Oh oh, non credevo che qualcuno scrivesse ancora su Tarzan, che sorpresa. Hai tutta la mia approvazione, non bisogna perdere i pezzi dell'infanzia :)
Concordo con te, leopardo bastardo, non puoteva farsi un giro invece di uccidere il cucciolo di Kala e Kerchak? Insomma, io da piccolo ci sono rimasto malissimo, prima tutti contenti e poi...desolazione. Disney sadica.
A parte questi piccoli momenti di pazzia da parte del sottoscritto, la tua storia mi è piaciuta molto. Se non sbaglio è ambientata quando, nella canzone, Kala rimane indietro e sente (udito affinato?) piangere quello che sarà poi Tarzan?
Kerchak è un personaggio che, a molti, inizzialmente non era apprezzato per il semplice motivo che lui non voleva Tarzan, non essendo appartente al branco. Infatti aveva acconsentito alla sua presenza solo pe calmare il dolore della moglie.
Come l'hai fatto apparire tu non sembra una scimmia intollerante, bensì un padre con un odio profondo verso l'assassino di suo figlio. Ho apprezzato molto la tua scrittura, dove fai risaltare il tema del dovere, la responsabilità di altre vite sulle proprie spalle.
Una responsabilità tale da non permettergli di perdere tempo col dolore. Molto bella la parte dove dice che lui conosceva il dolore per la perdita di un padre e una madre, di un amico, ma non sapeva bene cosa volesse dire perdere un figlio. Essendo una riflessione non c'era bisogno di una descrizzione accurata, quindi direi che va bene così.
Beh direi che non ho altro da aggiungere, scusa il poema ma è così raro trovare qualcuno che scrive ancora su questi temi :) Concludo dicendo che ti faccio ancora tanti complimenti per la tua scrittura e storia
Bacioni Volpotto
P.S. non credo che Kerchak sarebbe capace di piangere davanti agli altri, talmente è orgoglioso. Ma potrei anche sbagliarmi. |
