autrice una volta che l'ho trovata!

Recensore Junior
08/02/09, ore 17:45

Recensione pubblicata su www.criticoni.net a cura di Fae.

"La verità può fare parecchio male, ma spesso è un male necessario, come cavare un dente guasto o amputare un arto incancrenito. Se la pietà, la creanza, l’ipocrisia o non saprei che diavolo d’altro mi trattenessero dal dirvi quello che devo, vi farei un grave torto, Madame."

Ricordo di aver letto per la prima volta questa storia spinta principalmente dall'amore di vecchia data che ho sempre avuto per il kolossal di Victor Fleming. Ho trovato invece un racconto che si rifà a parer mio più al libro che al film, ma che è ugualmente godibile dai conoscitori sia dell'una che dell'altra versione o persino dai non conoscitori: i personaggi dell'opera originale fanno infatti più che altro da cornice, e nonostante abbiano il loro ruolo nella narrazione servono soprattutto a introdurre efficacemente il vero protagonista, creatura dell'autrice.

Una Rossella O'Hara ormai quasi quarantenne vive a New Orleans con Rhett Butler, col quale si è riconciliata dopo la loro rottura, e con Kitty, la seconda figlia avuta da lui dopo la tragica morte della prima. Un'insistente malattia che ha colpito la piccola porta la sua strada a incrociarsi con quella di Wade Gabriel Butler (se il cognome sia solo un caso di omonimia oppure no lo lascio scoprire a voi), giovane medico afroamericano. Per Rossella, figlia di quel Sud dove i neri non sono mai stati nulla più che schiavi, l'intelligenza e le capacità di Wade sono quasi un affronto; ed ancora di più lo è scoprire di sentirsi attratta da un uomo così diverso e così tanto più giovane di lei.

Wade è un personaggio che ho trovato molto ben riuscito. In altri contesti la sua abbondanza di qualità (intelligente, forte, molto bello) avrebbe potuto essere stucchevole, ma l'autrice riesce a non farlo risultare poi troppo esagerato o antipatico nel suo ruolo di 'riscatto' della razza afroamericana: il suo passato, raccontato tramite flashback, e la storia di cui è protagonista nel presente del racconto, portano inevitabilmente a simpatizzare per lui almeno un poco. Rossella è ancora la Rossella della Mitchell e di Fleming, caparbia e arrogante e forte della superiorità che sente di avere in quanto ricca e - soprattutto - in quanto bianca; ma è anche una donna cresciuta e cambiata dalla vita e dalla guerra, che uscirà indubbiamente segnata dall'incontro con Wade e con le verità scomode che lui le sbatterà impietosamente in faccia.

Ciò che ho trovato davvero bello da leggere è stata però la storia nel suo insieme, le ambientazioni, le descrizioni, le atmosfere, il corollario di personaggi secondari che costellano l'intera vicenda; i tre capitoli scorrono in modo abbastanza veloce, narrati con un'ottimo stile e proprietà di linguaggio, e l'autrice dimostra in essi tutto il proprio amore e la propria padronanza di un genere complesso come quello storico. Segnalerei che nel sito dove ho letto la storia i capitoli sono stati scambiati, pubblicando prima il terzo e poi il secondo: a parte questo non ho trovato altri errori, eccetto, in alcune parti, la mancanza di spazi dopo i segni di punteggiatura (nulla di grave, ma può rendere la lettura faticosa).

Mi sento di consigliare la storia a tutti, anche a quelli che al solo sentir parlare di 'Via col vento' cominciano a sbadigliare :D

Voto: 9/10

Recensore Junior
15/07/06, ore 12:19
Cap. 1:

Lo sto leggendo...appena ho tempo lo finisco; per ora devo dire che si vede che hai molto talento per lo scrivere e che nonostante non ti piaccia "Via Col Vento" per via delle tematiche razziste, si vede che hai assimilato bene il modo di scrivere dell'autrice. I personaggi sono davvero molto credibili e si sente appena lo stacco tra il tuo racconto e il romanzo originale. La ff è scorrevole, maliziosa, intrigante, il personaggio principale molto originale, l'ambientazione storica curata! Brava!

mikybiky
29/05/05, ore 12:29
Cap. 1:

molto bella.............

Recensore Veterano
03/02/05, ore 01:00
Cap. 1:

Complimenti lalla:è veramente bellissima come storia!E tu sei veramente brava!

Dani
20/06/04, ore 14:06
Cap. 1:

Caspita, quanto sei brva. Dovresti pubblicare qualche libro.