Recensioni per
Imperdonabile Peccatrice? Io? Ma come ti Permetti?
di Walpurgisnacht

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

Dubito che questa riuscirò a commentarla lucidamente perché va a smuovere qualcosa che cerco sempre di lasciare ben sedimentato... ma anche se sarò parziale e non obiettiva, chissene.
Anche perché di cose obiettivamente belle ce ne sono svariate.
A partire dalle considerazioni meta-letterarie di Mami, lol! La scena da shoujo con un ragazzo e una ragazza che camminano fianco a fianco... poi l’inquadratura della ragazza lasciata sola sotto al cono di luce di un lampione... per non parlare dell’inverosimile speranza di vedersi apparire di fronte la persona morta con l’assoluzione e la soluzione di tutti i nostri sensi di colpa. Cosa che nel mondo reale non succede, non esistono visioni consolatorie. Il cielo non assume le sembianze del defunto e non senti la sua voce che risponde alle tue domande. Mami è consapevole di tutte queste cose, eppure alla fine non può fare a meno di rivolgersi all’aria e immaginarsi un dialogo irreale... ed è una cosa molto umana, questa, proprio perché irreale, proprio perché il personaggio è consapevole di questa irrealtà ma si ritrova a vivere un dolore talmente totalizzante da non essere in grado di ragionare e comportarsi in maniera lucida.
Che poi non è neanche vero, non è che il dolore ti fa rincretinire. Mami riesce a dirsi le cose giuste, è consapevole del fatto che si è trattato di un incidente, sa che macerarsi nel senso di colpa e nel vittimismo non migliorerà le cose, anzi, non farà altro che rovinare la sua vita, oltre a quella di Kyoko.
“Non avrei voluto. Non avrei assolutamente voluto. Non volevo. Non voglio” Potentissima questa frase, è un escalation inesorabile e il fatto che la concluda usando il presente fa capire che è ancora in pieno rifiuto, non è che non riesce a capacitarsi di ciò che è successo, non vuole capacitarsene. È un pensiero immaturo. È un desiderio egoista.
Ma accanto a lei c’è Akira. Anche se, mentre passeggiavano vicini, c’era un baratro a dividerli, questo baratro è uguale per entrambi, sono tutti e due oppressi dallo stesso peso: questo disastro peserà loro addosso per sempre. Ma, appunto, peserà su entrambi. E Akira dice a Mami delle cose pesantissime, così vere da fare male, da aver voglia di zittirlo anche a suon di pugni.
Nel dolore c’è un’elevata dose di immaturità. E di egoismo.
Ma quando muore qualcuno, non è giusto fare delle graduatorie su chi soffre di più e su chi soffre meglio: “Il tuo dolore non è più speciale di quello degli altri”.
Ma per fortuna sfoderi un’altra citazione musical-cazzara a rimettermi sul binario della scemità.
Che in fondo ho già sbrodolato abbastanza...

Recensore Junior

Kyoko ç___ç no ok, torno seria.

Bwahahahhaah mi sono piaciute da matti le scazzottate!! Adoro quando se le danno di santa ragione *____* sia in questo capitolo che in tutti gli altri. Con il tuo modo di scrivere poi, che mi piace da morire....fighissimo. Adoro *_* Bravo!!

Ammetto che all'inizio del capitolo pensavo che Akira volesse andare fuori con Mami per vendicarsi xD
Bel capitolo, un po' più corto degli altri, ma figo *çç*